...: Scrittura del Giorno :...

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Argo.50
00domenica 27 aprile 2014 07:58

Domenica 27 aprile

Abbondante pace appartiene a quelli che amano la legge di Dio, e perloro non c’è pietra d’inciampo (Sal. 119:165)

Se siamo tentati di iniziare una relazione sentimentale illecita, riflettiamo sulle conseguenze dannose della fornicazione e dell’adulterio (Prov. 7:22, 23; Gal. 6:7). Chi commette immoralità arreca dispiacere a Geova e danneggia sia il coniuge che se stesso (Mal. 2:13, 14). D’altra parte, pensiamo ai benefìci di cui godono coloro che mantengono una condotta casta. Non solo hanno la speranza di vivere per sempre, ma sin d’ora vivono la migliore vita possibile e hanno la coscienza pulita (Prov. 3:1, 2). Pertanto, amiamo la verità e ‘guardiamo accortamente che il modo in cui camminiamo non sia da insensati ma da saggi’ in questi tempi malvagi (Efes. 5:15, 16). Noi siamo equipaggiati per difenderci dalle trappole che Satana tende: Geova ci ha dato tutto ciò che ci serve per “star fermi” e “spegnere tutti i dardi infuocati del malvagio”! (Efes. 6:11, 16). w12 15/8 4:18, 19


Argo.50
00lunedì 28 aprile 2014 06:24

Lunedì 28 aprile

“Mettiamo le cose a posto fra noi”, dice Geova (Isa. 1:18)

Dobbiamo assolutamente riconoscere la nostra condizione peccaminosa, pentirci dei nostri errori e supplicare Geova di perdonarci e di ‘creare in noi un cuore puro’ (Sal. 51:10). Se abbiamo commesso un peccato grave dobbiamo inoltre ricorrere all’aiuto spirituale offerto dagli anziani (Giac. 5:14, 15). In qualunque situazione ci troviamo, ci conforta sapere che Geova non è cambiato; è ancora come si descrisse a Mosè: l’“Iddio misericordioso e clemente, lento all’ira e abbondante in amorevole benignità e verità, che conserva l’amorevole benignità a migliaia, che perdona l’errore e la trasgressione e il peccato” (Eso. 34:6, 7). Con una vivida immagine Geova promise agli israeliti pentiti che i loro peccati, del colore dello “scarlatto”, sarebbero diventati “bianchi proprio come la neve”, cioè sarebbero stati completamente cancellati. Cosa significa dunque per noi il perdono di Geova? Significa che i nostri peccati possono essere perdonati completamente, a patto che ci dimostriamo grati di tale perdono e siamo pentiti. w12 15/11 4:17, 18


Argo.50
00martedì 29 aprile 2014 07:20

Martedì 29 aprile

Il regno di Dio stritolerà tutti questi regni e porrà loro fine, ed esso stessosussisterà a tempi indefiniti (Dan. 2:44)

Riusciamo a immaginare cosa significherà per ognuno di noi l’adempimento di questa profezia? I confini nazionali stabiliti dall’uomo, che al momento fanno di ogni essere umano uno straniero, non esisteranno più. Già ora per i testimoni di Geova la nazionalità dei loro fratelli è un dettaglio trascurabile. Recentemente, per fare un esempio, diverse delle loro filiali più piccole sono state accorpate con l’obiettivo di semplificare il coordinamento della loro attività di predicazione della buona notizia del Regno e rendere tale attività più efficace (Matt. 24:14). Nel realizzare questi accorpamenti non si è tenuto conto dei confini nazionali a meno che non ci fossero delle leggi che lo rendessero necessario. Questa è un’ulteriore evidente prova che Gesù Cristo, in qualità di Re legittimamente intronizzato da Geova, sta abbattendo le barriere imposte dall’uomo e presto ‘completerà la sua vittoria’ (Riv. 6:2). w12 15/12 4:16-18


Argo.50
00mercoledì 30 aprile 2014 06:25

Mercoledì 30 aprile

Il mio peccato è continuamente di fronte a me (Sal. 51:3)

Un poeta ha scritto: “Di tutte le parole scritte o pronunciate queste sono le più tristi: ‘Avrebbe potuto essere!’” Il poeta era l’americano John Greenleaf Whittier e si stava riferendo a cose delle quali ci rammarichiamo e che, col senno di poi, faremmo diversamente. Rammaricarsi significa rimpiangere, provare un senso di dispiacere, dolersi per ciò che si è fatto o che forse si è mancato di fare. Tutti abbiamo fatto qualcosa che, se solo potessimo tornare indietro, faremmo diversamente. Voi quali rimpianti avete? Alcuni hanno commesso grandi errori nella vita, forse anche peccati gravi. Altri non hanno fatto cose particolarmente riprovevoli, ma si chiedono se alcune delle loro scelte siano state davvero le migliori. Alcuni sono riusciti a non pensare più al passato e ad andare avanti. Altri, invece, continuano a pensarci e a tormentarsi, dicendosi: “Se solo non lo avessi fatto!” Che dire di voi? Vi piacerebbe servire Dio senza rimpianti, almeno da oggi in poi?  w13 15/1 4:1, 2


