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Verranno risorti anche i disapprovati per essere giudicati negativamente ed essere riuccisi all'istante?

Ultimo Aggiornamento: 03/08/2022 16:45
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06/07/2022 10:52
 
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Carlo
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Chi non è stato ucciso direttamente attraverso un giudizio o comando di Dio (una minoranza) è morto senza essere consapevole né certo di essere stato da Lui disapprovato o giudicato negativamente (la maggioranza).

Dio, però, avvisa prima di emettere un giudizio e chi è morto da disapprovato senza saperlo non avrebbe ricevuto né l'avviso né il giudizio espressamente.

Quindi, Dio risusciterà chi è morto da disapprovato, senza saperlo o esserne certo, solo per dirgli che non merita di vivere e riucciderlo immediatamente dopo all'istante?

In questo modo, però, che differenza farebbe per il morto aver conosciuto o meno il giudizio di condanna dato che da morto non ne è, ne sarà, consapevole né cosciente?

06/07/2022 12:58
 
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Re:
Carlo, 06.07.2022 10:52:


Quindi, Dio risusciterà chi è morto da disapprovato, senza saperlo o esserne certo, solo per dirgli che non merita di vivere e riucciderlo immediatamente dopo all'istante?




Il fattore che determina come andranno a finire questi risuscitati umani non è ciò che erano prima di morire. Questo perché alla morte pagarono la pena della loro peccaminosità. (Rom. 6:23)


A questo proposito l’apostolo Paolo scrisse: “Non [continuiamo] più ad essere schiavi del peccato. Poiché colui che è morto è stato assolto dal suo peccato”. (Rom. 6:6, 7) Quindi essendo risuscitato nessun uomo redento corre il rischio d’essere nuovamente punito per quello che fece prima di morire. Perciò il fattore determinante per l’umanità risuscitata sarà questo: Come impiegheranno la propria vita, ora che ricominciano da capo sotto il regno millenario di Cristo?

Naturalmente, durante il sonno della morte non avviene nessun cambiamento nella loro personalità. Quindi ciò che fecero o come vissero durante l’attuale sistema di cose malvagio influirà sulle loro inclinazioni o sui loro atteggiamenti verso il regno di Cristo.

Saranno disposti a conformarsi alle giuste esigenze del Regno e a progredire verso la perfetta vita umana sulla terra?Saranno allora possibili due risultati. Come indicò Gesù in Giovanni 5:28, 29, o faranno cose buone o praticheranno cose vili.

Quindi il termine “vita” usato in Giovanni 5:29 significa la vita perfetta conseguita da alcuni alla fine del regno di Cristo dopo avere continuato a fare cose buone in ubbidienza al suo regno e al suo giudizio.

Allo stesso modo, il termine “giudizio” rappresenta ciò che accade ad altri durante il “giorno di giudizio” millenario o verso la fine d’esso. In Giovanni 5:29 il “giudizio” è il contrario della “vita”. Quindi significa un giudizio di condanna, la sentenza della distruzione eterna per chi pratica cose vili.
06/07/2022 13:27
 
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Re: Re:
Amalia 52, 06/07/2022 12:58:





Saranno disposti a conformarsi alle giuste esigenze del Regno e a progredire verso la perfetta vita umana sulla terra?Saranno allora possibili due risultati. Come indicò Gesù in Giovanni 5:28, 29, o faranno cose buone o praticheranno cose vili.





Cara Amalia, ne abbiamo già discusso ampiamente: il verbo è al passato non al futuro: Riguarda le azioni passate prima di morire. Mi sembra che ci sia stata un "mezzo" aggiornamento di recente. La rivista che hai consultato riguardo questo verso di Giovanni mi sembra sia obsoleta.



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La vita è piacevole. La morte è pacifica. È la transizione che crea dei problemi.

Isaac Asimov
06/07/2022 15:13
 
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Re: Re: Re:
verderame.1958, 06/07/2022 13:27:



Cara Amalia, ne abbiamo già discusso ampiamente: il verbo è al passato non al futuro: Riguarda le azioni passate prima di morire. Mi sembra che ci sia stata un "mezzo" aggiornamento di recente. La rivista che hai consultato riguardo questo verso di Giovanni mi sembra sia obsoleta.



