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Documentario Zeitgeist

Ultimo Aggiornamento: 25/08/2011 19:01
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20/08/2011 06:12
 
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Gerald Massey era poeta sconosciuto del Regno Unito. Per dire delle sue fantasie basta un episodio: volendo dimostrare che Pilato fosse il nome di un personaggio inventato, provò a ricostruire il suo presunto vero nome attraverso un anagramma, risalendo così a personaggi mitici egizi. Morì, poveretto, prima del 1961.



Gerald Massey è nato il 29 maggio del 1828 e morto il 29 ottobre del 1907. Direi che è morto molto, ma molto prima del 1961. Morto povero si, ma poeta sconosciuto “non lo so”.
Gli viene attribuito il titolo di egittologo, ma è stato un autodidatta. La lettura dei geroglifici l’ha imparata studiano sui libri della biblioteca del British Museum.

Ovvio che Alice Bailey deve avere avuto le sue fonti. Sicuramente una delle fonti per i parallelismi che si trovano in Da Betlemme al Calvario, è stato Gerald Massey. Di fatto troviamo tutti i parallelismi tra i personaggi mitici e i parallelismi astronomici, riuniti in un unico libro. In teoria, Da Betlemme al Calvario, da solo, contiene sufficienti informazioni per la stesura Zeitgeist.

Tra le opere di Gerald Massey (escluse quelle poetiche e critiche sulla poesia) vi sono Natural Genesis (1883 in due volumi), Ancient Egypt Light Of The World (1907 in due volumi), Egyptian Book Of The Death And The Mysteries Of Amenta (1900) e The Historical Jesus And Mytical Christ a Letture.

Si tratta di migliaia di pagine: Natural Genesis è composto da 1124 pagine suddivise in due volumi. Ancient Egypt Light Of The World è composto da 970 pagine suddivise in due volumi. Mentre Da Betlemme al Calvario, troviamo tutto bello e pronto in sole 162 pagine. Un copione perfetto per girare il documentario. Alcune parti del testo di Zeitgeist, sembrano estrapolate pari, pari dall'opera della Bailey.

Non sono sufficientemente qualificato, per criticare i parallelismi egiziani, così come quelli di altre culture, ciò che ho approfondito è il lato astronomico legato ai miti e in modo particolare la “letteratura vedica”. Quindi mi limito a parlare di quello che so, cioè dei parallelismi tra Gesù e Krishna.

Quando affermo che due personaggi sono stati “annunciati”, affermo anche che le storie sono diverse, ma non nego che vi sia un parallelismo. Gesù e Krishna hanno davvero in comune l’"annunciazione". Così come hanno davvero in comune la “strage degli innocenti”. Io sono il primo a dire che i racconti sono diversi, ma allo stesso tempo non posso negare il parallelismo.
La tradizione Indiana, vuole Krishna nato a “mezzanotte”, anche se il resto della storia dice che era il mese di “Bhadrapada” (Luglio/Agosto), il parallelismo della “mezzanotte, rispetto alla tradizione cattolica, è poca cosa, ma non posso negarlo.
Per salvarlo dalla morte (per mezzo di Re Kamsa), Krishna fu portato lontano, in un altro paese dopo aver attraversato il fiume Yamuna. Anche Gesù fu portato via. Se ci limitiamo a questo, il parallelismo esiste.

Se eliminiamo quello che è completamente falso. E se epuriamo i parallelismi dalle forzature, qualcosa in mano ci rimane comunque. Questo deve portare a riflettere. Altrimenti cadiamo nell’errore, lo stesso errore di chi diffonde, questo tipo di informazioni, senza averle prima verificate. Se una cosa è sbagliata, anche tutto il resto deve essere sbagliato. Non è così. Come non possiamo dire, se una cosa è giusta anche tutto il resto è giusto.

Se l’esempio di epurazione, del “falso” dal “vero”, può essere fatto anche con i “miti” di altre tradizioni, per esempio con quella egiziana di Horus. Qualcosa comunque rimarrà. Una volta messe insieme tutte le informazioni, allora ci si può pronunciare per la dipendenza di un “mito” da un “mito” preesistente in modo “favorevole” (lasciando una porta aperta) o in modo in modo “sfavorevole” e spiegare perché tali tipi di accostamenti non sono possibili.

La pagina sottostante è tratta dal libro Historical Jesus And Mytical Christ di Gerald Massey .

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