Argo.50
00giovedì 1 maggio 2014 07:38

Giovedì 1° maggio

Portate via di qua queste cose! Smettete di fare della casa del Padre mio una casa di mercato! (Giov. 2:16)

A quale conclusione perveniamo leggendo di come Gesù purificò il tempio? Immaginiamo la scena: Gesù fece una sferza di corde e scacciò quelli che vendevano bovini e pecore. Sparse a terra le monete dei cambiamonete e rovesciò le loro tavole (Giov. 2:13-15, 17). Questa azione energica fece ricordare ai discepoli le parole profetiche del re Davide: “L’assoluto zelo per la tua casa mi ha divorato” (Sal. 69:9). Agendo con decisione Gesù mostrò il forte desiderio di difendere la vera adorazione. Riusciamo a discernere in tutto ciò la personalità del Padre? Questo episodio ci ricorda che Dio non solo ha il potere illimitato di eliminare la malvagità dalla terra ma ne ha anche l’ardente desiderio. La descrizione della ferma reazione di Gesù rivela come deve sentirsi il Padre nell’osservare la malvagità che oggi dilaga sulla terra. Questo è davvero rassicurante quando dobbiamo far fronte a qualche ingiustizia. w1215/4 1:11


Argo.50
00venerdì 2 maggio 2014 06:26

Venerdì 2 maggio

La moglie abbia profondo rispetto per il marito (Efes. 5:33)

La moglie che si fa guidare dalla Parola di Geova e dallo spirito santo può fare molto per rendere la casa un luogo in cui regnano pace e felicità. Per un marito timorato di Dio è naturale amare la propria moglie e proteggerla fisicamente e spiritualmente. Lei, dal canto suo, desidera l’amore di suo marito, e perciò deve mostrare qualità che gli permettano di amarla ancora di più. “La donna veramente saggia ha edificato la sua casa”, dice Proverbi 14:1, “ma la stolta la demolisce con le sue proprie mani”. La moglie saggia e amorevole contribuisce notevolmente alla felicità della sua famiglia, e dimostra di apprezzare davvero il dono divino del matrimonio. Quando marito e moglie fondano il loro rapporto sull’esempio dato da Gesù e dalla congregazione, mostrano gratitudine per il dono divino del matrimonio (Efes. 5:22-25). Orgoglio e atteggiamenti puerili come l’ostinato mutismo rischiano di rovinare il matrimonio; i coniugi che si amano sinceramente ed evitano questi e altri comportamenti non cristiani ricevono grandi benedizioni. w12 15/5 1:12, 14, 15


Argo.50
00sabato 3 maggio 2014 07:26

Sabato 3 maggio

Levati, mangia molta carne (Dan. 7:5)

Più di un secolo prima del tempo in cui visse Daniele, Geova svelò tramite il profeta Isaia alcuni particolari relativi alla potenza mondiale che avrebbe conquistato Babilonia. Geova non solo spiegò come sarebbe stata espugnata la città di Babilonia, ma rivelò anche il nome del conquistatore: Ciro il Persiano (Isa. 44:28–45:2). Riguardo alla potenza mondiale medo-persiana Daniele ebbe altre due visioni. Nella prima questo impero era raffigurato da un orso che “si levava su un lato”. Nell’altra questa duplice potenza mondiale era rappresentata da un montone con due corna (Dan. 8:3, 20). Geova si servì dell’impero medo-persiano per rovesciare Babilonia, consentendo il ritorno degli israeliti nella loro terra, e adempiere così le profezie (2 Cron. 36:22, 23). Successivamente, però, questa stessa potenza tentò di sterminare il popolo di Dio (Est. 1:1-3; 3:8, 9; 8:3, 9-14). w12 15/6 1:12, 13


Argo.50
00domenica 4 maggio 2014 08:21

Domenica 4 maggio

Dov’è lo spirito di Geova,  c’è libertà (2 Cor. 3:17)