Stiamo parlando di dettagli o di cose che devono ancora accadere: chi vivrà vedrà, nessuna rivista è "definitiva" né pretende di essere risolutiva su un argomento.
06/07/2022 16:43
 
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Re: Re: Re:
verderame.1958, 06.07.2022 13:27:



Cara Amalia, ne abbiamo già discusso ampiamente: il verbo è al passato non al futuro: Riguarda le azioni passate prima di morire. Mi sembra che ci sia stata un "mezzo" aggiornamento di recente. La rivista che hai consultato riguardo questo verso di Giovanni mi sembra sia obsoleta.



il precedente modello di vita influirà sui risuscitati in quanto a conformarsi alle giuste esigenze del Regno e a progredire verso la perfetta vita umana sulla terra. In altre parole,chi prima di morire aveva una personalità violenta,non è che appena verrà risuscitato sarà una brava persona.Dovrà essere disposta a diventare una persona degna di vivere nel nuovo mondo.

Questo pero' non significa che dovrà pagare per i peccati commessi prima di morire.Con la morte è stato assolto dai suoi peccati.
06/07/2022 16:48
 
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Re: Re: Re: Re:
Chameleon., 06/07/2022 15:13:

verderame.1958, 06/07/2022 13:27:



Cara Amalia, ne abbiamo già discusso ampiamente: il verbo è al passato non al futuro: Riguarda le azioni passate prima di morire. Mi sembra che ci sia stata un "mezzo" aggiornamento di recente. La rivista che hai consultato riguardo questo verso di Giovanni mi sembra sia obsoleta.



Stiamo parlando di dettagli o di cose che devono ancora accadere: chi vivrà vedrà, nessuna rivista è "definitiva" né pretende di essere risolutiva su un argomento.




Bene. Peccato che la rivista non faccia uso più spesso del "condizionale" in quanto al non "pretendere" essere risolutiva.
[Modificato da verderame.1958 06/07/2022 16:56]



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06/07/2022 17:37
 
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Re: Re: Re: Re:
Amalia 52, 06/07/2022 16:43:



il precedente modello di vita influirà sui risuscitati in quanto a conformarsi alle giuste esigenze del Regno e a progredire verso la perfetta vita umana sulla terra. In altre parole,chi prima di morire aveva una personalità violenta,non è che appena verrà risuscitato sarà una brava persona.Dovrà essere disposta a diventare una persona degna di vivere nel nuovo mondo.

Questo pero' non significa che dovrà pagare per i peccati commessi prima di morire.Con la morte è stato assolto dai suoi peccati.




Assolvere significa dichiarare innocente, solo chi muore spiritualmente in Cristo è assolto dai suoi peccati. I risuscitati ingiusti diventerebbero innocenti senza nessuna colpa, a che servirebbe il sangue di Gesù se bastasse la morte fisica per assolvere dai peccati.

Romani 6:23 dice che "il salario che il peccato paga è la morte". Questo si riferisce a una punizione per il peccato, non a un'assoluzione. Per "assoluzione" si intende "estinzione di un debito, esenzione da dazi o compensazione di un addebito; inoltre, dichiarando uno come non colpevole ". Quando un uomo viene giudicato colpevole e di conseguenza condannato a una punizione, non diciamo che è stato assolto. Quando un prigioniero viene rilasciato dalla prigione, diciamo che ha saldato il suo debito, ma non diciamo che è stato assolto



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06/07/2022 18:34
 
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Per "assoluzione" si intende "estinzione di un debito,



Gesù infatti paragonò “falli” e “peccati” a ‘debiti’. (Mt 6:14; 18:21-35; Lu 11:4)Quindi chi è morto ha estinto i suoi debiti.O hai visto tu un morto pagare ancora i debiti? [SM=g27987]
06/07/2022 19:48
 
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Re:
Amalia 52, 06/07/2022 18:34:


Per "assoluzione" si intende "estinzione di un debito,



Gesù infatti paragonò “falli” e “peccati” a ‘debiti’. (Mt 6:14; 18:21-35; Lu 11:4)Quindi chi è morto ha estinto i suoi debiti.O hai visto tu un morto pagare ancora i debiti? [SM=g27987]




Non hai capito.

