....: Scrittura del Giorno :....

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Argo.50
00domenica 25 dicembre 2016 19:04
- dal 1/01/2017 al 31/12/2017 -



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Argo.50
00domenica 1 gennaio 2017 07:45
Domenica 1° gennaio
Le cose che hai udito da me affidale a uomini fedeli, che, a loro volta, siano adeguatamente qualificati per insegnare ad altri (2 Tim. 2:2)
In tutto il mondo i sorveglianti di circoscrizione hanno notato che in molte congregazioni occorre fare di più per addestrare altri fratelli, sia giovani che meno giovani, a prendersi cura del gregge. Questo rappresenta una sfida. Perché? Se siete anziani di congregazione comprendete senz’altro che l’addestramento a livello personale è importante. Siete consapevoli che occorrono più fratelli per far sì che le congregazioni rimangano spiritualmente forti e per formarne di nuove (Isa. 60:22). Sapete anche che la Parola di Dio vi esorta a “insegnare ad altri”. Ciò nonostante forse trovate difficile farlo. Dopo esservi presi cura dei bisogni della famiglia, aver assolto agli obblighi lavorativi e alle responsabilità di congregazione, ed esservi occupati di altre questioni urgenti, sembra che non rimanga il tempo per addestrare altri nella congregazione. Tuttavia, per rendersi maggiormente utili nella congregazione, questi hanno bisogno di addestramento. Quando viene impartito, tutti ne traggono beneficio. w15 15/4 1:2, 3
Argo.50
00lunedì 2 gennaio 2017 08:15
Lunedì 2 gennaio
Timoteo, mio figlio diletto e fedele nel Signore, vi ricorderà i miei metodi (1 Cor. 4:17)
Un fratello nominato da poco non dovrebbe pensare che, quando gli viene affidata una responsabilità nella congregazione, sia arrivato il momento di ribaltare il modo di fare le cose. I cambiamenti vengono fatti non per il gusto di farli, ma per un effettivo bisogno della congregazione o per una direttiva che riceviamo dall’organizzazione di Geova. Quindi, se siete stati nominati, rassicurate i vostri compagni di fede e mostrate rispetto per gli anziani con più esperienza continuando a usare i loro metodi basati sulla Bibbia. Man mano che acquistate esperienza, però, avrete senz’altro una parte nell’apportare i cambiamenti che aiuteranno la congregazione a operare in sintonia con l’organizzazione di Geova che avanza. Infatti, se vi dimostrate fedeli, tutti voi con il tempo potrete essere usati da Geova per fare opere più grandi di quelle dei vostri insegnanti (Giov. 14:12). w15 15/4 2:17
Argo.50
00martedì 3 gennaio 2017 07:52
Martedì 3 gennaio
Ti farò avere perspicacia e ti istruirò nella via per la quale devi andare. Certamente darò consiglio col mio occhio su di te (Sal. 32:8)
Quando ci ritroviamo ad affrontare grandi difficoltà, potremmo sentirci come Paolo: nella “bocca del leone”, o perlomeno molto vicini (2 Tim. 4:17). Questi sono i momenti in cui la nostra fiducia in Geova viene messa maggiormente alla prova, ma sono anche i momenti in cui ne abbiamo maggior bisogno. Immaginiamo, per esempio, che stiamo assistendo un familiare affetto da una malattia cronica. Probabilmente abbiamo pregato per avere sapienza e forza. Dopo aver fatto tutto il possibile a questo riguardo, non è forse vero che proviamo un certo grado di serenità sapendo che Geova ha ‘il suo occhio su di noi’ e che ci darà quello di cui abbiamo bisogno per perseverare fedelmente? La situazione che stiamo vivendo potrebbe farci vedere le cose in modo diverso. Forse i medici ci danno pareri contrastanti. O alcuni parenti da cui speravamo di ricevere conforto sembrano rendere la situazione ancora più difficile. In questi casi rivolgiamoci sempre a Geova per avere forza e continuiamo ad avvicinarci a lui (1 Sam. 30:3, 6). Quando poi riusciremo a vedere l’aiuto di Geova, la nostra relazione con lui sarà più forte. w15 15/4 4:10, 11
Argo.50
00mercoledì 4 gennaio 2017 07:13
Mercoledì 4 gennaio
Prendete la vostra determinazione contro Satana (1 Piet. 5:9)
