I cristiani e la procreazione

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2
giuliusgiulius
00venerdì 13 maggio 2016 09:36
In questo thread vorrei capire cosa e chi sono i Cristiani, come devono comportarsi nella vita, cosa devono fare per fare la volontà di Dio, chi si salverà alla fine dei tempi e quant'altro riteniate opportuno dirmi.
Grazie a tutti
Scibbolet
00venerdì 13 maggio 2016 10:38
giuliusgiulius
00venerdì 13 maggio 2016 14:25
Re:
Scibbolet, 13/05/2016 10.38:




Ringrazio, ho letto capisco tutte queste regoline e quello che vi è scritto... ma mi sembra un po "sterile"... vorrei scendere più nella vita reale... cioè vorrei delle esperienze di vita... ho un collega di lavoro che ha 6 figli una trentina d'anni (è cattolico).... è aperto alla vita in un mondo che è solo aperto alla morte, questo può definirsi un essere cristiano? mentre per esempio tutti i testimoni che ho conosciuto i più erano senza figli al massimo con 1-2 figli, un po come il mondo vuole... anzi un paio mi hanno fatto il discorso che preferivano momentaneamente dedicarsi all'annuncio piuttosto che mettere su famiglia.... ma pensandoci... Cristo che è la vita (almeno lui si definisce tale quindi penso per voi sia così) come fa a chiedere di chiudersi alla vita per annunciare la sua parola? Insomma a me sembrava più cristiano il mio collega che si fida di Gesù e di Dio e mette al mondo dei bambini e con tutta la fatica (che vedo che fa) e la fiducia vera e concreta verso Dio che questo comporta.
Cioè mi sembra molto più una testimonianza di vita questa vita reale piuttosto che parole e parole


barnabino
00venerdì 13 maggio 2016 15:06
Quanti figli procreare è una scelta personale che non ha nulla a che vedere con l'essere cristiani, non ricordo che Cristo abbia detto di fare molti o pochi figli, si può essere buoni cristiani avendo molti figli, avendone pochi o non avendone affatto, come i preti e le suore cattolici. Tutto dipende dai motivi e non dai numeri.

Ho cambiato il titolo del 3d perché mi pareva fuorviante se l'argomento di cui volevi parlare era questo.

Shalom
(SimonLeBon)
00venerdì 13 maggio 2016 15:43
Re: Re:
giuliusgiulius, 13/05/2016 14:25:



Ringrazio, ho letto capisco tutte queste regoline e quello che vi è scritto... ma mi sembra un po "sterile"... vorrei scendere più nella vita reale... cioè vorrei delle esperienze di vita... ho un collega di lavoro che ha 6 figli una trentina d'anni (è cattolico).... è aperto alla vita in un mondo che è solo aperto alla morte, questo può definirsi un essere cristiano? mentre per esempio tutti i testimoni che ho conosciuto i più erano senza figli al massimo con 1-2 figli, un po come il mondo vuole... anzi un paio mi hanno fatto il discorso che preferivano momentaneamente dedicarsi all'annuncio piuttosto che mettere su famiglia.... ma pensandoci... Cristo che è la vita (almeno lui si definisce tale quindi penso per voi sia così) come fa a chiedere di chiudersi alla vita per annunciare la sua parola? Insomma a me sembrava più cristiano il mio collega che si fida di Gesù e di Dio e mette al mondo dei bambini e con tutta la fatica (che vedo che fa) e la fiducia vera e concreta verso Dio che questo comporta.
Cioè mi sembra molto più una testimonianza di vita questa vita reale piuttosto che parole e parole



Caro Giulius,

Chi conosce la Bibbia sa che l'apostolo Paolo scrisse questo tipo d'incoraggiamento: (1 Corinti 7:8, 9) "8 Ora dico a quelli non sposati e alle vedove: È bene per loro che rimangano come sono anch’io. 9 Ma se non hanno padronanza di sé, si sposino, poiché è meglio sposarsi che essere infiammati [dalla passione]."

In poche parole, invito' a non sposarsi, per lo meno chi pensa di poterlo fare, per impegnarsi nelle attività cristiane.
Anche Gesu', modello di vita principale per un cristiano, non si è mai sposato.

Detto questo, per un cristiano il matrimonio e la decisione se e quanti figli avere è personale.
C'è chi li vorrebbe ma non puo' averne, c'è chi non li voleva ma li ha avuti.

Tuttavia devo dire che non capisco questa tua insistenza a cercare regole per tutto e tutti.

Ti pare che un ateo si farebbe i tuoi problemi?

Simon
TeoTerrone
00venerdì 13 maggio 2016 15:59
Re: Re:
giuliusgiulius, 13/05/2016 14.25:



mentre per esempio tutti i testimoni che ho conosciuto i più erano senza figli al massimo con 1-2 figli, un po come il mondo vuole... anzi un paio mi hanno fatto il discorso che preferivano momentaneamente dedicarsi all'annuncio piuttosto che mettere su famiglia.... ma pensandoci... Cristo che è la vita (almeno lui si definisce tale quindi penso per voi sia così) come fa a chiedere di chiudersi alla vita per annunciare la sua parola?




Io allora sono gia un TdG "border line" avendo fino ad ora 3 figli! [SM=x1408438]

giuliusgiulius, 13/05/2016 14.25:


Ringrazio, ho letto capisco tutte queste regoline e quello che vi è scritto... ma mi sembra un po "sterile"... vorrei scendere più nella vita reale.