Ho detto che: Romani 6:23 dice che "il salario che il peccato paga è la morte". Questo si riferisce a una punizione per il peccato, non a un'assoluzione.

La morte a cui si riferisce (Romani 6: 7). . . Perché colui che è morto è stato assolto dal [suo] peccato, non è la morte fisica comune a tutti, ma quella spirituale riguardo al peccato, e questo lo capisci leggendo il contesto:

"E allora cosa diremo? Dobbiamo rimanere nel peccato perché abbondi l’immeritata bontà? 2 No di certo! Visto che siamo morti rispetto al peccato,a come possiamo continuare a vivere in esso?b 3 O non sapete che tutti noi che siamo stati battezzati in Cristo Gesùc siamo stati battezzati nella sua morte?d 4 Per mezzo del nostro battesimo nella sua morte siamo dunque stati sepolti con luie affinché, come Cristo è stato risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, così anche noi potessimo vivere una vita nuova.*f 5 Se siamo stati uniti a lui in una morte simile alla sua,g certamente saremo anche uniti a lui in una risurrezione simile alla sua,h 6 sapendo questo: la nostra vecchia personalità è stata messa al palo con luii affinché il nostro corpo peccaminoso* fosse ridotto all’impotenzaj e noi non fossimo più schiavi del peccato.k 7 Infatti chi è morto è stato assolto dal suo peccato.
8 Inoltre, se siamo morti con Cristo crediamo anche che vivremo con lui, 9 perché sappiamo che Cristo, ora che è stato risuscitato dai morti,l non muore più;m la morte non ha più potere su di lui. 10 La morte che ha subìto, infatti, l’ha subita per il peccato una volta per sempre;n ma la vita che vive, la vive per Dio. 11 E così anche voi consideratevi morti rispetto al peccato, ma vivi per Dio mediante Cristo Gesù.o



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06/07/2022 20:14
 
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Re: Re:
verderame.1958, 06/07/2022 19:48:




Non hai capito.

Ho detto che: Romani 6:23 dice che "il salario che il peccato paga è la morte". Questo si riferisce a una punizione per il peccato, non a un'assoluzione.

La morte a cui si riferisce (Romani 6: 7). . . Perché colui che è morto è stato assolto dal [suo] peccato, non è la morte fisica comune a tutti, ma quella spirituale riguardo al peccato, e questo lo capisci leggendo il contesto:

"E allora cosa diremo? Dobbiamo rimanere nel peccato perché abbondi l’immeritata bontà? 2 No di certo! Visto che siamo morti rispetto al peccato,a come possiamo continuare a vivere in esso?b 3 O non sapete che tutti noi che siamo stati battezzati in Cristo Gesùc siamo stati battezzati nella sua morte?d 4 Per mezzo del nostro battesimo nella sua morte siamo dunque stati sepolti con luie affinché, come Cristo è stato risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, così anche noi potessimo vivere una vita nuova.*f 5 Se siamo stati uniti a lui in una morte simile alla sua,g certamente saremo anche uniti a lui in una risurrezione simile alla sua,h 6 sapendo questo: la nostra vecchia personalità è stata messa al palo con luii affinché il nostro corpo peccaminoso* fosse ridotto all’impotenzaj e noi non fossimo più schiavi del peccato.k 7 Infatti chi è morto è stato assolto dal suo peccato.
8 Inoltre, se siamo morti con Cristo crediamo anche che vivremo con lui, 9 perché sappiamo che Cristo, ora che è stato risuscitato dai morti,l non muore più;m la morte non ha più potere su di lui. 10 La morte che ha subìto, infatti, l’ha subita per il peccato una volta per sempre;n ma la vita che vive, la vive per Dio. 11 E così anche voi consideratevi morti rispetto al peccato, ma vivi per Dio mediante Cristo Gesù.o



caro non devi ragionare come un cattolico in modo dualistico. Quello che vale per lo spirito si rifletterà inevitabilmente nella carne.