Quali servitori di Geova, non siamo tra coloro che pensano erroneamente che Satana non esista. Noi sappiamo che il Diavolo è reale, perché fu lui a parlare a Eva per mezzo di un serpente (Gen. 3:1-5). Provocò Geova riguardo a Giobbe (Giob. 1:9-12). Mise alla prova Gesù (Matt. 4:1-10). E, dopo la nascita del Regno di Dio nel 1914, cominciò “a far guerra” contro il rimanente degli unti (Riv. 12:17). Questa guerra è tutt’altro che finita e Satana cerca di distruggere sia la fede del rimanente dei 144.000 che quella delle altre pecore. Per vincere tale battaglia dobbiamo prendere posizione contro Satana e rimanere fermi nella fede. Satana è tutt’altro che umile. Anzi, il fatto che un essere spirituale abbia avuto la sfacciataggine di sfidare la sovranità di Geova ed ergersi a dio rivale è indice di orgoglio e presunzione ai massimi livelli. Pertanto, un modo in cui possiamo prendere la nostra determinazione contro Satana è quello di evitare l’orgoglio e coltivare l’umiltà (1 Piet. 5:5). w15 15/5 2:3, 4
Argo.50
00giovedì 5 gennaio 2017 07:37
Giovedì 5 gennaio
Geova certamente asciugherà le lacrime da ogni faccia (Isa. 25:8)
Come cristiani siamo incoraggiati a farci immagini mentali della nostra speranza, sia essa celeste o terrena. Riusciamo a immaginare il momento in cui le cose che Dio ci ha promesso diventeranno realtà? Farlo può essere fonte di grande gioia. Ci ‘vediamo’ mentre godiamo della vita eterna sulla terra? Immaginiamoci mentre collaboriamo con altri per trasformare il pianeta in un paradiso. Chi è al nostro fianco ama Geova proprio come noi. Siamo pieni di salute e di energie e abbiamo una prospettiva meravigliosa. Chi dirige i lavori contribuisce a rendere piacevole la vita perché ha vera cura di noi. E siamo felici perché possiamo impiegare talenti e capacità per gli altri e per onorare Geova, per esempio insegnando ai risuscitati a conoscerlo (Giov. 17:3; Atti 24:15). No, non siamo nel mondo dei sogni. Questa entusiasmante immagine mentale si basa su verità scritturali riguardanti il futuro (Isa. 11:9; 33:24; 35:5-7; 65:22). w15 15/5 3:15
Argo.50
00venerdì 6 gennaio 2017 07:25
Venerdì 6 gennaio
Il direttore del banchetto gustò l’acqua che era stata mutata in vino (Giov. 2:9)
Gesù provvide miracolosamente una grande quantità di ottimo vino, sufficiente per un gruppo di considerevoli dimensioni (Giov. 2:6-11). È degno di nota che quando il Diavolo tentò Gesù invitandolo a trasformare delle pietre in pani, questi si rifiutò di fare un uso egoistico dei suoi poteri miracolosi (Matt. 4:2-4). Fu invece disposto a usarli per soddisfare i bisogni degli altri. In che modo possiamo imitare l’interesse altruistico mostrato da Gesù? Lui stesso incoraggiò i servitori di Dio con queste parole: “Praticate il dare” (Luca 6:38). Ci è possibile manifestare la nobile qualità della generosità invitando altri a casa nostra per gustare allo stesso tempo un pasto letterale e un banchetto spirituale? Che dire del mostrare generosità impiegando il nostro tempo dopo le adunanze per assistere chi ha qualche necessità, ad esempio ascoltando un fratello mentre prova un discorso? Cosa possiamo fare per chi ha bisogno di aiuto nel ministero? Dimostriamo di imitare Gesù dando generosamente ad altri dal punto di vista materiale e spirituale ogni volta che è possibile. w15 15/6 1:3, 4, 6
Argo.50
00sabato 7 gennaio 2017 07:49
Sabato 7 gennaio
Nessun residente dirà: “Sono malato” (Isa. 33:24)
Se rimaniamo integri potremmo essere testimoni oculari di uno dei più grandi miracoli di tutti i tempi: sopravvivere alla grande tribolazione. Poco dopo la guerra di Armaghedon ci saranno altri miracoli, che ridaranno la salute agli esseri umani (Isa. 35:5, 6; Riv. 21:4). Immaginiamo di vedere persone disfarsi di occhiali, bastoni, stampelle, sedie a rotelle, apparecchi acustici e quant’altro. Quelli che sopravvivranno ad Armaghedon avranno del lavoro da fare. Pieni di entusiasmo, si impegneranno per rendere il nostro pianeta, uno dei doni che Dio ci ha fatto, un paradiso (Sal. 115:16). Le guarigioni compiute da Gesù nel passato incoraggiano la “grande folla” oggi, perché rafforzano la gioiosa prospettiva di essere guariti da tutte le malattie (Riv. 7:9). Quelle guarigioni riflettono i forti sentimenti del Figlio primogenito di Dio e mostrano quanto profondamente egli ami l’umanità (Giov. 10:11; 15:12, 13). La compassione di Gesù dipinge un quadro davvero toccante dell’interesse di Geova per ognuno dei suoi servitori (Giov. 5:19). w15 15/6 2:16, 17
