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L'inesistente Trinità!
Un'Opinione di Conoscere su Gesù e Yahvè (H. Bloom - 2006) (15 Dicembre 2007)
La valutazione di questo autore:
l'opera interessante
lo stile efficace
Vantaggi: Trovare la differenza tra Gesù e il suo Dio Yahvè !
Svantaggi: Un libro che non aiuta in altri passi di fede .
Lo consiglieresti ai tuoi amici? Sì
Opinione completa
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Questo libro, "Gesù e Yahvè" potrebbe essere una buona idea regalo per chi cerca la verità sul credo non biblico della Trinità.
Chi è questo H. Bloom che non trova nelle Sacre Scritture la dottrina della Trinità?
Chi è questo scrittore che non condivide la dottrina della Trinità, come la maggioranza di coloro che aderiscono alla cristianità e che crede nella Santissima Trinità?
Come può essere che H. Bloom possa schierarsi contro una dottrina che costituisce da secoli la dottrina centrale delle chiese?
La risposta è semplice, quando qualsiasi persona intelligente, si accinge a fare un'analisi della Bibbia, senza avere preconcetti, la verità su Dio e su Gesù è chiarissima.
L'autore H. Bloom si unisce fra quelle persone che ultimamente hanno negato la Trinità, H. Bloom si unisce pure ad alcuni degli stessi sostenitori della Trinità che recentemente hanno riacceso la controversia, non essendo più "pilotati" nei seminari teologici.
Lo scrittore
Harold Bloom, è nativo di New York, laureato, insegna in una delle facoltà più prestigiose degli Stati Uniti d'America, "Yale".
L'autore non si dichiara credente, non si riconosce nemmeno nel «giudaismo normativo», ma si definisce una persona che "continua ad oscillare tra l'agnosticismo e una sorta di gnosi mistica".
Bloom dichiara la sua chiara e ufficiale antipatia per il cristianesimo, ammette che si è sentito "obbligato a rivolgere rispettosa attenzione a un'opera di presunta inferiorità verso buona parte della quale nutre un certo disprezzo".
Detto questo sull'autore di questo libro, è perciò inutile che salti fuori qualche lettore di Ciao.it a dichiararlo un testimone di Geova, dato che ho notato ultimamente, che ogni volta che qualche studioso o qualche scrittore porta avanti una dottrina tipica e chiara delle Sacre Scritture, viene additato inesorabilmente come un T.d.G. ( Me compreso).
Questo fatto, comunque, va alla lode di questa comunità religiosa, che si dimostra perciò come una comunità che aderisce strettamente alla Bibbia. Infatti questo additare come T.d. G. chi legge nella Bibbia ciò che è veramente scritto, dimostra che questa comunità non ha inventato una nuova religione, ma che semplicemente segue ciò che è scritto nella Torà, nei Salmi e nei Vangeli, su cui si fonda la religione che il Dio Yahvè ha indicato da millenni.
== Tipologia del libro ==
Il libro parla del vero rapporto tra il Gesù narrato nei Vangeli e Yahvè, il Padre narrato nel cosiddetto Vecchio Testamento.
Nota lo studioso che esiste una totale incompatibilità di Yahvè e Gesù Cristo.
Di Yahvè, l'Iddio di Gesù, egli ammette che "sostanzialmente, domina il libro biblico" .
Ciò che risalta chiaramente agli occhi del lettore imparziale delle Sacre Scritture è che soltanto Dio Yahvè, è l'Onnipotente, il Creatore, separato e distinto da chiunque altro, e che Gesù, il Figlio di Yahvè, è pure un essere separato e distinto, creato, subordinato a Dio.
La scoperta dello scrittore è che il Dio delle Sacre Scritture è uno, NON TRE, questa dottrina è definita "monoteismo".
Il monoteismo nella sua forma più pura non è compatibile con la Trinità,
L'autore H. Bloom, studioso imparziale delle Sacre Scritture scopre e spega con il suo libro: "Gesù e Yahvè", che l'Antico Testamento è strettamente monoteistico.
Che Dio è un singolo essere, cioè una sola persona.
L'idea che la Scrittura accenni a una Trinità è assolutamente priva di fondamento.
Il libro "Gesù e Yahvè" è una lettura che vi consiglio, anche se scritta da un "miscredente", non vi darà certamente la fede nelle promesse del Creatore per un futuro migliore, ma servirà per lo meno a liberarvi di una falsa dottrina, come quella della Trinità. (Non sarà, quindi il libro che vi manderò in regalo quest'anno)
Il testo vi mostrerà come per migliaia di volte in tutta la Bibbia si parla di Dio come di un'unica persona distinta e diversa dal Figlio Gesù Cristo.
== Schema del libro ==
Lo schema basilare del libro Gesù e Yahvè, è molto semplice.
