Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
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Ultimo Aggiornamento: 23/09/2021 07:36
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16/09/2021 06:20
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:



Comunque, mi piacerebbe sapere a cosa si riferisce Gesù,
quando dice:

"Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli"
"Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli"

considerando che avete chiarito che il regno dei cieli comprende
sia i cieli che la terra.
Le persone citate da Gesù sono destinate ai cieli, oppure
alla terra?





I-gua, 11.09.2021 22:07:




NON È GESÙ CHE DECIDE IL DESTINO DEI RISORTI, CHI TERRESTRE O CHI CELESTE.

NON È GESÙ CHE DECIDE CHI SIEDERÀ CON LUI ALLA DESTRA DEL OADRE PER GOVERNARE DURANTE IK REGNO MESSIANICO.


è Gesù che ci spiega che non ha lui questa autorità, ma solo il Padre YHWH: GEOVA DIO.

Gesù in Matteo 20 dice:


Allora la madre dei figli di Zebedèo gli si avvicinò con i suoi figli e gli rese omaggio per chiedergli qualcosa. 21 Lui le disse: “Che cosa vuoi?”
Lei rispose: “Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo Regno”. 22 Gesù replicò: “Non sapete quello che state chiedendo. Potete bere il calice che io sto per bere?” Gli dissero: “Sì, possiamo berlo”.
23 Lui rispose: “
Effettivamente berrete il mio calice, ma quanto a sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo; quei posti appartengono a coloro per i quali sono stati preparati dal Padre mio





16/09/2021 09:49
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
I-gua, 16/09/2021 06:20:


ma quanto a sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo; quei posti appartengono a coloro per i quali sono stati preparati dal Padre mio


Ma allora, Gesù come fa a sostenere che i miti
erediteranno la terra, se le destinazioni dei risorti
le conosce solo Dio?

Ciao.
16/09/2021 11:20
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Luciano_59, 16/09/2021 09:49:


Ma allora, Gesù come fa a sostenere che i miti
erediteranno la terra, se le destinazioni dei risorti
le conosce solo Dio?

Ciao.



La scrittura non dice che la destinazione dei risorti la sà solo Dio infatti pure noi sappiamo grazie alle scritture quale sarà la destinazione dei risorti in generale.

La scrittura dice che è Dio che decide chi avrà una determinata posizione
[Modificato da Pino2019 16/09/2021 11:26]
16/09/2021 11:48
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Luciano_59, 16.09.2021 09:49:


Ma allora, Gesù come fa a sostenere che i miti
erediteranno la terra, se le destinazioni dei risorti
le conosce solo Dio?

Ciao.

Gesù annovera una serie di qualità necessarie per avere alcuni requisiti richiesti per essere graditi da Dio. Sono alcune tra le qualità richieste per potere vivere, ed essere riconosciuti come Suoi figli, quindi per farti un quadro completo della personalità da rivestire per essere ammessi nel Regno di Dio devi prendere a modello Gesù che le manifesta in modo completo .
16/09/2021 19:52
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Pino2019, 16/09/2021 11:20:



La scrittura non dice che la destinazione dei risorti la sà solo Dio infatti pure noi sappiamo grazie alle scritture quale sarà la destinazione dei risorti in generale.

La scrittura dice che è Dio che decide chi avrà una determinata posizione


Probabilmente non ci siamo capiti, o forse sono io che non ho
espresso bene il concetto.
Ci riprovo ponendo la domanda in altri termini.
Avete chiarito che le persone citate da Gesù, nel suo discorso
della montagna, sono quelle che, per le cui caratteristiche,
sono ritenute idonee da Dio per essere salvate; alcune sulla
terra e altre nei cieli.
Ma quando Gesù dice:

Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.

è evidente che si sta rivolgendo a tutte le persone che lo
stanno ascoltando: ed è altrettanto evidente che con queste
parole sta creando una aspettativa di vita celeste, (nei cieli),
per tutti.
Ma, considerando che Gesù non può sapere chi verrà scelto da
Dio per vivere nei cieli, parrebbe più logico se Gesù avesse
detto che solo una piccola parte di loro avrebbe avuto una
ricompensa nei cieli.