Quelle che tu chiami regoline, in realtà sono uno stile di vita.
Per il Cristiano non dovrebbe esistere differenza tra la teoria e la pratica...

giuliusgiulius, 13/05/2016 14.25:


Cristo che è la vita (almeno lui si definisce tale quindi penso per voi sia così) come fa a chiedere di chiudersi alla vita per annunciare la sua parola? Insomma a me sembrava più cristiano il mio collega che si fida di Gesù e di Dio e mette al mondo dei bambini


San Pietro, San Paolo, etc. non avendo figli...si chiudevano alla vita!?
Abraamo ne ha avuto 1 e pure per miracolo: si chiudeva alla vita!?

Non credo che un Cristiano si chiuda alla vita se magari rifiuta di fare figli come conigli...

Se poi un Cristiano decide di averne 10 oppure 20 e riesce a garantire loro attenzioni, amore ed una vita decorosa meglio ancora. Ma è una decisione personale.
IMHO
Aquila-58
00venerdì 13 maggio 2016 19:55
Re: Re:
giuliusgiulius, 13/05/2016 14.25:



Ringrazio, ho letto capisco tutte queste regoline e quello che vi è scritto... ma mi sembra un po "sterile"... vorrei scendere più nella vita reale... cioè vorrei delle esperienze di vita... ho un collega di lavoro che ha 6 figli una trentina d'anni (è cattolico).... è aperto alla vita in un mondo che è solo aperto alla morte, questo può definirsi un essere cristiano? mentre per esempio tutti i testimoni che ho conosciuto i più erano senza figli al massimo con 1-2 figli, un po come il mondo vuole... anzi un paio mi hanno fatto il discorso che preferivano momentaneamente dedicarsi all'annuncio piuttosto che mettere su famiglia.... ma pensandoci... Cristo che è la vita (almeno lui si definisce tale quindi penso per voi sia così) come fa a chiedere di chiudersi alla vita per annunciare la sua parola? Insomma a me sembrava più cristiano il mio collega che si fida di Gesù e di Dio e mette al mondo dei bambini e con tutta la fatica (che vedo che fa) e la fiducia vera e concreta verso Dio che questo comporta.
Cioè mi sembra molto più una testimonianza di vita questa vita reale piuttosto che parole e parole






Ti faccio una domanda, citandoti un passo biblico, 1 Tim. 5:8:


"ei de tis ton idion kai malista oikeion ou pronoei, ten pistin ernetai kai estin apistou cheiron. "


alla lettera

"se poi qualcuno dei suoi e soprattutto dei familiari non provvede [qui vi è il verbo greco pronoeo] la fede ha rinnegato ed è di un incredulo peggiore".

La domanda è la seguente: poniamo il caso che io sia un cristiano di una povera nazione del Terzo o Quarto mondo, dove mettere qualcosa sotto i denti è un problema serio ed ho già quattro figli come ha un fratello della mia Congregazione, sarebbe cristiano, sarebbe rispettoso metterne al mondo altri quattro o magari otto?

Io ho 57 anni, mia moglie 54 e ho due figli, una di 26 anni e uno di 25, entrambi disoccupati.

A parte l' età anagrafica, sarebbe cristiano o rispettoso nei confronti del creatore metterne al mondo altri due o altri quattro?

E comunque, c' è anche chi sceglie di non avere figli per servire Dio più liberamente. E' una scelta che si può condividere o meno, ma una scelta.
Per esempio, quanto figli avevano Aquila e Priscilla?
giuliusgiulius
00lunedì 16 maggio 2016 10:18
Re: Re: Re:
Aquila-58, 13/05/2016 19.55:




Ti faccio una domanda, citandoti un passo biblico, 1 Tim. 5:8:


"ei de tis ton idion kai malista oikeion ou pronoei, ten pistin ernetai kai estin apistou cheiron. "


alla lettera

"se poi qualcuno dei suoi e soprattutto dei familiari non provvede [qui vi è il verbo greco pronoeo] la fede ha rinnegato ed è di un incredulo peggiore".

La domanda è la seguente: poniamo il caso che io sia un cristiano di una povera nazione del Terzo o Quarto mondo, dove mettere qualcosa sotto i denti è un problema serio ed ho già quattro figli come ha un fratello della mia Congregazione, sarebbe cristiano, sarebbe rispettoso metterne al mondo altri quattro o magari otto?

Io ho 57 anni, mia moglie 54 e ho due figli, una di 26 anni e uno di 25, entrambi disoccupati.

A parte l' età anagrafica, sarebbe cristiano o rispettoso nei confronti del creatore metterne al mondo altri due o altri quattro?

E comunque, c' è anche chi sceglie di non avere figli per servire Dio più liberamente. E' una scelta che si può condividere o meno, ma una scelta.
Per esempio, quanto figli avevano Aquila e Priscilla?



Mi dispiace sia stato cambiato il nome del thread, questo era solo un argomento di vita vera vissuta che volevo trattare, il primo che mi è venuto in mente, ma vorrei trattarne tanti altri, vedere a tutto tondo, cosa deve fare e come deve essere un cristiano.
Quindi se il titolo del thread può essere riportato all'originale sarebbe meglio, ma vedete voi.