In che modo lo spirito santo contribuisce a renderci liberi? Ad esempio producendo in noi qualità che sono essenziali per poter essere liberi: “Amore, gioia, pace, longanimità, benignità, bontà, fede, mitezza, padronanza di sé” (Gal. 5:22, 23). Senza queste qualità, specialmente senza l’amore, nessuna società può essere davvero libera, e questo è evidente dalle attuali condizioni del mondo. Fatto interessante, dopo aver elencato gli aspetti del frutto dello spirito Paolo aggiunse: “Contro tali cose non c’è legge”. Cosa intendeva dire? Non c’è nessuna legge che possa limitare lo sviluppo del frutto dello spirito di Dio (Gal. 5:18). Dopo tutto, a cosa servirebbe una legge del genere? La volontà di Geova è che coltiviamo le qualità cristiane per sempre e che le manifestiamo agli altri senza limitazioni. Coloro che sono schiavi dello spirito del mondo e si dedicano alla soddisfazione dei loro desideri carnali forse pensano di essere liberi (2 Piet. 2:18, 19). Ma in realtà è tutto il contrario! w12 15/7 1:13, 14


Argo.50
00lunedì 5 maggio 2014 06:20

Lunedì 5 maggio

Sii coraggioso e forte. Geova tuo Dio è con te (Gios. 1:9)

Per avere il coraggio necessario a fare la volontà di Dio, dobbiamo studiare e mettere in pratica la sua Parola. Questa è la raccomandazione che fu data a Giosuè allorché succedette a Mosè: “Sii coraggioso e molto forte per aver cura di fare secondo tutta la legge che Mosè mio servitore ti ha comandato. [...] Questo libro della legge non si deve allontanare dalla tua bocca, e vi devi leggere sottovoce giorno e notte, per aver cura di fare secondo tutto ciò che c’è scritto; poiché allora avrai successo nella tua via e allora agirai con saggezza” (Gios. 1:7, 8). Giosuè seguì il consiglio ed ‘ebbe successo’. Se lo seguiamo anche noi, acquisteremo più coraggio e avremo più successo nel servire Dio. Giosuè dovette rafforzarsi molto nell’udire le parole di Geova riportate nella scrittura di oggi. Geova è anche con noi. Pertanto, a prescindere dalle prove che affrontiamo, non abbiamo motivo di ‘provare spavento e di atterrirci’. w1315/1 1:7, 8


Argo.50
00martedì 6 maggio 2014 06:21

Martedì 6 maggio

Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata(Matt. 24:14)

Oggi ci sono approssimativamente 109.400 congregazioni in tutto il mondo, e circa 895.800 fratelli e sorelle prestano servizio come pionieri. Quasi otto milioni di persone hanno accettato “la vera conoscenza” e la mettono in pratica nella loro vita (Dan. 12:4; Isa. 60:22). Sono dati impressionanti, specialmente se si considera che Gesù aveva predetto che i suoi discepoli sarebbero stati “oggetto di odio da parte di tutti” a causa del suo nome, e che sarebbero stati perseguitati, imprigionati e perfino uccisi (Luca 21:12-17). Malgrado l’ostilità di Satana, dei suoi demoni e degli oppositori umani, i servitori di Geova hanno svolto il loro incarico di fare discepoli con notevole successo. Oggi predicano “in tutta la terra abitata”, dalla giungla tropicale alla gelida tundra, sulle montagne, nei deserti, nelle città e nelle campagne più remote. Tutto questo non sarebbe mai potuto accadere senza il sostegno divino. w12 15/8 1:13


Argo.50
00mercoledì 7 maggio 2014 06:26

Mercoledì 7 maggio

‘Certamente
 chiamerò contro Gog in tutta la mia regione montagnosa laspada’, è l’espressione del Sovrano Signore Geova. “La spada diciascuno sarà contro il suo proprio fratello” (Ezec. 38:21)  

In preda al panico e alla confusione, quelli che saranno dalla parte di Satana rivolgeranno le armi gli uni contro gli altri uccidendosi a vicenda. L’intervento divino colpirà l’intero sistema di Satana. Geova affermò: “Farò piovere [...] fuoco e zolfo su [Gog] e sulle sue schiere e sui molti popoli che saranno con lui” (Ezec. 38:22). Quale sarà il risultato di questo atto divino? Le nazioni dovranno riconoscere che la loro schiacciante sconfitta è avvenuta per ordine di Geova stesso. Forse allora, proprio come fecero nell’antichità gli egiziani che inseguirono gli israeliti al Mar Rosso, le forze di Satana grideranno disperate: “Geova certamente combatte per loro”! (Eso. 14:25). Le nazioni saranno costrette a riconoscere Geova (Ezec. 38:23). w12 15/9 1:11, 12


Argo.50
00giovedì 8 maggio 2014 06:22

Giovedì 8 maggio

Accumulatevi tesori in cielo, dove  la tignola  la ruggine consumano, e dove i ladri non sfondano  rubano (Matt. 6:20)

