Una comunità pentecostale
sarebbe in attesa di un devastante tsunami. La polizia assedia il tempio
Starebbero aspettando uno tsunami che provocherà la fine del mondo il pastore Braulio Herrera ed una cinquantina di fedeli, da giorni asserragliati nella chiesa Pentecostale Assemblea de Dios nel centro dell’Avana, mentre la polizia cubana cinge d’assedio il tempio ormai da tre giorni, isolandolo dall’avvicinarsi di persone o veicoli.
Secondo quanto è emerso, la polizia sarebbe intervenuta su richiesta dei familiari di alcuni giovani che sono all’interno della chiesa assieme ad Herrera, che avrebbero accusato il prete di plagiare i loro figli. In una comunicazione telefonica con un quotidiano, il figlio del pastore ha affermato che i fedeli cantano e pregano in un ritiro spirituale come altri già celebrati e che nessuno viene trattenuto contro la propria volontà. Il giovane ha smentito che siano in corso negoziazioni con la polizia, mentre secondo alcune fonti della stampa locale, ieri nella chiesa sarebbero entrate due persone, mentre sul posto sarebbero intervenuti anche dei cecchini. Sembra che il prete in passato sia stato accusato di corruzione e che la chiesa pentecostale avesse deciso di revocargli le credenziali di pastore.
Una nota ufficiale divulgata dal notiziario televisivo della notte in merito alla vicenda che vede al centro la chiesa pentecostale Assemblea de Dios spiega che le autorità cubane hanno fatto sapere di essere impegnate nella risoluzione di un «asserragliamento volontario» di 22 giorni, di un gruppo di fedeli, circa 60 persone, tra cui 19 bambini e 4 donne incinte. I motivi dell’asserragliamento, hanno fatto sapere le autorità, sono «sconosciuti».
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