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Punizione dell'essere umano

Ultimo Aggiornamento: 13/11/2016 12:08
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05/09/2016 07:27
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
verderame.1958, 9/4/2016 11:43 PM:




Satana mi sembra che sia specificato nella bibbia che sarà distrutto per sempre.

Riguardo Adamo... non è scritto che "il salario che paga il peccato è la morte"? Da essere imperfetto è morto, perchè non beneficierebbe anche lui del sacrificio di Cristo.

Perchè non potrebbe far parte degli ingiusti che saranno risuscitati?
Tanto per ragionarci sopra.




Peche e' ucciso Anche a Cristo . Adamo si e' comportato come Caino, Che uccise Abele.
[SM=x1408438]


05/09/2016 08:43
 
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Cos'è il male? E' possibile creare un sistema in cui evitarlo?

La risposta è no se questo sistema è popolato da esseri senzienti superiori a 1. Il male è una naturale e particolare configurazione o proprietà dell'interrelazione. Genesi 3:22 lo attesta poiché nel contesto in cui viene inserita la "conoscenza del bene e del male" è un contesto che trascende questa realtà immanente ed è un contesto in cui non si era manifestato ancora il male a livello fattuale: di fatto esisteva solo come concetto.

Dal momento che emetto una regola o volontà divina in un contesto di libero arbitrio il male prende forma concettualmente configurandosi come il contrario di quella regola o volontà. La sua determinazione o fattibilità è ciò che rende senzienti e consente l'esercizio del libero arbitrio e che in ultima analisi mi fa convincere di essere diverso da una macchina molecolare che esegue delle istruzioni precalcolate. Questa evidenza è prima di tutto endogena: ovvero non devo sperimentare il male per rendermi conto che 1) esiste 2) che io possa veicolarlo sul piano fattuale.

Una peculiarità di questo universo è la freccia del tempo. Una volta generata la causa non si può evitare l'effetto e soprattutto, qualsiasi sistema non può tornare allo stato precedente al suo turbamento senza evitare le ripercussioni della causa che l'ha turbato: ad esempio un sasso lanciato in uno stagno causerà delle onde che turberanno la sua quiete: può tornare ad uno stato di acquiescenza, ma non prima che le onde generate dall'impatto della pietra finiscano il loro moto naturale. Tutta la nostra esistenza si basa su questo concetto di continuum spazio-tempo.

La natura di questo universo e la particolare condizione che lo caratterizza ha gettato le basi per il pensiero satanico di opporsi con successo al proposito di Dio. Satana, forse, pensò d'intravedere nelle meccaniche della struttura creata la possibilità di mettere in imbarazzo il Creatore, vide una finestra di opportunità per inserirsi e trovare una contraddizione che avrebbe screditato Geova come Sovrano Universale. Dato un comando e una prospettiva, e data la freccia del tempo, egli, forse, pensò che facendo di Eva ed Adamo i veicoli del male a livello fattuale Dio non potesse portare a termine ciò che si era proposto: una volta violato il comando divino, o avrebbe disatteso la preannunciata sentenza o avrebbe disatteso il Suo proposito: egli, Satana, non contemplò l'esistenza di una soluzione in armonia alle Sue leggi.

Ora queste premesse erano necessarie per comprendere come il sistema sebbene contempli intrinsecamente il male, cosa inevitabile dal momento di determinare una creatura senziente, sia sviluppato anche per potenzialmente mai determinarlo sul piano fattuale. Tuttavia ciò accadde e Geova si limitò a prenderne atto. L'autodeterminazione e le sue conseguenze erano parte integrante del sistema che ora passò per volontà alle creature senzienti: interropendo questo processo Dio avrebbe interrotto il naturale svolgersi del sistema, ma contemporaneamente decise di farlo tornare ad uno stato di acquiescenza, senza violare alcuna legge del sistema stesso. Questo significava lasciare che le onde di turbamento generate dal peccato si esaurissero nei limiti e nelle peculiarità possibili al sistema.

