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Trasfusioni di sangue: lasciare il giudizio a Geova?
cito da Torre di Guardia del 15 luglio 1959, p.447:

Domande dai lettori:
Una testimone di Geova che asserisce di essere dell’unto rimanente è di recente andata all’ospedale ed ha ricevuto volontariamente una trasfusione di sangue. Le si dovrebbe permettere di prendere gli emblemi del pane e del vino durante la Commemorazione? - R.j., Stati Uniti.

RISPOSTA
Noi, naturalmente, deploriamo con voi che questa sorella abbia volontariamente ricevuto una trasfusione di sangue durante la sua degenza in ospedale. Crediamo che ella abbia fatto una cosa sbagliata, contraria alla volontà di Dio. Tuttavia, LE CONGREGAZIONI NON HANNO MAI RICEVUTO ISTRUZIONE DI DISASSOCIARE COLORO CHE RICEVONO VOLONTARIAMENTE TRASFUSIONI DI SANGUE O CHE LE APPROVANO. LASCIAMO A GEOVA, IL GIUDICE SUPREMO, IL GIUDIZIO DI TALI VIOLATORI DELLA LEGGE DI DIO CONCERNENTE LA SANTITA' DEL SANGUE. L’unica cosa che si può fare qualora vi siano individui del genere è di considerarli immaturi e perciò incapaci di assumere certe responsabilità, rifiutando quindi di affidare loro certi incarichi di servizio.

Dato che non si disassocia un individuo per aver volontariamente ricevuto una trasfusione di sangue o per aver approvato che una persona cara accettasse una trasfusione di sangue, non avete il diritto di escludere questa sorella dalla celebrazione del pasto serale del Signore. Quale membro dell’unto corpo di Cristo ella è sotto gli ordini e il comando di Cristo di partecipare. Se ella sia infedele a ciò che professa di essere prendendo gli emblemi del corpo e del sangue del Signore è qualcosa che Geova stesso deve determinare. Il suo giudizio comincia dalla casa di Dio. Non sta a voi o a chiunque serva gli emblemi della Commemorazione di agire da giudici, ma lasciate che gli emblemi siano presentati a tutti i presenti, mentre vengono passati nel modo normale, dando ad ognuno la possibilità di parteciparvi".
[Modificato da Giacomo2018 09/07/2018 13:01]