...: Scrittura del Giorno :...

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Argo.50
00mercoledì 1 gennaio 2014 08:54
- dal 1/1/2014 al 31/12/2014 -


Argo.50
00mercoledì 1 gennaio 2014 09:01

Mercoledì 1° gennaio

Le opere della carne sono manifeste (Gal. 5:19)

In che modo “le opere della carne” minano l’unità? (Gal. 5:19-21). Lafornicazione separa chi la commette da Geova e dalla congregazione; l’adulterio può crudelmente separare i figli dai genitori, e il coniuge innocente dal proprio marito o dalla propria moglie. L’impurità è un ostacolo all’unità con Dio e con i propri cari. Come sappiamo, quando si incollano due oggetti fra loro, la superficie di entrambi deve essere pulita perché possano aderire saldamente. Intraprendere una condotta dissoluta,condotta sfrontata, dimostra un’assoluta mancanza di rispetto per le giuste leggi di Dio. Allo stesso modo ciascuna delle altre opere della carne separa le persone le une dalle altre e da Geova. Comportamenti del genere sono in completo contrasto con la sua personalità. Ognuno di noi deve dunque chiedersi: “Quanto mi impegno per ‘osservare l’unità dello spirito nell’unificante vincolo della pace’? (Efes. 4:3) Vado in giro a lamentarmi con gli amici per ottenere il loro sostegno?” w12 15/7 4:8, 9


Argo.50
00giovedì 2 gennaio 2014 08:56

Giovedì 2 gennaio

Nessuno conosce chi è il Padre se non il Figlio, e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare (Luca 10:22)

Indipendentemente dalle proprie convinzioni, quasi tutti si sono posti la questione dell’esistenza di Dio. Non riuscendo però a giungere a una conclusione soddisfacente, molti alla fine hanno smesso di cercare. In effetti, Satana “ha accecato le menti degli increduli” (2 Cor. 4:4). Non sorprende che in generale gli esseri umani brancolino nel buio circa la verità sul Padre, il Creatore dell’universo (Isa. 45:18). Nondimeno, è fondamentale che gli esseri umani conoscano la verità riguardo a Dio. Per quale motivo? Perché solo chi “invoca il nome di Geova sarà salvato” (Rom. 10:13). Per invocarne il nome bisogna conoscere Geova come Persona. Gesù Cristo rivelò ai discepoli questa essenziale conoscenza; rivelò loro il Padre. w12 15/4 1:2, 3


Argo.50
00venerdì 3 gennaio 2014 08:49

Venerdì 3 gennaio

Se la moglie in realtà si separa, che rimanga senza sposarsi oppure che si riconcili col marito (1 Cor. 7:11)

In quali casi una moglie cristiana potrebbe decidere di separarsi? Alcune hanno deciso di separarsi perché il marito rifiutava deliberatamente di provvedere al sostentamento della famiglia. Altre lo hanno fatto in quanto vittime di gravi maltrattamenti fisici o perché altrimenti la loro spiritualità sarebbe stata irrimediabilmente compromessa. Separarsi o meno è una decisione personale. Il coniuge battezzato dovrebbe però valutare la cosa in modo onesto e in preghiera. Il cristiano sposato con un non credente dovrebbe fare tutto il possibile per salvare il matrimonio. Tuttavia non ha motivo di sentirsi in colpa se, nonostante i suoi sinceri sforzi, il coniuge decide di andarsene. “Se l’incredulo si separa, si separi”, scrisse Paolo. “Il fratello o la sorella non è in servitù in tali circostanze, ma Dio vi ha chiamati alla pace” (1 Cor. 7:15). w12 15/5 2:13-15, 17


Argo.50
00sabato 4 gennaio 2014 08:42

Sabato 4 gennaio

Degli uomini parlarono da parte di Dio mentre erano sospinti dallo spirito santo (2 Piet. 1:21)

La Bibbia è stata scritta da una quarantina di uomini nell’arco di 1.610 anni, dal 1513 a.E.V. al 98 E.V. Il verbo greco tradotto “erano sospinti” ha il senso di “portare o trasportare da un luogo all’altro”, e “può essere variamente reso: essere trasportati, essere guidati, lasciarsi trasportare” (A Greek-English Lexicon of the New Testament and Other Early Christian Literature, terza edizione a cura di F. W. Danker). In Atti 27:15viene usato per descrivere un’imbarcazione che viene spinta o trasportata dal vento lungo una certa rotta. Profeti e scrittori biblici furono “sospinti dallo spirito santo” nel senso che Dio comunicò con loro, li motivò e li guidò per mezzo della sua forza attiva. Pertanto non misero per iscritto idee personali ma i pensieri di Dio. A volte gli ispirati profeti e scrittori non sapevano neppure il significato di ciò che stavano predicendo o scrivendo (Dan. 12:8, 9). Non c’è dubbio, “tutta la Scrittura è ispirata da Dio” ed è priva di opinioni umane (2 Tim. 3:16). w12 15/6 4:3