Argo.50
00domenica 8 gennaio 2017 07:38
Domenica 8 gennaio
Guai alla terra e al mare, perché il Diavolo è sceso a voi, avendo grande ira, sapendo che ha un breve periodo di tempo (Riv. 12:12)
Nel 1914 in Europa scoppiò la guerra, una guerra che finì per inghiottire il mondo intero. Quando nel 1918 cessò, c’erano state terribili carestie e imperversava l’influenza spagnola, che arrivò a fare più vittime della guerra. “Il segno” che Gesù aveva dato per identificare la sua invisibile presenza quale nuovo Re della terra aveva cominciato ad adempiersi (Matt. 24:3-8; Luca 21:10, 11). Numerose prove indicano il 1914 come il periodo in cui “fu data una corona” al Signore Gesù Cristo. “Egli uscì, vincendo e per completare la sua vittoria” (Riv. 6:2). Purificò i cieli in una guerra combattuta contro Satana e i suoi demoni, che vennero scagliati nelle vicinanze della terra. Da allora l’umanità ha provato sulla propria pelle quanto siano vere le parole ispirate della scrittura di oggi. w15 15/6 4:13
Argo.50
00lunedì 9 gennaio 2017 07:50
Lunedì 9 gennaio
Passerò alle visioni soprannaturali e alle rivelazioni del Signore (2 Cor. 12:1)
Non erano ancora passati 100 anni dalla nascita della congregazione cristiana quando l’apostasia predetta iniziò a prendere piede (Atti 20:28-30; 2 Tess. 2:3, 4). Di conseguenza divenne sempre più difficile identificare chi stava servendo davvero Dio presso il suo tempio spirituale. Sarebbero dovuti passare dei secoli prima che Geova chiarisse le cose per mezzo del Re appena insediato, Gesù Cristo. Nel 1919, coloro che Geova approvava per servire nel suo tempio spirituale furono chiaramente identificati. Erano stati raffinati spiritualmente, in modo che il loro servizio a Dio fosse ancora più gradito (Isa. 4:2, 3; Mal. 3:1-4). In una certa misura, stava iniziando ad adempiersi quello che l’apostolo Paolo aveva visto in una visione secoli prima. La visione dell’apostolo viene descritta in 2 Corinti 12:2-4. Ciò che Paolo vide in quella visione soprannaturale era una rivelazione. Riguardava un evento futuro, e non qualcosa di esistente a quei giorni. w15 15/7 1:6-8
Argo.50
00martedì 10 gennaio 2017 08:23
Martedì 10 gennaio
In quel tempo i giusti risplenderanno così fulgidamente come il sole nel regno del Padre loro (Matt. 13:43)
Questo significa che ci sarà un “rapimento al cielo” degli unti? Stando a questa dottrina, nella cristianità molti credono che i cristiani saranno portati fisicamente in cielo. Dopodiché si aspettano che Gesù ritorni in modo visibile per governare la terra. Tuttavia la Bibbia mostra chiaramente che “il segno del Figlio dell’uomo apparirà nel cielo” e che Gesù verrà “sulle nubi del cielo” (Matt. 24:30). Entrambe le espressioni racchiudono il concetto di invisibilità. Inoltre “carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio”. Perciò coloro che saranno portati in cielo dovranno prima essere mutati “in un momento, in un batter d’occhio, durante l’ultima tromba” (1 Cor. 15:50-53). Pertanto, anche se qui non usiamo l’espressione “rapimento al cielo” per via dell’idea errata che trasmette, di fatto i fedeli unti ancora sulla terra saranno radunati in cielo in un istante. w15 15/7 2:14, 15
Argo.50
00mercoledì 11 gennaio 2017 07:40
Mercoledì 11 gennaio
In mezzo alla congregazione ti loderò (Sal. 22:22)
La Sala del Regno è il centro della pura adorazione nella comunità. Tra le disposizioni che Geova prende per nutrirci spiritualmente ci sono le adunanze settimanali nella Sala del Regno. È lì che tramite la sua organizzazione riceviamo la guida e l’incoraggiamento spirituali di cui abbiamo tanto bisogno. Sebbene tale invito a cibarci alla “tavola di Geova” sia permanente, non dovremmo mai darlo per scontato (1 Cor. 10:21). Geova considera così importanti tali occasioni riservate all’adorazione e all’incoraggiamento reciproco che ha ispirato l’apostolo Paolo a esortarci a non abbandonare “la nostra comune adunanza” (Ebr. 10:24, 25). Dimostreremmo rispetto nei confronti di Geova se mancassimo alle adunanze per ragioni di poco conto? Possiamo mostrare concretamente quanto apprezziamo Geova e le sue disposizioni preparandoci per le adunanze e prendendovi parte con tutto il cuore. w15 15/7 4:3, 4