Farlo gli costò molto. Geova quando guarda alle Sue creature soffre con loro, per ristabilire il sistema ha dovuto sacrificare la cosa più cara e questi eventi non sono slegati alla teodicea bensì ne fanno parte. Come ti ha spiegato bene Aquila la risposta alla questione che sollevi non può prescindere dalla finalità della volontà divina di ripristinare l'originale proposito cancellando gli effetti del male veicolato da Adamo sul piano fattuale e che sono inevitabili in questa struttura caratterizzata dal continuum spazio-tempo.

Non per nulla sebbene la domanda sul male sia una delle prime nei nostri manuali per lo studio della bibbia essa è inserita tra la metà e la fine degli argomenti, proprio perché per rispondervi esaustivamente occorre prima conoscere il Creatore per comprenderne pienamente le azioni e i comportamenti che ne dettano le motivazioni: la prima delle quali è sempre e soltanto l'amore per le Sue creature.

Mi rendo conto che questa considerazione ne renda possibili molte altre in cascata, e che sia lungi dall'essere stata esaustiva, ma spero di aver dato un minimo contributo affinché tu possa proficuamente meditare sui tuoi interrogativi.
05/09/2016 09:23
 
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Se vogliamo attenerci al testo è errato dire che Adamo non sapeva dell'esistenza di malattie e sofferenza legata alla morte, il testo semplicemente non lo dice, ma gli animali potevano benissimo ammalarsi e Adamo poteva sperimentare la sofferenza fisica con il suo corpo. Dal racconto successivo non risulta comunque che Adamo o Satana ritenesse la condanna una vendetta o ingiusta, accusandolo Dio di aver nuovamente mentito. Detto ciò sofferenza e malattie sono non conseguenza della condanna ma del peccato.

Questo in breve...
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05/09/2016 11:18
 
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Re:
Dante.V, 05/09/2016 08.43:

Cos'è il male? E' possibile creare un sistema in cui evitarlo?

La risposta è no se questo sistema è popolato da esseri senzienti superiori a 1. Il male è una naturale e particolare configurazione o proprietà dell'interrelazione. Genesi 3:22 lo attesta poiché nel contesto in cui viene inserita la "conoscenza del bene e del male" è un contesto che trascende questa realtà immanente ed è un contesto in cui non si era manifestato ancora il male a livello fattuale: di fatto esisteva solo come concetto.




Creando l'albero del bene e del male Dio ha reso il concetto fattibile, mettendo la prima coppia umana davanti a una scelta, cosa che per le altre creature spirituali non aveva fatto (almeno la Bibbia non ne parla). Possiamo dire che è Dio ad aver innestato il processo.

Dunque seguendo questo tuo ragionamento, il male esisterà sempre.
Niente può impedire che, anche dopo i mille anni, che degli individui si comportino male.




Non per nulla sebbene la domanda sul male sia una delle prime nei nostri manuali per lo studio della bibbia essa è inserita tra la metà e la fine degli argomenti, proprio perché per rispondervi esaustivamente occorre prima conoscere il Creatore per comprenderne pienamente le azioni e i comportamenti che ne dettano le motivazioni: la prima delle quali è sempre e soltanto l'amore per le Sue creature.



Quando creò gli animali, che secondo Barnabino già si ammalavano e soffrivano prima del peccato, possiamo ancora dire che la sua motivazione è sempre l'amore per le sue creature? Non è perche creati inferiori all'uomo che questi animali soffrono di meno. Come la mettiamo?

Ammalarsi soffrire e morire è bene o male? Se è un bene di cosa ci lamentiamo? Perché aspirare ad un nuovo sistema di cose?