Per le risposte ringrazio ma non so.... mi sembrano un po sterili (senza offesa), cerco di spiegare (poi ho già scritto sopra un po), non sindaco sul numero dei figli che una persona decide di fare o meno (anche nel cattolicesimo,ortosossia e protestantesimo si parla di "procreazione responsabile" non procreazione alla "conigli", come qualcuno sopra ha scritto - che a parte è abbastanza offensivo verso chi mette al mondo tanti figli visto che lo fa penso per un alto credo in dio e anche per aiuto reale alla società, visto che poi saranno loro che ci pagheranno a tutti la pensione - anche per questo la società va male perchè nessuno (o molto pochi) si prendono la resonsabilità e la fatica di portare avanti appunto e mettere al mondo bambini che saranno il futuro di questo mondo).

detto questo quello che mi stona e lo riscrivo è questo : Cristo che è la vita (almeno lui si definisce tale quindi penso per voi sia così) come fa a chiedere di chiudersi alla vita per annunciare la sua parola? Questa è la cosa che mi stona per uno che decide di mettere su famiglia.
Io vedo che chi fa molti figli sono sempre i poveri, i mussulmani, e i cristiani (cattolici/ortodossi principalmente), tutto il resto sono adeguati a quello che il mondo ti propina, cioè il "quanto basta" per godersi la vita ma avere anche la soddisfazione di avere un paio di figli da crescere.
Poi non capisco il discorso proprio.... cioè non puoi annunciare la parola con la famiglia? che significa rinuncio a portare avanti una famiglia per dedicarmi alla parola? (cioè mi chiudo alla vita momentaneamente per annunciare... queste parole stonano secondo me)
Posso capire uno che fa una scelta monacale o sacerdotale , cioè riceve una chiamata ben precisa (come paolo, gli apostoli etc...), ma non un discorso del genere fatto da uno che decide di mettere su famiglia.

Cioè sembra che i più poveri, abbiano più fiducia in dio di noi pseudo-ricchi occidentali, che invece ci adeguiamo al modo di vivere di questo mondo

non so se sono riuscito a spiegarmi.
Grazie




barnabino
00lunedì 16 maggio 2016 11:05

come fa a chiedere di chiudersi alla vita per annunciare la sua parola? Questa è la cosa che mi stona per uno che decide di mettere su famiglia



Chiedi a Paolo che non condata il matrimonio o Aqui e Priscilla... resta il fatto che è una scelta personale per cui non è il caso di criticare le scelte individuali, non potendo entrare nelle singole circostanze, ad esempio un medico votato alla sua professione potrebbe non avere figli ma salvare la vita di molte persone, puoi accusarlo di chiudersi alla vita? La Parola di Dio è vivente, d'altronde, e dona vita a chi l'accetta, puoi ergerti a giudice di un cappia che si è votata ad essa? Votarsi altruisticamente a qualcosa che porta e dona la vita ti pare adeguarsi allo spirito egoistico di questo sistema? Mi chiedo se tu rifletta a quello che dici...

Shalom
giuliusgiulius
00lunedì 16 maggio 2016 11:28
Re:
barnabino, 16/05/2016 11.05:


come fa a chiedere di chiudersi alla vita per annunciare la sua parola? Questa è la cosa che mi stona per uno che decide di mettere su famiglia



Chiedi a Paolo che non condata il matrimonio o Aqui e Priscilla... resta il fatto che è una scelta personale per cui non è il caso di criticare le scelte individuali, non potendo entrare nelle singole circostanze, ad esempio un medico votato alla sua professione potrebbe non avere figli ma salvare la vita di molte persone, puoi accusarlo di chiudersi alla vita? La Parola di Dio è vivente, d'altronde, e dona vita a chi l'accetta, puoi ergerti a giudice di un cappia che si è votata ad essa? Votarsi altruisticamente a qualcosa che porta e dona la vita ti pare adeguarsi allo spirito egoistico di questo sistema? Mi chiedo se tu rifletta a quello che dici...

Shalom



vedo che anche su temi come questo... vengo additato "di non riflettere in questo caso", non voglio entrare in polemica :-( voglio solo capire come la pensate tutto qua e dirvi il mio pensiero per capire se può essere sbagliato, perchè iniziate subito ad additarmi ed entrate in polemica....

vabè rientro nel contesto :
tumi dici : "la Parola di Dio è vivente, d'altronde, e dona vita a chi l'accetta, puoi ergerti a giudice di un cappia che si è votata ad essa? Votarsi altruisticamente a qualcosa che porta e dona la vita ti pare adeguarsi allo spirito egoistico di questo sistema?"
se la parola di Dio è vivente e dona la vita, perchè d'altronde lui si è dichiarato "la via la verità e la vita" ora... bene, ma questo implica quindi aprirsi alla "vita" annunciando ma dall'altro canto chiudersi alla vita quella vera procreatrice? cioè come se non si potessero portare tutte e due, impossibile credo che Gesù che si identifica come la vita possa chiedere a una famiglia (che può avere figli quindi non problemi di fertilità) di dedicarsi all'annuncio chiudendosi alla donazione di vita come procreazione.. cioè è un controsenso, non trovi? soprattutto nel mondo di oggi che ha penuria di famiglie che si aprono totalmente alla vita.
Ripeto, possibile solo i poveri i mussulmani e i cristiani (cattolici/ortodossi principalmente) possano sentire questo vero e proprio disagio sociale e quindi contribuire e aprirsi totalmente alla vita?
o no?





EverLastingLife
00lunedì 16 maggio 2016 13:02
giuliusgiulius, 5/16/2016 10:18 AM:



Mi dispiace sia stato cambiato il nome del thread, questo era solo un argomento di vita vera vissuta che volevo trattare, il primo che mi è venuto in mente, ma vorrei trattarne tanti altri, vedere a tutto tondo, cosa deve fare e come deve essere un cristiano.
Quindi se il titolo del thread può essere riportato all'originale sarebbe meglio, ma vedete voi.

