di "quale" generazione si parla? perché...
generazione [ge-ne-ra-zió-ne] n.f. [pl. -i]
1 il generare; il processo per cui gli esseri viventi si riproducono, dando vita ad altri individui della stessa specie: la generazione dell’uomo, degli animali, delle piante; generazione spontanea
2 insieme di individui che hanno pressappoco la stessa età o vivono nella stessa epoca: la generazione presente; la nuova generazione
3 il periodo di tempo di circa 25 anni che intercorre tra due generazioni successive: due generazioni fa
4 insieme di persone che, all’interno di un gruppo familiare, hanno lo stesso grado di discendenza: la prima, la seconda generazione, i figli, i nipoti; trasmettere di generazione in generazione, di padre in figlio | (teol.) nella Trinità, la processione del Figlio dal Padre
5 tipo, serie di macchine, considerate in relazione al modo in cui sono progettate e realizzate, rispetto ad altre dello stesso tipo che riflettono una fase diversa dello sviluppo scientifico e tecnologico: i calcolatori della prima generazione
6 produzione, formazione, specialmente in usi scientifici e tecnici: generazione di calore; la generazione delle coniche | generazione di particelle, (fis.) formazione di particelle elementari per trasformazione di materia o di energia preesistente
7 (ant.) qualità, genere
? Dal lat. generatione(m), deriv. di generare ‘generare’; nel sign. di ‘tipo di macchine’ è calco dell’ingl. generation.
2005, De Agostini Scuola S.p.a. - Garzanti Linguistica
A mio avviso, se mi devo riferire a Luca 21, vedo
due "generazioni" riferite.
1) (Luca 21:5-9) 5
In seguito, mentre alcuni parlavano del tempio e di come fosse ornato con belle pietre e doni offerti a Dio, 6 Gesù disse: “Quanto alle cose che vedete ora, verranno i giorni in cui qui non ci sarà pietra che rimarrà sull’altra e che non verrà gettata giù”. 7 Allora gli chiesero: “Maestro, quando avverranno dunque queste cose? E quale sarà il segno del tempo in cui queste cose dovranno accadere?” 8 Lui rispose: “State attenti a non farvi ingannare, perché molti verranno nel mio nome, dicendo: ‘Sono io’, e: ‘Il tempo stabilito è vicino’. Non seguiteli. 9 Quando inoltre sentirete di guerre e disordini, non spaventatevi, perché prima devono accadere queste cose, ma la fine non verrà subito”.
che, ovviamente, comprendo come la generazione giudaica alla quale Gesù parlava in
quel momento.
2) (Luca 21:10-19)
10 Poi disse loro: “Nazione combatterà contro nazione e regno contro regno. 11 Ci saranno grandi terremoti e, in un luogo dopo l’altro, carestie ed epidemie; ci saranno fenomeni terrificanti e grandi segni dal cielo. 12 “Ma prima che accadano tutte queste cose, metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e gettandovi in prigione. Sarete portati davanti a re e governatori a causa del mio nome. 13 Questo vi darà modo di rendere testimonianza. 14 Decidete quindi nel vostro cuore di non preparare in anticipo quello che direte in vostra difesa, 15 perché io vi darò parole e sapienza che tutti i vostri oppositori insieme non potranno né contrastare né contraddire. 16 Inoltre sarete consegnati perfino da genitori, fratelli, parenti e amici; alcuni di voi verranno messi a morte, 17 e sarete odiati da tutti a causa del mio nome. 18 Eppure nemmeno un capello della vostra testa andrà perduto. 19 Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.
10
Poi disse loro: evidentemente, si riferiva ai suoi discepoli.
3) poi, parlando ad "
entrambe le generazioni", alle quali si riferiva, disse:
(Luca 21:20-24) 20 “Comunque, quando vedrete Gerusalemme accerchiata da eserciti accampati, sappiate che la sua devastazione è vicina. 21 Allora quelli che sono nella Giudea fuggano verso i monti, quelli che sono nella città vadano via e quelli che sono nelle campagne non vi entrino, 22 perché saranno giorni per fare giustizia, affinché si adempia tutto ciò che è scritto. 23 Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni! Infatti ci sarà grande angustia nel paese, e ira contro questo popolo. 24 E cadranno sotto i colpi della spada e saranno portati prigionieri in tutte le nazioni; e
Gerusalemme sarà calpestata dalle nazioni finché non saranno compiuti i tempi fissati delle nazioni.
Gesù, poi, indicò, dai versetti 25 a 28, eventi che si riferivano certamente a una "diversa generazione" da quella giudica fisicamente vivente in quel momento.
Evidentemente parlando con i suoi discepoli, (che di lì a poco sarebbero stati unti, alla pentecoste del 33) disse:
(Luca 21:29-33) 29
Poi fece loro un esempio: “Osservate il fico e tutti gli altri alberi. 30 Quando vedete che cominciano a germogliare, capite che l’estate è ormai vicina. 31 Allo stesso modo, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il Regno di Dio è vicino. 32 In verità vi dico che questa generazione non passerà affatto finché tutte queste cose non siano avvenute. 33 Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno affatto.
Ovviamente, riguardo alla distruzione di Gerusalemme e del suo tempio, Gesù poteva riferirsi pure alla generazione giudaica presente.
Ma l'espressione: "
finché tutte queste cose non siano avvenute", includeva l'ovvio riferimento pure a un tempo molto lungo, che una generazione: "(2 di garzanti):
insieme di individui che hanno pressappoco la stessa età o vivono nella stessa epoca: la generazione presente; la nuova generazione", non avrebbe potuto adempiere da quel momento in poi.
A quella [diversa] generazione (non quella giudaica o ebraica riferita al sistema basato sul vecchio patto), Gesù poi diede l'avvertimento, nella sua parte finale del tempo, di "mantenersi" vigilante e desta, dicendo [o avvertendo]:
(Luca 21:34-36) 34 “
State attenti che il vostro cuore non sia appesantito dagli eccessi nel mangiare e nel bere o dalle preoccupazioni della vita, e quel giorno non vi colga alla sprovvista 35 come un laccio. Infatti esso verrà su tutti quelli che abitano sulla faccia dell’intera terra. 36 State svegli, dunque, supplicando di continuo affinché riusciate a scampare da tutte queste cose che devono accadere e a stare al cospetto del Figlio dell’uomo”.
questo io comprendo:
due erano le generazioni che non sarebbero passate affatto.
Una, era quella giudaica fino alla distruzione del tempio e di Gerusalemme. era una generazione "carnale".
La
seconda, si riferiva alla [composita]
generazione degli unti, che sarebbero stati raccolti [che sarebbe "cresciuta"] nel tempo, fino ai nostri giorni e fino ad Harmaghedon.
il senso si comprende se si pensa a l'intero numero degli unti (144.000) come a una persona fisica [la "sposa" di Gesù], che "nasce" nella pentecoste del 33, e cresce "nel numero" fino ai nostri giorni (o fino al 1998).
i "rimanenti" di quella composita generazione, siano 1 siano 10 siano cento o poco più, saranno coloro che vedranno accadere tutte queste cose [non passeranno affatto] prima di essere trasferiti in cielo.
Se quindi si parla di previsioni per il
futuro, io comincio a credere questo "
futuro" sia ormai arrivato e si sta svolgendo sotto i nostri occhi.
ma questo è solo ciò che penso io...
ciao.
monseppe2