Senza riscatto nessuno può essere risorto, se vai nella geenna non sarai mai risorto , è questione di logica nello stato della morte vi è una voragine tra chi deve essere risorto e chi no , . infatti Daniel non vede tutti i morti risorgere ma solamente molti di essi , molti non sono tutti

Salmi 49:7-9
7 ma nessun uomo può riscattare il fratello,
né pagare a Dio il prezzo del suo riscatto.
8 Il riscatto dell'anima sua è troppo alto,
e il denaro sarà sempre insufficiente,
9 perché essa viva in eterno ed eviti di veder la tomba.

se sei riscattato sei assolto.. e Poalo spiega bene agli ebrei come gli uomini peccatori involontari trovano il loro riscatto e dunque assoluzione in Cristo, anche se non lo hanno mai conosciuto
06/07/2022 21:00
 
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I giusti, mediante la fede, sono assolti dai loro peccati perché sono morti per la morte a cui si riferisce Romani 6 - non una morte letterale, ma una morte a un modo di vivere antico e peccaminoso. Pertanto, ricevono una risurrezione migliore, quella alla vita. Non è la loro morte letterale che li assolve dal peccato, altrimenti non sarebbero diversi dagli ingiusti che muoiono anche loro. No, è la loro morte spirituale a uno stile di vita precedente e la loro volontaria accettazione di Dio come loro governante e il loro riconoscimento di suo Figlio come loro redentore.



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06/07/2022 21:18
 
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Re: Re:
Amalia 52, 06/07/2022 12:58:


Saranno disposti a conformarsi alle giuste esigenze del Regno e a progredire verso la perfetta vita umana sulla terra?Saranno allora possibili due risultati. Come indicò Gesù in Giovanni 5:28, 29, o faranno cose buone o praticheranno cose vili.

Quindi il termine “vita” usato in Giovanni 5:29 significa la vita perfetta conseguita da alcuni alla fine del regno di Cristo dopo avere continuato a fare cose buone in ubbidienza al suo regno e al suo giudizio.

Allo stesso modo, il termine “giudizio” rappresenta ciò che accade ad altri durante il “giorno di giudizio” millenario o verso la fine d’esso. In Giovanni 5:29 il “giudizio” è il contrario della “vita”. Quindi significa un giudizio di condanna, la sentenza della distruzione eterna per chi pratica cose vili.


Allora, quelli che hanno praticato cose vili e sono stati resuscitati,
durante il periodo millenario dovranno conformarsi alle giuste esigenze
del Regno e a progredire verso la perfetta vita umana sulla terra
, se
vorranno essere giudicati per la vita.
...E se durante il millennio continueranno a praticare le cose vili, o
parte di esse?
...Che farà Dio? ...Interverrà subito, o aspetterà la fine del “giorno di
giudizio” millenario o verso la fine d’esso
, per emettere il giudizio di
condanna?

Ciao.
07/07/2022 00:17
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
verderame.1958, 06/07/2022 17:37:




Assolvere significa dichiarare innocente, solo chi muore spiritualmente in Cristo è assolto dai suoi peccati. I risuscitati ingiusti diventerebbero innocenti senza nessuna colpa, a che servirebbe il sangue di Gesù se bastasse la morte fisica per assolvere dai peccati.

Romani 6:23 dice che "il salario che il peccato paga è la morte". Questo si riferisce a una punizione per il peccato, non a un'assoluzione. Per "assoluzione" si intende "estinzione di un debito, esenzione da dazi o compensazione di un addebito; inoltre, dichiarando uno come non colpevole ". Quando un uomo viene giudicato colpevole e di conseguenza condannato a una punizione, non diciamo che è stato assolto. Quando un prigioniero viene rilasciato dalla prigione, diciamo che ha saldato il suo debito, ma non diciamo che è stato assolto




Ciao verderame, concordo con te su Romani 6:23. Paolo mette semplicemente in evidenza che la ricompensa del peccato è inevitabilmente la morte. Niente di più!
07/07/2022 07:16
 
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Re: Re:
verderame.1958, 7/6/2022 7:48 PM:




Non hai capito.

Ho detto che: Romani 6:23 dice che "il salario che il peccato paga è la morte". Questo si riferisce a una punizione per il peccato, non a un'assoluzione.