Quindi, per Gesù, sono tutti nei cieli, oppure:

Beati i miti, perché erediteranno la terra.

sono tutti in terra?

Ciao.
17/09/2021 07:45
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:


è evidente che si sta rivolgendo a tutte le persone che lo
stanno ascoltando: ed è altrettanto evidente che con queste
parole sta creando una aspettativa di vita celeste, (nei cieli),
per tutti.



L' espressione ricompensa nei cieli evidentemente sta ad indicare la fonte della ricompensa ovvero Dio.

Infatti in matteo 6:20 Gesù esorta d accumulare tesori in cielo ovvero azioni che Dio potrà ricordare per poi dare la ricompensa.


[Modificato da Pino2019 17/09/2021 07:46]
17/09/2021 11:29
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Pino2019, 17/09/2021 07:45:


L' espressione ricompensa nei cieli evidentemente sta ad indicare la fonte della ricompensa ovvero Dio.


A me, invece, sembra molto evidente che sta ad indicare
un luogo fisico e non una entità spirituale.
La tua considerazione, allora, potremmo applicarla anche
al concetto di ereditare la terra.


Infatti in matteo 6:20 Gesù esorta d accumulare tesori in cielo ovvero azioni che Dio potrà ricordare per poi dare la ricompensa.


Quello che citi è una comparazione che Gesù fa tra il
comportamento ipocrita, da evitare e quello corretto, da
tenere, in funzione della ricompensa finale.

Matteo 6

1 Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli. 2 Quando dunque fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. 3 Quando invece tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, 4 perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
5 Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. 6 Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

Ciao.
17/09/2021 11:41
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Pino2019, 17/09/2021 07:45:



è evidente che si sta rivolgendo a tutte le persone che lo
stanno ascoltando: ed è altrettanto evidente che con queste
parole sta creando una aspettativa di vita celeste, (nei cieli),
per tutti.



L' espressione ricompensa nei cieli evidentemente sta ad indicare la fonte della ricompensa ovvero Dio.

Infatti in matteo 6:20 Gesù esorta d accumulare tesori in cielo ovvero azioni che Dio potrà ricordare per poi dare la ricompensa.





In questo caso sarebbe stato più esatto scrivere "dai" cieli e non "nei" cieli.

Se invece ci fosse scritto "ricompensa in terra" tu capisci che si tratta del luogo di destinazione e non di provenienza.



----------------------------------------------------------------------------------------------------------
La vita è piacevole. La morte è pacifica. È la transizione che crea dei problemi.

Isaac Asimov
17/09/2021 11:42
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Luciano_59, 16/09/2021 19:52:


Probabilmente non ci siamo capiti, o forse sono io che non ho
espresso bene il concetto.
Ci riprovo ponendo la domanda in altri termini.
Avete chiarito che le persone citate da Gesù, nel suo discorso
della montagna, sono quelle che, per le cui caratteristiche,
sono ritenute idonee da Dio per essere salvate; alcune sulla
terra e altre nei cieli.
Ma quando Gesù dice:

Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.

è evidente che si sta rivolgendo a tutte le persone che lo
stanno ascoltando: ed è altrettanto evidente che con queste
parole sta creando una aspettativa di vita celeste, (nei cieli),
per tutti.
Ma, considerando che Gesù non può sapere chi verrà scelto da
Dio per vivere nei cieli, parrebbe più logico se Gesù avesse
detto che solo una piccola parte di loro avrebbe avuto una
ricompensa nei cieli.

Quindi, per Gesù, sono tutti nei cieli, oppure:

Beati i miti, perché erediteranno la terra.

sono tutti in terra?

Ciao.

