Una delle ultime filosofiche dichiarazioni di qualche intelligentone insinuerebbe che coloro che credono fermamente alla propria fede, come noi Testimoni di Geova, sappiano nel loro subconscio di trovarsi nel torto marcio ma che non vogliono "aprire gli occhi" per paura di dover fare i conti con una realtà diversa.
A parte che questo ragionamento si può facilmente rovesciare sulla controparte, notate il potere che ha una mente contorta:
"Accettare che altri abbian ragione, anche su un fatto minimo, aprirebbe una voragine da cui han timore d'esser inghiottiti, perchè significherebbe arrivare, presto o tardi, alla conclusione d'aver gettato parte dell'esistenza per un inganno, perchè non è facile per nessuno riconoscere i propri errori, specie se si è stati abituati a considerarsi speciali
.
Qualcuno di voi si considera speciale? Mi risulta che la Bibbia insegni l'umiltà, la modestia e anche la consapevolezza dei propri limiti nonchè la prontezza ad ammettere i propri errori. E dove sarebbe l'inganno? Ancora sto aspettando che qualche "mente superiore" ci offra qualcosa di meglio che la certezza della vita eterna su una terra rinnovata o un intima relazione con un Dio meraviglioso quale è Geova. Questi personaggi parlano sempre di 'inganni' ma non sanno dare nulla di più per dimostrare le loro accuse. Non è che nella voragine ci sono finiti loro?
E allora, via con il fango, sperando che quanto si pensa e si dice e si scrive, faccia da baluardo alla consapevolezza.
L'autore non si è accorto che ha appena lanciato un boomerang.
So che è un cammino duro il rendersene conto, ma ho speranza che prima o poi succeda
."
Veramente Gesù disse che "la verità ci avrebbe reso liberi". E non c'è nulla di meglio che avere e mantenere una mente sana, libera appunto, da tutto quel marasma di invidia, rabbia e sudiciume che caratterizzano quelli che scrivono certe cose.