Fatemi capire l’articolo della rivista trattando matt 18 e matt.5
non si rivolge ad uomini e donne?
perché non specifica che nel caso la parte offesa sia una sorella non si possono applicare questi principi?
perché lo studio non specifica che l’argomento è esclusivamente per i fratelli?
o le parole di Cristo che sono una guida per superare i contrasti.
Hanno poco valore rispetto queste regole?
a prescindere dal fatto che, … non penso esista una sorella che venendo in sala,
non ha nulla altro da fare, che stare a guardare i fratelli a turno nella speranza di beccarne uno che reagisce in modo brusco con un altro componente della congregazione,
Scopo di tutto questo spreco di tempo?….
chiedergli di prendere la bibbia al versetto tot e farglielo leggere a mò di visita pastorale.
Non avete l’impressione che l’ esempio portato è un caso limite e pure assurdo ?
Che nel migliore dei casi arrivano il tempo di salutare e vanno al posto
ma che gliene può importare di quello che fanno i fratelli...?
E poi se proprio dovesse capitare la sorella il versetto è più logico che
glielo cita parafrasandolo, quindi in una conversazione assolutamente spontanea e informale
Invece le parole di Cristo sono eccellenti perché abbracciano una vasta gamma di aspetti in cui ci troviamo tutti i giorni,
Nostri fratelli possono essere vicini di casa, compagni di viaggio, colleghi di lavoro, situazioni di tutti i giorni in cui è probabile vengano fuori difetti
che irritano.
Ed è li che bisogna esercitare padronanza di sé e sforzarsi di mettere in pratica le parole di Gesù per mantenere la pace
_________________________________________________
...le tue proprie consolazioni vezzeggiavano la mia anima
salmo 94:19