00 07/10/2016 17:28

Falsi testimoni pagati dal giornalista

I due trafficanti di armi andati in onda nel programma di Italia 1 sarebbero in realtà due tossicodipendenti senza soldi: il giornalista li avrebbe pagati

di Chiara Maffioletti




Non è un buon periodo per l’inviato de «Le Iene» Luigi Pelazza. Dopo essere stato espulso dal Marocco con l’accusa di aver filmato minori senza consenso (stava girando un reportage per il programma di Italia 1), ora la procura di Sarajevo, in Bosnia, ha parlato di una «bufala» commentando il suo servizio su traffici armi.

I due finti trafficanti

In particolare, Davor Jarcevic e Nermin Sejdic — i due uomini che appaiono nel servizio mandato in onda su Italia 1 il 2 ottobre su un presunto traffico di armi dalla Bosnia ai terroristi dell’Isis in Europa —, si sarebbero finti trafficanti di armi e per recitare quella parte sarebbero stati pagati dal giornalista italiano Luigi Pelazza.

Le indagini della procura

Ne è convinta la Procura di Sarajevo in base alle indagini avviate dopo la trasmissione e alle perquisizioni effettuate due giorni fa dalla polizia nel quartiere sarajevese di Gorica, dove i due sono stati identificati ed arrestati: si tratta, precisa la Procura, di persone estremamente indigenti, tossicodipendenti registrati, che nell’interrogatorio hanno confessato tutta la vicenda. Sono state identificate anche le armi di provenienza bosniaca che si vedono nel servizio e si continuano a cercare le altre, residuati della guerra (1992-95), coinvolte nell’inchiesta. Poiché il servizio tv ha danneggiato l’immagine della Bosnia Erzegovina, per ciò che riguarda la lotta al terrorismo, la Procura ha informato della vicenda le competenti autorità italiane per ulteriori procedimenti.


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