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Il nome Geova nelle Bibbie italiane

Ultimo Aggiornamento: 26/05/2023 15:34
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08/07/2013 10:29
 
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Re: Re: Re: Il nome divino nel testo
DIEGO.1966, 08/07/2013 09:52:




Che questa forma non sia oggi più utilizzata dal mondo accademico, che lo considera un importante errore filologico sviluppato a suo tempo, é altrettanto vero.





Gli "errori filologici" come li chiami tu sono incastonati in ogni evoluzione di nomi e parole. Mutazioni vocaliche e consonantiche, variazioni di pronuncia, cambiamenti di vocali per distinguere due parole simili, sono tutti mutamenti che fanno parte del percorso di una parola nel tempo. Per rendere pronunciabile una parola di cui si son perse le vocali, è ovvio che devo aggiungervi delle vocali: anche se non avessi la certezza assoluta che le vocali siano esattamente quelle, tale "resa" corrisponderà a una normale mutazione vocalica che avviene da una lingua all'altra.
Così in italiano la pronuncia sarà "caterina", in inglese "cheit": ma la C e la T ci fanno capire che stiamo parlando di quel nome.
Non mi andrò a scervellare per scoprire quali fossero le vere vocali, nè smetterò di chiamare una persona col suo nome dicendole: "Non conosco le vocali originali, quindi preferisco non chiamarti per nome".
Alla stessa maniera dell'esempio di "caterina/cheit", che mantengono la forza del nome pur cambiando vocali e allontanandosi dalla primigenia forma di quel nome, a noi va bene sia Geova che Jahveh o Jah (come forma contratta di Jahveh) - le consonanti associate al riferimento del significato tracciano il SENSO UNIVOCO del nome - l'importante è non annullare il senso di quel nome, sostituendolo con un titolo come Signore.
A conferma di ciò, moltissimi scrittori e docenti universitari utilizzano la forma Geova:

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Il linguista Pittano Giuseppe, nel suo libro La comunicazione linguistica, testo di lingua italiana per le scuole superiori (Mondadori Bruno Scolastica - 1988) utilizza la forma Geova. Alle pp. 115,116 c'è il sottotitolo I figli di Geova, e spiega che "i nomi ebraici sono assai diffusi da noi...per l'influenza della tradizione biblica in tutta l'onomastica cristiana". Cita vari es. fra cui il nome "Elia (da El + Yahvè = Dio è Yahvè, Dio è Geova)".

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L'italianista e docente universitario Francesco Tateo, nel suo saggio Simmetrie Dantesche (Palomar Edizioni, Bari - 2001) utilizza il nome Geova a p. 62

"Il famoso episodio biblico mostrava inoltre il re di Babilonia preso dall'ira e spinto dalla negazione di Dio all'ingiustizia e alla violenza contro i devoti di Geova"

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Il critico letterario e scrittore Giovanni Macchia cita il nome Geova nel suo saggio Il teatro delle passioni (Milano, Adelphi, 1993)

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Mario Ghidelli, nel suo Voglio ritornare a casa (Armando editore, 2009), riporta:

"Alcune traduzioni bibliche, che sono alla portata di ognuno di noi, traducono il nome "Signore" con Jahvè, Geova"

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Eugenio Bucciol, scrittore, nel suo Animali al fronte (2003), riporta:

"Lo stesso Geova, nella sua reprimenda al povero Giobbe si è consentito una digressione sulla bellezza del cavallo in guerra"

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Gianni Rossi Barilli, giornalista, ne Il movimento gay in Italia (1999) parla del "flagello inviato da Geova sui sodomiti"

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Francesco Totaro, ordinario di Filosofia Morale nell'Università di Macerata, nel suo Non di solo lavoro: ontologia della persona ed etica del lavoro nel passaggio di civiltà (1999) scrive:

"...da un lato l'uomo si sentirà liberato dalla "maledizione di Geova", cioè dalla fatica di procurarsi i mezzi di sussistenza"

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Adriano Pessina, ordinario di Filosofia Morale presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, citando il biologo Lewontin, scrive nel suo Bioetica. L'uomo sperimentale (2006):

"Secondo Lewontin, Geova, Clonatore Celeste, avrebbe infatti clonato Eva usando una costola di Adamo"

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Nadine Gordimer, scrittrice vincitrice del premio Nobel per la Letteratura (1991), in Stories (2005) chiama Geova il dio degli ebrei.

"Ma Geova rifiutava le offerte di Caino e gradiva quelle di Abele. Perché? Per quale ragione? Ne vedo soltanto una: Geova detesta i legumi e adora la carne".

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Il filosofo camerunense Achille Mbembe, considerato uno dei più importanti teorici del post-colonialismo viventi, cita più di una volta il nome Geova nel suo celebre saggio Postcolonialismo (2005), ad esempio a p. 253

"L'alleanza tra il popolo "eletto" e il proprio dio si fondava su due princìpi: che Geova solo fosse oggetto di culto, e che fosse il solo re d'Israele"

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Manuel Vazquez Montalban, scrittore, poeta, giornalista e saggista catalano, cita il nome Geova nel suo Ricette Immorali (1981).

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Lo scrittore Torvald Faegre, nel saggio Tende (1981) a p.9 riporta:

"Questo contrasto non è mai stato risolto ma il racconto biblico fa intendere che Dio, o Geova, stesse dalla parte dei nomadi. Ciò non ci sorprende, considerando che Geova era originariamente un dio nomade"

E, ancora, in riferimento a Sodoma:

"Geova distrusse la città del peccato"

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Josè Saramago, premio Nobel per la letteratura nel 1998, nel suo Una terra chiamata Alentejo, riporta diverse volte il nome di Geova, in riferimento al Dio biblico.

Le citazioni potrebbero continuare a decine


[Modificato da admintdg3 08/07/2013 10:50]



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