Dio poteva far morire l'uomo senza aggiungere la sofferenza, come nei film di western, quando il cavallo è spacciato per non farlo soffrire gli tirano una pallottola in testa.
[Modificato da verderame.1958 05/09/2016 11:27]



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Isaac Asimov
05/09/2016 12:28
 
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Re: Re:
verderame.1958, 05/09/2016 11.18:



Creando l'albero del bene e del male Dio ha reso il concetto fattibile, mettendo la prima coppia umana davanti a una scelta, cosa che per le altre creature spirituali non aveva fatto (almeno la Bibbia non ne parla). Possiamo dire che è Dio ad aver innestato il processo.





scusa, Verderame. Puoi leggere il mio post n. 60 e - se desideri - commentarlo?
05/09/2016 12:51
 
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Caro Verdrame,


Quando creò gli animali, che secondo Barnabino già si ammalavano e soffrivano prima del peccato, possiamo ancora dire che la sua motivazione è sempre l'amore per le sue creature? Non è perche creati inferiori all'uomo che questi animali soffrono di meno. Come la mettiamo?



Non ho detto che si ammalavano, ho detto che le Scritture non dicono nulla, dunque non possiamo supporre neppure il contrario. Il problema che ti poni della sofferenza degli animai è relativo al concetto di "amore" e al concetto di "sofferenza" giacché non possiamo sapere se un batterio, un'ameba o altre creature soffrano nel senso che gli esseri umani attribuiscono a questo termine mentre come esseri umani tendiamo a proiettare i nostri sentimenti su altri esseri.


Ammalarsi soffrire e morire è bene o male? Se è un bene di cosa ci lamentiamo? Perché aspirare ad un nuovo sistema di cose?



Non esiste il bene e il male assoluto se non in relazione a Dio, il resto dipende dalle circostanze.


Dio poteva far morire l'uomo senza aggiungere la sofferenza



Quello che non capisci, e mi domando a questo punto se non vuoi capire, è che Dio non ha aggiunto sofferenza, la sofferenza è il risultato fenomenico del peccato non della volontà di Dio di far soffrire qualcuno.

Tornando all'esempio del bambino che vuole pilotare il Boing 747, le sofferenze che deriveranno dall'impatto al suolo non sono "aggiunte" da Dio, ma sono il banale risultato di una scelta scellerata. Si raccoglie solo quello che si semina.


come nei film di western, quando il cavallo è spacciato per non farlo soffrire gli tirano una pallottola in testa



Se ci pensi questo sarebbe ingiusto da parte di Dio... se agisse in questo modo interverrebbe in modo deterministico nella vita di ciascuno determinando di "sopprimere" una vita senza alcun motivo specifico. Non è Dio ad uccidere, per le Scritture, la il Peccato che genera la corruzione della carne, figuriamoci se Dio avesse soppresso delle vite cosa poteva dire Satana: tu sei un assassino, un boia in piena regola.

Inoltre non ci sarebbe alcun concetto di responsabilità individuale, se non ci fosse sofferenze si potrebbero tenere comportamenti asociali e pericolosi senza preoccuparsi di nulla, l'uomo non proverebbe mai i risultati del peccato o dell'andare contro le leggi della natura o quelle morali.

Shalom
[Modificato da barnabino 05/09/2016 12:52]
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05/09/2016 12:57
 
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Creando l'albero del bene e del male Dio ha reso il concetto fattibile, mettendo la prima coppia umana davanti a una scelta, cosa che per le altre creature spirituali non aveva fatto (almeno la Bibbia non ne parla). Possiamo dire che è Dio ad aver innestato il processo.



Il processo era implicito nell'universo esattamente come quello di materia e antimateria, l'albero era solo un modo didattico di rappresentarlo. Comunque nel mondo spirituale esisteva la stessa problematica, Satana anche senza albero decise di ribellarsi a Dio, e in quella ribellione trascinò altri angli e la prima coppia umana.

Shalom
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05/09/2016 14:10
 
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Creando l'albero del bene e del male Dio ha reso il concetto fattibile, mettendo la prima coppia umana davanti a una scelta, cosa che per le altre creature spirituali non aveva fatto (almeno la Bibbia non ne parla). Possiamo dire che è Dio ad aver innestato il processo.



