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Confutazione trasmissione Radio Maria del GRIS di novembre 2013...

Ultimo Aggiornamento: 26/11/2013 14:53
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23/11/2013 14:13
 
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Grazie Admin,

viceadmintdg1, 22/11/2013 14:51:

L’ultimo intervento è di don Battista Cadei, del GRIS di Bergamo, che dice:

i tdG danno molta importanza al nome Geova ma ignorano l’importanza del nome di Gesù. Il NT da molta importanza al nome di Gesù, mentre i tdG praticamente lo ignorano.
Cito alcuni passi che mostrano l’importanza del nome di Gesù:

Mt 10:22: Mt 18:20: Apocalisse 2:3: Atti 2:38: Atti 3:6: Atti 4:12: Filippesi 2:9:
Tutti questi testi evidenziano l’importanza del nome di Gesù. Quindi non si può dire come fanno i tdG di insegnare solo ciò che dice la Bibbia e poi ignorare l’importanza del nome di Gesù, l’unico nome mediante il quale possiamo essere salvati!

I tdG oltre ad ignorare questi passi, nel senso che non ne danno molta enfasi, a volte ne danno anche traduzioni erronee.




Mi scusi, ma cosa le fa pensare che noi “ignoriamo questi passi, nel senso che non ne diamo enfasi" (alle traduzioni erronee verrò dopo….)?

Nessun cristiano testimone di Geova si sogna, neppure una volta, di mancare di citare ad esempio il passo di Atti 4:12, laddove viene detto “in nessun altro c’ è salvezza; non vi è infatti sotto il cielo altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che siamo salvati” (CEI).

Ha notato che viene detto “dato”? Dato da chi?

Allora, banalmente, i cristiani testimoni di Geova non solo non ignorano affatto i passi da lei citati, ma si premurano di ricordare “chi” ha dato quell’ Uomo per mezzo del quale dobbiamo essere salvati e quindi leggono quanto segue:

Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio Unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia vita eterna. Dio infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui” (Gv. 3:16-17 CEI)

In questo si è manifestato l’ amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui” (1 Gv. 4:9 CEI).

E non dimenticano mai neppure di leggere quanto segue:

Questa è la vita eterna, che conoscano te, L’ UNICO VERO DIO, e colui che hai mandato, Gesù Cristo” (Gv. 17:3 CEI).

Come vede, i cristiani testimoni di Geova non solo danno grande enfasi ai passi che lei ha citati, ma danno altrettanta enfasi a Colui, Geova Dio, che è l’ Autore di tutto il disegno di salvezza per mezzo di Suo Figlio Unigenito.

Il problema è semmai il vostro: siccome per voi, Dio è una trinità immanente, ecco che per voi è il solo vero Dio, YHWH, il Padre (Gv.17:3 ; Gv. 5:43-45), a non avere alcuna importanza né alcun significato!

viceadmintdg1, 22/11/2013 14:51:


I tdG accusano i cattolici di aver sostituito nell’AT il Tetragramma con Signore. Ma noi abbiamo mostrato che siamo autorizzati a farlo perché così hanno fatto tutti gli autori del NT, infatti neppure una volta nel NT viene usato il nome di Dio, anche quando viene citato l'AT!




Ma questo è sbagliato e lo abbiamo già spiegato in precedenti post.
Dire che il Nome Divino nel N.T., nei manoscritti che ci sono pervenuti, non ci sia non è esatto.

Il Nome c’ è, ben quattro volte in Apoc. 19:1,3, 4, 6.
Vediamo ad esempio il testo greco di Apoc. 19:1 per la parte che ci interessa:
Hallelouia;
he soteria kai he doxa kai he dunamis tou theou hemon
”.

Come traduce la CEI?

Alleluia! Salvezza, gloria e potenza sono del nostro Dio”.

Se un mio studente biblico dovesse chiedermi: “che cosa significa Hallelouia", che cosa dovrei rispondergli, caro Cadei?
Lodate il Signore”?
Non potrei rispondergli così, giacchè il greco mantiene la forma contratta del Nome Divino, iah. Infatti Hallelouia, letteralmente, significa “lodate Iah”!

E se mi facesse la solita obiezione?
"Per gli ebrei Iah, la forma contratta, non equivale al Nome Divino"....
Gli risponderei che potrebbe essere così per certa tradizione giudaica, ma non è così per la Sacra Scrittura, giacchè il salmista ispirato da Dio scrisse quanto segue:

Cantate a Dio, inneggiate al nome suo, celebrate il cavalcante nel deserto, con Iah, il suo nome ed esultate in presenza sua “ Salmo 68:4 interlineare ebraico italiano A. Vianello” [Salmo 68:5 CEI].
La stessa CEI qui rende “Iah” con “Signore (Iah nel testo ebraico) è il suo Nome”.

Quindi per il salmista ispirato da Dio anche la forma contratta Iah è equivalente al Nome di Dio…

Chiunque può controllare in questo sito che qui vi è la forma contratta del Nome ……

www.scripture4all.org/OnlineInterlinear/Hebrew_Index.htm

Inoltre, che esistesse una cosiddetta prassi apostolica in tal senso non possiamo dirlo con certezza, visto che non abbiamo i manoscritti originali del N.T. e visti i testimoni che confermano la presenza del tetragramma ai tempi di Gesù nella LXX.
Nè regge l' obiezione che, in tal caso, dovremmo non tenere conto dell' intero N.T., giacchè possiamo anche supporre (e tantissimi indizi portano in quella direzione...) che il tetragramma possa essere stato sostituito con kyrios dai copisti cristiano-gentili per cui quel Nome non significava pressocchè nulla, mentre non possiamo certo supporre che i copisti medesimi abbiano sostituito l' intero N.T.!

E comunque ciò non costituirebbe una prassi.
Perché?
Cosa dice Paolo in 1 Cor. 9:19-23?
Di fare tutto per amore della buona notizia o vangelo e di essere “giudeo per i giudei, per guadagnare i giudei” (1 Cor. 9:20). Paolo non fece la stessa cosa quando arrivò nel tempio purificandosi cerimonialmente (Atti 21:26), pur dichiarando egli stesso di non essere sotto la Legge? (1 Cor. 9:20)?

Sicuramente gli apostoli avranno rispettato questa massima paolina giacchè non solo predicavano in Palestina, ma ovunque andavano (specie Paolo, Barnaba, Sila, Timoteo, ecc.) c’ erano i giudei della diaspora: probabile quindi che rispettassero tale tradizione giudaica: è bene ricordare che il cristianesimo era appena alle origini....

Ma ciò non costituisce una prassi apostolica per le ragioni sopra evidenziate: inoltre, oggi l’ opera che noi cristiani testimoni di Geova svolgiamo è quella della testimonianza del Regno di Dio prima che sopraggiunga la fine (Mt. 24:14), in un' epoca in cui il giudaismo è ormai netta minoranza, con le sue tradizioni consolidate, quindi perché ancor oggi dovremmo rispettare una tradizione a-scritturale giudaica?

O non dovremmo, altresì, far conoscere il Nome e il suo senso pieno come fece Gesù (il cui nome significa “YHWH è salvezza”) con gli apostoli?
Che cosa dovrei fare con un mio studente biblico, se mi chiedesse che cosa significa in ebraico, il nome Gesù?
"Il Signore è salvezza" quando la stessa cattolicissima Bibbia di Gerusalemme, nella nota a Mt. 1:21, dice che "Yehosua vuol dire: YHWH salva"?

E’ esattamente ciò che facciamo noi cristiani testimoni di Geova….

(segue seconda parte….)
[Modificato da admintdg2 23/11/2013 14:55]
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