Per le risposte ringrazio ma non so.... mi sembrano un po sterili (senza offesa), cerco di spiegare (poi ho già scritto sopra un po), non sindaco sul numero dei figli che una persona decide di fare o meno (anche nel cattolicesimo,ortosossia e protestantesimo si parla di "procreazione responsabile" non procreazione alla "conigli", come qualcuno sopra ha scritto - che a parte è abbastanza offensivo verso chi mette al mondo tanti figli visto che lo fa penso per un alto credo in dio e anche per aiuto reale alla società, visto che poi saranno loro che ci pagheranno a tutti la pensione - anche per questo la società va male perchè nessuno (o molto pochi) si prendono la resonsabilità e la fatica di portare avanti appunto e mettere al mondo bambini che saranno il futuro di questo mondo).

detto questo quello che mi stona e lo riscrivo è questo : Cristo che è la vita (almeno lui si definisce tale quindi penso per voi sia così) come fa a chiedere di chiudersi alla vita per annunciare la sua parola? Questa è la cosa che mi stona per uno che decide di mettere su famiglia.
Io vedo che chi fa molti figli sono sempre i poveri, i mussulmani, e i cristiani (cattolici/ortodossi principalmente), tutto il resto sono adeguati a quello che il mondo ti propina, cioè il "quanto basta" per godersi la vita ma avere anche la soddisfazione di avere un paio di figli da crescere.
Poi non capisco il discorso proprio.... cioè non puoi annunciare la parola con la famiglia? che significa rinuncio a portare avanti una famiglia per dedicarmi alla parola? (cioè mi chiudo alla vita momentaneamente per annunciare... queste parole stonano secondo me)
Posso capire uno che fa una scelta monacale o sacerdotale , cioè riceve una chiamata ben precisa (come paolo, gli apostoli etc...), ma non un discorso del genere fatto da uno che decide di mettere su famiglia.

Cioè sembra che i più poveri, abbiano più fiducia in dio di noi pseudo-ricchi occidentali, che invece ci adeguiamo al modo di vivere di questo mondo

non so se sono riuscito a spiegarmi.
Grazie





Stringi stringi, cosa proponi? Di mettere da parte qualunque metodo di contraccezione con il rischio calcolato di mettere al mondo, poniamo, una ventina di figli per coppia?
giuliusgiulius
00lunedì 16 maggio 2016 14:01
Re:
EverLastingLife, 16/05/2016 13.02:




Stringi stringi, cosa proponi? Di mettere da parte qualunque metodo di contraccezione con il rischio calcolato di mettere al mondo, poniamo, una ventina di figli per coppia?



Scusami stai spostando il fulcro del discorso, non mi interessa anticoncezionali o meno (metodi naturali inclusi se vuoi fare riferimento a quelli), non propongo nulla sto chiedendo lumi in merito, visto che dare la vita è una delle cose più grandi che penso l'uomo possa fare.
Mi dici : "con il rischio calcolato di mettere al mondo, poniamo, una ventina di figli per coppia"
quindi i Testimoni di Geova vivono l'apertura alla vita e la messa al mondo di figli come un "rischio" da quello che ho capito in opposizione alla libertà di annuncio della parola...

non spostiamo il centro del discorso, ho posto alcune domande sopra, possibilmente vorrei una risposta a quelle.
grazie a tutti
Barnaba1977
00lunedì 16 maggio 2016 14:14
Re: Re:
giuliusgiulius, 16/05/2016 14.01:

Scusami stai spostando il fulcro del discorso, non mi interessa anticoncezionali o meno (metodi naturali inclusi se vuoi fare riferimento a quelli), non propongo nulla sto chiedendo lumi in merito, visto che dare la vita è una delle cose più grandi che penso l'uomo possa fare.
Mi dici : "con il rischio calcolato di mettere al mondo, poniamo, una ventina di figli per coppia"
quindi i Testimoni di Geova vivono l'apertura alla vita e la messa al mondo di figli come un "rischio" da quello che ho capito in opposizione alla libertà di annuncio della parola...

non spostiamo il centro del discorso, ho posto alcune domande sopra, possibilmente vorrei una risposta a quelle.
grazie a tutti



Semplicemente, viviamo in un modo "strano" rispetto al proposito originale di Dio e quindi ci adattiamo. Secondo te, non sono cambiate le priorità dell'uomo da prima a dopo il peccato edenico?
(SimonLeBon)
00lunedì 16 maggio 2016 14:16
Re: Re:
giuliusgiulius, 16/05/2016 14:01:



Scusami stai spostando il fulcro del discorso, non mi interessa anticoncezionali o meno (metodi naturali inclusi se vuoi fare riferimento a quelli), non propongo nulla sto chiedendo lumi in merito, visto che dare la vita è una delle cose più grandi che penso l'uomo possa fare.
Mi dici : "con il rischio calcolato di mettere al mondo, poniamo, una ventina di figli per coppia"
quindi i Testimoni di Geova vivono l'apertura alla vita e la messa al mondo di figli come un "rischio" da quello che ho capito in opposizione alla libertà di annuncio della parola...

non spostiamo il centro del discorso, ho posto alcune domande sopra, possibilmente vorrei una risposta a quelle.
grazie a tutti



Caro Gilius,

Bibicamente parlando non c'è alcuna obiezione possibile alla contraccezione che anticipi la fecondazione.

Dopo la fecondazione il discorso cambia e il feto non nato è trattato dalle scritture alla stessa stregua di una persona già nata.

Le scritture obbligano anche a provvedere alla propria famiglia, sia che ci siano figli o meno.
Se sono 20 obiettivamente non sarà semplice adempiere all'obbligo.

Simon
barnabino
00lunedì 16 maggio 2016 14:22
Caro Julius,


visto che dare la vita è una delle cose più grandi che penso l'uomo possa fare



Si, e allora? Proponi di fare una ventina di figli?


quindi i Testimoni di Geova vivono l'apertura alla vita e la messa al mondo di figli come un "rischio" da quello che ho capito in opposizione alla libertà di annuncio della parola...



I testimoni di Geova scelgono personalmente e responsabilmente quanti figli mettere al mondo secondo le loro circostanze, non esiste alcuna "opposizione" alla libertà di annuncio della parola di Dio. Tu dici che "dare la vita è una delle cose più grandi che l'uomo può fare" dunque non vedo alcuna opposizione con una coppia che decidesse di votare la propria vita ad annunciare le parole di Gesù: Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato ha vita eterna.

