00 08/12/2015 22:10
Sacerdote suggerì ad un giovane di riconoscere un figlio che non era suo per potersi sposare in chiesa con la sua amata. Per questo “atto falso” prete e sposi sono finiti a processo. Ora toccherà al giudice Indinnimeo decidere su un certificato con la falsa attestazione di paternità di un bimbo nato da un amore finito e da una relazione che, per il padre naturale del piccolo, forse non era tanto importante. La madre del piccolo dopo tanta sofferenza aveva trovato un uomo per poter ricominciare e soprattutto dare un padre al suo piccolo. La storia è dell’aprile del 2010 ma è emersa solo qualche anno dopo e riguarda una coppia di giovani sposi. Lui 37enne e le 32 anni, entrambi salernitani. La presenza di quel piccolo, che oggi ha quasi sette anni, «vietava quel matrimonio in Chiesa». L’anziano sacerdote, 77enne, suggerì la soluzione che la coppia poi mise in pratica. Fino ad essere scoperta e a finire su registro degli indagati dopo la scoperta fatta dal dipendente dell’ufficio anagrafe che si rese conto di alcune anomalie. Il pm Carmine Oliviero chiede il rinvio a giudizio per tutti. Il loro legale, l’avvocato Michele Sarno, chiede clemenza. Il giudice si riserva: mercoledì la decisione.

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