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01/10/2022 21:19
 
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Re: Re: Tumore del seno, test decisivi per valutare chi farà la chemio
west4, 01.10.2022 05:52:

Il digiuno prima e durante la chemioterapia la rende piu' efficace e diminuisce gli effetti collaterali. Le cellule normali sono adatte a soppravvivere senza nutrimenti per brevi periodi mentre le cellule di cancro muoiono piu' facilmente essendo dipendenti al nutrimento continuo.

Valter Longo e' stato il primo che fatto esperimenti sul digiuno e a scroprire che il digiuno e' molto benefico. Lui ha introdotto la dieta digiuno mimo che si fa in 5 giorni con 1100 calorie nel primo giorno e 600-800 calorie negli ultimi quattro giorni.
www.google.com/url?sa=t&source=web&cd=&ved=2ahUKEwiMjLiXiL76AhVZx2EKHQD6AI8QFnoECAYQAQ&url=https%3A%2F%2Fwww.fondazionevalterlongo.org%2Fnuovo-studio-clinico-sullabbinamento-tra-dieta-mima-digiuno-e-chemioterapia%2F&usg=AOvVaw02hMwOmU0ERJWy...



Qui nel video lo spiega in breve! [SM=g27988]

stream24.ilsole24ore.com/video/italia/valter-longo-la-dieta-mima-digiuno-si-puo-affamare-cancro/AEZL97j?refr...
06/10/2022 21:31
 
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Lombalgia acuta, che fare?

Questa mattina ti sei alzato come tutti i giorni ma hai dolore nella zona lombare. Sei rimasto “bloccato”. Sappi che l’80% delle persone al mondo hanno avuto almeno una volta nella loro vita la lombalgia. Sarai andato di corsa dal medico per farti prescrivere una serie di farmaci e avrai pensato subito di farti una radiografia per capire da dove proviene il tuo dolore. Se sei tra questi, prenditi un attimo di tempo per leggere questo articolo.

La lombalgia è un dolore che può interessare la zona lombare fino alle natiche e alla zona posteriore della coscia. Spesso avviene quando si mantengono posture prolungate nel tempo, si prendono pesi non abituati a prendere o quando siamo troppo stanchi per delle giornate stressanti.



Le prime cose da fare sono.

Cercare di evitare o limitare le posture che hanno creato il dolore.

Trovare delle posizioni di sollievo che scaricano la colonna lombare, una tra queste è mettersi sdraiati pancia in su con le gambe piegate. Un ulteriore modo per alleviare il dolore è compiere dei respiri lenti e profondi “con la pancia”: prendere aria con il naso e sentire gonfiare la pancia, buttare l’aria con la bocca e sentire sgonfiare la pancia.

Evitare il riposo a letto assoluto. Il riposo a letto prolungato può aumentare il numero dei giorni con lombalgia, gli esperti raccomandano solo 1-2 giorni di riposo totale a patto che ci sia stata in passato un’esperienza positiva nell’osservarli. Questo semplicemente perché la regione lombare potrebbe indebolirsi con il passare del tempo.

Continuare a stare attivi e svolgere limitatamente al dolore lombare tutte le attività di vita quotidiana, lavorative e sportive.

Non ricorrere subito alla diagnosi strumentale e quindi radiografie e quant’altro. Non ci sono evidenze che raccomandino una radiografia prima di 4 settimane dall’insorgenza della lombalgia. Questo perché la lombalgia muscolo-scheletrica con le strategie giuste è autolimitante nella maggior parte delle volte e i segni radiografici come protusioni, bulging discale eccetera, sono delle comuni degenerazioni fisiologiche del nostro corpo che con l’andare avanti dell’età è facile riscontrare. Anche in assenza di dolore. Ed è proprio la radiografia e la paura che ne può derivare dal referto letto dal medico, perché noi non capiamo nulla, che ci può indurre a una paura del movimento e pensare di proteggere la propria schiena perché considerata fragile, ovvero tutto il contrario di quello che è.

Inoltre, se pensi che le variabili metereologiche possano causare lombalgia, sappi che questa è una credenza errata. Solo la pressione atmosferica influisce in minima parte sui nostri dolori. Ascoltare la vicina di casa che ha lo stesso problema non significa che il tempo ne sia la causa, ma semplicemente la lombalgia come altri disturbi muscolo-scheletrici sono molto più frequenti di quello che si pensa e possono comparire a più persone in determinati periodi dell’anno in maniera casuale.

Per ridurre il dolore e ripristinare il movimento perso puoi affidarti a dei fisioterapisti sufficientemente qualificati.

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05/12/2022 20:07
 
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Il super-ortaggio che dà energia, migliora la memoria ed elimina le rughe


La barbabietola è uno degli ortaggi più coltivati nel nostro paese, ma viene usata soprattutto per la produzione di zucchero. In realtà, si tratta di un ortaggio delizioso e che offre anche dei meravigliosi benefici per la salute.

Esistono tante ricette a base di barbabietola, che può essere usata anche per la preparazione di bevande e succhi, magari abbinata con altri frutti. In questo articolo ti elenchiamo le principali proprietà della barbabietola.

Questo meraviglioso ortaggio è molto nutritivo, contiene potassio, vitamina C e folati. La barbabietola è inoltre ricca di acqua e fibra.

1. Abbassa la pressione

Il consumo di succo di barbabietola aiuta a ridurre gli alti livelli di pressione sanguigna. Ciò è dovuto all’alto contenuto di nitrati naturali che, raggiunto il nostro organismo, si convertono in ossido nitrico, che contribuisce al rilassamento e alla dilatazione dei vasi sanguigni.

Ciò si traduce in una migliore circolazione e ad un miglior controllo della pressione sanguigna.

2. Migliora il rendimento fisico

L’ossido nitrico contenuto nella barbabietola è un composto che aiuta a ridurre l’impatto dell’attività fisica sul corpo, migliorando la resistenza a chi fa esercizi ad alta intensità.

3. Combatte le infiammazioni

La betaina della barbabietola è un composto che ha proprietà antinfiammatorie capaci di proteggere gli organi interni e migliorare i fattori di rischio vascolare.

4. Migliora la memoria

Vari studi scientifici hanno dimostrato che la barbabietola può aiutare chi soffre di problemi cognitivi, poiché migliora il flusso sanguigno verso il cervello e stimola le aree dello stesso che sono responsabili della memoria.

Contiene, inoltre, un composto chiamato betanina che previene la formazione di placche nel cervello e contribuisce alla prevenzione dell’Alzheimer.

5. Elimina le rughe

Le proprietà antiossidanti della barbabietola la rendono uno dei migliori alleati contro la comparsa delle rughe. Oltre ad aggiungerla alla dieta per godere delle sue vitamine e i suoi minerali anti-invecchiamento, possiamo usare la barbabietola per preparare una maschera viso.

Taglia a pezzi una barbabietola e frullala con la buccia. Aggiungi 2 cucchiai di germe di grano e 1 cucchiaino di miele e continua a frullare per fare integrare bene gli ingredienti.

Applica sul viso pulito e lascia agire per 20 minuti, poi lava il viso con il tuo detergente preferito.

6. Fonte di minerali e fibra

Bere un succo di barbabietola garantisce al nostro corpo le giuste quantità di vitamine, fibra e minerali, come:

Potassio: essenziale per la salute dei nervi, dei muscoli e del cuore.

Manganese: importante per le ossa, il fegato, i reni e il pancreas.

Acido folico: aiuta a ridurre il rischio di difetti alla nascita.

Ora che conosci i principali benefici della barbabietola, aggiungila alla tua dieta per assicurare al corpo energia e salute.

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06/12/2022 21:10
 
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Le meravigliose proprietà terapeutiche dell’alga spirulina


La spirulina è un’alga dal colore verde acceso, che ha una forma a spirale e alla quale vengono attribuite numerose proprietà terapeutiche e benefici per la salute.

L’OMS ha incluso questa speciale alga nell’elenco dei super-alimenti, quelli così ricchi di nutrienti e benefici per la salute da dover far parte della nostra alimentazione abituale.

La spirulina è ricca di vitamine A, C, D e del gruppo B, e minerali come calcio, ferro, potassio, fosforo, magnesio e zinco. Contiene, inoltre, un alto valore proteico (è composta al 75% da proteine).

Uno dei vantaggi della spirulina è il suo contenuto di fenilalanina, un aminoacido che ha proprietà sazianti e capaci di ridurre l’appetito. È per questo motivo che la spirulina è eccellente per le diete dimagranti.