Argo.50
00domenica 5 gennaio 2014 07:56

Domenica 5 gennaio

L’ansietà di questo sistema di cose e il potere ingannatore delle ricchezze soffocano la parola (Matt. 13:22)

Un fattore che soffoca la parola è “l’ansietà di questo sistema di cose”. Nei “tempi difficili” in cui viviamo sono molti i problemi che possono renderci ansiosi (2 Tim. 3:1). Col costo della vita sempre più alto e la crescente disoccupazione far quadrare il bilancio può essere difficile. Forse ci preoccupa il futuro e magari ci chiediamo se avremo un reddito sufficiente dopo essere andati in pensione. Queste ansietà hanno indotto alcuni a ricercare le ricchezze pensando che il denaro garantisca la sicurezza. L’altro fattore che, insieme all’ansietà, può soffocare la parola è “il potere ingannatore delle ricchezze”. La Bibbia riconosce che “il denaro è per una protezione” (Eccl. 7:12). Tuttavia, cercare di diventare ricchi non è saggio. Molti si sono resi conto del fatto che più cercano di accumulare beni, più rimangono intrappolati nel materialismo. Alcuni sono addirittura diventati schiavi della ricchezza (Matt. 6:24). w12 15/8 4:3-5


Argo.50
00lunedì 6 gennaio 2014 07:28

Lunedì 6 gennaio

Se ne andò e negoziò con essi e ne guadagnò altri cinque (Matt. 25:16)

Sebbene da decenni considerassero il 1914 un anno segnato, gli unti non avevano capito chiaramente cosa sarebbe successo. Riferendosi all’autunno del 1914, un fratello in seguito ricordò: “Alcuni di noi pensavano seriamente che saremmo andati in cielo durante la prima settimana di quell’ottobre”. Non è difficile immaginare quanto poteva essere scoraggiante aspettare la fine in un dato momento e non vederla arrivare. Oltretutto durante la prima guerra mondiale i fratelli subirono una dura opposizione. Iniziò un periodo di relativa inattività paragonabile al sonno. Ma nel 1919 suonò la sveglia! Gesù era venuto al tempio spirituale di Dio, ed era il momento di fare un’ispezione. Alcuni però non la superarono e perciò persero il privilegio di continuare a ‘negoziare’ per il Re. Comunque la maggior parte degli unti diede prova di incrollabile lealtà e di un forte desiderio di servire il Signore, anche durante i difficili anni della guerra.w12 15/9 4:11, 12


Argo.50
00martedì 7 gennaio 2014 08:05

Martedì 7 gennaio

Fece in grandi proporzioni ciò che era male agli occhi di Geova (2 Cron. 33:6)

Circa 360 anni dopo l’inizio del regno di Davide, Manasse divenne re di Giuda e regnò per 55 anni. Il suo regno fu contrassegnato dalla malvagità, e le sue pratiche abominevoli gli valsero la disapprovazione di Geova. Alla fine Manasse fu portato via dalla sua patria e imprigionato a Babilonia. Lì “si umiliava grandemente” e “pregava” Dio (2 Cron. 33:12, 13). Come reagì Geova alle preghiere di Manasse? “Si lasciò supplicare da lui e udì la sua richiesta di favore”. Come già aveva fatto Davide, Manasse riconobbe la gravità dei suoi peccati e si pentì sinceramente. Perciò Dio lo perdonò e gli ridiede il trono di Gerusalemme. Fu così che “Manasse seppe che Geova è il vero Dio” (2 Cron. 33:13). La sua vicenda è una prova che il nostro misericordioso Dio perdona chi è realmente pentito, e questo è davvero rincuorante. w12 15/11 4:11-13


Argo.50
00mercoledì 8 gennaio 2014 07:58

Mercoledì 8 gennaio

Non mento (Gal. 1:20)

