00 09/05/2017 22:54
Greenpeace al Copenaghen Fashion Summit lancia campagna Detox. Cinesi i più dipendenti
di Alessandra Magliaro) L'acquisto compulsivo di abiti, stortura dell'occidente benestante, oltre ad essere una vera e propria dipendenza (più o meno lieve, comunque non la peggiore) ha altri due risvolti negativi: un impatto ambientale non indifferente e dopo l'emozione dell'acquisto non rende affatto felici. Sono le conclusioni di un report commissionato da Greenpeace in Cina, Hong Kong, Taiwan, Italia e Germania tra il dicembre 2016 e il marzo 2017 in occasione del Copenhagen Fashion Summit, il principale forum mondiale dell'industria per la moda sostenibile.

"I nostri sondaggi mostrano che lo shopping binge è seguito da una sbornia emotiva, fatta di vuoto, di colpa e di vergogna.
Le persone cominciano a rendersi conto di essere intrappolate in un ciclo insoddisfacente di moda, dell'ossessione di seguire i nuovi effimeri trends e che infine la sovrabbondanza di abiti che posseggono non porta a una felicità duratura.