Il discorso di Gesù riguardava i suoi discepoli non le folle in generale e non solo i discepoli che gli erano contemporanei ma anche quelli di epoche successive. I primi radunati avevano speranza celeste perché avrebbero formato il governo ed entravano a far parte del patto del Regno. La primitiva congregazione venne duramente perseguitata ma Gesù assicurò che questo avrebbe dovuto essere motivo di felicità perché significava la conferma della ricompensa celeste. Tuttavia per quanto Gesù si soffermò sulla ricompensa nei cieli non mancò di fare riferimento anche a una ricompensa terrena. Le cose si sarebbero comprese in seguito ma escludere ogni riferimento alla ricompensa non celeste ed attribuire a tutti in ogni senso una ricompensa celeste travisava il senso generale del suo discorso. Purtroppo nei secoli successivi al primo si consolidò l'insegnamento che tutti i buoni sarebbero andati in cielo ma era una dei diversi aspetti dell'insegnamento apostata promosso da Satana e diffusosi dopo la morte degli apostoli
17/09/2021 23:24
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
claudio2018, 17/09/2021 11:42:

Il discorso di Gesù riguardava i suoi discepoli non le folle in generale


Nella folla c'erano anche i discepoli.
Poi, se leggi Matteo 4:

17 Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».

23 Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando la buona novella del regno e curando ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. 24 La sua fama si sparse per tutta la Siria e così condussero a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guariva. 25 E grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.


si comprende anche a chi predicasse.


e non solo i discepoli che gli erano contemporanei ma anche quelli di epoche successive.


Ma quella era la generazione che avrebbe visto la fine.
Non ci potevano essere quelli di epoche successive.


I primi radunati avevano speranza celeste perché avrebbero formato il governo ed entravano a far parte del patto del Regno. La primitiva congregazione venne duramente perseguitata ma Gesù assicurò che questo avrebbe dovuto essere motivo di felicità perché significava la conferma della ricompensa celeste.


Difatti, come già detto, per Gesù tutti erano destinati nei
cieli.
E i tutti sono quelli fecenti parte della generazione che
avrebbe visto la fine.


Tuttavia per quanto Gesù si soffermò sulla ricompensa nei cieli non mancò di fare riferimento anche a una ricompensa terrena.


Ma la citazione della terra potrebbe avere anche un diverso
significato, rispetto a come lo leggete voi.
In un mio intervento precedente, ho provato anch'io ad
interpretare, scrivendo che la terra ereditata fosse intesa,
metaforicamente, come la terra promessa, cioè il premio
finale che Dio aveva promesso al suo popolo.


Le cose si sarebbero comprese in seguito ma escludere ogni riferimento alla ricompensa non celeste ed attribuire a tutti in ogni senso una ricompensa celeste travisava il senso generale del suo discorso. Purtroppo nei secoli successivi al primo si consolidò l'insegnamento che tutti i buoni sarebbero andati in cielo ma era una dei diversi aspetti dell'insegnamento apostata promosso da Satana e diffusosi dopo la morte degli apostoli


La certezza della ricompensa celeste per tutti, era già
presente nel breve periodo seguente la morte di Gesù.
Paolo scrive ai fratelli della congregazione:

E come abbiamo portato l'immagine dell'uomo di terra, così porteremo l'immagine dell'uomo celeste. Questo vi dico, o fratelli: la carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio, né ciò che è corruttibile può ereditare l'incorruttibilità.
Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati, in un istante, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati. È necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità.


E' chiaro che non si sta rivolgendo solo ad una parte dei
fratelli, ma a tutta la congregazione.
Se poi consideri che Paolo era parte di quella generazione
presente alla fine del sistema di cose, come diceva Gesù e
se carne e sangue non ereditano il regno di Dio, mi sembra
evidente che non ci possono essere risorti destinati alla
terra.
Vedi come il puzzle si completa.

Ciao.
19/09/2021 17:55
 
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Caro Luciano


Nella folla c'erano anche i discepoli. Poi, se leggi Matteo 4:17 Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire:
«Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino»...23 Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando la buona novella del regno e curando ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. 24 La sua fama si sparse per tutta la Siria e così condussero a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guariva. 25 E grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano."
Si comprende anche a chi predicasse.