A volte Paolo ritenne necessario giurare sulla veridicità di ciò che scriveva. Quando alcuni corinti lo accusarono di essere inaffidabile, l’apostolo scrisse in propria difesa: “Si può confidare in Dio che la nostra parola a voi rivolta non è Sì eppure No” (2 Cor. 1:18). All’epoca Paolo aveva lasciato Efeso e stava attraversando la Macedonia diretto a Corinto. Inizialmente si era prefisso di tornare a visitare Corinto prima di andare in Macedonia (2 Cor. 1:15, 16). Ma qualche tempo dopo aver stabilito il suo itinerario originale, Paolo ricevette notizie preoccupanti secondo cui a Corinto venivano tollerati dissensi e immoralità (1 Cor. 1:11; 5:1). Per correggere la situazione, nella prima lettera ai Corinti Paolo diede loro consigli energici. Dopodiché, invece di salpare da Efeso direttamente alla volta di Corinto, decise di dare ai fratelli il tempo di mettere in pratica le sue istruzioni, così che, quando fosse finalmente arrivato lì, la sua visita potesse essere più incoraggiante (2 Cor. 1:23). w12 15/10 4:6, 7


Argo.50
00giovedì 9 gennaio 2014 08:16

Giovedì 9 gennaio

Devi fare secondo tutto ciò per cui lo straniero ti invochi (1 Re 8:43)

Fondamentalmente uno straniero è una persona che si trova in un paese che non è il suo. È la stessa situazione che vivono i testimoni di Geova: essi devono la loro fedeltà innanzitutto a un governo celeste, il Regno di Dio retto da Cristo. Per questo si mantengono rigorosamente neutrali in fatto di politica, anche se qualcuno pensa che il loro comportamento sia strano e fuori luogo nella società di oggi. Spesso uno straniero si riconosce da alcune caratteristiche che sono tipiche del gruppo minoritario a cui appartiene, come la lingua, le abitudini, la fisionomia e perfino il modo di vestire. Eppure le cose che lo accomunano a tutti gli altri esseri umani, indipendentemente dalla loro nazionalità, sono molto più importanti di qualsiasi differenza. E il proposito originale di Geova era proprio che l’intera umanità fosse unita come un’unica famiglia sottoun’unica guida: la sua guida. w12 15/12 4:11-13


Argo.50
00venerdì 10 gennaio 2014 08:12

Venerdì 10 gennaio

Non ve ne volete andare anche voi, vero? (Giov. 6:67)

Pietro rispose così a questa domanda: “Signore, da chi ce ne andremo? Tu hai parole di vita eterna; e noi abbiamo creduto e abbiamo conosciuto che tu sei il Santo di Dio” (Giov. 6:68, 69). Significava questo che Pietro avesse compreso pienamente tutto ciò che Gesù aveva appena detto circa il suo imminente sacrificio? (Giov. 6:53-60). Probabilmente no. Ciò nonostante, Pietro era determinato a mostrare lealtà all’unto Figlio di Dio. Pietro non pensò che Gesù fosse nel torto e che in seguito avrebbe ritrattato ciò che aveva detto. Al contrario, riconobbe umilmente che Gesù aveva “parole di vita eterna”. E noi come reagiamo quando nelle pubblicazioni cristiane dell’“economo fedele” ci imbattiamo in un punto di difficile comprensione o che non si confà al nostro pensiero? Dobbiamo sforzarci di coglierne il senso e non pensare che sarà necessaria una spiegazione aggiornata che rispecchi il nostro punto di vista (Luca 12:42).w12 15/4 2:10, 11


Argo.50
00sabato 11 gennaio 2014 08:25

Sabato 11 gennaio

Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio (Rom. 3:23)

Noi servitori di Geova desideriamo senz’altro onorare e glorificare il nostro Creatore in ogni cosa che facciamo. Troppo spesso, però, quello che desideriamo fare non è ciò che facciamo. Anche Paolo dovette affrontare questa realtà (Rom. 7:21-25). Spiegando il motivo per cui abbiamo una lotta contro i nostri desideri errati, l’apostolo scrisse le parole della scrittura di oggi. Gli esseri umani hanno ereditato il peccato da Adamo e sono soggetti a questo padrone spietato (Rom. 5:12; 6:12). Cos’è il peccato? Tutto ciò che è in contrasto con la personalità, le vie, le norme e la volontà di Geova. Il peccato rovina la nostra relazione con Dio. Come un arciere che scocca la freccia ma manca il bersaglio, a causa del peccato anche noi manchiamo il bersaglio, nel senso che non riflettiamo la gloria di Dio. Pecchiamo sia in modo intenzionale che involontariamente (Num. 15:27-31). Il peccato è profondamente radicato negli esseri umani e crea una barriera tra loro e il Creatore (Sal. 51:5; Isa. 59:2; Col. 1:21). Senza ombra di dubbio il peccato è il peggior male che affligga gli esseri umani. w12 15/5 4:4, 5