La clorofilla e il ferro della spirulina la rendono un eccellente rimedio per combattere e prevenire l’anemia, ma è un alimento eccellente anche per via delle sue proprietà antiossidanti.

La spirulina è ricca anche di betacaroteni, fondamentali per proteggere la pelle e rinforzare il sistema immunitario.

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30/01/2023 19:52
 
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31/01/2023 01:26
 
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Re: Le meravigliose proprietà terapeutiche dell’alga spirulina
Amalia 52, 06/12/2022 9:10 PM:



La spirulina è un’alga dal colore verde acceso, che ha una forma a spirale e alla quale vengono attribuite numerose proprietà terapeutiche e benefici per la salute.

L’OMS ha incluso questa speciale alga nell’elenco dei super-alimenti, quelli così ricchi di nutrienti e benefici per la salute da dover far parte della nostra alimentazione abituale.

La spirulina è ricca di vitamine A, C, D e del gruppo B, e minerali come calcio, ferro, potassio, fosforo, magnesio e zinco. Contiene, inoltre, un alto valore proteico (è composta al 75% da proteine).

Uno dei vantaggi della spirulina è il suo contenuto di fenilalanina, un aminoacido che ha proprietà sazianti e capaci di ridurre l’appetito. È per questo motivo che la spirulina è eccellente per le diete dimagranti.

La clorofilla e il ferro della spirulina la rendono un eccellente rimedio per combattere e prevenire l’anemia, ma è un alimento eccellente anche per via delle sue proprietà antiossidanti.

La spirulina è ricca anche di betacaroteni, fondamentali per proteggere la pelle e rinforzare il sistema immunitario.

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Si va bene, la spirulina contiene tante vitamine, minerali e altre ostanze ma sempre in quantita' minime che forse neanche arrivano a un centesimo del necessario.
31/01/2023 08:47
 
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Re: Re: Le meravigliose proprietà terapeutiche dell’alga spirulina
west4, 31.01.2023 01:26:

Si va bene, la spirulina contiene tante vitamine, minerali e altre ostanze ma sempre in quantita' minime che forse neanche arrivano a un centesimo del necessario.




Allora dovresti anche scrivere all'’OMS che "ha incluso questa speciale alga nell’elenco dei super-alimenti quelli così ricchi di nutrienti e benefici per la salute da dover far parte della nostra alimentazione abituale." Facci sapere

Avranno fatto i loro accertamenti per giungere a questa conclusione o no? Forse qualcuno della direzione dell'OMS coltiva la spirulina e ci lucra sopra?
[Modificato da Seabiscuit 31/01/2023 08:47]

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"Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" - Edmund Burke
09/02/2023 21:05
 
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Alimentazione over: cosa mangiare la sera


La cena è uno dei tre pasti principali della giornata. Quali alimenti mangiare, a che ora e in che quantità per evitare di affaticare la digestione. Qualche consiglio da cui prendere spunto


Un’alimentazione sana ed equilibrata è il segreto per vivere a lungo. Al riguardo è molto importante, specie per gli over, consumare dei pasti bilanciati: dalla colazione alla cena. Non è sempre facile, però, mangiare in modo corretto e funzionale alle necessità dell’organismo. Talvolta, soprattutto di sera, ci si ritrova a ripiegare su pietanze pronte all’uso (cibi precotti o confezionati) per mancanza di tempo: nulla di più sbagliato. Soprattutto perché, durante le ore di riposo notturno, possono insorgere difficoltà digestive e disturbi del sonno. Pertanto, occorre scegliere con cura cosa mangiare prima di coricarsi.



Perché la cena è importante

Cena senior


Si dice che la colazione sia "il pasto più importante della giornata". Per certo, fare il pieno di energia dopo il risveglio aiuta ad affrontare la giornata con maggiore grinta e spirito. Non da meno, però, lo è la cena. Consumare un pasto equilibrato, anche la sera, è importante per conciliare il sonno ed evitare improvvisi attacchi di fame notturna. Inoltre, è bene precisare, che l’organismo necessità costantemente di energia, anche in fase di riposo.

Per evitare di affaticare la digestione, bisognerebbe mangiare in una fascia oraria compresa tra le 19 e, al massimo, le 21. Questo perché, a partire dalle ore 23 e fino alle 3 del mattino, si attivano il fegato e la cistifellea, due organi del sistema digerente. Il primo è deputato alla produzione di bile e favorisce la trasformazione degli alimenti ingeriti; il secondo ha il compito di immagazzinare la bile e assorbire i grassi.

Per regolarsi, compatibilmente con le proprie esigenze, bisognerebbe far passare qualche ora tra un pasto e l’altro (il tempo necessario per favorire il processo digestivo). La regola generale suggerita dagli esperti è di anticipare la cena e ritardare la colazione.


Cosa mangiare la sera e in che quantità


Anzitutto sfatiamo un tabù: a parità di calorie consumate nell’arco di una giornata, mangiare di più a pranzo o cena non incide sulla perdita peso né "nuoce alla salute". Più che la quantità, bisogna prestare molta attenzione alla qualità delle pietanze. Occorre ricordare che ogni pasto deve comprendere, nelle giuste proporzioni, una fonte di proteine, vitamine e carboidrati. Sempre.

Ciò detto, è anche vero che (soprattutto di sera) alcuni alimenti possono risultare più indigesti di altri, specie per gli over. Al riguardo, può essere utile attenersi ad alcune indicazioni come, ad esempio, consumare pietanze con un’elevata quantità di acqua e fibre oppure masticare molto lentamente.

Tra gli alimenti consigliati vi sono:

pesce (soprattutto quello azzurro)

carne bianca (pollo o tacchino);

uova;

legumi (ad esempio i piselli);

pasta, riso e cereali;

verdure (di stagione);

ortaggi;

frutta.

Sono da evitare o limitare, a seconda dei casi, i cibi processati o eccessivamente grassi, bevande gassate, carne rossa (fa eccezione il manzo), dolci e liquori. Circa i condimenti, così come per gli altri pasti della giornata, sarebbe meglio preferire l’olio d’oliva a crudo.

Occhio anche alla preparazione delle pietanze: di sera soprattutto, meglio stare alla larga da fritture e cotture particolarmente elaborate. Molto meglio cuocere gli ingedienti alla griglia o al vapore.

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11/02/2023 13:31
 
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Cenare leggeri che poi si va a dormire
11/02/2023 17:34
 
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Covid, gli estratti di due piante inibiscono il coronavirus: venivano usate dai nativi americani

Gli estratti ottenuti dalla verga d’oro alta e dalla felce aquilina, due piante selvatiche originarie del Nord America, impediscono al coronavirus SARS-CoV-2 di entrare nelle cellule umane e scatenare la Covid.


Gli estratti di due piante selvatiche sono efficaci contro il coronavirus SARS-CoV-2, il patogeno responsabile della pandemia di COVID-19. Nello specifico si tratta della verga d'oro alta (Solidago altissima) e della felce aquilina (Pteridium aquilinum), entrambe originarie del Nord America e impiegate come piante officinali – cioè usate per farne medicinali – dai nativi americani. La scoperta potrebbe portare allo sviluppo di farmaci innovativi contro il patogeno respiratorio, che dall'inizio della pandemia, ormai 3 anni fa, ha causato la morte di quasi 7 milioni di persone e ne ha infettate oltre 670 milioni, sulla base dei dati ufficiali (che sono considerati un'ampia sottostima).


A determinare l'efficacia degli estratti di verga d'oro alta e felce aquilina contro il virus che causa la Covid è stato un team di ricerca americano guidato da scienziati dell'Università Emory di Atlanta, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Giardino botanico del Missouri e del Jones Center di Ichauway. I ricercatori, coordinati dalla professoressa Cassandra L. Quave, docente presso il Dipartimento di Dermatologia e Centro per lo Studio della Salute Umana dell'ateneo statunitense, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver testato numerosi composti ed estratti botanici ospitati nella “Quave Natural Product Library”, una biblioteca con migliaia di derivati di piante e funghi provenienti da tutto il mondo.