Certamente, la morte era un carattere di controllo del sistema. Bada bene però che essa potenzialmente sarebbe esistita solo concettualmente, renderla fattibile dipendeva esclusivamente dalla volontà della Creatura, non da quella di Dio.


Dunque seguendo questo tuo ragionamento, il male esisterà sempre. Niente può impedire che, anche dopo i mille anni, che degli individui si comportino male.



Esisterà sempre come concetto in quanto si configura automaticamente come contrario di ciò che è bene.

Nel momento in cui degli individui cederanno alla propria autodeterminazione di fare il male, essendo già passata la naturale conseguenza di queste onde di disturbo, esse saranno stroncate alla loro origine (come attesta Isaia) poiché già abbiamo abbastanza saggiato cosa il male (il contrario della norma divina) è capace di fare sul piano fattuale. La volontà di coloro che sceglieranno il bene non sarà più turbata dalla volontà di coloro che sceglieranno, nonostante la storia, il male: tieni conto che purtroppo all'inizio l'intera umanità consistente in due unità scelse il male. L'azione e la permissione della loro autodeterminazione fu un atto dovuto per la salvaguardia del bene del libero arbitrio e il ripristino delle condizioni iniziali sarà un atto dovuto a tutti coloro che pur subendo gli effetti di quella causa non ne sposano il significato morale.


Quando creò gli animali, che secondo Barnabino già si ammalavano e soffrivano prima del peccato, possiamo ancora dire che la sua motivazione è sempre l'amore per le sue creature? Non è perche creati inferiori all'uomo che questi animali soffrono di meno. Come la mettiamo?



Qui entrano in gioco diversi fattori da valutare. La sofferenza e il concetto di sofferenza è implicitamente costituito da un'elevata percezione di sé. Noi arbitrariamente e forse senza nemmeno pensarci applichiamo una valutazione in merito a questa scala che sembra salire proporzionalmente alla complessità di questo fattore. Se uccidiamo una zanzara non ci chiediamo, o almeno il senso comune, non s'interroga sul fatto se essa abbia potuto o meno soffrire. E nessuno viene arrestato se uccide un'insetto. La stessa cosa accade, ad esempio, coi pesci. Mano a mano che si sale in questa scala di valutazione della complessità, il principio non è più lo stesso se parliamo di cani, gatti o delfini. Questi esemplari infatti sembrano denotare una percezione di sé più elevata rispetto agli insetti o forme di vita meno sofisticate.

La consapevolezza o meno del proprio stato è quindi una conseguenza autoreferenziale. Un animale è consapevole di soffrire? Se la risposta è no, allora la percezione in 'male' di ciò che accade è un riflesso etico che appartiene solo all'osservatore e non al soggetto.

Siamo tutti d'accordo nel definire qualsiasi forma di vita animale inferiore a quella dell'uomo. Anche Dio lo ha pensato e ciò è evidente sia dal mandato che Dio ha concesso all'uomo sia alla prospettiva che a quest'ultimo ha donato.

Che poi gli animali fossero soggetti ad eventi indiretti alla causa dell'uomo e che 'soffrissero' (qualsiasi cosa esso significhi) è un elemento che non si evince dalle scritture, ma posso affermare con sicurezza che essi hanno sofferto e hanno subito più estinzioni per l'attività umana che non per i cicli naturali.


Ammalarsi soffrire e morire è bene o male? Se è un bene di cosa ci lamentiamo? Perché aspirare ad un nuovo sistema di cose?



Ammalarsi soffrire e morire è sicuramente un 'male' per chiunque scelga il dominio di Dio ed abbia una percezione e consapevolezza di sé e del proprio stato. E' un bene (la cancellazione dall'esistenza) per tutti coloro che desiderano l'alienazione da Dio poiché i due estremi non possono coesistere nello stesso sistema e fortunatamente l'espressione della volontà di coloro che scelgono il dominio di Dio è tutelata e garantita attraverso un carattere di controllo che è la morte. E come ha ribadito Barnabino sofferenza e malattie sono una conseguenza naturale, non la norma in un perfetto ecosistema dove al 'male' non sarà permesso d'indugiare, ma sarà stroncato all'istante.