Argo.50
00domenica 12 gennaio 2014 07:54

Domenica 12 gennaio

Scriviti in un libro tutte le parole che certamente ti proferirò (Ger. 30:2)

Quando era importante usare parole specifiche, Geova le dettò direttamente. Nella maggioranza dei casi invece trasmise miracolosamente pensieri e idee al cuore e alla mente degli scrittori biblici, permettendo loro di esprimerli a parole proprie. “Il congregatore cercò di trovare le parole dilettevoli e la scrittura di corrette parole di verità”, riporta Ecclesiaste 12:10. L’evangelista Luca afferma di aver “seguito con accuratezza ogni cosa dall’inizio, [riportando i fatti] in ordine logico” (Luca 1:3). Lo spirito di Dio garantì che il suo messaggio non venisse corrotto dall’imperfezione degli scrittori. Il fatto che Dio abbia impiegato degli uomini per scrivere la Bibbia dimostra la sua grande sapienza. Oltre alle informazioni, le parole trasmettono emozioni e sentimenti. Consentendo a uomini imperfetti di mettere per iscritto a parole proprie le idee ricevute per mezzo dello spirito santo, Dio trasmise il suo messaggio con la varietà, la bellezza e il calore caratteristici degli esseri umani. w12 15/6 4:5-7


Argo.50
00lunedì 13 gennaio 2014 07:45

Lunedì 13 gennaio




Il frutto della giustizia si semina in condizioni pacifiche per quelli che fanno la pace (Giac. 3:18)




Non si può mantenere una condotta giusta se manca la pace. Se qualche tratto della nostra personalità rischia di minare la pace con i fratelli, la nostra crescita spirituale potrebbe esserne ostacolata. Se invece perdoniamo prontamente e ci adoperiamo per il benessere degli altri creiamo le condizioni per godere di autentica prosperità spirituale. Anche i “doni negli uomini” possono contribuire notevolmente all’unità. Ci sono stati dati, infatti, per aiutarci a ‘pervenire all’unità della fede’ (Efes. 4:8, 13). Quando svolgono il sacro servizio al nostro fianco e ci offrono validi suggerimenti basati sulla Parola di Dio, gli anziani ci aiutano a rivestire la nuova personalità (Efes. 4:22-24). Vediamo nei loro consigli gli sforzi che Geova sta facendo per prepararci alla vita nel nuovo mondo sotto l’autorità di suo Figlio? E voi, anziani, cercate di ristabilire i vostri fratelli con questo obiettivo? (Gal. 6:1). w12 15/7 4:10-12



Argo.50
00martedì 14 gennaio 2014 07:46

Martedì 14 gennaio

Non siate mai ansiosi, dicendo: “Che mangeremo?” o: “Che berremo?” o: “Che indosseremo?” Poiché tutte queste sono le cose che le nazioni cercano ansiosamente. Infatti il vostro Padre celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose (Matt. 6:31, 32)

Per evitare di finire strangolati dal materialismo dobbiamo analizzare periodicamente la vita che stiamo conducendo. Non vorremmo mai essere come Esaù, che con le sue azioni dimostrò di disprezzare le cose spirituali (Gen. 25:34; Ebr. 12:16). E di certo non dovremmo essere come l’uomo ricco che fu invitato da Gesù a vendere i suoi averi, a dare il ricavato ai poveri e a seguirlo. Invece di farlo, “se ne andò addolorato, poiché possedeva molti beni” (Matt. 19:21, 22). Per quell’uomo i suoi averi si rivelarono una trappola: perse l’enorme privilegio di diventare un seguace del più grande uomo che sia mai esistito. Facciamo attenzione a non perdere il privilegio di essere discepoli di Gesù Cristo. Per evitare di essere eccessivamente preoccupati per le cose materiali, dobbiamo prestare ascolto all’esortazione contenuta nella scrittura di oggi. w12 15/8 4:8, 9


Argo.50
00mercoledì 15 gennaio 2014 07:37

Mercoledì 15 gennaio

L’immeritata benignità del nostro Signore Gesù Cristo sia con lo spirito che voi mostrate, fratelli (Gal. 6:18)

