barnabino, 16/05/2016 14.22:
Caro Julius,
visto che dare la vita è una delle cose più grandi che penso l'uomo possa fare
Si, e allora? Proponi di fare una ventina di figli?
quindi i Testimoni di Geova vivono l'apertura alla vita e la messa al mondo di figli come un "rischio" da quello che ho capito in opposizione alla libertà di annuncio della parola...
I testimoni di Geova scelgono personalmente e responsabilmente quanti figli mettere al mondo secondo le loro circostanze, non esiste alcuna "opposizione" alla libertà di annuncio della parola di Dio. Tu dici che "dare la vita è una delle cose più grandi che l'uomo può fare" dunque non vedo alcuna opposizione con una coppia che decidesse di votare la propria vita ad annunciare le parole di Gesù: Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato ha vita eterna.
Shalom
Esatto, quello che vedo io è che però obiettivamente e realmente parlando la cosa mi sembra trattata in quel modo che avevo specificato essendomi stato detto da un testimone di geova (e non solo uno) che tipo "al momento preferiamo destinare il nostro tempo all'annnuncio della parola" come se la famiglia e i figli impedissero questa cosa.... ma mi chiedo per un cristiano non dovrebbe essere la vita ad annunciare la parola (oltre alle parole... che però sappiamo bene lasciano il tempo che trovano), quindi quale più grande testimonianza in una famiglia che si apre alla vita e fatica per portare avanti la famiglia....
L'opposizione di cui tu mi parli non l'ho indicata io, l'avete indicata voi con le vostre risposte, opposizione a generare figli verso l'annuncio. Se Cristo è la vita, annunciare non deve togliere il dare la vita (per una famiglia).
" Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato ha vita eterna" esatto... "chi ascolta e crede" ha vita eterna dice... non chi "proclama e crede", una persona infatti può proclamare ma NON vivere la parola e per questo è morto alla fine (per un cristiano chiaramente).
mi è stato scritto :
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"strano" rispetto al proposito originale di Dio e quindi ci adattiamo. Secondo te, non sono cambiate le priorità dell'uomo da prima a dopo il peccato edenico?
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adattarsi al mondo NON è cristiano credo, il cristiano non dovrebbe essere colui che va controcorrente, cerca di migiorare la società in cui vive e proclamare la parola...?
quindi avere poveri che figliano (che alla fine sembrano essere gli unici a fidarsi di dio) e avere cristiani (il vostro caso per esempio) che figliano pochissimo stride con l'annuncio di Cristo, se il mondo non fa una cosa che ritenete buona non dovreste essere voi a farla, responsabilmente, per portare avanti la causa cristiana?
altrimenti non si rischia di diventare secondo voi unicamente "venditori" di parola , ma effettivamente non vissuta nella vita.. quindi una parola morta, sterile.