Negli ultimi anni alcuni paesi sono stati colpiti da gravi calamità. È stato bello osservare la grande forza d’animo con cui hanno reagito molti fratelli, anche se ovviamente per loro non è stato facile. Eppure in ciascun caso si sono lasciati il disastro alle spalle e hanno continuato a servire Geova. Nel settembre del 2009 oltre l’80 per cento del territorio di Manila, nelle Filippine, è stato inondato in seguito a piogge torrenziali. Una persona facoltosa che ha subìto perdite ingenti ha detto: “L’alluvione non ha guardato in faccia a nessuno: ha causato difficoltà e sofferenze sia ai ricchi che ai poveri”. Impostando la propria esistenza sui beni materiali, che possono svanire in un istante, spesso si rimane delusi. È molto più saggio incentrare la vita sulla propria amicizia con Geova, perché questa relazione può rimanere intatta in qualunque situazione ci si possa trovare (Ebr. 13:5, 6). w12 15/10 1:12, 13


Argo.50
00venerdì 9 maggio 2014 06:38

Venerdì 9 maggio

Geova si rammaricò di aver fatto gli uomini sulla terra, e se ne addolorònel suo cuore (Gen. 6:6)

“Ero affranta”, dice una sorella la cui figlia era stata disassociata. Per chi non ha subìto una perdita del genere può essere difficile capire quanto possa fare male. Nonostante il dolore, però, non sarebbe saggio allontanarsi da Geova a causa della condotta sbagliata di un familiare disassociato. Come si possono dunque affrontare la sofferenza e la pena provocate da un familiare che lascia Geova? Non date a voi stessi la colpa dell’accaduto. Geova ha messo gli esseri umani davanti a una scelta, e ogni familiare dedicato e battezzato deve “[portare] il proprio carico” di responsabilità (Gal. 6:5). In ultima analisi, agli occhi di Geova è il peccatore a essere responsabile della sua scelta, non voi (Ezec. 18:20). Non è neanche giusto dare la colpa ad altri. Rispettate le disposizioni che Geova ha stabilito per il suo popolo in materia di disciplina. “Prendete la vostra determinazione contro [il Diavolo]”, e non contro i pastori che agiscono per proteggere la congregazione (1 Piet. 5:8, 9). w13 15/1 2:16-18


Argo.50
00sabato 10 maggio 2014 06:34

Sabato 10 maggio

Veramente vi dico: Uno di voi mi tradirà (Matt. 26:21)

Dopo aver celebrato la sua ultima Pasqua, quella notte Gesù disse a Pietro, Giacomo e Giovanni nel giardino di Getsemani: “Ecco, il mio traditore si è avvicinato”. Immediatamente apparve Giuda con quelli che avevano cospirato insieme a lui, “e avvicinatosi subito a Gesù disse: ‘Buon giorno, Rabbi!’ e lo baciò molto teneramente” (Matt. 26:46-50; Luca 22:47, 52). Giuda ‘tradì sangue giusto’ e consegnò il Cristo ai suoi nemici. E in cambio di cosa l’avido Giuda perpetrò il suo tradimento? Solo 30 pezzi d’argento! (Matt. 27:3-5). Da allora il nome Giuda è divenuto sinonimo di “traditore”, soprattutto di chi tradisce fingendosi un amico. Giuda andò incontro a una fine ignominiosa per aver tradito l’unto di Geova (Atti 1:18-20). È di fondamentale importanza, quindi, che respingiamo ogni tendenza alla cieca ambizione o all’avidità, cose che ci farebbero perdere il favore di Geova. w12 15/4 2:6, 7


Argo.50
00domenica 11 maggio 2014 07:02

Domenica 11 maggio

Confida in Geova con tutto il tuo cuore e non ti appoggiare al tuo proprio intendimento. In tutte le tue vie riconoscilo, ed egli stesso renderà diritti ituoi sentieri (Prov. 3:5, 6)

Molti matrimoni che sembravano sull’orlo del fallimento col tempo si sono dimostrati felici. I cristiani che non si arrendono subito se il loro matrimonio è in crisi ottengono spesso eccellenti risultati. Pensate, per esempio, a cosa può accadere in una famiglia divisa dal punto di vista religioso. L’apostolo Pietro scrisse: “Voi mogli, siate sottomesse ai vostri mariti, affinché, se alcuni non sono ubbidienti alla parola, siano guadagnati senza parola dalla condotta delle loro mogli, essendo stati testimoni oculari della vostra condotta casta insieme a profondo rispetto” (1 Piet. 3:1, 2). Grazie all’eccellente condotta del cristiano, il coniuge non credente potrebbe accettare la vera fede. Quando un cristiano rimane col proprio coniuge e salva il matrimonio, questo reca onore a Dio ed è una grande benedizione per tutta la famiglia. w12 15/5 2:8, 9