Ci si presentano molte opportunità di mostrare uno spirito eccellente. Ognuno di noi può fare molto per mantenere buoni rapporti essendo pronto a perdonare se viene offeso. La Parola di Dio ci dice: “Continuate a sopportarvi gli uni gli altri e a perdonarvi liberalmente gli uni gli altri se qualcuno ha motivo di lamentarsi contro un altro. Come Geova vi perdonò liberalmente, così fate anche voi” (Col. 3:13). L’espressione “se qualcuno ha motivo di lamentarsi” lascia intendere che a volte ci sono ragioni valide per irritarsi. Tuttavia, se un fratello ha qualche atteggiamento strano o fastidioso, anziché dare troppo peso alla cosa mettendo così a rischio la pace della congregazione, cerchiamo di perdonarlo liberalmente come farebbe Geova, in modo da continuare a svolgere il nostro servizio insieme. Dovremmo anche pregare per avere spirito santo (Luca 11:13). Lo spirito di Dio ci aiuterà a mostrare autentiche qualità cristiane nei rapporti con gli altri (Gal. 5:22, 23). w12 15/10 2:1, 14, 15


Argo.50
00giovedì 16 gennaio 2014 08:39

Giovedì 16 gennaio

Ogni autorità mi è stata data (Matt. 28:18)

Gli esseri umani perfetti, Adamo ed Eva, appartenevano alla pacifica e armoniosa famiglia universale di Geova. Potevano comunicare direttamente con lui, adorarlo e ricevere le sue benedizioni. Tale relazione armoniosa si interruppe quando gli esseri umani, istigati da Satana, si ribellarono alla sovranità di Geova. Ciò nonostante, a partire dal 1914 il Regno messianico ha preso una serie di provvedimenti per ripristinare l’armonia e l’unità originarie (Efes. 1:9, 10). Durante il Regno millenario cose meravigliose che attualmente non si vedono diverranno realtà (2 Cor. 4:18). Poi verrà “la fine”, cioè si concluderanno i mille anni del Regno di Cristo (1 Cor. 15:24). Cosa accadrà allora? Pur avendo ricevuto “ogni autorità [...] in cielo e sulla terra”, Gesù non è ambizioso, e non ha nessuna intenzione di usurpare il posto di Geova. Umilmente “[consegnerà] il regno al suo Dio e Padre”. Userà la propria posizione e la propria autorità senza uguali “alla gloria di Dio” (Filip. 2:9-11).w12 15/9 2:17, 18


Argo.50
00venerdì 17 gennaio 2014 08:19

Venerdì 17 gennaio

Ciò che si richiede dagli economi è che uno sia trovato fedele (1 Cor. 4:2)

Un economo potrebbe avere molte ottime doti e capacità, ma queste non sarebbero di nessuna utilità se egli fosse irresponsabile o sleale nei confronti del suo signore. Per riuscire come economi, la fedeltà è essenziale. Se siamo fedeli, saremo sicuramente ricompensati. Se non lo siamo, invece, ci rimetteremo (Matt. 25:14-18, 23, 26, 28-30). Gesù fece il seguente esempio per sottolineare cosa accade quando non si è fidati: “Un uomo era ricco e aveva un economo, che fu accusato davanti a lui di dissipare i suoi beni. E, chiamatolo, gli disse: ‘Che cos’è questo che odo di te? Rendi conto della tua gestione, poiché non puoi più dirigere la casa’” (Luca 16:1, 2). Dato che aveva sperperato i possedimenti del suo signore, l’economo fu destituito dall’incarico. La lezione è chiara: non dobbiamo mai mancare di fare ciò che ci è richiesto. w12 15/12 2:15-17


Argo.50
00sabato 18 gennaio 2014 07:50

Sabato 18 gennaio

Troverete ristoro per le anime vostre (Matt. 11:29)

Gesù assicurava ai suoi seguaci che se si fossero avvicinati a lui e avessero messo in pratica i suoi insegnamenti si sarebbero sentiti ristorati, perché il suo giogo era piacevole e il suo carico era leggero. Uomini e donne di tutte le età si sentivano a proprio agio in sua presenza (Matt. 11:30). La gente comune in Israele viveva in condizioni disagiate. Perciò Gesù trattava quelle persone con compassione e si occupava dei loro bisogni. Nei pressi di Gerico si imbatté in un mendicante cieco di nome Bartimeo, che era con un altro cieco di cui le Scritture non riportano il nome. Essi chiedevano con insistenza a Gesù di aiutarli, ma la folla li rimproverava aspramente, intimando loro di tacere. Sarebbe stato fin troppo facile ignorare le suppliche dei due ciechi; Gesù invece chiese che fossero condotti da lui e, mosso a pietà, ridiede loro la vista. Gesù imitò suo Padre, Geova, manifestando umiltà e mostrando misericordia a semplici peccatori (Matt. 20:29-34; Mar. 10:46-52). w12 15/11 2:12, 13