Argo.50
00giovedì 12 gennaio 2017 08:27
Giovedì 12 gennaio
Siate vigilanti (Matt. 24:42)
Il solo fatto che Gesù ci abbia dato questa esortazione è di per sé una buona ragione per continuare ad attendere. Al riguardo, l’organizzazione di Geova sta dando l’esempio. Le pubblicazioni ci esortano continuamente ad “[aspettare e tenere] bene in mente la presenza del giorno di Geova” e a riporre la nostra speranza nel nuovo mondo promesso da Dio (2 Piet. 3:11-13). Se continuare ad attendere era importante per i cristiani che vissero secoli fa, lo è ancora di più per noi. Per quale motivo? Perché oggi viviamo durante la presenza di Cristo. Il segno della sua presenza è evidente dal 1914. Questo segno composito, che include il peggioramento delle condizioni mondiali e la predicazione del Regno, indica che stiamo vivendo nel “termine del sistema di cose” (Matt. 24:3, 7-14). Dato che Gesù non disse quanto sarebbe durato tale periodo di tempo prima della fine, dobbiamo stare particolarmente all’erta. w15 15/8 2:4, 5
Argo.50
00venerdì 13 gennaio 2017 07:47
Venerdì 13 gennaio
Prova squisito diletto in Geova (Sal. 37:4)
Ciò che ci procurerà la gioia più grande nel nuovo mondo sarà poter soddisfare appieno i nostri bisogni spirituali (Matt. 5:3). Le attività spirituali avranno la massima priorità per noi, e così dimostreremo che proviamo squisito diletto in Geova. Dando ora la priorità alle cose spirituali, ci prepariamo per la vera vita in futuro (Matt. 6:19-21). Come possiamo aumentare la nostra gioia nelle attività teocratiche? Un modo è prefiggendoci mete spirituali. Se sei giovane e stai pensando seriamente di intraprendere una carriera nel servizio a tempo pieno, potresti leggere alcuni articoli sulle varie opportunità che ti si aprono, così da sceglierne una come tua meta. Potresti anche parlare con qualcuno che è nel servizio a tempo pieno da molti anni. Facendo del ministero la tua carriera, stai ponendo le basi per servire Dio nel nuovo mondo, dove la tua preparazione e la tua esperienza in campo teocratico avranno grande valore. w15 15/8 3:13, 14
Argo.50
00sabato 14 gennaio 2017 08:48
Sabato 14 gennaio
Il frutto dello spirito è amore (Gal. 5:22)
Anche altri aspetti del frutto dello spirito, come mitezza, padronanza di sé e longanimità, sono importanti (Gal. 5:23). Possono aiutare il cristiano maturo ad affrontare situazioni difficili senza irritarsi e a sopportare amare delusioni senza perdere la speranza. Nel suo studio personale il cristiano maturo ricerca continuamente princìpi scritturali che lo aiutino a distinguere il bene dal male. Così quando si ritroverà a prendere una decisione darà prova di maturità spirituale. Per esempio, ascolterà la sua coscienza educata secondo la Bibbia. Mostrerà umiltà riconoscendo che le vie di Geova e le sue norme sono sempre migliori rispetto alle proprie. Predicherà con zelo la buona notizia e farà la sua parte per mantenere unita la congregazione. A prescindere da quanto tempo serviamo Geova, ciascuno di noi dovrebbe chiedersi: “Ci sono aspetti nei quali dovrei essere più simile a Gesù, continuando così a progredire spiritualmente?” w15 15/9 1:6, 7
Argo.50
00domenica 15 gennaio 2017 07:44
Domenica 15 gennaio
Uomo di poca fede, perché hai ceduto al dubbio? (Matt. 14:31)