Gesu', come lui stesso disse, predicò alle pecore smarrite della casa d'Israele non a tutto il mondo (Matteo 15:24) . Non tutti inoltre quelli che cominciarono a seguirlo continuarono a farlo. (Giov 6:26)


Ma quella era la generazione che avrebbe visto la fine.Non ci potevano essere quelli di epoche successive.

Non ne capisco il motivo, il messaggio di Gesù non si sarebbe esteso nel tempo futuro? : "Prego non solo per loro, ma anche per quelli che riporranno fede in me tramite la loro parola" (Giov 17:20)
Al tempo stesso il suo messaggio non valeva per tutto il mondo : "Io prego per loro; non prego per il mondo" , disse .(Giov 17:9)


Difatti, come già detto, per Gesù tutti erano destinati nei cieli.E i tutti sono quelli fecenti parte della generazione che avrebbe visto la fine.

Che mi risulti Gesù non disse mai una cosa del genere né lo lasciò intendere. Piuttosto fece capire che esisteva un dualismo di prospettive non solo con il riferimento alla terra nel sermone del monte ma anche (in modo sottointeso) nella preghiera del Padre Nostro : Se tutti sarebbero stati destinati ai cieli che motivo aveva Gesù di insegnare a pregare che il Regno di Dio facesse in modo che si compisse volontà divina sulla terra come nei cieli? Che senso avrebbe avuto inoltre il 'comprare a Dio persone di ogni nazione per farle regnare sulla terra?' come si legge in Rivelazione 5:10 ?


Ma la citazione della terra potrebbe avere anche un diverso significato, rispetto a come lo leggete voi.In un mio intervento precedente, ho provato anch'io ad interpretare, scrivendo che la terra ereditata fosse intesa, metaforicamente, come la terra promessa, cioè il premio finale che Dio aveva promesso al suo popolo.

Gesù non né parlò come di una prospettiva collettiva ma individuale rivolta specificamente ai miti. Fece un chiaro riferimento al Salmo che indirizzava questa promessa ai mansueti e non per un tempo limitato ma per sempre (Salmo 37:29) Come avevo precedentemente osservato quello della mitezza o della mansuetudine è un requisito essenziale per i rapporti esistenti in una società umana priva di conflitti.(Salmo 46:9) Questo si armonizza con quanto detto prima : un giorno la volontà di Dio sarà fatta sulla terra come è fatta nei cieli. Questo presuppone anche una prospettiva escatologica terrestre


La certezza della ricompensa celeste per tutti, era già presente nel breve periodo seguente la morte di Gesù.Paolo scrive ai fratelli della congregazione:
"E come abbiamo portato l'immagine dell'uomo di terra, così porteremo l'immagine dell'uomo celeste. Questo vi dico, o fratelli: la carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio, né ciò che è corruttibile può ereditare l'incorruttibilità.
Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati, in un istante, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati. È necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità"

E' chiaro che non si sta rivolgendo solo ad una parte dei fratelli, ma a tutta la congregazione.Se poi consideri che Paolo era parte di quella generazione presente alla fine del sistema di cose, come diceva Gesù e se "carne e sangue" non ereditano il regno di Dio, mi sembra evidente che non ci possono essere risorti destinati alla terra.