Argo.50
00domenica 19 gennaio 2014 08:08

Domenica 19 gennaio

Noè faceva secondo tutto ciò che Dio gli aveva comandato. Fece proprio così (Gen. 6:22)

Man mano che la costruzione dell’arca procedeva, Noè e la sua famiglia si saranno chiesti come Dio avrebbe compiuto il suo proposito e quando sarebbe iniziato il Diluvio. Ad ogni buon conto, ignorare questi particolari non impedì loro di costruire l’arca. Sette giorni prima del Diluvio — il tempo necessario per far entrare gli animali nell’arca — Geova rivelò a Noè quando questo avrebbe avuto inizio. Pertanto, quando le cateratte dei cieli furono aperte, tutto era pronto (Gen. 7:1-5, 11). Gli avvenimenti relativi al Diluvio testimoniano la capacità di Geova non solo di stabilire i tempi ma anche di agire da liberatore. Mentre il conto alla rovescia per la fine dell’attuale sistema di cose continua, possiamo stare certi che tutto ciò che Geova ha stabilito si verificherà al tempo che lui ha fissato, proprio in “quel giorno e a quell’ora” (Matt. 24:36; Abac. 2:3). w12 15/4 4:7, 8


Argo.50
00lunedì 20 gennaio 2014 07:36
Lunedì 20 gennaio

Non c’è uomo che non pecchi (2 Cron. 6:36)
Se vogliamo riflettere la gloria di Dio, dobbiamo riconoscere onestamente la nostra natura imperfetta. Dobbiamo ammettere di avere delle inclinazioni peccaminose e combatterle; solo così riusciremo a glorificare davvero Dio. Come adoratori di Geova dobbiamo continuamente farci un autoesame per determinare se stiamo vivendo in armonia con le sue giuste norme (Prov. 28:18; 1 Cor. 10:12). Quali che siano le nostre debolezze, dobbiamo continuare a lottare contro di esse così che possiamo riflettere la gloria di Dio. Gesù fu l’unico essere umano che fece sempre ciò che era gradito a Dio e rifletté perfettamente la gloria del Padre. Pur non essendo perfetti come lo era Gesù, possiamo e dobbiamo cercare di seguire il suo esempio (1 Piet. 2:21). Geova tiene conto non solo dei progressi che facciamo, ma anche dell’impegno che mettiamo, e benedirà i nostri sforzi di recargli gloria. w12 15/5 4:7, 8

Argo.50
00martedì 21 gennaio 2014 08:34

Martedì 21 gennaio

In una sola ora è stata devastata! (Riv. 18:19)

Secondo quanto ci dice Giovanni, una bestia selvaggia di colore scarlatto — che corrisponde all’immagine della bestia selvaggia — viene cavalcata da una simbolica meretrice chiamata “Babilonia la Grande”, che la controlla (Riv. 17:1-6). Questa meretrice raffigura appropriatamente tutta la falsa religione, chiese della cristianità in testa. Le organizzazioni religiose hanno dato la loro benedizione all’immagine della bestia e hanno cercato di esercitare un’influenza su di essa. D’altra parte, però, durante il giorno del Signore Babilonia la Grande ha visto “le acque”, simbolo delle persone che la sostengono, prosciugarsi in modo preoccupante (Riv. 16:12; 17:15). Quello che attende la falsa religione, comunque, non è un lento declino. La meretrice continuerà a esercitare la sua influenza, cercando di piegare i re al suo volere, fintanto che Dio non instillerà un’idea nel loro cuore (Riv. 17:16, 17). Presto Geova farà in modo che gli elementi politici del sistema di Satana, rappresentati dalle Nazioni Unite, sferrino un attacco alla falsa religione così da cancellare la sua influenza (Riv. 18:7, 8, 15-19). w12 15/6 2:15-17


Argo.50
00mercoledì 22 gennaio 2014 07:25
Mercoledì 22 gennaio

Non siate sviati. Le cattive compagnie corrompono le utili abitudini (1 Cor. 15:33)

I governi umani possono diramare avvisi riguardanti alimenti o farmaci pericolosi. Ovviamente cibi e medicinali in genere non sono nocivi. Ma se un certo prodotto rappresenta una minaccia, il governo può diffondere avvertimenti equilibrati per proteggere i cittadini. Se non lo facesse si renderebbe colpevole di negligenza. In modo analogo, il Regno di Dio fornisce tempestivi avvertimenti su specifici pericoli morali e spirituali. Per esempio, molte persone usano Internet per comunicare, informarsi e divertirsi. L’organizzazione di Dio usa Internet con ottimi risultati. Tuttavia molti siti sono moralmente e spiritualmente pericolosi. I siti che promuovono la pornografia rappresentano un chiaro pericolo per la salute spirituale dei cittadini del Regno. Da decenni lo schiavo fedele mette in guardia contro tali siti. Siamo molto grati per questi avvertimenti a salvaguardia della nostra salute spirituale. w12 15/8 2:10, 11