I discepoli scorgono Gesù camminare sul Mar di Galilea. Pietro gli chiede se può raggiungerlo camminando sulle acque. Quando il suo Signore gli dice di sì, Pietro scende dalla barca e miracolosamente comincia ad andare verso Gesù camminando sul mare agitato. Qualche istante dopo, però, comincia ad affondare. Perché? Ha guardato la tempesta e ha avuto paura. Pietro grida aiuto a Gesù, che subito lo afferra e gli dice le succitate parole (Matt. 14:24-32). Quando era sceso dalla barca e aveva cominciato a camminare sulle acque, Pietro era stato spinto dalla fede. Gesù lo aveva invitato a raggiungerlo e lui era sicuro che il potere di Dio lo avrebbe sostenuto, proprio come stava sostenendo Gesù. Nella stessa maniera, quando ci siamo dedicati a Geova e ci siamo battezzati, lo abbiamo fatto perché motivati dalla fede. Gesù ci ha invitato a essere suoi seguaci, a seguire le sue orme. Noi abbiamo esercitato fede sia in Gesù che in Dio, sicuri che ci avrebbero sostenuto in diversi modi (Giov. 14:1; 1 Piet. 2:21). w15 15/9 3:1, 3
Argo.50
00lunedì 16 gennaio 2017 07:50
Lunedì 16 gennaio
Egli custodisce le anime dei suoi leali; li libera dalla mano dei malvagi (Sal. 97:10)
Va da sé che una delle priorità di un padre amorevole è quella di proteggere la sua famiglia da eventuali danni o gravi pericoli. Geova, il nostro Padre celeste, non è da meno. Facciamo un esempio. Tutti noi consideriamo preziosi gli occhi. Pensate, Geova ci reputa preziosissimi come i suoi occhi! (Zacc. 2:8). A volte Geova ha permesso che i nemici uccidessero alcuni suoi fedeli servitori, come ad esempio Stefano. Tuttavia Dio protegge il suo popolo nell’insieme e provvede avvertimenti al tempo giusto contro le astuzie di Satana (Efes. 6:10-12). Tramite la sua Parola e le pubblicazioni bibliche provvedute dalla sua organizzazione siamo aiutati a capire la verità sulle ricchezze ingannatrici, sugli svaghi immorali e violenti, sull’uso improprio di Internet e così via. È evidente che, quale Padre amorevole, Geova si preoccupa della sicurezza e del benessere dei suoi servitori. w15 15/9 4:15, 17
Argo.50
00martedì 17 gennaio 2017 08:02
Martedì 17 gennaio
La mano di Geova non è divenuta troppo corta da non poter salvare (Isa. 59:1)
Il fatto che i Testimoni di Geova siano riusciti a “difendere e stabilire legalmente la buona notizia” è una prova del sostegno fornito dalla potente mano di Geova (Filip. 1:7). Alcuni governi hanno cercato di fermare completamente l’opera del popolo di Dio. Ma quando riflettiamo sul passato e vediamo che i Testimoni di Geova hanno riportato almeno 268 vittorie legali presso tribunali di alto grado, di cui 24 presso la Corte europea dei diritti dell’uomo dal 2000 in poi, diventa evidente che nessuno può fermare la mano di Dio (Isa. 54:17). La predicazione della buona notizia in tutto il mondo è possibile solo grazie all’aiuto di Dio (Matt. 24:14; Atti 1:8). Se pensiamo anche all’unita famiglia mondiale di fratelli e sorelle, qualcosa che il mondo non può imitare, comprendiamo perché persino molti non Testimoni ammettono che “Dio è veramente fra [noi]” (1 Cor. 14:25). Nel complesso, quindi, abbiamo abbondanti prove che Dio opera a favore del suo popolo (Isa. 66:14). w15 15/10 1:13, 14
Argo.50
00mercoledì 18 gennaio 2017 07:17
Mercoledì 18 gennaio
Non amate le cose del mondo (1 Giov. 2:15)
È pericoloso fare eccessivo uso di ciò che il mondo offre (1 Cor. 7:29-31). Un cristiano potrebbe facilmente sprecare troppo tempo in cose che non sono errate di per sé, come dedicarsi a un hobby, leggere, guardare la TV, fare gite, guardare le vetrine ed essere alla costante ricerca di novità nel campo dell’elettronica e dei beni di lusso. Anche star dietro a social network, messaggi di testo e posta elettronica, come pure controllare di continuo le ultime notizie e i risultati sportivi, sono cose che possono farci perdere tempo e potrebbero addirittura diventare un’ossessione (Eccl. 3:1, 6). Se non poniamo un limite alla quantità di tempo che dedichiamo a cose non essenziali, potremmo ritrovarci a trascurare la più importante di tutte: l’adorazione che rendiamo a Geova (Efes. 5:15-17). Satana ha concepito il suo mondo per attirarci e distrarci. Questo valeva nel I secolo e vale ancora di più oggi (2 Tim. 4:10). Per questo facciamo bene a mettere in pratica il consiglio della scrittura di oggi. w15 15/10 3:7, 8

Argo.50
00giovedì 19 gennaio 2017 07:46
Giovedì 19 gennaio
Insegnaci ciò che dobbiamo fare (Giud. 13:8)