Premesso che non ci fosse alcuna certezza (altrimenti Paolo non avrebbe dovuto argomentare al riguardo) è normale, come avevo già scritto, che in quel frangente Paolo facesse riferimento alla ricompensa celeste del Regno di Dio, per coloro che sarebbero divenuti cristiani e avessero perseverato come tali, dato che Gesù aveva aperto ai suoi discepoli la prospettiva a questa ricompensa. Comunque Gesu' come detto, non escluse mai la ricompensa terrena, né specificò con chiarezza chi è quanti avrebbero preso parte del regno celeste (che fosse un numero limitato lo avrebbe rivelato solo in seguito). Ciò che tu hai detto riguardo alla portata delle parole di Gesù che secondo te valevano solo per la generazione di discepoli di quel tempo (tesi smentita da Giovanni 17:20) perché non lo fai valere anche per le parole di Paolo? In realtà in questo caso hai quasi centrato il punto perché nelle frasi finali ammetti che quella prospettiva era rivolta sopratutto a quella generazione di cristiani per cui ammetti anche implicitamente che quel "tutti" usato dall'apostolo Paolo assume un carattere fortemente circostanziato a quel periodo e non può fornire la base della speranza di tutti i milioni di cristiani che sarebbero sorti in seguito. Il discorso di Gesù, invece, pur dando ampio spazio alla ricompensa celeste, ha un carattere più universale. La stessa preghiera di Gesù citata prima da Giovanni 17:9 esclude da quel "tutti" usato dall'apostolo Paolo un carattere assoluto


Vedi come il puzzle si completa

Vedo che il puzzle biblico si completa solo dando alla terra il posto che merita nell'escatologia scritturale che chiaramente non la relega ad un semplice teatro di rovina e sofferenza a disonore del suo Creatore ma la pone come una ricompensa per i giusti, ricompensa tutt'altro che simbolica. Per cui per tornare al significato esteso di "Regno di Dio" è chiaro che le parole di Paolo assumono questo significato specifico : "carne e sangue non possono ereditare la parte celeste del regno di Dio"

Ciao





[Modificato da claudio2018 19/09/2021 18:09]
21/09/2021 16:04
 
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Per comprendere le parole di Gesù menzionate sopra:


Una differenza fondamentale tra i Testimoni di Geova e altri credi cristiani: Il Regno
www.academia.edu/35495848/Elenchi_di_versetti_biblici_Una_differenza_fondamentale_tra_i_Testimoni_di_Geova_e_altri_credi_cristiani_...


Come essere felici secondo Gesù Cristo
www.academia.edu/48874006/Elenchi_di_versetti_biblici_Come_essere_felici_secondo_Ges%C3%B...


Una ricostruzione del Discorso della Montagna
www.academia.edu/49194412/Diatessaron_Una_ricostruzione_del_Discorso_della_...




[SM=g1871111]
22/09/2021 20:50
 
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Re:
claudio2018, 19/09/2021 17:55:

Caro Luciano


Nella folla c'erano anche i discepoli. Poi, se leggi Matteo 4:17 Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire:
«Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino»...23 Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando la buona novella del regno e curando ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. 24 La sua fama si sparse per tutta la Siria e così condussero a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guariva. 25 E grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano."
Si comprende anche a chi predicasse.

Gesu', come lui stesso disse, predicò alle pecore smarrite della casa d'Israele non a tutto il mondo (Matteo 15:24) . Non tutti inoltre quelli che cominciarono a seguirlo continuarono a farlo. (Giov 6:26)


Ma quella era la generazione che avrebbe visto la fine.Non ci potevano essere quelli di epoche successive.

Non ne capisco il motivo, il messaggio di Gesù non si sarebbe esteso nel tempo futuro? : "Prego non solo per loro, ma anche per quelli che riporranno fede in me tramite la loro parola" (Giov 17:20)
Al tempo stesso il suo messaggio non valeva per tutto il mondo : "Io prego per loro; non prego per il mondo" , disse .(Giov 17:9)


Difatti, come già detto, per Gesù tutti erano destinati nei cieli.E i tutti sono quelli fecenti parte della generazione che avrebbe visto la fine.

Che mi risulti Gesù non disse mai una cosa del genere né lo lasciò intendere. Piuttosto fece capire che esisteva un dualismo di prospettive non solo con il riferimento alla terra nel sermone del monte ma anche (in modo sottointeso) nella preghiera del Padre Nostro : Se tutti sarebbero stati destinati ai cieli che motivo aveva Gesù di insegnare a pregare che il Regno di Dio facesse in modo che si compisse volontà divina sulla terra come nei cieli? Che senso avrebbe avuto inoltre il 'comprare a Dio persone di ogni nazione per farle regnare sulla terra?' come si legge in Rivelazione 5:10 ?


