caso #13
Paese: Italia
Periodo di riferimento: 2013
Fonte: Il Corriere del Verbano
abstract: intervento delicato, ma perfettamente riuscito, di trapianto di rene su una donna testimone di Geova, eseguito in Italia per la prima volta senza sangue. Il nuovo rene ha preso a funzionare immediatamente.
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Varese, primo trapianto di rene senza trasfusioni
L'intervento a una Testimone di Geova eseguito dall'équipe chirurgica del prof. Giulio Carcano insieme con il dottor Matteo Tozzi
Varese: primo trapianto renale senza trasfusioni di sangue, sia durante sia dopo l’operazione. Il delicatissimo intervento, che in Italia è possibile solo in pochi altri centri, è stato eseguito martedì 19 febbraio all’Ospedale di Circolo dal prof. Giulio Carcano, responsabile della Struttura Semplice Dipartimentale Trapianti, insieme con il dottor Matteo Tozzi.
Il nuovo rene ha ripreso rapidamente a funzionare. La paziente, una signora Testimone di Geova non consenziente per credo religioso a ricevere trasfusioni, è attualmente ricoverata in buone condizioni generali nella terapia subintensiva.
In Italia operano numerosi centri trapianti ma - per complessità e delicatezza dell'intervento - solo pochi accettano di trattare persone contrarie alla trasfusione. La sicurezza del paziente, la sopravvivenza dell’organo trapiantato e il rispetto delle motivazioni religiose richiedono un'attenta gestione perioperatoria e la garanzia può arrivare solo da una stretta collaborazione tra tutte le figure professionali.
L'operazione ha seguito un protocollo tracciato dal Dipartimento Trapianti, diretto dal prof. Paolo Grossi, su proposta dell'anestesista Alessandro Bacuzzi. Alla sua elaborazione multidisciplinare hanno contribuito - oltre chirurghi e anestesisti - anche i nefrologi, coordinati dal dottor Donato Donati, e gli infettivologi.
Nel trapianto di rene senza emotrasfusioni il Centro trapianti varesino porta l'esperienza maturata nel trattamento delle persone dializzate. Questi pazienti risultano gravemente anemici nella maggioranza dei casi e la sfida sanitaria deve misurarsi su due fronti. La cura dei pazienti presuppone, da una parte, un alto profilo professionale dell’équipe chirurgica, come è quella diretta dal professor Giulio Carcano, e richiede, dall'altra, una stretta collaborazione con il team di anestesiologia, come quello che fa capo al professor Salvatore Cuffari.
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[Modificato da EverLastingLife 26/07/2015 12:23]