Argo.50
00lunedì 12 maggio 2014 06:31

Lunedì 12 maggio

Stritolò il ferro, il rame, l’argilla modellata, l’argento e l’oro (Dan. 2:45)

La potenza mondiale anglo-americana non sarà soppiantata in futuro da qualche altra potenza mondiale. E benché sia più debole della potenza rappresentata dalle gambe di ferro, essa non si disgregherà da sé (Dan. 2:33, 34). Il numero delle dita dei piedi della statua ha un significato particolare? Consideriamo quanto segue: in altre visioni Daniele menziona numeri specifici, come ad esempio il numero delle corna di varie bestie. Questi numeri hanno un significato. Nel descrivere la statua, però, Daniele non menziona il numero delle dita dei piedi. Per questo motivo sembra che tale particolare non sia significativo, proprio come non lo è il fatto che la statua abbia due braccia, due mani con le loro dita, due gambe e due piedi. Daniele menziona invece in modo specifico che le dita dei piedi sarebbero state di ferro e argilla. Dalla sua descrizione possiamo concludere che è la potenza mondiale anglo-americana quella che dominerà la scena mondiale quando la pietra che rappresenta il Regno di Dio colpirà i piedi della statua. w12 15/6 2:10, 11


Argo.50
00martedì 13 maggio 2014 06:43

Martedì 13 maggio

 Ti darò certamente un cuore saggio e che ha intendimento (1 Re 3:12)

Quando era ancora giovane, Salomone pregò umilmente: “Non sono che un ragazzino. Non so come uscire e come entrare”. Poi chiese che gli fosse dato un cuore saggio e ubbidiente (1 Re 3:7-9). Geova esaudì quella richiesta sincera, e farà lo stesso con noi a prescindere dalla nostra età. Naturalmente non ci darà perspicacia e sapienza in modo miracoloso. Tuttavia ci renderà saggi se studieremo seriamente la sua Parola, pregheremo per avere lo spirito santo e ci avvarremo pienamente di tutto ciò che ci ha provveduto in senso spirituale tramite la congregazione cristiana (Giac. 1:5). Con questi mezzi Geova rende i suoi servitori, anche quelli più giovani, più saggi di tutti coloro che non tengono conto dei suoi princìpi, compresi i cosiddetti ‘saggi e intellettuali’ di questo mondo (Luca 10:21; Sal. 119:98-100). w12 15/7 2:10


Argo.50
00mercoledì 14 maggio 2014 06:20

Mercoledì 14 maggio

Geova è il nostro Giudice, Geova è il nostro Legislatore, Geova è il nostro Re (Isa. 33:22)

Per mantenere la cittadinanza del Regno non basta conoscere le norme di Dio; bisogna anche amarle. Molti cittadini di nazioni umane si dicono d’accordo con le leggi e le norme del paese in cui vivono. Tuttavia, quando trovano che una di esse sia scomoda e ritengono che nessuno li veda, la infrangono. Spesso queste persone rispettano le leggi solo “per piacere agli uomini” (Col. 3:22). I cittadini del Regno vivono secondo una norma più elevata. Siamo lieti di ubbidire alle leggi di Dio anche quando nessun essere umano ci sta guardando. Perché? Perché amiamo il Legislatore (Luca 10:27). Una legge fondamentale del Regno di Dio prevede che tutti i cittadini imitino Cristo (1 Piet. 2:21). A proposito dell’esempio di Gesù l’apostolo Paolo scrisse: “Ciascuno di noi cerchi di piacere al prossimo in ciò che è bene per la sua edificazione. Poiché anche il Cristo non fece piacere a se stesso” (Rom. 15:2, 3). Per amore della pace nella congregazione, il cristiano maturo è disposto a cedere senza risentimento per rispetto della coscienza altrui (Rom. 14:19-21). w1215/8 2:7, 8


Argo.50
00giovedì 15 maggio 2014 06:12

Giovedì 15 maggio

Come ultimo nemico, sarà ridotta a nulla la morte (1 Cor. 15:26)