Dio poteva far morire l'uomo senza aggiungere la sofferenza, come nei film di western, quando il cavallo è spacciato per non farlo soffrire gli tirano una pallottola in testa.



Una volta poste le condizioni per la restaurazione questo è proprio ciò che avverrà secondo Isaia 65:20. Noi viviamo una parentesi dolorosa provocata dal principio di causa ed effetto che è irreversibile. Sebbene la promessa di Dio renda certa non l'irreversibilità bensì la restaurazione di tutto ciò che Adamo ha ipotecato. La sofferenza è legata ad una condizione di debito, ma una volta pagato il debito la sofferenza ed i suoi effetti saranno non solo cancellati, bensì recuperati. Con una più ampia visione possiamo per fede apprezzare già ora ciò che il futuro riserverà all'umanità ubbidiente: la stessa gioia che fu posta dinanzi al Cristo e che lo rese capace di morire per tutti coloro che esercitano fede in lui.









[Modificato da Dante.V 05/09/2016 14:14]
05/09/2016 15:05
 
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Re:
barnabino, 05/09/2016 12.51:

Caro Verdrame,

Se ci pensi questo sarebbe ingiusto da parte di Dio... se agisse in questo modo interverrebbe in modo deterministico nella vita di ciascuno determinando di "sopprimere" una vita senza alcun motivo specifico. Non è Dio ad uccidere, per le Scritture, la il Peccato che genera la corruzione della carne, figuriamoci se Dio avesse soppresso delle vite cosa poteva dire Satana: tu sei un assassino, un boia in piena regola.

Shalom




Io pensavo a una specie di orologio biologico, programmato fin dall'inizio dell'umanità, e ereditato in seguito geneticamente, come il peccato. Arrivati all' età per esempio di 120 anni, l'individuo si spegne serenamente nella morte, la non vita, come da contratto. La legge è uguale per tutti.

Invece a cosa assistiamo? C'è chi effetivamente campa fino a 120 anni senza quasi malattie, e c'è gente che muore in atroci sofferenze a 2 anni, chi a 10, chi a 20 ecc. La morte non uguale per tutti. Non è ingiustizia questa?

E poi Dio si è fatto tanti scrupoli per uccidere direttamente forse miliardi di persone con il diluvio universale?

Perchè non ha lasciato l'umanità fare il suo percorso d'indipendenza nei suoi confronti?

Adamo ha forse lanciato un sasso nel lago, ma Dio ha fatto cadere una montagna. Più che onde ha creato uno Tsunami nel nostro sistema.

I
[Modificato da verderame.1958 05/09/2016 15:08]



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Isaac Asimov
05/09/2016 15:19
 
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Perchè non ha lasciato l'umanità fare il suo percorso d'indipendenza nei suoi confronti?



Geova è il garante universale delle libertà.

Laddove vi sono interventi diretti è per preservare il diritto di libertà di coloro che credono in Lui. In egual misura Egli deve consentire il percorso di alienazione e garantire quello di riconciliazione.

Questi percorsi hanno pari dignità e devono entrambi essere preservati nel delicato equilibrio del libero arbitrio.

Ogni intervento diretto da parte di Dio è atto a consentire la libera espressione del libero arbitrio senza che ogni sua espressione soffochi la controparte.
05/09/2016 16:25
 
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Re:
Dante.V, 05/09/2016 15.19:


Perchè non ha lasciato l'umanità fare il suo percorso d'indipendenza nei suoi confronti?





Ogni intervento diretto da parte di Dio è atto a consentire la libera espressione del libero arbitrio senza che ogni sua espressione soffochi la controparte.




