Re: Re: Re:
Aquila-58, 13/05/2016 19.55:
Ti faccio una domanda, citandoti un passo biblico, 1 Tim. 5:8:
"ei de tis ton idion kai malista oikeion ou pronoei, ten pistin ernetai kai estin apistou cheiron. "
alla lettera
"se poi qualcuno dei suoi e soprattutto dei familiari non provvede [qui vi è il verbo greco pronoeo] la fede ha rinnegato ed è di un incredulo peggiore".
La domanda è la seguente: poniamo il caso che io sia un cristiano di una povera nazione del Terzo o Quarto mondo, dove mettere qualcosa sotto i denti è un problema serio ed ho già quattro figli come ha un fratello della mia Congregazione, sarebbe cristiano, sarebbe rispettoso metterne al mondo altri quattro o magari otto?
Io ho 57 anni, mia moglie 54 e ho due figli, una di 26 anni e uno di 25, entrambi disoccupati.
A parte l' età anagrafica, sarebbe cristiano o rispettoso nei confronti del creatore metterne al mondo altri due o altri quattro?
E comunque, c' è anche chi sceglie di non avere figli per servire Dio più liberamente. E' una scelta che si può condividere o meno, ma una scelta.
Per esempio, quanto figli avevano Aquila e Priscilla?
Mi dispiace sia stato cambiato il nome del thread, questo era solo un argomento di vita vera vissuta che volevo trattare, il primo che mi è venuto in mente, ma vorrei trattarne tanti altri, vedere a tutto tondo, cosa deve fare e come deve essere un cristiano.
Quindi se il titolo del thread può essere riportato all'originale sarebbe meglio, ma vedete voi.
Per le risposte ringrazio ma non so.... mi sembrano un po sterili (senza offesa), cerco di spiegare (poi ho già scritto sopra un po), non sindaco sul numero dei figli che una persona decide di fare o meno (anche nel cattolicesimo,ortosossia e protestantesimo si parla di "procreazione responsabile" non procreazione alla "conigli", come qualcuno sopra ha scritto - che a parte è abbastanza offensivo verso chi mette al mondo tanti figli visto che lo fa penso per un alto credo in dio e anche per aiuto reale alla società, visto che poi saranno loro che ci pagheranno a tutti la pensione - anche per questo la società va male perchè nessuno (o molto pochi) si prendono la resonsabilità e la fatica di portare avanti appunto e mettere al mondo bambini che saranno il futuro di questo mondo).
detto questo quello che mi stona e lo riscrivo è questo : Cristo che è la vita (almeno lui si definisce tale quindi penso per voi sia così)
come fa a chiedere di chiudersi alla vita per annunciare la sua parola? Questa è la cosa che mi stona per uno che decide di mettere su famiglia.
Io vedo che chi fa molti figli sono sempre i poveri, i mussulmani, e i cristiani (cattolici/ortodossi principalmente), tutto il resto sono adeguati a quello che il mondo ti propina, cioè il "quanto basta" per godersi la vita ma avere anche la soddisfazione di avere un paio di figli da crescere.
Poi non capisco il discorso proprio.... cioè non puoi annunciare la parola con la famiglia? che significa rinuncio a portare avanti una famiglia per dedicarmi alla parola? (cioè mi chiudo alla vita momentaneamente per annunciare... queste parole stonano secondo me)
Posso capire uno che fa una scelta monacale o sacerdotale , cioè riceve una chiamata ben precisa (come paolo, gli apostoli etc...), ma non un discorso del genere fatto da uno che decide di mettere su famiglia.
Cioè sembra che i più poveri, abbiano più fiducia in dio di noi pseudo-ricchi occidentali, che invece ci adeguiamo al modo di vivere di questo mondo
non so se sono riuscito a spiegarmi.
Grazie