Per lo studio contro il coronavirus SARS-CoV-2 hanno valutato la capacità di 1867 estratti e 18 composti di bloccare il legame tra la proteina Spike o S del patogeno e il recettore ACE-2 sulle cellule umane. La prima è il “grimaldello biologico” che permette al coronavirus di agganciarsi alle cellule e invaderle, il secondo è il punto di attacco. In parole semplici, sono come una chiave e la sua serratura. Se si riesce a impedire questo legame, si evita l'infezione e tutte le conseguenze potenzialmente fatali della COVID-19. La professoressa Quave e i colleghi hanno identificato oltre 300 estratti derivati da 188 specie di funghi e piante con una capacità superiore o uguale al 50 percento di inibire l'accesso alle cellule della proteina Spike. Dopo aver rimosso quelli noti per essere tossici nei mammiferi e quelli cardiotossici, i ricercatori hanno determinato che le due piante più efficaci nel contrastare il SARS-CoV-2 erano proprio la verga d'oro alta e la felce aquilina. Gli autori dello studio sottolineano che gli estratti efficaci si trovano solo in piccolissime concentrazioni nelle due piante (ad esempio nei rizomi della felce), pertanto non devono essere assolutamente utilizzate come “cura fai da te”, soprattutto la felce aquilina che è notoriamente tossica.


Per determinare l'efficacia degli estratti, la professoressa Quave e i colleghi hanno condotto i test iniziali in capsule di Petri con surrogati del coronavirus SARS-CoV-2 (chiamati VLP) e cellule umane modificate per sovraesprimere il recettore ACE-2, verificando la capacità di inibizione virale attraverso l'emersione di una fluorescenza. Successivamente hanno condotto gli esperimenti con vere particelle del patogeno pandemico in un laboratorio di massima biosicurezza. Hanno dimostrato che gli estratti erano in grado di ostacolare efficacemente diverse varianti del virus, tra le quali Alpha, Delta e Gamma. Naturalmente siamo ancora lontanissimi dal poter parlare di nuovi farmaci anti Covid, ma i risultati dell'indagine sono molto promettenti.

“È molto presto nel processo, ma stiamo lavorando per identificare, isolare e aumentare le molecole dagli estratti che hanno mostrato attività contro il virus. Una volta isolati i principi attivi, abbiamo in programma di testare ulteriormente la loro sicurezza e il loro potenziale a lungo raggio come medicinali contro la COVID-19”, ha dichiarato la professoressa Quave in un comunicato stampa. “Le piante hanno una tale complessità chimica che gli esseri umani probabilmente non potrebbero immaginare tutti i composti botanici che aspettano di essere scoperti”, le ha fatto eco la dottoressa Caitlin J. Risener, prima autrice dello studio. “Il vasto potenziale medicinale delle piante sottolinea l'importanza di preservare gli ecosistemi”, ha chiosato la scienziata. I dettagli della ricerca “Botanical inhibitors of SARS-CoV-2 viral entry: a phylogenetic perspective” sono stati pubblicati su Scientific Reports.

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02/03/2023 20:46
 
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Artrosi, le cause del dolore riferito a tendini e ossa

Algodistrofia muscolo scheletrica, colpisce una persona su quattro


Le più frequenti localizzazioni del dolore cronico muscolo scheletrico sono la regione del dorso, la colonna lombare, capo, collo e articolazioni periferiche, principalmente il ginocchio. Sappiamo che il dolore cronico è un cruccio nell’anziano, le donne sono più colpite degli uomini. Le cause che possono determinare il dolore cronico che si percepisce come proveniente da muscoli, tendini, ossa e articolazioni, sono molteplici.


Cause scatenanti

Tra le cause più comuni figurano l’artrosi e le artriti (42% dei casi), le patologie dei tendini, dei legamenti, borsiti soprattutto a livello della spalla, disturbi del disco intervertebrale, postumi di fratture. Secondo i dati dell’osservatorio sul dolore cronico in Italia è un problema che riguarda il 26% della popolazione italiana, mentre la percentuale sale al 74% se si considera la fascia di popolazione compresa tra i 60 e gli 80 anni. Spesso ci rivolgiamo all’ortopedico, mentre invece tante volte occorrerebbe fare ginnastica guidata, fisioterapia, riabilitazione o semplicemente (nelle persone sedentarie) ricominciare a fare un minimo di attività fisica.


Diagnostica

«Spesso, provocatoriamente, ci poniamo la domanda se sia importante studiare il dolore muscoloscheletrico – ha scritto Umberto Tarantino, professore di ortopedia e traumatologia presso la Fondazione Policlinico Tor Vergata di Roma – la risposta è che sono fondamentali sia la ricerca sia lo studio di questa del dolore cronico muscolo scheletrico.


Artrosi invalidante

Tra le parole chiave ricorrenti oggi si parla spesso di algodistrofia, una patologia diffusa, di lombalgia e di artrosi, una delle principali cause di disabilità. Tutte queste patologie hanno un minimo comune denominatore: il dolore cronico. L’artrosi è una delle più comuni malattie muscoloscheletriche, considerando che l’80% degli individui dopo i 55 anni presenta segni radiologici inequivocabili. La lesione alla cartilagine progressivamente coinvolge l’intera articolazione che diventa dolente e tende a irrigidirsi.


Dolore ricorrente

La cronicizzazione del dolore dipende da fenomeni complessi, in particolare la sensibilizzazione centrale, ossia l’aumento della reattività dei neuroni nocicettivi nel sistema nervoso centrale. Questo dolore non può essere direttamente misurato.


Postumi di fratture ossee

L’algodistrofia ha un’incidenza, probabilmente sottostimata, di 26 casi su 100mila soggetti l’anno, e presenta manifestazioni cliniche costituite da un intenso processo infiammatorio, di solito limitato all’estremità degli arti superiori (polso, mano) o inferiori (caviglia, piede) che si accompagna spesso all’osteoporosi o riemerge, a distanza di anni, dopo una frattura radiologicamente guarita.

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02/03/2023 21:30
 
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03/03/2023 19:03
 
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Re:
Giandujotta.50, 02.03.2023 21:30:

Conosco il problema purtroppo...




Idem anch'io!Sono mesi che fra controlli e fisioterapia il dolore non passa.Piedi,ginocchia e schiena,mi sta causando cosi' tanti problemi che non riesco piu' a muovermi come prima. [SM=g7556]
03/03/2023 19:04
 
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11/04/2023 21:24
 
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Il cambiamento climatico allunga la stagione delle allergie per 10 milioni di italiani
Questo fenomeno secondo gli esperti porterà a un aumento dei casi del 5% nei prossimi 5 anni




La primavera perde il primato di stagione delle allergie. Il cambiamento climatico e il conseguente innalzamento delle temperature, che causano la fioritura anticipata di piante quali betulla, parietaria, graminacee, cipresso e olivo e la prolungano nel tempo, favoriscono una presenza degli allergeni nell’aria per un periodo più lungo rispetto al passato e in una concentrazione maggiore. Lo sanno bene i dieci milioni di italiani che ne soffrono e che da qualche anno a questa parte hanno cominciato ad accusare i sintomi tipici - rinite, congiuntivite, tosse stizzosa tra i più comuni e, nei casi più seri, l’asma -, già alla fine dell’inverno o anche in estate e in autunno.

Questo fenomeno, secondo gli esperti, porterà a un aumento dei casi del 5% nei prossimi 5 anni e che ha già una ricaduta sull’inquadramento di queste patologie, non più considerate da un punto di vista clinico come malattie stagionali ma croniche.


L’impatto dell’innalzamento delle temperature sulla flora

«La progressiva tropicalizzazione del clima ha conseguenze importanti sull'ambiente vegetale – spiega Francesca Puggioni, specialista in malattie dell'apparato respiratorio e capo-sezione clinico organizzativo dell'Immuno Center di Humanitas, Rozzano oltre che membro del consiglio direttivo della Siaiic, la Società Italiana di allergologia, asma e immunologia clinica – e comporta che i pazienti allergici sono esposti a uno o più allergeni per un arco di tempo più esteso, con una durata più lunga della sintomatologia e un impatto significativo sulla qualità della vita, soprattutto se l'aderenza alle terapie non è ottimale o se si opta per il fai fa te. La situazione è ulteriormente complicata dalla scarsità delle piogge e delle nevicate che non riescono ad abbattere la quantità di pollini in circolazione».Il riscaldamento globale ha di fatto stravolto il calendario pollinico, strumento utile per medici e pazienti per programmare e calibrare le cure, che indica, in base alle differenti aree geografiche e alle rilevazioni di enti specializzati, la presenza degli allergeni che causano problematiche respiratorie.