Vuoi dire che è quello che è successo nei giorni di Noè?
Io da quel che leggo non mi risulta che qualcuno forzava o abbia impedito Noè di costruire l'arca.

Ci sono sono sempre state dittature che hanno soffocato il libero arbitrio di molti, come mai non è intervenuto per garantire la libera espressione del loro, di libero arbitrio?

[Modificato da verderame.1958 05/09/2016 16:27]



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Isaac Asimov
05/09/2016 16:43
 
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Caro Verderame,


Io pensavo a una specie di orologio biologico, programmato fin dall'inizio dell'umanità, e ereditato in seguito geneticamente, come il peccato. Arrivati all' età per esempio di 120 anni, l'individuo si spegne serenamente nella morte, la non vita, come da contratto



Ma il contratto non prevedeva quello, Adamo non ha chiesto a Dio di morire né Geova lo ha condannato a morire. La morte e la sofferenza sono una naturale conseguenza del peccato: Dio non poteva più proteggere Adamo dall'ambiente circostante, dalle sue scelte, dalla mera fatalità.

Adamo ha scelto di decidere da sé cosa era bene e male, e Geova gli ha lasciato la libertà di esperire il bene e il male, con tutto quello che questo comporta, in bene e in male. Non gli ha limitato di godere dei vantaggi della libertà come degli svantaggi della libertà.


La legge è uguale per tutti



Infatti tutti dobbiamo morire, possiamo persino toglierci la vita, ma allo stesso tempo tutti possiamo riscattarci alla vita.


Invece a cosa assistiamo? C'è chi effetivamente campa fino a 120 anni senza quasi malattie, e c'è gente che muore in atroci sofferenze a 2 anni, chi a 10, chi a 20 ecc. La morte non uguale per tutti. Non è ingiustizia questa?



Le sperequazioni, l'ingiustizia, il caso avverso fanno parte integrante della scelta di Adamo di esercitare la sua libertà in modo indipendente da Dio. Come ti ha spiegato bene Dante, Egli non può limitare la libertà dei Adamo piegando in bene o in male perché verrebbe meno il libero arbitrio dell'uomo che non esperirebbe mai il risultato del suo agire. Dio non può fermare la mano dell'assassino perché togliere una vita è parte integrante della libertà totale chieste e concessa ad Adamo.


E poi Dio si è fatto tanti scrupoli per uccidere direttamente forse miliardi di persone con il diluvio universale?



Dio aveva dato la possibilità di scegliere di non morire, anche in quel caso la morte fu il risultato di una scelta.


Perchè non ha lasciato l'umanità fare il suo percorso d'indipendenza nei suoi confronti?



Perché se ricorderai in quella circostanza non era una questione di umanità ma di umanità messa in pericolo da un patrimonio genetico estraneo a quello di Adamo (Ge 6:4). Ma non adiamo OT, il principio è quello riassunto da Dante: "Laddove vi sono interventi diretti è per preservare il diritto di libertà di coloro che credono in Lui. In egual misura Egli deve consentire il percorso di alienazione e garantire quello di riconciliazione".


Adamo ha forse lanciato un sasso nel lago, ma Dio ha fatto cadere una montagna. Più che onde ha creato uno Tsunami nel nostro sistema



Dio non ha "fatto" cadere nulla, Egli semplicemente permette ad Adamo e i suoi discendenti di governare il sistema secondo le regole di bene o male che l'uomo via via si pone nel corso della storia. Adamo ha fatto una scelta e Dio gli permette di esperirne vantaggi e svantaggi. Non mi pare un concetto complicato da capire.

Shalom
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05/09/2016 16:44
 
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Vuoi che è quello che è successo nei giorni di Noè?
Io da quel che leggo non mi risulta che qualcuno forzava o abbia impedito Noè di costruire l'arca.