Manoa e sua moglie avrebbero avuto un figlio! Senza dubbio Manoa era felice, ma era anche consapevole della grande responsabilità che avere quel figlio avrebbe comportato. Come sarebbero riusciti a insegnargli a servire Dio in una nazione satura di malvagità? Manoa supplicò Geova dicendo: “L’uomo del vero Dio [l’angelo] che hai appena mandato, ti prego, venga di nuovo da noi e ci insegni ciò che dobbiamo fare al piccolo che nascerà” (Giud. 13:1-8). Se siete genitori forse vi riconoscete nella sentita supplica di Manoa. Anche voi avete la seria responsabilità di aiutare i vostri figli a conoscere e ad amare Geova (Prov. 1:8). A tal fine i genitori cristiani stabiliscono un programma per l’adorazione in famiglia significativo e progressivo. È ovvio però che per imprimere la verità nella mente dei figli non basta studiare la Bibbia con loro ogni settimana (Deut. 6:6-9). Riuscirete a far amare la verità a vostro figlio? w15 15/11 1:1, 2
Argo.50
00venerdì 20 gennaio 2017 07:44
Venerdì 20 gennaio
Ecco per certo un israelita, in cui non c’è inganno (Giov. 1:47)
Noi non siamo in grado di leggere il cuore come lo era Gesù, ma con l’aiuto di Dio possiamo usare perspicacia. Eserciterete tale capacità per cercare ciò che c’è di buono nei vostri figli? A nessuno piace essere definito un “piantagrane”. Non dite mai che vostro figlio è un ribelle o un “ragazzo problematico”, e non pensatelo nemmeno. Anche se non sta facendo grandi passi avanti, ditegli che vedete il suo potenziale e il suo forte desiderio di fare ciò che è giusto. Scorgete i segnali di crescita e di progresso e lodatelo. Aiutatelo a coltivare le sue buone qualità concedendogli maggiori responsabilità quando ciò è possibile. Gesù si comportò così con i suoi discepoli. Circa un anno e mezzo dopo aver incontrato Natanaele Gesù lo scelse come suo apostolo, e Natanaele si dimostrò un cristiano zelante (Luca 6:13, 14; Atti 1:13, 14). Grazie alle lodi e all’incoraggiamento di voi genitori, vostro figlio non avrà la sensazione di essere uno che non ne fa una giusta, ma si sentirà un cristiano capace che può essere usato da Geova. w15 15/11 2:15, 16
Argo.50
00sabato 21 gennaio 2017 08:20
Sabato 21 gennaio
Rendono sacro servizio a Dio giorno e notte (Riv. 7:15)
I]Nel 1914, quando iniziarono gli ultimi giorni, in tutto il mondo c’erano solo poche migliaia di servitori di Geova. Animati dall’amore per il prossimo e forti del sostegno dello spirito di Dio, un piccolo rimanente di cristiani unti perseverava nell’opera di predicazione del Regno. Grazie a questo è ora in corso il radunamento di una grande folla di persone che hanno la speranza di vivere sulla terra. Il numero dei Testimoni è cresciuto fino a circa 8.000.000, raggruppati in oltre 115.400 congregazioni in tutta la terra, e tale numero continua ad aumentare. Per esempio, durante l’anno di servizio 2014, si sono battezzati più di 275.500 nuovi Testimoni, una media di circa 5.300 alla settimana. La straordinaria crescita a cui assistiamo oggi è il risultato dell’avere fede in Dio e del riconoscere pienamente la Bibbia quale Parola di Geova miracolosamente ispirata (1 Tess. 2:13). Ancor più sorprendente è la prosperità spirituale di cui il popolo di Geova gode nonostante l’odio e la persecuzione di Satana, “l’iddio di questo sistema di cose” (2 Cor. 4:4). w15 15/11 4:12, 14, 16
Argo.50
00domenica 22 gennaio 2017 08:23
Domenica 22 gennaio
La parola del nostro Dio durerà a tempo indefinito (Isa. 40:8)
I biblisti hanno messo a confronto e studiato scrupolosamente migliaia di frammenti, manoscritti e antiche traduzioni. Questo lavoro ha confermato il contenuto della stragrande maggioranza dei passi biblici. I pochi versetti riguardo ai quali rimane qualche incertezza non cambiano il messaggio biblico nel suo insieme. Studi come questi convincono chi esamina la Bibbia con sincerità che il testo che abbiamo oggi è fedele a quello originariamente ispirato da Geova. Malgrado la feroce opposizione da parte dei nemici, Geova ha fatto in modo che la Bibbia, la sua Parola, divenisse il libro più tradotto nella storia dell’umanità. Anche in un tempo in cui molti hanno poca fede in Dio o non ne hanno affatto, la Bibbia resta un best seller, ed è ora disponibile per intero o in parte in oltre 2.800 lingue. Non tutte le traduzioni bibliche sono ugualmente chiare e affidabili, ma è comunque possibile conoscere il basilare messaggio biblico di speranza e salvezza usando praticamente qualsiasi versione. w15 15/12 1:13, 14