A beneficiare di questa promessa saranno due categorie di persone. La “grande folla”, attualmente in vita, potrà entrare direttamente nel nuovo mondo promesso e godere della vita eterna (Riv. 7:9). I miliardi di uomini e donne che sono già stati inghiottiti dalla morte, invece, potranno essere risuscitati. Riusciamo a immaginare la gioia e l’entusiasmo che regneranno allorché i componenti della grande folla accoglieranno i risuscitati? Leggendo attentamente la narrazione di alcune risurrezioni che troviamo nella Bibbia possiamo avere un assaggio di quanto accadrà allora (Mar. 5:38-42; Luca 7:11-17). Vedendo i nostri cari tornare in vita saremo pervasi da incontenibile gioia e meraviglia. Gesù disse: “L’ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce e ne verranno fuori” (Giov. 5:28, 29). Nessuno di noi ha mai visto niente di simile. Sarà senz’altro una delle “cose che non si vedono” più straordinarie in assoluto (2 Cor. 4:18). w12 15/9 2:14, 15


Argo.50
00venerdì 16 maggio 2014 06:31

Venerdì 16 maggio

Nel mostrare onore gli uni agli altri prevenitevi (Rom. 12:10)

Sbaglieremmo a esporre il nostro punto di vista se nella congregazione notassimo qualcosa che a nostro avviso non va? No. Nel I secolo sorse una questione che diede luogo a parecchio disaccordo. I fratelli “disposero che Paolo e Barnaba e alcuni altri di loro salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per questa disputa” (Atti 15:2). Senza ombra di dubbio questi avevano tutti un parere sull’argomento e si erano fatti un’idea su come la questione andasse risolta. Nondimeno, una volta che ognuno ebbe espresso il proprio pensiero e fu presa una decisione con l’aiuto dello spirito santo, nessuno continuò a insistere sulla propria opinione. Quando la lettera contenente la decisione giunse a destinazione, i fratelli “si rallegrarono dell’incoraggiamento”, e le congregazioni “erano rese ferme nella fede” (Atti 15:31; 16:4, 5). Allo stesso modo anche oggi, una volta che abbiamo portato una questione all’attenzione dei fratelli responsabili, dovremmo serenamente lasciare che siano loro a esaminarla. w12 15/10 2:12, 13


Argo.50
00sabato 17 maggio 2014 05:55

Sabato 17 maggio

Dovrei io bere il sangue di questi uomini a rischio delle loro anime?(1 Cron. 11:19)

Una volta Davide espresse il forte desiderio di avere “un sorso d’acqua della cisterna di Betleem”. Tre dei suoi uomini fecero un’incursione nella città, che era occupata dai filistei, e gli portarono l’acqua. Tuttavia “Davide non acconsentì a berla, ma la versò a Geova” (1 Cron. 11:15-18). Davide conosceva la Legge e sapeva che il sangue non doveva essere consumato come cibo, ma andava versato a Geova. Comprendeva anche perché bisognava farlo: sapeva che “l’anima della carne è nel sangue”. Quella però era acqua, non sangue. Perché Davide si rifiutò di berla? Perché comprendeva il principio su cui si basava quella norma legale. Per lui quell’acqua era preziosa quanto il sangue dei tre uomini, e per questo era impensabile berla. Piuttosto la versò a terra (Lev. 17:11; Deut. 12:23, 24). w12 15/11 1:12, 13


Argo.50
00domenica 18 maggio 2014 07:20

Domenica 18 maggio

Dov’è il tuo tesoro,  sarà anche il tuo cuore (Matt. 6:21)

In un certo senso i tesori sulla terra possono includere prestigio, fama, potere. Gesù disse qualcosa di simile a quello che aveva detto Salomone in Ecclesiaste, e cioè che i tesori del mondo sono effimeri. Come probabilmente abbiamo notato, questi tesori sono tutt’altro che inalterabili e si possono perdere facilmente. A tal proposito, il professor Frederick Dale Bruner ha scritto: “È risaputo che la fama è mutevole. Quello che sabato scorso era un campione la prossima stagione sarà ricordato a malapena. I successi finanziari di quest’anno saranno la bancarotta del prossimo anno. [...] [Gesù] ama gli esseri umani e li esorta a risparmiarsi l’inevitabile disperazione che accompagna la gloria effimera, che non dura. Gesù non vuole che i suoi discepoli rimangano delusi. ‘Ogni giorno il mondo disarciona qualcuno che gli stava in sella’” (MatthewA Commentary). Quasi tutti si direbbero d’accordo con queste parole, ma quanti permettono che la realtà che esse esprimono influisca sul loro approccio alla vita? Che dire di noi?w12 15/12 1:13, 14


Argo.50
00lunedì 19 maggio 2014 07:53

Lunedì 19 maggio

Dimenticando le cose che sono dietro mi protendo verso quelle chesono davanti (Filip. 3:13)

