Caro Felio,
Voglio precisare che rispetto i birraioli, li prendo in giro ma li rispetto, se lo vogliono per quanto mi riguarda possono fare tutte le manifestazioni che desiderano e parlare con tutti i politici che vogliono, però se questi nel 2010 tirano ancora in ballo la questione legale del "non voto" e della "disassociazione" hanno veramente qualcosa che non funziona sul fronte del contatto con la realtà
Concordo con te, ho già avuto modo di dire che la libertà di manifestare è un diritto dei nostri detrattori, non c'è nulla da deridere sulle manifestazioni, io credo originate dal loro dolore nell'essere lontani da Dio e dall'organizzazione. Sono convinto che coloro che manifestano, fondamentalmente, abbiano una
forte nostalgia di Geova e della nostra fratellanza, ma devono anche capire che il nostra atteggiamento non è
politico, cioè una sorta di "disposizione organizzativa", ma è un atteggiamento
spirituale, motivato dal nostro concetto di peccato, verso cui le manifestazioni di piazza servono poco e nulla, e verso cui la politica avrebbe poca da dire.
Forse per questo sono ancora disassociati, perché fondamentalmente non capiscono il significato spirituale del peccato, e io credo che inconsciamente lo neghino, preferendo trasformarlo in una sorta di "punizione" dettata da una ""organizzazione".
Poi è vero, continuare a parlare di voto e disassociazione (il servizio militare, vecchio cavallo di battaglia, è risolto!) mi pare davvero anacronistico. Forse è anche per questo che sono ben pochi coloro che si uniscono a queste manifestazioni di piazza...
Shalom