Cambia anche la composizione della vegetazione

«L'andamento dei pollini – aggiunge Puggioni – è condizionato anche da un cambiamento nella composizione della vegetazione. A ogni grado di aumento della temperatura la flora si sposta da sud a nord di 100 chilometri. Ad esempio, ora troviamo una diffusione di olivi anche al nord, con la conseguenza che i pazienti sono esposti a più allergeni rispetto al passato. Se guardiamo agli asmatici, le crisi potrebbero essere più frequenti e di più difficile gestione». «Secondo i dati Istat del 2019 in Italia - prosegue la dottoressa - sono deceduti 500 pazienti per crisi asmatiche acute, nonostante sia una malattia curabile con la somministrazione del farmaco inalatorio più adatto sia in cronico che utilizzato al bisogno. Bisogna avere la consapevolezza che le allergie non sono malattie di serie b perché hanno un impatto sulla qualità della vita e sulla vita stessa».

Qual è la causa delle allergie?

La ricerca ha individuato l'origine delle allergie nei geni: «La predisposizione a soffrire di allergie – spiega ancora Puggioni - è scritta nel nostro DNA ed è trasmissibile. Questo significa che da una mamma allergica nel 60% dei casi nascerà un bambino allergico. Se il papà è allergico, le probabilità che il figlio sviluppi un’allergia saranno del 40%. Se sono allergici entrambe i genitori, avremo una possibilità pari al 100%». Alla predisposizione genetica si aggiungono fattori ambientali, come l'inquinamento, e climatici che possono impattare sul sistema immunitario peggiorando lo stato di infiammazione allergica. «In chi ha sofferto da piccolo di allergie alimentari o di dermatite atopica, l'insorgenza dei sintomi si verifica più frequentemente in età adulta, dai 30 anni in poi Ma, in generale, le allergie potrebbero esordire anche a 70 anni. Chi sviluppa una rinite allergica a 20 anni, se non adeguatamente seguito, potrebbe essere un asmatico a 40 e un paziente con insufficienza respiratoria a 60», sottolinea la specialista.


Le allergie come un mondo sommerso

Le allergie sono certamente anche sottostimate in termini numerici, perché i dati a disposizione sono correlati agli accessi ospedalieri, ma persone con sintomatologia lieve o moderata si rivolgono ai medici di medicina generale o, a volte, si curano da sole utilizzando farmaci da banco in farmacia. «I dati del rapporto Istat 2021 – specifica la specialista – hanno evidenziato che il 10% dei prodotti da banco venduti in Italia è costituito da prodotti per alleviare la sintomatologia allergica».Il consiglio è dunque quello di rivolgersi a centri specializzati in modo che il paziente sia preso in carico sotto il profilo diagnostico e terapeutico con un approccio multidisciplinare. Le vie aeree superiori e inferiori, ad esempio, devono essere valutate e trattate dall’allergologo e dallo pneumologo in collaborazione con l’otorinolaringoiatra, la sintomatologia cutanea con il dermatologo. «Si deve pensare alla patologia allergica come a una patologia del sistema immunitario della persona e non limitarsi solo a tamponare con i farmaci il singolo sintomo», segnala Puggioni.

Le novità per inquadrare il problema e le nuove terapie

La diagnostica e la farmacologia negli ultimi anni hanno fatto passi da gigante. I progressi scientifici hanno potenziato il panel degli strumenti a disposizione dell'allergologia. «È disponibile un esame del sangue – spiega Puggioni - che può individuare fino a 300 allergeni causa di allergie alimentari o inalatorie. Grazie all'intelligenza artificiale, inoltre, si possono identificare le cosiddette cross-reazioni tra pollini e alimenti o le sensibilizzazioni genuine: l'esame ci permette di indicare al paziente una dieta personalizzata, prevenire reazioni anche gravi, come lo shock anafilattico, e individuare il giusto trattamento immunoterapico allergene specifico». Sono disponibili, infatti, nuovi vaccini che possono essere scelti in base al profilo immunitario del paziente: in formulazioni in gocce o compresse si possono assumere al domicilio evitando l’ospedalizzazione del paziente e sono l'unica cura causale delle allergie perché “insegnano” al nostro sistema immunitario a tollerare l'allergene e cambiare la storia naturale della malattia allergica.

La cura della rinite e dell'asma ha nuove armi a disposizione

È fondamentale ricordare che la terapia gold standard della rinite allergica è lo spray nasale a base di cortisteroide e non solo l'antistaminico. «Attualmente – ricorda - abbiamo a disposizione anche formulazioni che oltre allo steroide contengono antistaminico e permettono un controllo ottimale della sintomatologia». Sono utili anche gli antistaminici di ultima generazione. «Questi nuovi farmaci non provocano sonnolenza. Per quanto riguarda l'asma bronchiale allergico anche la tecnologia dei device, come spray bronchiali o la polvere inalatoria, ha fatto molti passi avanti migliorando la funzionalità e la ricerca ci ha permesso di avere a disposizione nuovi principi attivi di corticosteroidi e broncodilatatori che hanno un’alta affinità con i recettori polmonari, agiscono anche a dosaggi minimi rispetto al passato e non causano effetti collaterali sistemici”, precisa la specialista.

Un aiuto in più per i pazienti

Molto si è fatto e si fa anche per favorire l'aderenza alle terapie: «È possibile scegliere con il paziente il regime delle somministrazioni. Si può concordare una monoterapia giornaliera oppure due volte al giorno o al bisogno, a seconda delle caratteristiche di malattia. Da qualche giorno, inoltre, per i pazienti affetti da asma bronchiale grave è disponibile un trattamento che in un unico inalatore contiene tre principi attivi, un corticosteroide e due broncodilatatori, che ha dimostrato essere efficace nei pazienti con ostruzione bronchiale persisitente e che permette di avere un'aderenza alla terapia più facile anche da parte del paziente. Come società scientifica, siamo al fianco delle associazioni di pazienti anche nella battaglia per rendere mutuabili tutti i farmaci e i vaccini, il cui acquisto è attualmente a carico totale dei pazienti», conclude Puggioni.

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01/05/2023 15:48
 
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Trucchetti per cambiare in meglio il tuo stile di vita

Per anni le persone hanno sprecato tempo e soldi in cose che pensavano avrebbero contribuito a migliorare la loro salute e il loro stile di vita. La realtà è che per vivere al meglio non basta fare un unico cambiamento importante. Infatti, sono molto più utili tanti piccoli cambiamenti.

Dall’aggiunta di integratori proteici e vitaminici a ogni pasto alla sostituzione del cioccolato al latte con quello fondente, o magari alla riduzione delle visite settimanali da McDonald’s , ecco alcuni consigli utili per passare a uno stile di vita più sano.

1. Mangia più spesso a casa


Benefici: Mangia più sano e spendi meno

Cucina da solo i tuoi pasti. Anziché poltrire sul divano mangiando un hamburger da asporto, prendi un chilo di carne macinata e prepara un hamburger stasera, spaghetti e polpette domani e un altro piatto di carne dopodomani. Il costo combinato della preparazione di tutti e tre i pasti sarà pari a quello di un ordine da asporto. Inoltre, saprai cosa c’è nel cibo che hai preparato.


Mangiare un boccone veloce o fermarsi al fast food sulla strada di casa è il modo più comodo per prepararsi la cena, ma non è il più salutare né il più efficiente in termini di costi. E no, più pasti a casa non significa ordinare più spesso da Uber Eats!

2. Vai al supermercato a piedi


Benefici: Esercizio cardiovascolare

Fare una passeggiata ogni giorno è un ottimo modo per migliorare la salute cardiovascolare, ma poche persone trovano il tempo di farla. Per aumentare l’attività cardio, sostituisci il viaggio in auto verso il supermercato con una passeggiata.

Quando il tempo non è ideale per le attività all’aria aperta, è comprensibile che le persone vadano in macchina a fare la spesa. Tuttavia, non c’è motivo di non camminare in una giornata di sole. La maggior parte delle persone vive nel raggio di un chilometro dal supermercato più vicino, così potrai comprare solo ciò che puoi portare a casa. Non solo farai esercizio fisico, ma risparmierai anche soldi.

3. Inizia la giornata con acqua e limone


Benefici: Idratazione, migliore digestione

Non essere uno di quei creduloni che spendono inutilmente in acque disintossicanti che costano in media dai 2 ai 5 euro a bottiglia. Idrata il tuo corpo mentre lo disintossichi bevendo un bel bicchiere dissetante di acqua al limone fatta in casa.