Quando era un giovane fariseo, Paolo fece cose delle quali in seguito si rammaricò. Per esempio, promosse un’accanita persecuzione contro i discepoli di Cristo. La Bibbia dice che, subito dopo il martirio di Stefano, Saulo (in seguito chiamato Paolo) “cominciò a devastare la congregazione. Invadendo una casa dopo l’altra e trascinando fuori uomini e donne, li consegnava alla prigione” (Atti 8:3). Da ebreo devoto qual era, Saulo pensava che quello di eliminare il cristianesimo fosse un incarico affidatogli direttamente da Dio. Per questo perseguitò i cristiani con estrema crudeltà, “spirando [...] minaccia e assassinio” contro “uomini e donne” (Atti 9:1, 2; 22:4). Quando diventò cristiano, Paolo cambiò il suo modo di vedere le cose. Da accanito oppositore del cristianesimo, ne divenne un entusiasta sostenitore (Atti 9:3-22).w13 15/1 4:4-6


Argo.50
00martedì 20 maggio 2014 06:40

Martedì 20 maggio

Più di ogni altra cosa che si deve custodire, salvaguarda il tuo cuore(Prov. 4:23)

Gli scrittori biblici usano il termine “cuore” per riferirsi alla persona interiore nella sua totalità. Esso comprende elementi come desideri, pensieri, disposizione d’animo, atteggiamenti, capacità, motivi e obiettivi (Deut. 15:7; Prov. 16:9; Atti 2:26). Come afferma un’opera di consultazione, è “l’insieme di tutto ciò che compone l’uomo interiore”. In alcuni casi il termine ha un significato più ristretto. Per esempio Gesù disse: “Devi amare Geova tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua mente” (Matt. 22:37). In questo caso “cuore” si riferisce alle emozioni, ai desideri e ai sentimenti della persona interiore. Menzionando specificamente cuore, anima e mente Gesù sottolineò il fatto che dobbiamo esprimere il nostro amore per Dio con i sentimenti, con il nostro modo di vivere e con l’uso che facciamo delle nostre facoltà mentali (Giov. 17:3; Efes. 6:6). Ma quando il cuore è citato da solo, rappresenta la persona interiore nel suo complesso. w12 15/4 3:2, 4


Argo.50
00mercoledì 21 maggio 2014 07:48

Mercoledì 21 maggio

Le sue invisibili qualità si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, perché si comprendono dalle cose fatte (Rom. 1:20)

Il libro della creazione ci insegna molto sulle “invisibili qualità” di Geova, ma non risponde ad alcune domande importanti; non dice, per esempio, cosa riserva il futuro all’umanità. Per avere risposta a questo interrogativo dobbiamo esaminare ciò che Dio ha rivelato nelle pagine della sua Parola, la Bibbia. In essa troviamo profezie che si sono invariabilmente avverate al momento giusto. Geova può rivelare avvenimenti non ancora accaduti perché è in grado di prevedere il futuro con accuratezza. Inoltre, le profezie della Bibbia si adempiono al tempo stabilito perché Geova Dio può fare in modo che certi avvenimenti si verifichino in armonia con il suo proposito e la sua tabella di marcia. Geova desidera che i suoi adoratori comprendano le profezie bibliche e ne traggano beneficio. Sebbene la sua concezione del tempo sia diversa dalla nostra, quando predice il momento in cui si verificherà un evento futuro usa termini che possiamo comprendere (Sal. 90:4). w12 15/5 3:5, 6


Argo.50
00giovedì 22 maggio 2014 06:28

Giovedì 22 maggio

Tu continui a cercare grandi cose per te stesso. Non continuare acercare (Ger. 45:5)

Non sappiamo con certezza quali fossero le “grandi cose” che Baruc cercava. Sappiamo comunque che quelle cose non avevano futuro, visto che sarebbero venute a mancare con la distruzione di Gerusalemme per mano dei babilonesi nel 607 a.E.V. Riusciamo a vederci una lezione? È innegabile che abbiamo delle necessità da soddisfare e questo implica che facciamo dei piani per il futuro (Prov. 6:6-11). Ma sarebbe davvero saggio investire una gran quantità di tempo ed energie in attività che non hanno alcun valore duraturo? È vero, l’organizzazione di Geova continua a pianificare la costruzione di Sale del Regno e filiali e a portare avanti altri progetti teocratici. Imprese come queste, però, hanno un futuro, perché il loro obiettivo è quello di promuovere gli interessi del Regno. Sarebbe bene che tutti i dedicati servitori di Geova si dessero queste stesse priorità quando fanno piani per il futuro. In cuor nostro, siamo davvero decisi a “cercare prima il regno e la [...] giustizia” di Geova? (Matt. 6:33). w12 15/6 3:8, 9


Argo.50
00venerdì 23 maggio 2014 07:59

Venerdì 23 maggio

Quando i malfattori si avvicinarono contro di me, essi stessi inciamparono e caddero (Sal. 27:2)

