Riporto questa considerazione del Prof. Giancarlo Rinaldi sull'utilizzo ideologico delle Scritture da parte di Bergoglio
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Non discuto della dottrina di papa Francesco, spetta a chi è cattolico farne una valutazione. Mi limito ad avanzare il sospetto che probabilmente la sua erudizione biblica sia a tratti abbozzata con qualche superficialità. Ascoltavo la sua voce istituire un collegamento tra le grandi migrazioni che interessano l'Italia e suscitano perplessità e apprensioni e il peregrinare della Sacra Famiglia di evangelica memoria. Insisteva anche sul fatto che i primi seguaci di Gesù fossero poveri in canna, da ciò una frettolosa ulteriore equazione modernizzante, da ciò maldestri bliz nella discussione normativa dello Stato italiano in corso.
Ragioniamo.
1. Giuseppe e Maria si mossero, se vogliamo prestare fede a Luca 2,1, per registrarsi nell'anagrafe imperiale voluta da Augusto e gestita dal governatore Quirino. Dunque andavano nella direzione opposta di chi allo Stato risulta sconosciuto e per capir chi sia si impiegheranno mesi e mesi (talvolta anni), quando ci si riesce.
2. I primissimi discepoli di Gesù non erano necessariamente nullatenenti. Altrimenti l'appello gesuano ad abbandonare agiatezze non avrebbe avuto senso. Pietro, ad esempio, aveva una sua "ragione sociale" per effettuare la pesca con adeguata strumentazione. E che dire di quel Menhaem, amico sin dall'infanzia del tetrarca Erode (Atti 13,1) o del ministro della regina - candace del regno nubiano (Atti 8,27)? E fermiamoci qui, per carità di patria, auspicando che qualche biblista, sia pur non d'eccelso rango, dia una mano al Pontifex maximus prima che costui... pontifichi.
Detto ciò distinguiamo la religione dalla politica, forse ne guadagneranno entrambi".
Qui sotto un'altra considerazione di carattere storico sull'argomento:
giancarlorinaldiblog.wordpress.com/2017/09/30/accoglienza-e-integrazione-la-bibbia-co...
Shalom
[Modificato da barnabino 01/10/2017 15:11]
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