Taglia a fette un limone intero e immergi alcuni pezzi in acqua tiepida per circa mezz’ora. Bere acqua infusa di limone ha numerosi benefici per la salute. Non solo aiuta la digestione e l’idratazione, ma contiene anche il 100% di zuccheri artificiali in meno rispetto a una lattina di Coca Cola.

4. Scegli il pane integrale al posto di quello bianco

Benefici: Più fibre

Passare dal pane bianco al pane integrale è un semplice trucco che si può facilmente integrare nella vita di tutti i giorni. Basta comprare al supermercato una pagnotta di pane integrale al posto del solito pane bianco.


Il pane integrale non solo contiene più fibre e nutrienti, ma è anche più saporito del pane bianco. Se questo cambiamento non ti entusiasma, prova ad abituarti a usare il pane integrale per i french toast e il formaggio grigliato, per poi passare a mangiarlo semplice.

5. Fai una doccia fredda [SM=x3334963] [SM=g27987]

Benefici: Migliora la circolazione e l’attenzione

Poche cose sono più belle di una lunga e fumante doccia calda in una giornata fredda, quando non vorresti mai uscire dalla doccia. Oltre a dare calore, dentro e fuori, questi “vaporizzatori” non apportano alcun beneficio. Le alte temperature sono più dannose che benefiche.


Le docce fredde, invece, sono un modo fantastico per aumentare il livello di attenzione in fretta e accelerare il metabolismo. Se hai appena fatto un allenamento massacrante, una doccia fredda ti aiuterà anche a riprenderti rapidamente.

6. Aggiungi gli spinaci ai tuoi frullati


Benefici: Ricchi di fibre e zinco

Ecco due suggerimenti per lo stile di vita in uno. Aggiungi un frullato sano alla tua dieta quotidiana. I frullati sono veloci da preparare e possono essere preparati con ogni tipo di frutta e verdura. Uno dei migliori ingredienti che puoi includere sono gli spinaci.

I frullati non sembrano così invitanti, ma Braccio di ferro non avrebbe mangiato tutti quegli spinaci se non gli avessero fatto bene. Metti un mazzetto di spinaci nel frullatore insieme alla frutta che hai aggiunto per la tua colazione. In questo modo, apporterai fibre, zinco, calcio, vitamine A e C e vitamine del gruppo B.

7. Prendi le scale


Benefici: Sistema cardiovascolare e mobilità

Il pensiero di dover salire anche una sola rampa di scale è sufficiente per spingere alcune persone a cercare appartamenti con più ascensori, nel caso in cui uno di essi si rompa. Tuttavia, la temuta salita delle scale potrebbe essere il primo passo verso un drastico cambiamento di stile di vita.


Anziché temere le scale, impara ad apprezzarle. Anziché lamentarti di non avere il tempo di andare in palestra, lascia perdere l’ascensore e prendi le scale. E non solo a casa. Ovunque ti trovi, cerca le scale di emergenza (tutti gli edifici ne hanno) e usale per fare un allenamento veloce di 5 minuti anziché stare fermo ad aspettare che l’ascensore arrivi a destinazione.

8. Includi le proteine a ogni pasto


Benefici: Stabilizza il livello di zucchero nel sangue

Chi vuole condurre uno stile di vita sano deve ricordare che la sola forma fisica non è in grado di prevenire infortuni o malattie nel corso della vita. Mangiare correttamente è altrettanto importante. Puoi fare esercizio fisico quanto vuoi, ma se il tuo desiderio di uno stile di vita sano non si riflette nelle tue abitudini alimentari, un giorno potresti pagarne le conseguenze.


I carboidrati sono fantastici, ma le proteine sono necessarie per stabilizzare la pressione sanguigna. Fai la tua parte per evitare che in futuro tu possa sviluppare un diabete a insorgenza tardiva e mangia più pollo, pesce e carne magra come quella di cervo o, per chi è dall’altra parte del mondo, di canguro. Per i vegetariani, uova, latticini e noci sono ottime fonti di proteine.

9. Mangia o bevi qualcosa di fermentato


Benefici: Migliora la digestione

La parola “fermentato” è sufficiente a far rivoltare lo stomaco a molte persone. Ma non tutti i cibi fermentati provocano un conato di vomito come un uovo d’anatra fermentato di un secolo fa. Anzi, alcuni alimenti fermentati sono davvero deliziosi, come il formaggio, i sottaceti e il kimchi, per esempio.


Gli alimenti fermentati sono un’ottima fonte di fermenti lattici, che aiutano a riportare l’ordine nel nostro sistema digestivo. Gli amanti dei sottaceti sono avvisati. Non tutti i sottaceti soddisfano i criteri. Solo i cetrioli lattofermentati dovrebbero essere consumati per scopi salutistici. Gli altri dovrebbero essere gustati come sottaceti.

10. Dormi sette ore

Prezzo medio: Non ha prezzo
Benefici: Migliora l’umore, riduce lo stress
[SM=g7367]

Gli effetti della mancanza di sonno non si fanno sentire subito, ma alla fine sì. Certo, dormire solo quattro o cinque ore ogni notte dà la possibilità di avere qualche ora in più di “tempo di veglia” per cercare di essere produttivi, ma la realtà è che le persone sono più scontrose e in genere ottengono meno risultati senza dormire.


Che tu ci creda o no, un’ora o due di sonno in più ti aiutano a fare di più durante il giorno. La National Sleep Foundation sostiene che sette-nove ore di sonno notturno sono la quantità ideale di sonno di cui il corpo ha bisogno per funzionare al massimo delle sue potenzialità.

11. Prendi gli integratori di vitamina D


Benefici: Aumenta la produzione di serotonina

Hai mai notato quanto tutti sembrino più felici in una giornata di sole? Ebbene, non è solo un caso. Il sole emette vitamina D, che contribuisce ad aumentare la produzione dell’ormone della felicità (serotonina). Tuttavia, anche se la vitamina D cade letteralmente dal cielo, il 70% delle persone non ne assume abbastanza.



Se non hai il tempo di fare una passeggiata durante il giorno, puoi comunque assumere tutta la vitamina D di cui hai bisogno grazie alle compresse di vitamina D. Basta una compressa al giorno per rafforzare le ossa e sentirsi più vitali di prima.

12. Bevi tè verde prima della tua tazza di caffè


Benefici: Impedisce di stancarsi prima di mezzogiorno

Milioni di persone diranno che non c’è niente di meglio di una tazza di caffè caldo al mattino. Ma, se glielo si chiede, la maggior parte dei bevitori di caffè ammette di avere un crollo di caffeina prima di aver finito la mattinata. Questo problema si può prevenire apportando una semplice modifica al proprio stile di vita.


Posticipare la prima tazza di caffè iniziando la giornata con un tè verde eviterà i terribili crolli di metà mattina. Il tè verde è un’eccellente fonte di antiossidanti e contiene meno caffeina totale di una tazza di caffè. È ora di sostituire il caffè di Starbucks con un meno costoso (e più salutare) tè verde.

13. Inizia a correre

Prezzo medio: Gratis

Benefici: Ti fa apprezzare il mondo che ti circonda


La maggior parte delle persone vede la corsa come un esercizio destinato ad aiutare la propria forma fisica. Anche se questo è vero, non è corretto al 100%. Correre è un ottimo modo per rilassarsi mentalmente dopo una lunga giornata. All’inizio potresti non pensarla così, ma una volta che il primo brivido della corsa si fa sentire, cambierai idea.

Per prepararti mentalmente alla corsa, cerca di non pensare alla distanza che percorrerai, ma alla destinazione verso cui stai correndo. Compra un nuovo paio di scarpe da corsa Nike e fai in modo che le endorfine si sprigionino il prima possibile.

14. Usa piatti più piccoli per controllare le porzioni

Prezzo medio: Gratis
Benefici: Impedisce di mangiare troppo


La sensazione che si prova dopo aver mangiato troppo è a dir poco sgradevole. Per evitare questa sensazione e la sensazione generale di essere pieno fino al punto di scoppiare, prova a inserire il controllo delle porzioni nella tua lista di cose da fare.


Cucinare la quantità perfetta di cibo è impossibile, ma suddividerla in porzioni più piccole no. Utilizza un piatto più piccolo se hai problemi a mettere nel piatto una quantità di cibo inferiore a quella massima consentita dal piatto. Nulla ti impedisce di mangiare di più se hai ancora fame.