Shalom
giuliusgiulius
00lunedì 16 maggio 2016 14:49
Re:
barnabino, 16/05/2016 14.22:

Caro Julius,


visto che dare la vita è una delle cose più grandi che penso l'uomo possa fare



Si, e allora? Proponi di fare una ventina di figli?


quindi i Testimoni di Geova vivono l'apertura alla vita e la messa al mondo di figli come un "rischio" da quello che ho capito in opposizione alla libertà di annuncio della parola...



I testimoni di Geova scelgono personalmente e responsabilmente quanti figli mettere al mondo secondo le loro circostanze, non esiste alcuna "opposizione" alla libertà di annuncio della parola di Dio. Tu dici che "dare la vita è una delle cose più grandi che l'uomo può fare" dunque non vedo alcuna opposizione con una coppia che decidesse di votare la propria vita ad annunciare le parole di Gesù: Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato ha vita eterna.

Shalom



Esatto, quello che vedo io è che però obiettivamente e realmente parlando la cosa mi sembra trattata in quel modo che avevo specificato essendomi stato detto da un testimone di geova (e non solo uno) che tipo "al momento preferiamo destinare il nostro tempo all'annnuncio della parola" come se la famiglia e i figli impedissero questa cosa.... ma mi chiedo per un cristiano non dovrebbe essere la vita ad annunciare la parola (oltre alle parole... che però sappiamo bene lasciano il tempo che trovano), quindi quale più grande testimonianza in una famiglia che si apre alla vita e fatica per portare avanti la famiglia....
L'opposizione di cui tu mi parli non l'ho indicata io, l'avete indicata voi con le vostre risposte, opposizione a generare figli verso l'annuncio. Se Cristo è la vita, annunciare non deve togliere il dare la vita (per una famiglia).
" Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato ha vita eterna" esatto... "chi ascolta e crede" ha vita eterna dice... non chi "proclama e crede", una persona infatti può proclamare ma NON vivere la parola e per questo è morto alla fine (per un cristiano chiaramente).

mi è stato scritto :
-
"strano" rispetto al proposito originale di Dio e quindi ci adattiamo. Secondo te, non sono cambiate le priorità dell'uomo da prima a dopo il peccato edenico?
-
adattarsi al mondo NON è cristiano credo, il cristiano non dovrebbe essere colui che va controcorrente, cerca di migiorare la società in cui vive e proclamare la parola...?
quindi avere poveri che figliano (che alla fine sembrano essere gli unici a fidarsi di dio) e avere cristiani (il vostro caso per esempio) che figliano pochissimo stride con l'annuncio di Cristo, se il mondo non fa una cosa che ritenete buona non dovreste essere voi a farla, responsabilmente, per portare avanti la causa cristiana?
altrimenti non si rischia di diventare secondo voi unicamente "venditori" di parola , ma effettivamente non vissuta nella vita.. quindi una parola morta, sterile.




RKj
00lunedì 16 maggio 2016 15:24
Re: Re:
giuliusgiulius, 16/05/2016 14.49:




adattarsi al mondo NON è cristiano credo, il cristiano non dovrebbe essere colui che va controcorrente, cerca di migiorare la società in cui vive e proclamare la parola...?







Il cristiano, attende un cambiamento della società fatto da Dio. Il cristiano oltre a seguire i principi divini, non mette mano alla società odierna.

Del resto, come per la procreazione anche il matrimonio è istituito da Dio, a lui accetto, giusto e piacevole... eppure in 1 Corinti 7 : 34,35 si legge "Inoltre, la donna non sposata, e la vergine, è ansiosa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito. Comunque, la donna sposata è ansiosa delle cose del mondo, come possa guadagnare l’approvazione del marito. 35 Ma dico questo per il vostro vantaggio personale, non per gettarvi un laccio, bensì per indurvi a ciò che è convenevole e a ciò che significa costante assiduità verso il Signore senza distrazione."

In questo particolare momento della storia umana, in cui predicare la parola a tutte le persone del mondo è urgente più che mai, alcuni ritengono sia una scelta migliore quella di stare da soli o non sposarsi per dedicarsi (e dedicare il tempo che altrimenti andrebbe speso per un coniuge o dei figli) alla predicazione della buona notizia del regno.

E' ovvio poi, che non si predica solo a parole dal momento che si è single o senza figli, anzi. Essenziale sarà il buon esempio e la giusta condotta, come per chi ha famiglia o no!


barnabino
00lunedì 16 maggio 2016 15:26
Caro Julius,


essendomi stato detto da un testimone di geova (e non solo uno) che tipo "al momento preferiamo destinare il nostro tempo all'annnuncio della parola" come se la famiglia e i figli impedissero questa cosa....



E' una sua scelta personale, che egli avrà valutato in coscienza in base alle proprie circostanze. Chi sei tu o io per giudicare? Annunciare la parola di vita come fecero Cristo e molti discepoli non è forse un modo altrettanto alto di promuovere la vita che non copulando? Se una persona lo fa con sincerità, senza fini egoistici, dove è il problema?


ma mi chiedo per un cristiano non dovrebbe essere la vita ad annunciare la parola (oltre alle parole... che però sappiamo bene lasciano il tempo che trovano), quindi quale più grande testimonianza in una famiglia che si apre alla vita e fatica per portare avanti la famiglia....