Quante volte abbiamo visto l’intervento di Geova in momenti difficili della nostra vita? Per esempio, ci è capitato di pregare fervidamente riguardo a un problema che ci affliggeva e di constatare poi che Geova ci ha dato la sapienza o la forza per affrontarlo? Ricordiamo qualche occasione in cui una situazione che ostacolava il nostro gioioso servizio si è risolta, o in cui ci si è aperta “una grande porta che conduce ad attività”? (1 Cor. 16:9). Come ci sentiamo quando rammentiamo quelle circostanze? Non è forse vero che questi ricordi rafforzano la nostra convinzione che Geova può aiutarci a superare o a sopportare problemi e avversità ancora peggiori? (Rom. 5:3-5). Cosa succederebbe se le autorità di una nazione potente tramassero di annientare l’organizzazione dei testimoni di Geova? In epoca moderna sono stati in molti a provarci, ma senza successo. Ricordare come Geova è venuto in aiuto del suo popolo in passato ci infonderà fiducia per il futuro (Dan. 3:28). w12 15/7 3:5, 6


Argo.50
00sabato 24 maggio 2014 06:27

Sabato 24 maggio

La lingua è un fuoco (Giac. 3:6)

Metaforicamente parlando, il Diavolo vorrebbe appiccare un incendio nella congregazione cristiana. Se ci riuscisse, infatti, potrebbe spingerne i componenti ad abbandonare il loro rifugio sicuro, facendoli cadere nelle sue grinfie. Come potremmo involontariamente agevolarlo nel suo intento e farci intrappolare? Il discepolo Giacomo paragonò la lingua a un fuoco (Giac. 3:6-8). Se non controlliamo la lingua, potremmo per così dire appiccare un incendio nella congregazione. Come? Immaginiamo questa situazione: al termine di un’adunanza in cui è stata annunciata la nomina di una nuova pioniera regolare, due sorelle parlano della notizia. Una esprime la sua gioia e augura il meglio alla nuova pioniera; l’altra invece ne mette in dubbio le motivazioni e insinua che è semplicemente in cerca di prestigio. Non è difficile capire chi rischia maggiormente di provocare un incendio nella congregazione con i suoi discorsi. w12 15/8 3:3, 4


Argo.50
00domenica 25 maggio 2014 06:53

Domenica 25 maggio

Congrega il popolo (Deut. 31:12)

Fin dove la stragrande maggioranza di noi riesce a ricordare, le assemblee di distretto e quelle internazionali sono state una costante nella storia moderna dei testimoni di Geova. Anche migliaia di anni fa il popolo di Dio teneva santi congressi. L’assemblea ai piedi del monte Sinai è il primo grande raduno indetto per impartire istruzione spirituale al popolo di Dio di cui si fa menzione nella Bibbia. In quell’emozionante occasione, che i presenti non avrebbero mai dimenticato, Geova mostrò la sua potenza agli israeliti e diede loro la sua Legge (Eso. 19:2-9, 16-19; Eso. 20:18; Deut. 4:9, 10). Quell’evento determinò i rapporti tra lui e Israele da allora in poi. Non molto tempo dopo, Geova stabilì come doveva essere convocato il suo popolo. Comandò a Mosè di fare due trombe d’argento che dovevano essere suonate per convocare “l’intera assemblea [...] all’ingresso della tenda di adunanza” (Num. 10:1-4). Riusciamo a immaginare l’euforia generale di quelle occasioni? w12 15/9 5:1-3


Argo.50
00lunedì 26 maggio 2014 08:04

Lunedì 26 maggio

Alzo in effetti la mano in giuramento a Geova (Gen. 14:22)

Le creature perfette che amano Dio e lo imitano non hanno bisogno di fare giuramenti; proferiscono sempre la verità e hanno completa fiducia le une nelle altre. Ma, con la comparsa del peccato e dell’imperfezione umana, le cose cambiarono. Alla fine, quando la menzogna e l’inganno divennero comuni tra il genere umano, si rese necessario giurare il vero nelle questioni importanti. Il giuramento era uno strumento legale di cui il patriarca Abraamo si servì con profitto in almeno tre occasioni (Gen. 21:22-24; 24:2-4, 9). Una di queste fu dopo che ebbe sconfitto il re di Elam e i suoi alleati (Gen. 14:17-20). Quando il re di Sodoma volle ricompensare Abraamo per aver salvato la sua gente dagli eserciti invasori, questi (che all’epoca si chiamava ancora Abramo) giurò: “Da un filo a un legaccio di sandalo, no, non prenderò nulla di ciò che è tuo, affinché tu non dica: ‘Io ho fatto ricco Abramo’” (Gen. 14:21-23). w12 15/10 3:4, 5


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