Argo.50
00lunedì 23 gennaio 2017 07:51
Lunedì 23 gennaio
C’è chi parla sconsideratamente come con i colpi di una spada (Prov. 12:18)
Le parole hanno il potere sia di ferire che di sanare. Nel mondo di Satana è comune usare le parole per far soffrire qualcuno. Influenzati dal mondo dello spettacolo, molti “usano la lingua come spada affilata” e “scagliano come frecce parole velenose” (Sal. 64:4, Parola del Signore [64:3, NM]). Per un cristiano è essenziale evitare questo modo di fare dannoso. Un esempio di “parole velenose” è il sarcasmo, ossia il fare osservazioni pungenti che mirano a sminuire o rimproverare qualcuno. Il sarcasmo è spesso usato per far ridere ma può facilmente degenerare in un modo di parlare insolente o irrispettoso. Il sarcasmo tagliente è una forma di linguaggio offensivo che dovrebbe essere “tolta via” da ogni cristiano. Il senso dell’umorismo può rendere vivace una conversazione, ma è importante non cadere nella trappola di cercare di strappare una risata ricorrendo a battute taglienti e sarcastiche che feriscono o umiliano gli altri. La Bibbia ci avverte: “Non esca dalla vostra bocca nessuna parola corrotta, ma qualunque parola che sia buona per edificare secondo il bisogno, affinché impartisca ciò che è favorevole agli uditori” (Efes. 4:29, 31). w15 15/12 3:10
Argo.50
00martedì 24 gennaio 2017 07:48
Martedì 24 gennaio
Se vi asterrete attentamente da queste cose, prospererete. State sani! (Atti 15:29)
Queste parole finali della lettera che il corpo direttivo del I secolo mandò alle congregazioni si possono rendere anche “siate forti”. È nostro vivo desiderio godere di buona salute, mantenendoci sani e forti mentre serviamo il nostro grande Dio. Finché durerà questo sistema di cose e saremo imperfetti, dovremo continuare a fare i conti con le malattie. Non possiamo sperare di essere guariti miracolosamente ora. Tuttavia, Rivelazione 22:1, 2 parla del tempo in cui verremo sanati completamente. L’apostolo Giovanni vide in visione “un fiume d’acqua di vita” e “alberi di vita” le cui foglie “erano per la guarigione delle nazioni”. Qui non si sta parlando di un qualche rimedio naturale presente o futuro, ma del provvedimento di Geova mediante Gesù per dare vita eterna all’umanità ubbidiente. Non vediamo l’ora che tutto questo diventi realtà! (Isa. 35:5, 6). w15 15/12 4:17, 18
Argo.50
00mercoledì 25 gennaio 2017 07:50
Mercoledì 25 gennaio
Verremo con voi, poiché abbiamo udito che Dio è con voi (Zacc. 8:23)
Parlando dei tempi in cui viviamo, Geova predisse: “Sarà in quei giorni che dieci uomini da tutte le lingue delle nazioni afferreranno, sì, realmente afferreranno per il lembo un uomo che è un giudeo, dicendo: ‘Certamente verremo con voi, poiché abbiamo udito che Dio è con voi’” (Zacc. 8:23). Come i dieci uomini simbolici, quelli che hanno la speranza terrena hanno afferrato “per il lembo un uomo che è un giudeo”. Sanno che i cristiani unti con lo spirito, l’“Israele di Dio”, hanno la benedizione di Geova e sono orgogliosi di adorarlo insieme a loro (Gal. 6:16). Come il profeta Zaccaria, anche Gesù sottolineò la piacevole unità di cui gode il popolo di Dio. Parlò dei suoi seguaci come di due gruppi, il “piccolo gregge” e le “altre pecore”, ma disse che sarebbero stati “un solo gregge” con un “solo pastore” (Luca 12:32; Giov. 10:16). w16.01 4:1, 2
Argo.50
00giovedì 26 gennaio 2017 07:49
Giovedì 26 gennaio
Continuate a considerare queste cose (Filip. 4:8)