Argo.50
00giovedì 23 gennaio 2014 07:56

Giovedì 23 gennaio

A fare la tua volontà, o mio Dio, mi sono dilettato, e la tua legge è dentro le mie parti interiori (Sal. 40:8)

Nel corso della storia le nazioni hanno combattuto guerre feroci in nome della libertà. A maggior ragione noi dovremmo essere pronti a lottare spiritualmente per la nostra libertà cristiana. Dobbiamo comprendere che i nostri nemici non sono solo Satana, il mondo e il suo spirito velenoso. Ci sono anche le nostre imperfezioni, tra cui un cuore ingannevole (Ger. 17:9; Efes. 2:3). Eppure, con l’aiuto di Geova possiamo vincere la battaglia. Per giunta ogni vittoria, grande o piccola che sia, avrà almeno due effetti positivi. In primo luogo rallegreremo il cuore di Geova (Prov. 27:11). In secondo luogo, man mano che sperimenteremo la forza liberatrice della “legge perfetta che appartiene alla libertà” saremo sempre più determinati a rimanere sulla ‘strada stretta’ che conduce alla vita eterna. A suo tempo godremo della ben più ampia libertà che è in serbo per coloro che rimangono leali a Geova (Giac. 1:25; Matt. 7:13, 14). w12 15/7 2:15, 16


Argo.50
00venerdì 24 gennaio 2014 08:01

Venerdì 24 gennaio

Il tempo e l’avvenimento imprevisto capitano a tutti (Eccl. 9:11)

La nostra è un’epoca di gravi difficoltà. La terra è flagellata da un disastro dopo l’altro. Terremoti, tsunami, alluvioni, eruzioni vulcaniche, tornado, tifoni, uragani e vasti incendi seminano morte e distruzione. Inoltre, problemi familiari e personali sono causa di timori e sofferenze. Come possiamo affrontare la vita con coraggio? (Rom. 15:4). Prendiamo il caso di Davide. Tra le avversità a cui dovette far fronte ci furono l’ira di un re, gli attacchi nemici, il rapimento delle sue mogli e il tradimento da parte dei suoi stessi uomini. A volte si sentì profondamente abbattuto (1 Sam. 18:8, 9; 30:1-5; 2 Sam. 17:1-3; 24:15, 17; Sal. 38:4-8). Dal racconto che la Bibbia fa della vita di Davide emerge chiaramente il dolore che queste situazioni gli causarono. Tuttavia Davide non ne uscì spiritualmente distrutto. La sua grande fede lo portò a dire: “Geova è la fortezza della mia vita. Di chi avrò terrore?” (Sal. 27:1, 5, 10). w1215/10 1:1, 3, 4


Argo.50
00sabato 25 gennaio 2014 07:36

Sabato 25 gennaio
Non siete nelle tenebre, così che quel giorno venga su di voi come su dei ladri (1 Tess. 5:4)
Presto si verificheranno avvenimenti sconvolgenti. L’adempimento delle profezie bibliche lo conferma, quindi dobbiamo essere vigilanti. Come possiamo riuscirci? L’apostolo Paolo ci esorta a ‘rivolgere lo sguardo alle cose che non si vedono’. Dobbiamo tenere a mente la ricompensa della vita eterna, sia essa in cielo o sulla terra. Come mostra il contesto, Paolo scrisse queste parole per incoraggiare i compagni di fede a concentrarsi sul felice esito della loro condotta fedele. Questo li avrebbe anche aiutati a far fronte a prove e persecuzioni (2 Cor. 4:8, 9, 16-18; 5:7). Il monito di Paolo racchiude un importante principio: se vogliamo che la nostra speranza rimanga salda dobbiamo vedere oltre ciò che abbiamo davanti agli occhi. Dobbiamo concentrarci su eventi importanti che ancora non si vedono (Ebr. 11:1; 12:1, 2). w12 15/9 1:1, 2