Descrive e scruta particolarmente non due ma tre personaggi, tutti e tre diversi uno dall'altro.
(Due di questi si rivelano la stessa persona, ma vista da un'angolazione diversa)
I tre personaggi sono: Yahvè, Dio Padre; Yeshua di Nazareth, il Gesù visto dai Vangeli, un profeta della Galilea, un personaggio poco conosciuto, che si dichiarava il Figlio di Dio, figlio di Yahvè, e il Gesù della cristianità, elaborato, dogmatizzato, molto diverso dal Gesù dei Vangeli.
Ciò che spiega il libro è che, grazie ad un'analisi della Bibbia, fatta senza preconcetti, risulta che i tre personaggi non hanno nulla in comune, Harold Bloom ammette che benché Yeshua chiami padre Yahvè, e benché è concezione universale che Gesù Cristo condivide con il padre Yahvè la sostanza (nella Trinità), i due sono estremamente separati dalla concezione biblica.
Harold Bloom ammette con candore che "il Dio Yahvè non potrebbe somigliare di meno al Dio Gesù dei cristiani".
Per Bloom, Yahvè, il Padre, non in assoluto nulla a che vedere con le complessità dogmatiche e trinitarie della dottrina cristiana,
Harold Bloom ammette e chiama la concezione delle chiese i "misteri della Trinità", inoltre ritiene che la Trinità "sia l'indizio di un ritorno al politeismo", una dottrina portata avanti dai musulmani; ed ammette che, in ogni caso, è un concetto altamente "instabile, troppo raffinato per un uso comune".
Nelle Scritture Ebraiche la parola 'elòhah (dio) ha due forme plurali, cioè 'elohìm (dèi) ed 'elohèh (dèi di).
Queste forme plurali si riferiscono generalmente al Dio Yahvè, nel qual caso sono tradotte "Dio", al singolare.
Queste forme plurali indicano forse una Trinità?
No.
Oggi l'idea fantasiosa che ['elohìm] si riferisca a una trinità di persone in seno alla Divinità non ha molto credito fra gli studiosi.
Si tratta di quello che i grammatici chiamano plurale di maestà oppure denota la pienezza della forza divina, la somma dei poteri manifestati da Dio.
In altre parole, è piuttosto spiegato come un plurale intensivo, che denota grandezza e maestà.
Riguardo a 'elohìm si spiega:
Si costruisce quasi invariabilmente con un predicato verbale singolare e prende un attributo aggettivale singolare.
Per esempio, il titolo 'elohìm ricorre da solo 35 volte nel racconto della creazione, e ogni volta il verbo che descrive ciò che Dio disse o fece è al singolare.
Elohìm dev'essere piuttosto spiegato come un plurale intensivo, che denota grandezza e maestà.
Elohìm non significa "persone", ma "dèi".
Perciò quelli secondo i quali questo termine sottintenderebbe una Trinità si rendono politeisti, adoratori di più dèi. Perché?
Perché ciò indicherebbe l'esistenza di tre dèi nella Trinità.
Ma quasi tutti i trinitari respingono l'idea che la Trinità sia formata da tre dèi.
== Gesù, una creatura distinta ==
Mentre era sulla terra, Gesù era un uomo, anche se perfetto perché Dio stesso aveva trasferito la forza vitale di Gesù nel seno di Maria.
Ma non fu allora che ebbe inizio la sua vita.
Egli stesso dichiarò che era "disceso dal cielo".
Era quindi normale che in seguito dicesse ai suoi seguaci: "Che direste, dunque, se vedeste il Figlio dell'uomo, [Gesù] ascendere dov'era prima?"
Gesù ebbe quindi un'esistenza celeste prima di venire sulla terra. Ma la ebbe come una delle persone di un'onnipotente ed eterna Divinità trina?
No, perché la Bibbia afferma chiaramente che il Gesù preumano era un essere spirituale creato, così come gli angeli erano esseri spirituali creati da Dio.
Né gli angeli né Gesù esistevano prima di essere creati.
Gesù, nella sua esistenza preumana, fu il primogenito di tutta la creazione. (Come ammette Colossesi 1:15, nella versione cattolica di Fulvio Nardoni)
Fu "il principio della creazione di Dio". (Apocalisse 3:14, La Bibbia Concordata [Con])
"Principio" [greco archè] non può correttamente interpretarsi nel senso di 'principiatore' o originatore della creazione di Dio. Nei suoi scritti biblici Giovanni usa più di 20 volte la parola archè, e sempre nel comune significato di "principio".
Sì, Gesù fu creato da Dio come principio della creazione invisibile di Dio.
Il libro "Gesù e Yahvè" vi aiuterà a capirlo, anche se scritto da un "agnostico", ma a volte anche il parere di uno studioso che non è cristiano come noi, può servire per trovare la verità.