Le parola di Dio non lasciano il tempo che trovano, almeno per un credente, ma aprono alla vita eterna: Lo spirito è vivificante; la carne non giova a nulla. Le parole che vi ho detto sono spirito e sono vita. Chi sei tu o io per giudicare la scelta di chi si è votato interamente a far conoscere queste parole?


opposizione a generare figli verso l'annuncio



Io non vedo alcuna opposizione, ciascuno è libero di scegliere e determinare in base alle circostanze quanti figli generare, nel I secolo abbiamo discepoli con figli e altri senza, alcuni sposati e altri no.


avere cristiani (il vostro caso per esempio) che figliano pochissimo stride con l'annuncio di Cristo



Non mi pare che i testimoni di Geova "figlino" pochissimo, hai delle statistiche? Ciascuno "figlia" responsabilmente in base alle proprie possibilità e circostanze, né questa scelta, qualunque essa sia, stride con l'annuncio di Cristo.


non si rischia di diventare secondo voi unicamente "venditori" di parola , ma effettivamente non vissuta nella vita



Il rischio di non vivere la parola di Dio c'è per chi ha venti figli, e deve dedicarsi interamente al lavoro per sfamarli che per chi non ne ha nessuno se persegue i suoi obiettivi egoistici. Sinceramente mi pare che tu su questa questione ne faccia un problema ideologico, noi preferiamo lasciare alla coscienza di ciascuno trovare il proprio equilibrio senza ergerci a giudici della fede di un altro. Alla fine renderemo tutto conto a Dio.

Shalom
giuliusgiulius
00lunedì 16 maggio 2016 15:41
Re:
barnabino, 16/05/2016 15.26:

Caro Julius,


essendomi stato detto da un testimone di geova (e non solo uno) che tipo "al momento preferiamo destinare il nostro tempo all'annnuncio della parola" come se la famiglia e i figli impedissero questa cosa....



E' una sua scelta personale, che egli avrà valutato in coscienza in base alle proprie circostanze. Chi sei tu o io per giudicare? Annunciare la parola di vita come fecero Cristo e molti discepoli non è forse un modo altrettanto alto di promuovere la vita che non copulando? Se una persona lo fa con sincerità, senza fini egoistici, dove è il problema?


ma mi chiedo per un cristiano non dovrebbe essere la vita ad annunciare la parola (oltre alle parole... che però sappiamo bene lasciano il tempo che trovano), quindi quale più grande testimonianza in una famiglia che si apre alla vita e fatica per portare avanti la famiglia....



Le parola di Dio non lasciano il tempo che trovano, almeno per un credente, ma aprono alla vita eterna: Lo spirito è vivificante; la carne non giova a nulla. Le parole che vi ho detto sono spirito e sono vita. Chi sei tu o io per giudicare la scelta di chi si è votato interamente a far conoscere queste parole?


opposizione a generare figli verso l'annuncio



Io non vedo alcuna opposizione, ciascuno è libero di scegliere e determinare in base alle circostanze quanti figli generare, nel I secolo abbiamo discepoli con figli e altri senza, alcuni sposati e altri no.


avere cristiani (il vostro caso per esempio) che figliano pochissimo stride con l'annuncio di Cristo



Non mi pare che i testimoni di Geova "figlino" pochissimo, hai delle statistiche? Ciascuno "figlia" responsabilmente in base alle proprie possibilità e circostanze, né questa scelta, qualunque essa sia, stride con l'annuncio di Cristo.


non si rischia di diventare secondo voi unicamente "venditori" di parola , ma effettivamente non vissuta nella vita



Il rischio di non vivere la parola di Dio c'è per chi ha venti figli, e deve dedicarsi interamente al lavoro per sfamarli che per chi non ne ha nessuno se persegue i suoi obiettivi egoistici. Sinceramente mi pare che tu su questa questione ne faccia un problema ideologico, noi preferiamo lasciare alla coscienza di ciascuno trovare il proprio equilibrio senza ergerci a giudici della fede di un altro. Alla fine renderemo tutto conto a Dio.

Shalom



ho capito quello che intendi dire anche se sinceramente non sono daccordo, un cristiano pensa debba in primis vivere il vangelo con la vita, e poi con le parole.
Le famiglie con tanti figli visto il tempo storico in cui viviamo penso siano eroiche e una delle più grandi testimonianze cristiane che si possano avere da parte di una famiglia, visto le difficoltà che esso comporta, quindi noi che non abbiamo figli (o pochi) siamo dei privilegiati, comodi, e forse il dire che "totale dedizione all'annuncio evangelico" può essere davvero una scelta di comodo per una famiglia.
Statistiche... non ne ho ma sarà il caso tutti i testimoni che mi sono venuti a trovare ed ho conosciuto o non avevano figli o al massimo 1-2, quando ho chiesto di mandarmi a parlare una famiglia numerosa.... beh... mi han risposto che non vene sono almeno in zona.. la cosa mi ha stranito parecchio.
Ripeto il principe della vita difficile faccia chiudere un cristiano alla vita...
Ponevo la questione , ripeto, perchè sentirmi dire "dedito all'annuncio quindi al momento non faccio figli" mi ha lasciato perplesso. Mi stride con quello che leggo nella scrittura.
Non giudico nessuno figurati, pongo una questione.
Se non fa fatica un cristiano e non va controcorrente chi lo deve fare, io ateo che non ho problemi di coscenza??


EverLastingLife
00lunedì 16 maggio 2016 16:08
Re: Re:
giuliusgiulius, 5/16/2016 2:01 PM:



Scusami stai spostando il fulcro del discorso, non mi interessa anticoncezionali o meno (metodi naturali inclusi se vuoi fare riferimento a quelli), non propongo nulla sto chiedendo lumi in merito, visto che dare la vita è una delle cose più grandi che penso l'uomo possa fare.
Mi dici : "con il rischio calcolato di mettere al mondo, poniamo, una ventina di figli per coppia"
quindi i Testimoni di Geova vivono l'apertura alla vita e la messa al mondo di figli come un "rischio" da quello che ho capito in opposizione alla libertà di annuncio della parola...

non spostiamo il centro del discorso, ho posto alcune domande sopra, possibilmente vorrei una risposta a quelle.
grazie a tutti



Veramente sei tu che non rispondi.