La morte a cui si riferisce (Romani 6: 7). . . Perché colui che è morto è stato assolto dal [suo] peccato, non è la morte fisica comune a tutti, ma quella spirituale riguardo al peccato, e questo lo capisci leggendo il contesto:

"E allora cosa diremo? Dobbiamo rimanere nel peccato perché abbondi l’immeritata bontà? 2 No di certo! Visto che siamo morti rispetto al peccato,a come possiamo continuare a vivere in esso?b 3 O non sapete che tutti noi che siamo stati battezzati in Cristo Gesùc siamo stati battezzati nella sua morte?d 4 Per mezzo del nostro battesimo nella sua morte siamo dunque stati sepolti con luie affinché, come Cristo è stato risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, così anche noi potessimo vivere una vita nuova.*f 5 Se siamo stati uniti a lui in una morte simile alla sua,g certamente saremo anche uniti a lui in una risurrezione simile alla sua,h 6 sapendo questo: la nostra vecchia personalità è stata messa al palo con luii affinché il nostro corpo peccaminoso* fosse ridotto all’impotenzaj e noi non fossimo più schiavi del peccato.k 7 Infatti chi è morto è stato assolto dal suo peccato.
8 Inoltre, se siamo morti con Cristo crediamo anche che vivremo con lui, 9 perché sappiamo che Cristo, ora che è stato risuscitato dai morti,l non muore più;m la morte non ha più potere su di lui. 10 La morte che ha subìto, infatti, l’ha subita per il peccato una volta per sempre;n ma la vita che vive, la vive per Dio. 11 E così anche voi consideratevi morti rispetto al peccato, ma vivi per Dio mediante Cristo Gesù.o



Caro Verde,
leggendo il contesto, non mi pare che sia come dici tu.
Parla della resurrezione del Cristo, che evidentemente è stato un evento fisico e non spirituale, e parlando di quella giunge alla conclusione del 6,7


Simon
07/07/2022 07:20
 
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Re: Segue...
verderame.1958, 7/6/2022 9:00 PM:

I giusti, mediante la fede, sono assolti dai loro peccati perché sono morti per la morte a cui si riferisce Romani 6 - non una morte letterale, ma una morte a un modo di vivere antico e peccaminoso. Pertanto, ricevono una risurrezione migliore, quella alla vita. Non è la loro morte letterale che li assolve dal peccato, altrimenti non sarebbero diversi dagli ingiusti che muoiono anche loro. No, è la loro morte spirituale a uno stile di vita precedente e la loro volontaria accettazione di Dio come loro governante e il loro riconoscimento di suo Figlio come loro redentore.



Caro Verde,
e infatti, come si usa dire, di fronte alla morte siamo tutti uguali.
Anzi, l'Ecclesiaste arriva ad affermare che di fronte alla morte l'uomo (giusto o meno) non è superiore alla bestia (Ecc 3,18-22).


Simon
07/07/2022 07:23
 
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Re:
silvio.51, 7/7/2022 12:17 AM:




Ciao verderame, concordo con te su Romani 6:23. Paolo mette semplicemente in evidenza che la ricompensa del peccato è inevitabilmente la morte. Niente di più!



Ovviamente non è cosi'.
La differenza c'è eccome: il sacrificio del Cristo non garantisce in alcun modo la "morte da giusti". Questa è una vostra idea estranea alle scritture; ma la vita eterna. Questa è la differenza!
Per morire da giusti non serve il Cristo nè il suo sacrificio, basta il peccato. Tant'è che tutti i giusti dell'antichità sono morti, anche senza il sacrificio del Cristo.


Simon
07/07/2022 07:41
 
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Nessun essere umano potrà mai concepire la mente di Dio su temi così forti.

Ci possiamo solo fermare per riflettere sulle differenti sorti toccate a Uzza fulminato all'istante per aver toccato l'arca del patto traballante, su Davide che viene assolto da peccati umanamente condannabili o sul malfattore al palo accolto da Gesù pochi istanti prima della sua morte.