15. Arrostisci le verdure


Benefici: Più sapore

Un tempo le verdure erano considerate la parte meno interessante di un pasto equilibrato. Tuttavia, negli ultimi 10 e più anni si è verificato un drastico cambiamento nelle abitudini alimentari del mondo occidentale, con un numero sempre maggiore di persone che si affidano a pasti a base di verdure per il proprio sostentamento.


Quando puoi, evita di bollire o cuocere le verdure al vapore. In questo modo perdono sapore e vitamine. Usa meno olio possibile e cuoci o arrostisci le verdure. Aggiungi un tocco di sapore in più al pasto con erbe fresche e condimenti naturali.

16. Riduci il consumo di carne


Benefici: Abbassa la pressione sanguigna

Al giorno d’oggi esistono integratori e alimenti alternativi in grado di fornire tutte le vitamine presenti nella carne. A parte il piacere del gusto, ci sono poche, se non nessuna, ragioni per cui si dovrebbe continuare a mangiare carne. Soprattutto la carne rossa, che notoriamente provoca un aumento della pressione sanguigna superiore alla media.


Non stiamo consigliando di eliminare del tutto la carne, ma se l’impronta di carbonio non ti preoccupa, riduci la carne per il tuo bene. Inizia con una volta al giorno invece che con tre, e poi continua così. Anche un sistema di ricompense è utile. Ogni volta che superi 6 giorni senza mangiare carne, festeggia con una gita alla steakhouse per la cena del 7° giorno.

17. Prova un allenamento gratuito

Prezzo medio: Gratis
Benefici: Migliora la forza, la resistenza e la velocità


Mantenersi attivi è un ottimo modo per migliorare la propria salute generale, ma non tutti hanno il tempo e i soldi necessari per partecipare a corsi di fitness o assumere un personal trainer. Non molto tempo fa, l’NHS ha ideato un modo per aiutare tutti a raggiungere i propri obiettivi, indipendentemente da quanto siano impegnati.


Quando non hai tempo di andare in palestra, porta la palestra da te con gli allenamenti online gratuiti. La biblioteca del NHS dedicata al fitness offre una varietà di video di 10-45 minuti con un focus specifico su pilates, danza, allenamento della forza e aerobica incrociata. Se la loro selezione non ti soddisfa, su YouTube troverai sicuramente qualcosa di adatto all’allenamento che desideri.

18. Conserva frutta e verdura pronte nel frigorifero


Benefici: Risparmio di tempo, opzioni alimentari più sane

Che tu lavori da casa o abbia un giorno di riposo, tra un pasto e l’altro ci saranno momenti in cui ti verrà voglia di fare uno spuntino. Quando arriva quel momento, sei l’unica cosa che si frappone tra te e lo scaffale degli snack, cosa che non sarebbe un problema se fosse rifornito di alternative salutari.

Troppe persone evitano di mangiare la frutta perché è troppo complicato tagliarla quando la fame si fa sentire. Anziché lasciare la frutta nel suo cassetto, tagliala e lasciala in alcune vaschette nel frigorifero. Quando la fame si fa sentire, il tuo spuntino sano ti aspetta sotto forma di melone, fette di mela e mango, non di patatine e biscotti.

19. Bevi acqua anziché bevande zuccherate


Benefici: Idratazione, perdita di peso [SM=g2410191]

In alcuni Paesi, una bottiglia di soda costa meno di una bottiglia d’acqua. Da noi non è così, ma la gente è comunque più propensa a comprare una bevanda zuccherata piuttosto che una bottiglia d’acqua. Considerando l’ossessione di molte persone per il calcolo delle calorie assunte, è scioccante scoprire che così tante persone scelgono di consumare soda anziché acqua.


Ogni lattina di Pepsi contiene 150 calorie, ovvero il 7,5% delle calorie che un adulto medio dovrebbe consumare ogni giorno. Abbandonare le bibite sarà impegnativo, ma non temere, il tuo corpo accetterà il cambiamento. In fondo, l’acqua rappresenta circa il 60% del corpo umano.

20. Tieni degli snack alla frutta sulla scrivania


Benefici: Minore assunzione di zucchero

È incredibile come la voglia di fare uno spuntino compaia mentre si lavora, soprattutto quando si è appena tornati dalla pausa. Per contrastare questa voglia di spuntino, molte persone hanno deciso di tenere degli snack sulla scrivania. Se sei una di queste persone e non hai ancora fatto questo cambiamento, prendi in considerazione l’idea di sgranocchiare snack alla frutta, non zuccherati.


Tenere sulla scrivania snack fruttati come uva congelata, frutti di bosco e mele a fette al posto di M&M’s, Pringles e orsetti gommosi è un sistema semplice per migliorare il proprio stile di vita. Ti chiederai perché non l’hai fatto prima. Hai bisogno di un cambiamento? Prepara dei datteri, riempili di burro di arachidi e congelali. Sono spuntini deliziosamente sani e ricchi di fibre.

21. Mangia cioccolato fondente


Benefici: Fonte di antiossidanti

Prima che qualcuno faccia qualche pazzia, come mangiare un Toblerone al cioccolato fondente, prendi nota: non tutto il cioccolato fondente fa bene. La maggior parte delle barrette contiene livelli significativi di zucchero e di latte. Quando una tavoletta di cioccolato fondente raggiunge una percentuale di cacao del 70% o superiore, è nutriente.

È ufficiale! La giuria non ha più dubbi. Mangiare il cioccolato fondente può giovare al cuore e al cervello, ovvero alle due parti più importanti del corpo umano. Tieni d’occhio la linea di cioccolato “Special Dark” di Hershey’s. Più alta è la percentuale di cacao, maggiori sono i benefici del cioccolato fondente per la salute.

22. Lavati i denti con olio di cocco


Benefici: Proprietà antibatteriche e sbiancanti

Con i suoi usi che vanno dai prodotti per la cura della pelle alla lucentezza dei capelli e persino al deodorante, l’olio di cocco è diventato rapidamente l’ingrediente speciale del mondo alimentare. Ora si usa il cocco anche come sostituto del dentifricio, con ottimi risultati.

Solitamente la schiuma e il sapore del dentifricio non sono naturali, ma provengono da sostanze chimiche e aromi artificiali. L’olio di cocco non contiene nulla di tutto ciò. All’inizio sarà un po’ strano lavarsi i denti senza la schiuma, ma poi i tuoi denti ti ringrazieranno.

23. Passa a una scrivania verticale


Benefici: Riduce il rischio di mal di schiena

Se lavori alla scrivania, è molto probabile che tu conosca lo strazio di alzarti dopo una lunga giornata di lavoro. All’inizio è difficile alzarsi in piedi. Bisogna muoversi lentamente, in modo da non strapparsi.


Una scrivania verticale è un must per chi lavora alla scrivania per gran parte della giornata. Stare in piedi per una parte della giornata allevia la pressione esercitata sulla parte bassa della schiena quando si sta seduti su una sedia. Amazon ha una vasta selezione con opzioni di qualità a partire da meno di 300 euro.

24. Non andare a fare la spesa quando hai fame


Benefici: Riduce gli acquisti d’impulso

Fare la spesa a stomaco vuoto o dopo essere andato in palestra è uno dei più grandi errori che tu possa commettere. È quasi garantito che gli acquisti impulsivi avranno la precedenza sul resto della spesa, e i prodotti acquistati d’impulso molto probabilmente non saranno scelte molto salutari.


Naturalmente ci sono alcune eccezioni alla regola. Fermarsi al negozio di alimentari con una lista della spesa scritta in anticipo sarà di grande aiuto. Così come la capacità di controllarsi quando si è tentati da qualcosa di cui si ha voglia. Ricorda che il pasto successivo è dall’altra parte del tragitto verso casa.

25. Occupati delle riparazioni domestiche da solo


Benefici: Risparmi soldi, ti mantieni occupato

Assumere qualcuno per svolgere semplici lavori domestici è diventata una tendenza comune negli ultimi tempi, resa semplice da applicazioni come Taskrabbit. È più facile far fare il lavoro a qualcun altro, ma se sei disposto a fare un tentativo, prova a riparare le cose da solo.


Dopo aver visto un tutorial di 5 minuti su YouTube
, sarai in grado di fare qualsiasi cosa, dalla sostituzione degli armadietti del bagno alla pulizia delle grondaie. Risparmiare soldi è sicuramente un vantaggio, ma tenersi occupati anziché stare tutto il giorno sul divano è un investimento a lungo termine decisamente migliore.