Ma la citazione della terra potrebbe avere anche un diverso significato, rispetto a come lo leggete voi.In un mio intervento precedente, ho provato anch'io ad interpretare, scrivendo che la terra ereditata fosse intesa, metaforicamente, come la terra promessa, cioè il premio finale che Dio aveva promesso al suo popolo.

Gesù non né parlò come di una prospettiva collettiva ma individuale rivolta specificamente ai miti. Fece un chiaro riferimento al Salmo che indirizzava questa promessa ai mansueti e non per un tempo limitato ma per sempre (Salmo 37:29) Come avevo precedentemente osservato quello della mitezza o della mansuetudine è un requisito essenziale per i rapporti esistenti in una società umana priva di conflitti.(Salmo 46:9) Questo si armonizza con quanto detto prima : un giorno la volontà di Dio sarà fatta sulla terra come è fatta nei cieli. Questo presuppone anche una prospettiva escatologica terrestre


La certezza della ricompensa celeste per tutti, era già presente nel breve periodo seguente la morte di Gesù.Paolo scrive ai fratelli della congregazione:
"E come abbiamo portato l'immagine dell'uomo di terra, così porteremo l'immagine dell'uomo celeste. Questo vi dico, o fratelli: la carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio, né ciò che è corruttibile può ereditare l'incorruttibilità.
Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati, in un istante, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati. È necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità"

E' chiaro che non si sta rivolgendo solo ad una parte dei fratelli, ma a tutta la congregazione.Se poi consideri che Paolo era parte di quella generazione presente alla fine del sistema di cose, come diceva Gesù e se "carne e sangue" non ereditano il regno di Dio, mi sembra evidente che non ci possono essere risorti destinati alla terra.

Premesso che non ci fosse alcuna certezza (altrimenti Paolo non avrebbe dovuto argomentare al riguardo) è normale, come avevo già scritto, che in quel frangente Paolo facesse riferimento alla ricompensa celeste del Regno di Dio, per coloro che sarebbero divenuti cristiani e avessero perseverato come tali, dato che Gesù aveva aperto ai suoi discepoli la prospettiva a questa ricompensa. Comunque Gesu' come detto, non escluse mai la ricompensa terrena, né specificò con chiarezza chi è quanti avrebbero preso parte del regno celeste (che fosse un numero limitato lo avrebbe rivelato solo in seguito). Ciò che tu hai detto riguardo alla portata delle parole di Gesù che secondo te valevano solo per la generazione di discepoli di quel tempo (tesi smentita da Giovanni 17:20) perché non lo fai valere anche per le parole di Paolo? In realtà in questo caso hai quasi centrato il punto perché nelle frasi finali ammetti che quella prospettiva era rivolta sopratutto a quella generazione di cristiani per cui ammetti anche implicitamente che quel "tutti" usato dall'apostolo Paolo assume un carattere fortemente circostanziato a quel periodo e non può fornire la base della speranza di tutti i milioni di cristiani che sarebbero sorti in seguito. Il discorso di Gesù, invece, pur dando ampio spazio alla ricompensa celeste, ha un carattere più universale. La stessa preghiera di Gesù citata prima da Giovanni 17:9 esclude da quel "tutti" usato dall'apostolo Paolo un carattere assoluto


Vedi come il puzzle si completa

Vedo che il puzzle biblico si completa solo dando alla terra il posto che merita nell'escatologia scritturale che chiaramente non la relega ad un semplice teatro di rovina e sofferenza a disonore del suo Creatore ma la pone come una ricompensa per i giusti, ricompensa tutt'altro che simbolica. Per cui per tornare al significato esteso di "Regno di Dio" è chiaro che le parole di Paolo assumono questo significato specifico : "carne e sangue non possono ereditare la parte celeste del regno di Dio"

Ciao








Ad esclusione di mt.5,5 e il v. del Padre nostro Gesù non parla mai di un nuovo mondo ristabilito in terra.
2
In tutte le sue parabole egli parla o di regno di Dio o di regno dei cieli ma mai di un regno permanente sulla terra.