Dobbiamo salvaguardare la nostra spiritualità. Dato che siamo imperfetti e che viviamo in un mondo dominato da Satana il Diavolo, è facile adottare la condotta e il modo di pensare errati del mondo. Lo spirito del mondo si può paragonare a un fiume che ci trascina dove non vogliamo. Se non vogliamo essere portati via dalla corrente dobbiamo nuotare con tutte le nostre forze nella direzione opposta, controcorrente. In modo analogo, occorre sforzarsi per non lasciarsi trascinare dallo spirito del mondo di Satana. Quando predichiamo ad altri, ci concentriamo su importanti questioni spirituali anziché su pensieri che possono corrodere la nostra fede. La predicazione rafforza le nostre convinzioni e ci ricorda le promesse di Dio e le sue amorevoli norme. Ci aiuta anche a mantenere in efficienza l’armatura spirituale (Efes. 6:14-17). Se ci impegniamo nelle attività spirituali non avremo il tempo di preoccuparci troppo dei nostri problemi, e anche questo ci protegge. w16.01 5:12, 13
Argo.50
00venerdì 27 gennaio 2017 07:39
Venerdì 27 gennaio
Il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio il mio Dio (Rut 1:16)
È commovente vedere l’amore di Rut per Geova. In seguito Boaz, un proprietario terriero, la lodò per aver cercato rifugio sotto le ali di Geova (Rut 2:12). Questo forse richiama alla nostra mente l’immagine di un uccellino che si rifugia sotto le ali protettive della mamma (Sal. 36:7; 91:1-4). In maniera simile, Geova offrì amorevole protezione a Rut e la ricompensò per la sua fede, e Rut non ebbe mai motivo di rammaricarsi della sua decisione. Oggi molti, pur conoscendo Geova, non si rifugiano in lui. Esitano a diventare suoi servitori dedicati e battezzati. Se questo è il vostro caso, vi siete mai chiesti il perché? Tutti in realtà servono un dio (Gios. 24:15). Perché allora non rifugiarsi nell’unico Dio che merita di essere servito? Dedicarsi a Geova è un ottimo modo per dimostrare che avete fede in lui. E Geova vi aiuterà ad attenervi alla decisione presa e ad affrontare qualunque sfida si presenti. Questo è proprio ciò che fece nel caso di Rut. w16.02 2:6, 7
Argo.50
00sabato 28 gennaio 2017 07:16
Sabato 28 gennaio
Lascia che lo inchiodi a terra con la lancia una sola volta, e non glielo farò due volte (1 Sam. 26:8)
Quando si introdusse nell’accampamento di Saul, Abisai non aveva chiaro a chi in primo luogo dovesse essere leale. Spinto dalla lealtà verso Davide, Abisai era ansioso di uccidere il re Saul, ma Davide lo fermò, consapevole che sarebbe stato un errore “[stendere] la mano contro l’unto di Geova” (1 Sam. 26:9-11). Da questo episodio impariamo un’importante lezione. Possiamo provare un senso di lealtà verso più di una persona, ma dovremmo determinare il giusto ordine di priorità in base ai princìpi biblici. La lealtà nasce dal cuore, ma il nostro cuore ci può ingannare (Ger. 17:9). Quindi potrebbe facilmente capitare che una persona leale a Dio provi un forte senso di lealtà nei confronti di un caro amico o di un parente, anche se sta tenendo una condotta sbagliata. Ricordiamo che, anche nel caso in cui qualcuno che ci è vicino dovesse lasciare la verità, la nostra lealtà spetterebbe sempre prima a Geova (Matt. 22:37). w16.02 4:5, 6
Argo.50
00domenica 29 gennaio 2017 07:47
Domenica 29 gennaio
Provate a voi stessi la buona e accettevole e perfetta volontà di Dio (Rom. 12:2)
Perché i cristiani di Roma avevano bisogno di provare a loro stessi qualcosa in cui credevano già? Consideriamo l’esempio biblico di Timoteo, che conosceva bene le Scritture perché gli erano state insegnate dalla madre e dalla nonna sin “dall’infanzia”. Eppure Paolo lo esortò: “Rimani nelle cose che hai imparato e sei stato persuaso a credere” (2 Tim. 3:14, 15). Secondo un’opera di consultazione, nella lingua originale il termine tradotto “persuaso” può dare l’idea di “essere convinto e sicuro della verità di qualcosa” (A Handbook on Paul’s Letters to Timothy and Titus). Timoteo aveva fatto propria la verità. Non l’aveva accettata perché glielo avevano detto la madre e la nonna, ma perché aveva ragionato sulle cose che aveva imparato e se ne era convinto (Rom. 12:1). Allo stesso modo, un attento studio personale ti permette di trovare risposte, eliminare dubbi e rafforzare le tue convinzioni (Atti 17:11). w16.03 2:3, 4, 7
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