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11/07/2023 20:22
 
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Dieta, è l'estate la stagione ideale per farla
Dieta, è l'estate la stagione ideale per farla (anche se nove italiani su dieci sbagliano)


Nove italiani su dieci la fanno in altri periodi. E invece il calo dell'appetito dovuto alle alte temperature, la possibilità di fare attività fisica all'aperto e consumare cibi freschi, rendono l'estate il periodo più propizio

L'estate è il mese ideale per mettersi a dieta (anche se non lo fa nessuno)

Nove italiani su dieci sbagliano la dieta. Non nella qualità ma nei tempi nel senso che non scelgono i mesi più propizi per avere risultati sul piano della corretta perdita di peso. «I nostri studi sono affollati in inverno, in autunno quando si torna dalle vacanze con chili in eccesso e specialmente in primavera quando si avvicina la stagione in cui ci si scopre», sfoglia il calendario Hellas Cena, presidente di Ansisa, la società nazionale specialisti in scienza dell’alimentazione. A differenza di quanto si immagina il momento ideale per avventurarsi in un regime dietetico salutare e con effetti sulla forma fisica è proprio questa, con l’arrivo di anticiclone e temperature africane. Scatta infatti il meccanismo del calo dell’appetito. Il corpo non ha bisogno di produrre maggiore energia per sopportare il freddo e mantenersi a 37 gradi. Energia che viene alimentata dall’ introito di cibo necessario per far funzionare cervello e muscoli. «Non abbiamo bisogno dunque di fare pasti abbondanti. Il caldo ha un riflesso automatico sull’appetito proprio perché l’organismo pretende di meno. Dunque se devo dare un consiglio in controtendenza, approfittate dell’estate per dimagrire», è l’incitamento della professoressa Cena che insegna scienze dell’alimentazione all’Università di Pavia.

Ci sono altri motivi per seguire le sue indicazioni e «fare di necessità virtù». Tra giugno e settembre c’è abbondanza di verdure fresche e frutta in tavola, ricchi di vitamine, poveri di grassi. Non solo. Il tempo libero di cui si dispone durante le ferie permette di prestare maggiore attenzione alla scelta dei cibi, alla spesa. Infine c’è spazio per l’attività fisica. Camminare, nuotare, muoversi all’aria aperta. La controindicazione forse è l’aumento delle tentazioni della tavola, ricca di sapori e colori, contornata dall’ ingrediente della socialità.

Come regolarsi, ad esempio, davanti a un saporito buffet? «Non è necessario privarsi del piacere di pasta e carboidrati. Basta avere l’accortezza di un riempire il piatto e, naturalmente di scegliere pietanze a base di verdura e povere di sughi. Una abbondante insalatona tanto per cominciare è un toccasana. Non serve digiunare. Fondamentale è bere acqua, almeno un litro e mezzo-due, evitando bevande zuccherate e alcol».

In estate si tende a consumare la cena tardi, c’è un trucchetto per non arrivare a tavola affamati e quindi sgarrare? La presidente di Ansisa consiglia di fare uno spuntino a base di frutta, magari con una pallina di crema, sul tardo pomeriggio, per fermare lo stomaco.

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12/07/2023 08:42
 
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Re: Covid, gli estratti di due piante inibiscono il coronavirus: venivano usate dai nativi americani
Amalia 52, 11/02/2023 17:34:


Gli estratti ottenuti dalla verga d’oro alta e dalla felce aquilina, due piante selvatiche originarie del Nord America, impediscono al coronavirus SARS-CoV-2 di entrare nelle cellule umane e scatenare la Covid.


Gli estratti di due piante selvatiche sono efficaci contro il coronavirus SARS-CoV-2, il patogeno responsabile della pandemia di COVID-19. Nello specifico si tratta della verga d'oro alta (Solidago altissima) e della felce aquilina (Pteridium aquilinum), entrambe originarie del Nord America e impiegate come piante officinali – cioè usate per farne medicinali – dai nativi americani. La scoperta potrebbe portare allo sviluppo di farmaci innovativi contro il patogeno respiratorio, che dall'inizio della pandemia, ormai 3 anni fa, ha causato la morte di quasi 7 milioni di persone e ne ha infettate oltre 670 milioni, sulla base dei dati ufficiali (che sono considerati un'ampia sottostima).


A determinare l'efficacia degli estratti di verga d'oro alta e felce aquilina contro il virus che causa la Covid è stato un team di ricerca americano guidato da scienziati dell'Università Emory di Atlanta, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Giardino botanico del Missouri e del Jones Center di Ichauway. I ricercatori, coordinati dalla professoressa Cassandra L. Quave, docente presso il Dipartimento di Dermatologia e Centro per lo Studio della Salute Umana dell'ateneo statunitense, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver testato numerosi composti ed estratti botanici ospitati nella “Quave Natural Product Library”, una biblioteca con migliaia di derivati di piante e funghi provenienti da tutto il mondo.


Per lo studio contro il coronavirus SARS-CoV-2 hanno valutato la capacità di 1867 estratti e 18 composti di bloccare il legame tra la proteina Spike o S del patogeno e il recettore ACE-2 sulle cellule umane. La prima è il “grimaldello biologico” che permette al coronavirus di agganciarsi alle cellule e invaderle, il secondo è il punto di attacco. In parole semplici, sono come una chiave e la sua serratura. Se si riesce a impedire questo legame, si evita l'infezione e tutte le conseguenze potenzialmente fatali della COVID-19. La professoressa Quave e i colleghi hanno identificato oltre 300 estratti derivati da 188 specie di funghi e piante con una capacità superiore o uguale al 50 percento di inibire l'accesso alle cellule della proteina Spike. Dopo aver rimosso quelli noti per essere tossici nei mammiferi e quelli cardiotossici, i ricercatori hanno determinato che le due piante più efficaci nel contrastare il SARS-CoV-2 erano proprio la verga d'oro alta e la felce aquilina. Gli autori dello studio sottolineano che gli estratti efficaci si trovano solo in piccolissime concentrazioni nelle due piante (ad esempio nei rizomi della felce), pertanto non devono essere assolutamente utilizzate come “cura fai da te”, soprattutto la felce aquilina che è notoriamente tossica.


Per determinare l'efficacia degli estratti, la professoressa Quave e i colleghi hanno condotto i test iniziali in capsule di Petri con surrogati del coronavirus SARS-CoV-2 (chiamati VLP) e cellule umane modificate per sovraesprimere il recettore ACE-2, verificando la capacità di inibizione virale attraverso l'emersione di una fluorescenza. Successivamente hanno condotto gli esperimenti con vere particelle del patogeno pandemico in un laboratorio di massima biosicurezza. Hanno dimostrato che gli estratti erano in grado di ostacolare efficacemente diverse varianti del virus, tra le quali Alpha, Delta e Gamma. Naturalmente siamo ancora lontanissimi dal poter parlare di nuovi farmaci anti Covid, ma i risultati dell'indagine sono molto promettenti.

“È molto presto nel processo, ma stiamo lavorando per identificare, isolare e aumentare le molecole dagli estratti che hanno mostrato attività contro il virus. Una volta isolati i principi attivi, abbiamo in programma di testare ulteriormente la loro sicurezza e il loro potenziale a lungo raggio come medicinali contro la COVID-19”, ha dichiarato la professoressa Quave in un comunicato stampa. “Le piante hanno una tale complessità chimica che gli esseri umani probabilmente non potrebbero immaginare tutti i composti botanici che aspettano di essere scoperti”, le ha fatto eco la dottoressa Caitlin J. Risener, prima autrice dello studio. “Il vasto potenziale medicinale delle piante sottolinea l'importanza di preservare gli ecosistemi”, ha chiosato la scienziata. I dettagli della ricerca “Botanical inhibitors of SARS-CoV-2 viral entry: a phylogenetic perspective” sono stati pubblicati su Scientific Reports.

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se fosse confermato sarebbe una vera svolta nella cura...
nn piu solo vaccini ma anche cura
12/10/2023 18:04
 
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7 semplici consigli per affrontare al meglio l’inverno


Movimento, attività all'aperto, luce naturale, riposo, dieta e altri consigli per affrontare al meglio l'inverno, evitando la tristezza


Il periodo invernale che sta per sopraggiungere è in genere sinonimo di freddo, piogge, neve e poche ore di luce al giorno. Vivere bene anche questa stagione è un esercizio quotidiano che può dipendere dalla nostra capacità di adattarsi alle esigenze dei differenti periodi dell’anno.