Proponi di fare 20 figli per coppia?



barnabino
00lunedì 16 maggio 2016 16:13
Caro Julius,


ho capito quello che intendi dire anche se sinceramente non sono daccordo



Semmai si scrive d'accordo... e comunque ce ne faremo una ragione.


un cristiano pensa debba in primis vivere il vangelo con la vita, e poi con le parole



Infatti, chi vota la sua vita ad un'opera che salva la vita di altri non sta forse vivendo il vangelo con la vita e non con le parole? Per te onorare la vita significa solo fare molti figli? Boh!


Le famiglie con tanti figli visto il tempo storico in cui viviamo penso siano eroiche e una delle più grandi testimonianze cristiane che si possano avere da parte di una famiglia, visto le difficoltà che esso comporta, quindi noi che non abbiamo figli (o pochi) siamo dei privilegiati, comodi, e forse il dire che "totale dedizione all'annuncio evangelico" può essere davvero una scelta di comodo per una famiglia



Come detto non possiamo ergerci a "giudici" di altri giudicando i loro motivi e le loro circostanze per bollarli come egoisti, si può essere egoisti facendo venti figli e non facendone nessuno, così come si può essere altruisti con una grande famiglia o rimanendo scapoli, Gesù non si è mai sposato e non ha avuto figli ma la sua non è certo stata una scelta di "comodo" né ci ha mai detto quanti figli fare. Chi sei tu allora da giudicare il tuo fratello?


Statistiche... non ne ho ma sarà il caso tutti i testimoni che mi sono venuti a trovare ed ho conosciuto o non avevano figli o al massimo 1-2, quando ho chiesto di mandarmi a parlare una famiglia numerosa.... beh... mi han risposto che non vene sono almeno in zona.. la cosa mi ha stranito parecchio



Dunque ti basi sul nulla, mi pare.


Ripeto il principe della vita difficile faccia chiudere un cristiano alla vita...



Come detto aprirsi alla vita non significa solo fare molti figli, ci sono molti altri aspetti e modi, altrettanto nobili di farlo, per un cristiano come per un ateo.


Se non fa fatica un cristiano e non va controcorrente chi lo deve fare, io ateo che non ho problemi di coscenza??



I cristiani vanno costantemente controcorrente senza fare venti figli, lo fanno rispettando la vita che già c'è, lo fanno aiutando le persone ad ottenere la vita eterna (quella che Paolo chiama la "vera vita"), lo fanno fornendo aiuto pratico per migliorare la vita delle persone, lo fanno crescendo responsabilmente giovani amanti della vita e delle cosa positive, non della violenza o della malvagità, lo fanno aiutando chi soffre e geme... insomma, quello di mettere al mondo tanti figli è una scelta personale su cui nessuno può sindacare o stupirsi, perché ciascuno valuterà responsabilmente in base alla proprie circostanze cosa sia meglio fare.

Shalom

barnabino
00lunedì 16 maggio 2016 16:19

Veramente sei tu che non rispondi.

Proponi di fare 20 figli per coppia?



Infatti... qual è il numero di figli per essere "buoni cristiani"? Più o meno di 10? Chi ne fa 2 è un egoista, anche se poi usa le sue risorse per aiutare un orfano, mentre chi ne fa 3 perché magari era ubriaco e ha violentato la moglie è "aperto alla vita" anche se a malapena è in grado di dargli da mangiare?

Shalom [SM=g2037509]
giuliusgiulius
00lunedì 16 maggio 2016 16:41
Re: Re: Re:
EverLastingLife, 16/05/2016 16.08:



Veramente sei tu che non rispondi.

Proponi di fare 20 figli per coppia?







Scusami Everlasting forse non hai visto ma ho risposto al tuo post
avevo scritto che non mi interessa anticoncezionali o meno (metodi naturali inclusi se vuoi fare riferimento a quelli), non propongo nulla sto chiedendo lumi in merito.
Mi dici : "con il rischio calcolato di mettere al mondo, poniamo, una ventina di figli per coppia"
quindi i Testimoni di Geova vivono l'apertura alla vita e la messa al mondo di figli come un "rischio" da quello che ho capito in opposizione alla libertà di annuncio della parola...

avevo scritto questo.
giuliusgiulius
00lunedì 16 maggio 2016 16:42
Re:
barnabino, 16/05/2016 16.19:


Veramente sei tu che non rispondi.

Proponi di fare 20 figli per coppia?



Infatti... qual è il numero di figli per essere "buoni cristiani"? Più o meno di 10? Chi ne fa 2 è un egoista, anche se poi usa le sue risorse per aiutare un orfano, mentre chi ne fa 3 perché magari era ubriaco e ha violentato la moglie è "aperto alla vita" anche se a malapena è in grado di dargli da mangiare?

Shalom [SM=g2037509]



ma scusami ma che discorsi fai :-( leggete bene cosa ho scritto... è chiaro che non intendo ste baggianate :-(
ma perchè qualsiasi cosa scrivo siete sempre irritati :-(
EverLastingLife
00lunedì 16 maggio 2016 16:45
Re:
barnabino, 5/16/2016 4:19 PM:


Veramente sei tu che non rispondi.

Proponi di fare 20 figli per coppia?



Infatti... qual è il numero di figli per essere "buoni cristiani"? Più o meno di 10? Chi ne fa 2 è un egoista, anche se poi usa le sue risorse per aiutare un orfano, mentre chi ne fa 3 perché magari era ubriaco e ha violentato la moglie è "aperto alla vita" anche se a malapena è in grado di dargli da mangiare?