Che la prospettiva dell' uomo sia duplice è da escludere in quanto Gesù , parlando del regno di Dio per i suoi beneficiari, non indica una categoria di privilegiati ma usa una parola molto semplice " chiunque".

Il Chiunque è riferito a coloro che seguono i suoi insegnamenti.

Ma non solo, a Chiunque abbia fede in Lui.

Disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato».

Ora , i contrari, si applicheranno alla parola" giustificato", non so quale stratagemma adotteranno, per sminuire il potere assoluto di Gesù, ma Egli ha il potere di perdonare i peccati e distruggerli, di modo chè il peccatore viene sanato e giustificato e idoneo per il regno dei cieli.

Ha il potere di condurlo al regno di Dio , senza che il beneficiario abbia dei particolari requisiti o non so quale virtù speciale.

‘Oggi sarai con me in Paradiso’

Questo Paradiso è in cielo o sulla Terra?

Gesù non regnerà in Cielo?

Ma allora perchè Dio creò la terra e disse che quello che fece era molto buono per poi distruggerla, semplice

perchè volle dare all'uomo una condizione esistenziale ancora migliore di quella di Adamo pre peccato.

E questa ci viene fornita da Cristo medesimo, assumendo una condizione simile a quella di Cristo post risurezione.

In questa dimensione l'uomo non avrà bisogno di alcunchè di materiale, perchè Cristo sarà in tutti e in tutto.

La felicità consisterà nell'essere con Cristo, vivere in Cristo. Che sarà di gran lunga più soddisfacente dell'appagamento dei bisogni corporali di cui in questa vita l'uomo ne ha necessariamente bisogno, ma non nell'altra. Non avrà più fame ne sete, perchè esse verranno estinte da Cristo.

DISTINTI SALUTI
22/09/2021 22:30
 
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Re: Re:
ciccino(1960), 22/09/2021 20:50:



Ad esclusione di mt.5,5 e il v. del Padre nostro Gesù non parla mai di un nuovo mondo ristabilito in terra.
In tutte le sue parabole egli parla o di regno di Dio o di regno dei cieli ma mai di un regno permanente sulla terra.

Ne avevano già parlato gli antichi profeti e i Salmi. Gesù presenta una nuova prospettiva escatologica, per questo e logico che ne parla ampiamente ma non esclude la vecchia. Sono sufficienti due chiari riferimenti per confermare l'antica speranza del paradiso terrestre ristabilito.Se li vuoi escludere o far finta che non esistano vedi tu. Li consideri simbolici? Bene. Per me sono conferme tutt'altro che simboliche.
[Modificato da claudio2018 22/09/2021 22:32]
23/09/2021 06:36
 
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Se si esclude l’uno, non resta che l’altro!

Come ragionamento non fa una grinza
23/09/2021 07:36
 
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se si esclude ciò che sta scritto, si può dire altro


se si esclude che sta scritto che il Vero Dio è UNO, il Padre

si può dire che "Dio" è trino.


se si esclude l'Antico Testamento, si può dire questo e altro - cristianità apostata degli ultimi giorni

se si esclude il Nuovo Testamento, si può negare tutto e il contrario di tutto - giudaismo degli ultimi giorni


perciò nulla è da escludere dalla Parola di Dio

Tutta la Scrittura infatti è ispirata da Dio [lett. θεόπνευστος theopneustòs, "Dio-soffiata"] e utile per insegnare, convincere, correggere e formare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona. » ( 2Tm 3,14-16, su laparola.net. )
[Modificato da I-gua 23/09/2021 07:39]
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