Che abbiano impedito la costruzione dell'arca non lo leggiamo, ma leggiamo che l'unione tra angeli e uomini aveva prodotto un'ibridazione dai tratti talmente violenti da minacciare quel futuro e il libero arbitrio di tutti coloro che fino a quel momento vollero credere nella promessa di Dio esposta in Genesi 3:15 e che il garante della libertà universale metteva a disposizione come strada per tornare a lui.


Ci sono sono sempre state dittature che hanno soffocato il libero arbitrio di molti, come mai non è intervenuto per garantire la libera espressione del loro, di libero arbitrio?



Perché il Garante Universale lascia le sue creature libere, ma non può permettere che il libero arbitrio individuale sia spezzato definitivamente privandolo della speranza nella riconciliazione. Dalla morte vi è la resurrezione, ma non può esistere resurrezione diversa da quella garantita nel Suo nuovo sistema.

Questo limita l'intervento di Dio solo alla minaccia causale più grande, ovvero la distopia di un mondo perennemente alienato da Lui.

Ad esempio non permetterà al libero arbitrio umano di rovinare invariabilmente il pianeta, o permettere una distopia perenne, ma può permettere la morte individuale poiché vi è la garanzia della resurrezione ed ogni soppressione del libero arbitrio individuale è solo transitoria in questo caso.
05/09/2016 16:53
 
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Caro Verderame,


Vuoi dire che è quello che è successo nei giorni di Noè?
Io da quel che leggo non mi risulta che qualcuno forzava o abbia impedito Noè di costruire l'arca



Secondo le Scritture i "figli di Dio" si erano materializzati per sposarsi con le "figlie degli uomini" generando una progenie ibrida di Nefilim. Questo avrebbe messo in pericolo il proposito di Dio e la promessa di un seme umano come redentore dell'umanità.


Ci sono sono sempre state dittature che hanno soffocato il libero arbitrio di molti, come mai non è intervenuto per garantire la libera espressione del loro, di libero arbitrio?



Perché le dittature fanno parte del diritto dell'uomo di autogovernarsi come desidera. L'uomo può sperimentare governi più o meno buoni, da diversi punti di vista. E comunque sei impreciso, una dittatura può soffocare la "libertà d'espressione" ma non il "libro arbitrio" che io posso esercitare in qualunque condizione, notoriamente molti sono morti per la libertà, esercitando il loro libero arbitrio.

Shalom
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05/09/2016 17:05
 
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questo 3D sarebbe da stampare e incorniciare [SM=g7474]

_________________________________________________
...le tue proprie consolazioni vezzeggiavano la mia anima
salmo 94:19
05/09/2016 17:12
 
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Re:
barnabino, 05/09/2016 16.43:

Caro Verderame,

]

Ma il contratto non prevedeva quello, Adamo non ha chiesto a Dio di morire né Geova lo ha condannato a morire. La morte e la sofferenza sono una naturale conseguenza del peccato: Dio non poteva più proteggere Adamo dall'ambiente circostante, dalle sue scelte, dalla mera fatalità.


Shalom



Perdonami ma mi sembra inesatto dire che Dio non lo abbia condannato a morte. Ricorderai che lo ha messo fuori dall'Eden, e affinchè non mangi dell'albero della vita, mise 2 cherubini all'entrata. Era un giardino recintato con un solo accesso?.

Per il resto trovo le vostre considerazioni intelligenti e ragionevoli che mi hanno fatto vedere le cose da un angolo differente anche se non condivido il tutto.

Vi ringrazio. Ciao a tutti.



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Isaac Asimov
05/09/2016 17:25
 
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Caro Verderame,


Perdonami ma mi sembra inesatto dire che Dio non lo abbia condannato a morte



Adamo era condannato a morire ma non perché Dio avesse eseguito una condanna, ma banalmente perché allontanandosi da Dio, la fonte della vita, Adamo sarebbe andato incontro al "salario pagato dal peccato" (secondo Paolo) cioè la morte e le relative sofferenze. Per usare una vecchia illustrazione è come se a un ventilatore staccassimo la spina che lo collega alla fonte di energia. Adamo scelse scientemente di staccare quella spina.