1. Non rimanere senza energie

Durante i mesi invernali, soprattutto a causa della temperatura fredda e della scarsa luminosità il nostro organismo tende ad avere meno energie rispetto all’estate. È quindi essenziale iniziare la giornata con una colazione che copra almeno il 25% del nostro fabbisogno energetico quotidiano comprendendo una bevanda, un frutto fresco, un latticino e dei cereali o del pane.


2. Continuare a mantenersi attivi

Se in passato l’inverno era il tempo in cui anche i ritmi di lavoro diminuivano, oggi non è più così. Occorre dunque continuare anche nei mesi invernali la buona abitudine di ritagliarsi degli spazi personali per tenersi in movimento e coltivare il proprio benessere sia fisico che psicologico.


3. Stare comunque all’aperto

Da questo punto di vista il freddo e le avverse condizioni atmosferiche non devono sospendere la buona pratica di fare sport anche all’aperto. Anzi: numerosi studi hanno dimostrato che fare sport all’aperto in inverno produce maggiori effetti benefici sull’organismo e, di conseguenza, anche sul nostro stato psicologico.


4. Cercare la luce naturale

D’inverno è importante imparare a inseguire il calore e l’energia del sole: la luce naturale rivitalizza la pelle e anche l’umore quindi se non si ha l’opportunità di regalarsi una giornata in montagna è bene approfittare delle belle giornate per camminare almeno per quindici minuti o una mezzoretta.


5. Ritagliarsi il tempo per il riposo

Il sonno e il riposo sono fondamentali soprattutto in inverno poiché ci garantiscono l’energia necessaria per affrontare con più vitalità la giornata. L’ideale sarebbe poter riposare bene da 6 a 8 ore per notte.


6. Coltivare il buonumore

Si chiama SAD, disturbo affettivo stagionale, ed è una forma di lieve depressione che solitamente inizia in autunno e si protrae per i mesi invernali. Dedicarsi alla meditazione in un luogo appartato e silenzioso dove beneficiare della totale assenza di rumore o praticare yoga possono aiutare a combattere questo nemico dell’umore.


7. Non esagerare con le calorie

Durante i mesi invernali in genere cresce l’appetito poiché questo è il modo con cui l’organismo reagisce all’abbassamento delle temperature e quindi al maggior fabbisogno di calorie. Più le temperature esterne sono rigide e maggiore sarà il quantitativo di calorie bruciate dal corpo per far fronte al suo riscaldamento. Questo però non deve significare un’alimentazione sregolata che può produrre effetti negativi.

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30/10/2023 16:40
 
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Che cos’è la sindrome dei «piedi brucianti»: dolore con picchi simili a scosse elettriche

Si tratta di una neuropatia periferica che consiste in un danno a carico delle piccole fibre nervose periferiche e può essere legata a diverse condizioni come il diabete (ma non solo)


La sensazione di bruciore ai piedi, accompagnata da dolore costante con picchi simili a scosse elettriche o punture di spilli, quando non breve o occasionale, può essere il sintomo di una neuropatia periferica che prende il nome di sindrome dei piedi brucianti. «Consiste in un danno a carico delle piccole fibre nervose periferiche, che si distinguono dalle grandi per il diametro e la funzione di trasporto al cervello della sensibilità per la temperatura e il dolore — spiega Giuseppe Lauria Pinter, ordinario di Neurologia all’Università degli Studi di Milano e direttore scientifico dell’Irccs neurologico Carlo Besta di Milano —. Il disturbo non riguarda, dunque, il malfunzionamento dei nervi motori, ma di quelli sensitivi, anche se le persone che ne soffrono potrebbero accusare un senso di pesantezza e costrizione alle gambe e un fastidio a camminare a piedi nudi. Il dolore, persistente durante il giorno, si intensifica di notte, disturbando il sonno, e in generale provoca una riduzione della qualità di vita».

I sintomi: formicolii e dolore al contatto con acqua calda

Altri sintomi frequenti, di solito limitati ai piedi, sono: sensazione di calore o di freddo interno anche se la pelle è normale al tatto, formicolio, dolore al contatto con l’acqua prevalentemente calda. «Le piccole fibre sono responsabili anche del funzionamento delle ghiandole sudoripare e dello stato di vasocostrizione e vasodilatazione dei vasi sanguigni — precisa l’esperto —. Pertanto si possono verificare riduzione della sudorazione, abbassamento della pressione arteriosa rialzandosi da seduti o sdraiati, arrossamento intenso della pelle dei piedi, problemi intestinali e di erezione». Le cause sono molteplici. «In circa la metà dei casi è una conseguenza di altre patologie, prima tra tutte il diabete — sottolinea Lauria Pinter —. In più del 50% dei diabetici la funzione di queste piccole fibre è deteriorata per effetto dell’eccesso di glucosio nel sangue. È una complicazione molto comune anche del diabete non ben controllato».

Fattori scatenanti

A scatenare la sindrome dei piedi brucianti possono essere inoltre: «Ipotiroidismo, carenza di vitamine del gruppo B, l’alcolismo, l’amiloidosi, diverse malattie autoimmuni, come sarcoidosi, artrite reumatoide e connettiviti, tra cui sindrome di Sjögren, Lupus e le sclerodermie — elenca il professore —. Molti farmaci chemioterapici possono compromettere in maniera severa i nervi sensitivi, così come l’uso di alcuni antibiotici e antifungini. Più raramente il virus dell’Hiv o dell’epatite C». Nell’altra metà dei casi la causa è idiopatica, cioè non è nota. «Ma in circa il 10% di queste forme sconosciute all’Irccs Carlo Besta abbiamo contribuito a scoprire delle anomalie genetiche — continua l’esperto —. Nello specifico, si tratta di mutazioni di geni dei canali del sodio, proteine deputate alla conduzione degli impulsi elettrici attraverso i nervi. Questa scoperta ci ha permesso di identificare una nuova categoria di patologie alla base della neuropatia delle piccole fibre e di sperimentare nuovi farmaci mirati a modulare i canali del sodio, in un’ottica di medicina personalizzata contro il dolore neuropatico».

A chi rivolgersi

La persona con i piedi brucianti è bene che si rivolga al suo medico di medicina generale per valutare la necessità di una visita specialistica con il neurologo. In base al sospetto diagnostico, può essere indicata in alternativa una visita con il reumatologo o l’angiologo. Tra le malattie autoimmuni di cui la neuropatia a piccole fibre può essere la spia ci sono, infatti, quelle di origine reumatologica: «Oltre all’artrite reumatoide, il Lupus e le sclerodermie, anche la fibromialgia e alcuni tipi di vasculite, un’infiammazione della parete dei vasi sanguigni associata a malattie rare, per esempio la granulomatosi eosinofila con poliangioite» chiarisce Andrea Doria, ordinario di Reumatologia all’Università di Padova.

La diagnosi

La diagnosi di neuropatia delle piccole fibre sensitive che provoca la sensazione di bruciore intenso ai piedi (che se non trattata adeguatamente può estendersi alle gambe e alle mani) avviene tramite esami specifici. «Si esegue innanzitutto un’elettroneurografia per escludere che il danno coinvolga le fibre nervose di grande calibro — chiarisce Giuseppe Lauria Pinter—. Questo strumento, infatti, non riesce a misurare il funzionamento delle piccole fibre, che potrebbero essere alterate pur risultando non anomale al test. L’esame decisivo è la biopsia cutanea, che consiste nel prelievo di tre millimetri di cute poco sopra la caviglia per analizzare in modo accurato la densità delle fibre nervose nell’epidermide, una tecnica diagnostica che, una ventina di anni fa, è stata per la prima volta in Europa introdotta all’Ircss Carlo Besta e che ha consentito di definire la diagnosi di neuropatia delle piccole fibre in molti pazienti».

Le terapie

Accertata la diagnosi bisogna ricercare la causa e quindi individuare la cura migliore. «Per alleviare il dolore bruciante ai piedi si prescrive una terapia farmacologica a base di analgesici e al contempo si agisce sulla patologia secondaria associata alla neuropatia periferica con trattamenti mirati» spiega Lauria Pinter. Precisando che «la neuropatia delle piccole fibre può essere risolta anche quando non si guarisca dalla malattia sottostante».

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