00 10/07/2018 11:37
Re: due tuoi colleghi vedo che non sono d'accordo...
Giacomo2018, 10/07/2018 10.17:

vedi video:



GIUDICE-- Se qualcuno viene da voi e vi dice: "sono stato abusato sessualmente", in caso però non ci siano " i due testimoni", voi non lo prendete in considerazione, giusto? Non scoprirete nulla! Ora, non crede che quella persona sia lasciata in una brutta situazione?"

TDG---"...e se essi hanno scelto di non riportare la cosa alle autorità?"

GIUDICE----"per qualsiasi ragione. Se l'organizzazione non viene a conoscenza di questo abuso, lascia un enorme peso su quelle persone, non siete d'accordo?"

TDG--- "con molto rispetto Vostro Onore, noi non siamo diffidenti verso una persona che fa un'accusa, ecco perchè noi investighiamo ogni tipo di accusa fatta presente dagli anziani..."

GIUDICE.----Ma SE NON CI SONO DUE TESTIMONI VOI NON ACCETTATE TALE ACCUSA, GIUSTO?
TDG---- NO PERCHè LA SCRITTURA NON CI AUTORIZZA A FARLO



La scrittura non autorizza a disassociare un accusato in queste condizioni. Nota questo commento:


Utilità della regola dei due testimoni. La ‘regola dei due testimoni’ non è solo utile: è indispensabile. Quando si parla di crimini odiosi come gli abusi sui minori è fatale che raziocinio e lucidità siano sacrificati all'orrore, come si nota per esempio dagli interminabili dibatti mediatici sulla proporzionalità delle sanzioni: si dovrebbe introdurre la pena di morte per l'infanticidio? O la castrazione chimica per i pedofili? La mostruosità del caso può impedire di ragionare lucidamente, e di realizzare, per esempio, che se i maltrattamenti subiti dai bambini destano un giustificatissimo orrore, altrettanto orrore deve ingenerare la possibilità che un uomo sia accusato ingiustamente, per errore o premeditazione, di abusi mai commessi.

Se cioè gli atti di pedofilia sono aberranti, non meno aberrante è la situazione in cui si viene a trovare un uomo sottoposto a linciaggio sociale perché oggetto di congetture indimostrabili, e fasulle, di pedofilia. L’autore di ‘presunte’ molestie rimane anch’egli ‘presunto’ fino ad una prova decisiva dei fatti che gli si addebitano; questi magari non sono mai avvenuti, ma il 'marchio d'infamia' accompagnerà lo sventurato vita natural durante. È una situazione insostenibile, che può condurre, e infatti ha condotto in molti casi documentati, anche al suicidio. Quale dei due mali sia il peggiore, se gli abusi su un minore, o l'ingiusto marchio d'infamia, è un dilemma di difficile risoluzione. Qualcuno dirà - e lasciamo al lettore facoltà di condividere o meno tale opinione - che, mentre dai traumi ingenerati da abusi sessuali subiti nell'infanzia, con un paziente lavoro psicoterapeutico, si può spesso uscire, non così dicasi di chi è costretto a trascinarsi dietro fino alla morte il sospetto, non rispondente al vero, di essere un molestatore di bambini. Costui continuerà a incrociare per tutta la vita sguardi di mamme e papà sospettosi che 'nel dubbio' preferiranno impedire al falso molestatore di dare ai loro bambini persino una carezza sui capelli [60] .

È qui che interviene la 'regola dei due testimoni' enunciata nella legge mosaica, e ripresa da Cristo. Un bambino può sbagliarsi, o ingigantire episodi irrilevanti, e persino mentire, di sua iniziativa o imbeccato da un adulto che per qualche motivo lo induce a raccontare di abusi incerti o mai avvenuti [61] . Ma può accadere che a farlo siano due diversi minori? In teoria è ancora possibile, in pratica è inverosimile. Sottolineiamo comunque che anche l’idea secondo la quale le narrazioni di una vittima solitaria di abusi siano - in linea di principio - da mettere in dubbio è solo un atto doveroso: l’Organizzazione non ha mai invitato né gli anziani, né nessun altro ad accogliere con scetticismo tali resoconti. Ad esempio:


Normalmente i bambini sono troppo inesperti o ingenui in campo sessuale per inventarsi specifiche accuse di abusi, anche se alcuni bambini piccoli possono confondersi sui dettagli. Anche i ricercatori più scettici sono d’accordo che quasi sempre le accuse di abusi sono fondate. Prendete un libro che tratta proprio di false accuse di abusi sessuali (Sex Abuse Hysteria—Salem Witch Trials Revisited). Questo libro ammette: “I veri abusi sessuali all’infanzia sono diffusi, e la stragrande maggioranza delle accuse di abusi sessuali fatte da bambini . . . (forse il 95% o più) sono probabilmente fondate”. Per i bambini è difficilissimo riferire di aver subìto un abuso. Quando mentono al riguardo, quasi sempre è per negare l’abuso anche se in realtà questo c’è stato. – Svegliatevi! 8/10/93 pag.6.




Per quanto stupefacenti siano le accuse, l'anziano non dovrebbe mostrare incredulità in nessuna maniera. Né dovrebbe criticare l’accusatore in alcun modo. - circolare 01/12/2000 a tutti i corpi degli anziani in Inghilterra. [62]




Gli abusanti dicono al bambino che nessuno gli crederà, e purtroppo spesso questa è la verità. Nel caso in cui un bambino sia stato vittima di abusi, il fatto di essere creduto e di sentirsi capito dai genitori è un passo importantissimo verso la guarigione. – Svegliatevi! 10/2007 pag. 6, 7.



Non c’è dunque alcuna intenzione di sfiduciare la vittima. Si esprime semplicemente la convinzione per cui, in presenza di due persone che affermano l’una il contrario dell’altra, e in assenza di prove indipendenti, non esiste nessun discrimine per dare credibilità all’una o all’altra parte e questa procedura di fatto impedisce che un innocente sia sanzionato per effetto di accuse ingiuste. Ovviamente non è un sistema perfetto, essendo chiaro che l'infamia può perseguitare un uomo anche se ad averlo accusato è una singola persona. Ma si provi a immaginare ad un mondo ipotetico nel quale la 'regola dei due testimoni' non valesse, e in cui fosse possibile decretare la colpevolezza di un individuo sulla base di accuse lanciate da un’unica persona: sarebbe la terra franca della calunnia e della rappresaglia.