Shalom [SM=g2037509]



Calcolando il periodo medio di fertilità di una coppia 'cristiana' che secondo Giulius Giulius dovrebbe procreare senza porsi problemi statistici né di altro genere, direi che 20 figli per coppia è una stima più che ragionevole. Considerando grosso modo un figlio all'anno, entro la probabile menopausa della donna.

Penso non sia necessario commentare ulteriormente.

giuliusgiulius
00lunedì 16 maggio 2016 16:50
Re:
barnabino, 16/05/2016 16.13:

Caro Julius,


ho capito quello che intendi dire anche se sinceramente non sono daccordo



Semmai si scrive d'accordo... e comunque ce ne faremo una ragione.


un cristiano pensa debba in primis vivere il vangelo con la vita, e poi con le parole



Infatti, chi vota la sua vita ad un'opera che salva la vita di altri non sta forse vivendo il vangelo con la vita e non con le parole? Per te onorare la vita significa solo fare molti figli? Boh!


Le famiglie con tanti figli visto il tempo storico in cui viviamo penso siano eroiche e una delle più grandi testimonianze cristiane che si possano avere da parte di una famiglia, visto le difficoltà che esso comporta, quindi noi che non abbiamo figli (o pochi) siamo dei privilegiati, comodi, e forse il dire che "totale dedizione all'annuncio evangelico" può essere davvero una scelta di comodo per una famiglia



Come detto non possiamo ergerci a "giudici" di altri giudicando i loro motivi e le loro circostanze per bollarli come egoisti, si può essere egoisti facendo venti figli e non facendone nessuno, così come si può essere altruisti con una grande famiglia o rimanendo scapoli, Gesù non si è mai sposato e non ha avuto figli ma la sua non è certo stata una scelta di "comodo" né ci ha mai detto quanti figli fare. Chi sei tu allora da giudicare il tuo fratello?


Statistiche... non ne ho ma sarà il caso tutti i testimoni che mi sono venuti a trovare ed ho conosciuto o non avevano figli o al massimo 1-2, quando ho chiesto di mandarmi a parlare una famiglia numerosa.... beh... mi han risposto che non vene sono almeno in zona.. la cosa mi ha stranito parecchio



Dunque ti basi sul nulla, mi pare.


Ripeto il principe della vita difficile faccia chiudere un cristiano alla vita...



Come detto aprirsi alla vita non significa solo fare molti figli, ci sono molti altri aspetti e modi, altrettanto nobili di farlo, per un cristiano come per un ateo.


Se non fa fatica un cristiano e non va controcorrente chi lo deve fare, io ateo che non ho problemi di coscenza??



I cristiani vanno costantemente controcorrente senza fare venti figli, lo fanno rispettando la vita che già c'è, lo fanno aiutando le persone ad ottenere la vita eterna (quella che Paolo chiama la "vera vita"), lo fanno fornendo aiuto pratico per migliorare la vita delle persone, lo fanno crescendo responsabilmente giovani amanti della vita e delle cosa positive, non della violenza o della malvagità, lo fanno aiutando chi soffre e geme... insomma, quello di mettere al mondo tanti figli è una scelta personale su cui nessuno può sindacare o stupirsi, perché ciascuno valuterà responsabilmente in base alla proprie circostanze cosa sia meglio fare.

Shalom




Vedete che continuate a girare la frittata e mi mettete in bocca parole che non ho detto? Io non parlo di un numero particolare di figli (10-20-50) io dico che sentirmi dire da un testimone di geova sposato (non scapolo o prete testimone di geova o monaco testimone di geova che hanno dedicato la vita ad altro) "non faccio figli per dedicarmi all'annuncio della parola" stona con colui che si definisce la vita, tutto qua, stride... i figli non possono essere uno ostacolo all'annuncio per una famiglia (come si è evinto anche da un trhead sopra) ma fanno parte dell'annuncio che la famiglia può dare, un annuncio che si traduce in carne in vita vissuta e non solo in parole.
Questo mi stride, anche perchè senza figli o con 1-2 una famiglia è esattamente in linea con le famiglie atee e non credenti del nostro mondo occidentale
giuliusgiulius
00lunedì 16 maggio 2016 16:51
Re: Re:
EverLastingLife, 16/05/2016 16.45:



Calcolando il periodo medio di fertilità di una coppia 'cristiana' che secondo Giulius Giulius dovrebbe procreare senza porsi problemi statistici né di altro genere, direi che 20 figli per coppia è una stima più che ragionevole. Considerando grosso modo un figlio all'anno, entro la probabile menopausa della donna.

Penso non sia necessario commentare ulteriormente.





ma vedi che mi metti in bocca cose che non ho proferito.... oh come sei messo/a!!!
EverLastingLife
00lunedì 16 maggio 2016 16:55
Re: Re: Re:
giuliusgiulius, 5/16/2016 4:51 PM:




ma vedi che mi metti in bocca cose che non ho proferito.... oh come sei messo/a!!!



Ti consiglio di darti una calmata, questi intercalari denotano nervosismo ed il tentativo di eludere le domande che ti vengono fatte.

Dunque ripeto: cosa consigli, concretamente, ad una coppia cristiana, visto che consideri il fare solo un paio di figli come contrario all'amore del Cristo?
barnabino
00lunedì 16 maggio 2016 16:56
Mah, mi pare un ragionamento incomprensibile, non si può commisurare l'egoismo personale e l'apertura alla vita ad una procreazione irresponsabile, ripeto, Gesù fu l'uomo più aperto alla vita e altruista mai vissuto sulla terra eppure non ebbe figli, altri ebbero decine di figli eppure si mostrarono egoisti e chiusi alla vita. Il punto è che nessuno può giudicare scelte personali prese in buona coscienza.

Shalom
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 19:10.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com