Restando nello specifico:
a) Le testimonianze manoscritte della LXX sono più antiche di quasi 1000 anni rispetto a quelle del TM
Questo non è proprio esatto, perché la LXX è essa stessa un testimone del Testo Ebraico e delle sue eventuali stratificazioni e varianti. Per di più le testimonianza mss della IV sono per lo più del IV secolo, dunque non proprio
1000 anni, più o meno la stessa epoca in cui venne redatta la Vulgata che a sua volta è un testimone del TE che poi divenne il TM. Il TM per altro vanta anche altri testimoni, per esempio la versione di Aquila estremamente letterale che ci fornisce informazioni sul TE (protomasoretico) nel I-II secolo.
b) La LXX potrebbe benissimo essere una delle tante versioni che circolavano nei secoli in cui abbiamo testimonianze documentarie
Dipende dall'epoca, quella che generalmente chiamiamo LXX non è così statica come versione, oltre ad essere tradotta nell'arco di diversi secoli il testo venne spesso rivisto per rendere il testo più conforme al TE, si parla della cosiddetta
kaige e poi della revisione protolucianea, che seguono due filosofie differenti, la prima ad avvicinare il testo a quello ebraico e la seconda a migliorare lo stile del greco. Le altre versioni che circolavano sono quelle di Aquila, Simmaco e Teodozione (ma ce ne furono altre raccolte da Origene) verso il I-II secolo d.C.
c) La LXX presenta straordinarie somiglianze con le testimonianze delle altre versioni di cui abbiamo testimonianza antica (Qumran ecc.)
Così come presenta straordinarie uguaglianze con il TM, di fatto sono più le uguaglianze che le differenze, non stiamo parlando di due testi estranei, perché il Testo Ebraico sottostante la LXX è lo stesso poi vocalizzato dai Masoreti. D'altronde troviamo anche straordinarie differenze tra la LXX e Qumran dovute ad una traduzione non sempre letterale, anche in Deuteronomio 32 il testo non coincide esattamente, e la LXX fa un errore di traduzione dovuto ad una svista probabilmente.
d) Non siamo in possesso di alcuna testimonianza materiale dell’”ipotetico testo autentico” da te evocato, al quale il TM sarebbe aderente, se non qualche traccia più tarda (Rotoli di Masada)
Osservazione banale... per questo esiste la critica testuale e le edizioni critiche, anche della LXX non abbiamo l'ipotetico "testo autentico" perché i mss più antichi sono del IV secolo, prima dobbiamo accontentarci di frammenti, ma proprio questo è il lavoro e la sfida della critica testuale e le edizioni critiche forniscono anche per il TE la possibilità di valutare le varianti più significative, valutandone la portata, comprese quelle testimoniate dalla LXX che è certamente un testimone molto antico e prezioso.
e) Gli autori cristiani citavano spesso e volentieri la LXX, rendendola la versione da loro “preferita” visto la loro predilezione per una versione che conteneva ad esempio Deut. 32 contro l'ipotetica versione coeva ebraica (presunta antenata del TM) che invece non la conteneva
La LXX era sicuramente molto diffusa nella diaspora e chi non parlava ebraico non aveva altro strumento che quello, oltre ai Targum aramaici. Nel NT comunque le citazioni sono spesso piuttosto eclettiche, Paolo quando scrive ai giudei della diaspora, se non ai gentili, cita la LXX per ovvie ragioni, ma a volte con modifiche che dimostrano la sua conoscenza del testo ebraico sottostante e Gesù certamente nella sinagoga leggeva e soprattutto pensava in ebraico. Come detto la lettera agli Ebrei fa un po' accezione con le sue citazioni letterali, tanto che qualcuno proprio per questo mette in dubbio che l'autore sia Paolo.
Cosa di non poco conto visto che la mia domanda si riferisce a traduzioni moderne della bibbia destinate ai cristiani, non agli ebrei
Mi pare che qui si cada in una vecchia questione
ideologica, dico vecchia perché risale a Girolamo. Direi che è facilmente risolvibile, una buona versione, come ad esempio la TNM, quando ci sono varianti e scostamenti significativi dal TM lo segnala in nota in modo che il lettore può farsi un'idea delle due lezioni e scegliere quella che ritiene più consona alla sua posizione teologica. L'idea di produrre una Bibbia cristiana sulla base di una traduzione e una Bibbia ebraica su un testo ebraico la trovo non solo vagamente inquietante ma molto ideologica perché taglierebbe le radici semitiche del cristianesimo, che sono invece la linfa stessa del cristianesimo del I secolo.
Shalom
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte
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