Possiamo solo riconoscere che:

"I miei pensieri non sono i vostri pensieri,
e le vostre vie non sono le mie vie”, dichiara Geova
"Come i cieli sono più alti della terra,
così le mie vie sono più alte delle vostre vie
e i miei pensieri dei vostri pensieri"
(Isa 55:8,9)

"L’uomo non vede le cose come le vede Dio: il semplice uomo guarda l’apparenza, mentre Geova guarda nel cuore" (1Sa 16:7)

E non andare oltre.
[Modificato da M71 07/07/2022 07:43]
07/07/2022 08:49
 
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Re: Re: Re:
Luciano_59, 06.07.2022 21:18:


Allora, quelli che hanno praticato cose vili e sono stati resuscitati,
durante il periodo millenario dovranno conformarsi alle giuste esigenze
del Regno e a progredire verso la perfetta vita umana sulla terra
, se
vorranno essere giudicati per la vita.
...E se durante il millennio continueranno a praticare le cose vili, o
parte di esse?
...Che farà Dio? ...Interverrà subito, o aspetterà la fine del “giorno di
giudizio” millenario o verso la fine d’esso
, per emettere il giudizio di
condanna?


Ciao.



Sicuramente non aspetterà la fine dei mille anni per condannare o eliminare chi continuerà a praticare cose vili.

Isaia 26:10 dice: “Benché al malvagio si mostri favore, semplicemente non imparerà la giustizia. Nel paese della dirittura agirà ingiustamente e non vedrà l’eminenza di Geova”. Durante il Giorno del Giudizio questi malvagi saranno messi a morte per sempre,anche se hanno raggiunto l'età di cent'anni!

Isaia 65:20
07/07/2022 09:09
 
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Re:
Carlo, 06/07/2022 10:52:

Chi non è stato ucciso direttamente attraverso un giudizio o comando di Dio (una minoranza) è morto senza essere consapevole né certo di essere stato da Lui disapprovato o giudicato negativamente (la maggioranza).

Dio, però, avvisa prima di emettere un giudizio e chi è morto da disapprovato senza saperlo non avrebbe ricevuto né l'avviso né il giudizio espressamente.

Quindi, Dio risusciterà chi è morto da disapprovato, senza saperlo o esserne certo, solo per dirgli che non merita di vivere e riucciderlo immediatamente dopo all'istante?

In questo modo, però, che differenza farebbe per il morto aver conosciuto o meno il giudizio di condanna dato che da morto non ne è, ne sarà, consapevole né cosciente?





Alcuni spunti di riflessione puoi trovarli seguendo questo video dal minuto 00:58:20 al minuto 01:19:00
www.jw.org/it/biblioteca-digitale/video/#it/mediaitems/StudioMonthlyPrograms/pub-jwb-086...

e leggere l’articolo nell’ultima TdG a questo link: www.jw.org/it/biblioteca-digitale/riviste/torre-di-guardia-studio-settembre-2022/domande-dai-lettori-settembre...

Buona meditazione.
____________________________________________________
"Geova vigili fra me e te quando non ci potremo vedere l'un l'altro" Gen.31:49b
07/07/2022 09:22
 
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Re: Re: Re:
Mirco , 06/07/2022 20:14:



caro non devi ragionare come un cattolico in modo dualistico. Quello che vale per lo spirito si rifletterà inevitabilmente nella carne.






Per me il concetto è semplice. Non si tratta di peccati personali che vengono cancellati alla morte, ma del peccato che domina ogni uomo.

Il peccato è come un padrone che domina sul suo schiavo. Se lo schiavo muore, il padrone non può più dominare su di lui.
Il peccato è quella tara che ci fa deviare dalla giusta via.
Ma se lo schiavo ritorna in vita il peccato ritornerà a dominare su di lui, perché la tara è sempre presente in lui. Quindi deve spiritualmente far morire la sua vecchia personalità per essere libero dal peccato. Assolto = Libero.

Finché lo schiavo rimane morto fisicamente o spiritualmente al peccato è assolto. Altrimenti un resuscitato ingiusto se fosse libero dal peccato sarebbe considerato un essere perfetto. Nessun bisogno del regno millenario per renderlo perfetto.

Ecco perché secondo Giovanni 5:28,29 Quelli che hanno fatto cose buone avranno una resurrezione di vita e tutti gli altri una di giudizio.



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