Argo.50
00domenica 26 gennaio 2014 08:07

Domenica 26 gennaio
Io vengo a te nel nome di Geova degli eserciti, l’Iddio delle linee di battaglia d’Israele, che tu hai biasimato (1 Sam. 17:45)
Cosa spinse Davide a sfidare Golia, un gigante alto quasi tre metri e armato fino ai denti? (1 Sam. 17:4, nt.). Il suo coraggio? La sua fede in Dio? Entrambe le qualità ebbero sicuramente un ruolo importante. Tuttavia fu in particolare a motivo del rispetto per Geova e per il suo grandioso nome che Davide affrontò quel temibile avversario. Indignato, chiese: “Chi è questo incirconciso filisteo che debba biasimare le linee di battaglia dell’Iddio vivente?” (1 Sam. 17:26). Facendo affidamento sul vero Dio, abbatté il gigante filisteo con un unico tiro di fionda. Davide confidò in Geova e tenne nella massima considerazione il nome divino non solo in quell’occasione, ma durante tutta la sua vita. Infatti esortò i suoi connazionali a ‘vantarsi del santo nome di Geova’ (1 Cron. 16:8-10). w1215/11 1:3, 4


Argo.50
00lunedì 27 gennaio 2014 08:21

Lunedì 27 gennaio

Avrai successo nella tua via e agirai con saggezza (Gios. 1:8)

Cosa significa avere successo nella vita? Le risposte a una domanda di questo genere possono essere le più diverse. Per molti il successo si misura in termini di risultati conseguiti in campo economico, professionale o accademico. Per altri ciò che conta sono i rapporti con la famiglia, con gli amici o con i colleghi di lavoro. Chi serve Dio, poi, potrebbe ritenere che il successo dipenda dai propri incarichi teocratici o dai risultati che ottiene nel ministero. Ma quello che conta di più è se Geova ci considera persone di successo, dato che la nostra stessa vita dipende dall’avere la sua approvazione. Nell’assegnare a Giosuè l’impegnativo incarico di guidare gli israeliti nella Terra Promessa, Geova gli disse di leggere la Legge mosaica “giorno e notte”, avendo cura di ubbidire alle cose scritte in essa, e gli assicurò: “Allora avrai successo nella tua via e allora agirai con saggezza” (Gios. 1:7, 8). Come sappiamo, Giosuè ebbe successo.w12 15/12 1:1, 3


Argo.50
00martedì 28 gennaio 2014 08:27

Martedì 28 gennaio

Questa è finalmente osso delle mie ossa e carne della mia carne (Gen. 2:23)

La felicità di avere una compagna al proprio fianco ispirò al primo uomo, Adamo, questo pensiero poetico. Dopo averlo fatto cadere in un sonno profondo, Geova aveva creato questa incantevole donna da una sua costola. Adamo la chiamò Eva, e Dio li unì in matrimonio. Dato che Eva era stata creata da una costola di Adamo, tra i due esisteva un legame più stretto di quello che oggi possa unire qualsiasi altra coppia. Nella sua incomparabile sapienza Geova ha dotato gli esseri umani della capacità di provare sentimenti romantici, grazie ai quali uomini e donne sentono un’attrazione reciproca. In genere, quando si sposano, un uomo e una donna sperano che il loro amore duri per sempre. È chiaro che i cristiani non possono aspettarsi che sia Dio a trovare loro un compagno per la vita; d’altra parte egli li guiderà in questo come in altri aspetti della vita se gli chiedono aiuto in preghiera e si fanno condurre dal suo spirito (Gal. 5:18, 25). w12 15/5 1:1-3


Argo.50
00mercoledì 29 gennaio 2014 07:33

Mercoledì 29 gennaio

Veramente il vostro Dio è un Rivelatore di segreti (Dan. 2:47)

Quali governi domineranno la scena mondiale quando il Regno di Dio porrà fine al dominio umano? La risposta ci è stata svelata dal “Rivelatore di segreti”, Geova Dio. Egli ci permette di sapere quali sono questi governi tramite gli scritti del profeta Daniele e dell’apostolo Giovanni. Geova rivelò a questi uomini alcune visioni riguardanti una successione di bestie. Spiegò inoltre a Daniele il significato di un sogno profetico relativo a un’enorme statua di metallo. Geova ha fatto mettere per iscritto queste profezie e le ha preservate nella Bibbia per nostro beneficio (Rom. 15:4). Ha fatto ciò per rafforzare la nostra speranza di vedere presto il suo Regno stritolare tutti i governi umani (Dan. 2:44). L’esame comparato degli scritti di Daniele e di Giovanni permette non solo di identificare otto re, o governi umani, ma anche di capire in che ordine queste potenze sarebbero apparse. w12 15/6 1:1-3


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