discepolo anziano, 23/03/2024 08:46:
Giuseppe
La fede cristiana è ben altro e lo esplica l’apostolo Paolo nelle sue molteplici lettere, dove esprime in modo sublime la sua fede nel redentore Cristo, scrivendo : “Io predico Il Cristo; voglio conoscerlo sempre più; io so in chi ho creduto”
Dunque la persuasione spirituale di quest’uomo non era fondata su qualcosa, bensì su qualcuno:
Cristo Gesù Il Redentore.
Molti sono coloro che hanno accettato un complesso di dottrine, tuttavia mancano di una relazione personale col Salvatore Cristo.
Nella fede in Cristo e nel suo sacrificio ogni credente ha sperimentato il perdono dei peccati e sperimenta la pace Divina del cuore.
Lo Spirito santo che dimora nell’anima riscattata, testimonia in modo autorevole e vivificante della Persona di Gesù.
Questa è l’esperienza di fede e la profonda persuasione che rassicura lo spirito di ogni vero credente.
Discepolo, io apprezzo la tua fede, ma quando scrivi che la fede è ben altro, qua andrei cauto. Io quello che ho appreso da quel capitolo scritto ai Corinti, è che come lezione siamo partecipi del sacrificio del Cristo, incluso nel suo stesso, in quanto sacrificatosi come offerta a Dio per il perdono; questo potendolo fare nutrendoci alla sua tavola, e per il quale Paolo avvisava i corinti, un pò troppo libertini in fatto di relazione amorose sessuali come un pretesto di una libertà dal peccato in Cristo, per giustificare l'ingiustificabile; con il conseguente rischio che ci si può alimentare al tempo stesso anche ad una altra tavola più ricca, sostanziosa, filosofale, idolatrica; con ciò incitando Dio a gelosia.
Quindi nell'avere comunione con Cristo dobbiamo badare a quello che facciamo e crediamo.
Ora come comunione con Cristo, io la intendo nel senso di alimentarci di ciò che ci ha trasmesso sotto dettatura del Padre; il che implica di stare attenti a non cadere in nessuna forma di idolatria, che sia il culto di idoli; che sia l'immoralità sessuale che è idolatria Colossesi 3:5; con ciò potendo divenire, anche soltanto in parte, indegni del pane e del vino che mangiavano per la pasqua.
E credo che su questo siamo concordi; ma nel tuo ben altro credo che mi vorresti indicare un ulteriore tipo di comunione che per me è secondaria, in quanto rappresentata dalla benedizione divina, ricevendo dei doni dallo spirito, non soltanto sotto forma di cibo spirituale ma pure come prodigi, servendo pure questi da manna o latte.
Nell'ambito di ciò, trovo il credente che mi dice che la sua comunione avverrebbe nutrendosi letteralmente dell'agnello, cosa che dubito servirebbe a qualcosa; mentre altri ritengono di nutrirsene in senso immateriale, ma anche qui non credo che diventano percio più saggi, o onniscienti e onnipotenti, o perfetti nella carne, o nel loro proprio spirito, in quanto la comunione con Cristo passa per il verbo come istruito e praticato .
Per altro quello che è dato come caparra miracolistica, Dio poteva pure riprenderselo, questo perchè la vera comunione e relativa santificazione non passa per il miracolo, pure imitabile, perche ne è solo la conseguenza e non il fine.