00 17/06/2020 16:15
Caro Aldo,


In un predicato nominale abbiamo sempre la copula (il verbo essere) seguito da un sostantivo o da un aggettivo, questi in greco vengono declinati al nominativo come il soggetto



Quello che cerchiamo di spiegarti è che appunto in Gv 1,1 ho logos è il soggetto, mentre theos al nominativo senza l'articolo è il predicato che indica una qualità del soggetto. Ma non lo diciamo noi lo dicono tutti i biblisti del mondo tranne te.


Se io dico che Barnabino è Luca, essendo un predicato nominale con due sostantivi, il soggetto può essere tanto Barnabino, quanto Luca, infatti in greco li declineremmo al nominativo



Appunto, in quel caso avremmo una identificazione, Giovanni se voleva identificare ho logos con ho theos bastava che mettesse l'articolo davanti a theos perché omettendo l'articolo si evidenzia l'aspetto qualitativo del nome. Ci sono eccezioni? Si ci sono eccezioni, a volte l'articolo viene essere omesso per ragioni puramente di sintassi e dunque dal punto di vista grammaticale, come ti abbiamo ripetuto mille volte, è possibile anche leggere [ὁ] θεὸς ἦν ὁ λόγος.


Io dico solo che non c'è una regola che dice che quando nel predicato nominale viene omesso l'articolo si vuole indicare una qualità e non una identificazione



Perché, noi diciamo che c'è una regola che non prevede eccezioni? E' da anni che diciamo che grammaticalmente esistono eccezioni e gli scrittori a volte omettono l'articolo per ragioni sintattiche e pertanto l'assenza dell'articolo non è sempre semanticamente significativa, questo non significa che in termini generali non sia vero che l'indefinitezza è marcata semplicemente dall'assenza dell'articolo.


Si, ma se lo intendi in senso qualitativo, non è comunque il senso che gli da la TNM, dato che essere dio in senso qualitativo significa avere la stessa natura divina di Dio



La grammatica di per sé non c'entra nulla con l'interpretazione teologica, la TNM da questo significato in nota: la Parola era un dio o “la Parola era divina [o “simile a un dio”]”. Nel menzionare “la Parola” Giovanni ne descrive la qualità o la natura. Comunque tu insisti nel sostenere che qui theos non indica una qualità del soggetto ma Giovanni identificherebbe "ho logos" con "ho theos", dunque di che cosa parliamo?


Come detto, in greco esistono degli aggettivi specifici per indicare la natura divina di Cristo



Ma Giovanni decide di usare questo, problemi? Quante volte tra NT e AT sono usati quegli aggettivi e quante volte li usa Giovanni? Comunque per la quasi totalità di biblisti qui theos indica la "divinità" di Gesù.

Shalom
[Modificato da barnabino 17/06/2020 16:18]
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