Ricorderai che lo ha messo fuori dall'Eden, e affinchè non mangi dell'albero della vita, mise 2 cherubini all'entrata



Adamo scegliendo di decidere autonomamente cosa era bene e male non poteva più godere del privilegio della protezione e benedizione di Dio, impedendogli di esperire le conseguenze della sua scelta. I cherubini servivano a ricordare a lui e alle generazioni futuri, almeno fino al diluvio, quello che aveva lasciato.

Shalom
[Modificato da barnabino 05/09/2016 17:28]
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05/09/2016 17:26
 
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Verderame dice.concetto fattibile, mettendo la prima coppia umana davanti a una scelta, cosa che per le altre creature spirituali non aveva .....


Io dico. Secondo Verderame tu vuoi un mondo senza Avvertende, e nessuno legge o avertense ? Sei un grande ...
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05/09/2016 17:57
 
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Vi ringrazio. Ciao a tutti.



E' un onore. Grazie a te. Ciao!
13/11/2016 11:46
 
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Re:
verderame.1958, 30/08/2016 23.44:

Ciao a tutti voglio proporvi una riflessione su quanto è accaduto in Eden: " A ciò la donna disse al serpente: “Del frutto degli alberi del giardino possiamo mangiare. 3 Ma in quanto a [mangiare] del frutto dell’albero che è nel mezzo del giardino, Dio ha detto: ‘Non ne dovete mangiare, no, non lo dovete toccare affinché non moriate"


Dunque secondo l'avvertimento di Dio, la punizione in caso di trasgressione sarebbe stato la morte, cioè la non vita.

Quello però che non è stato specificato o omesso da parte di Dio è la sofferenza e la malattia che avrebbero subito prima di morire infine.

Perché Dio non è stato più chiaro riguardo cosa aspettava il genere umano reo di trasgressione.

Perdipiù Dio è dopo che Eva aveva trasgredito che le comunicò che avrebbe aumentato i dolori della sua gravidanza, ma non ha fatto nessun cenno a tutte le malattie che avrebbero colpito l'umanità, per molti malattie da sopportare da tenera età, malattie che non si augurerebbero ai peggiori nemici. Pensate che questo sia conciliabile con un Dio d'amore, un padre che ama i suoi figli?



Dal testo di evince che chiaramente una qualche forma di castigo è stata data ma alla fine nella moltitudine dei giorni è l'uomo che ha moltiplicato le sue pene.
Pesticidi, case farmaceutiche che immettomo virus per poi poterli curare, vita sregolata, abusi, stress e altro ancora....e se si va indietro le grandi pestilenze nascono sempre comunque dall'uomo che non sa Dirigere il proprio passo.
I nostri ragazzi nascono già malati comunque deboli perché ci alimentiamo con cose che l'uomo ha reso impure. Tutto è inquinato.
Siamo lontani dalla perfezione, quindi lontani da come ci aveva creati, e per questo siamo sempre più fragili. Ma se era proposito di Geova lo saremmo divenuti in poco tempo. Lui ha semplicemente lasciato che l'uomo capisse che se non segue l'antico modello questi sono i risultati.

Per quanto riguarda Gli animali si da troppa importanza a loro ruolo forse perché è l'unica cosa purA che in questo sistema rimane. Gli animali sono immessi nel cerchio della vita e quindi anche la loro morte serve a qualcosa (concime??) Come la loro vita serve a insegnarci. Se la farfalla non vivesse tre giorni come capiremmo certe verità legate a lei? Io non credo che la loro morte ci insegni una forma qualche forma di ubbidienza, non è nel carattere di Geova. Loro hanno un ruolo d'insegnamento a mio avviso.

Satana ha preso il castigo che originariamente Geova aveva dato e lo ha tramutato in una macchina perfetta in cui l'uomo senza che egli intervenga si autodistrugga.

Questa è la realtà.
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