kierkegaard1, 26/06/2018 11.31:
Le congregazioni dei testimoni di Geova sono invece piccole comunità, nelle quali è impensabile che le tendenze di un individuo che è stato disciplinato per pedofilia rimangano sconosciute alla maggioranza. I provvedimenti della disassociazione, della riprensione pubblica e dell’interdizione perpetua dagli incarichi teocratici, anche i più banali (specie se attuata nei riguardi di un cristiano che nel passato aveva una posizione di responsabilità), costituiscono di per sé un chiaro avvertimento ed un promemoria per i membri della congregazione.
Stavo ripensando a questo passaggio e mi farebbe piacere avere chiarimenti se possibile. Com'è possibile conciliare il segreto confessionale con quanto sopra? E poi sarà proprio vero che «è impensabile che le tendenze di un individuo che è stato disciplinato per pedofilia rimangano sconosciute alla maggioranza» ?
Certo, perché gli anziani hanno mandato, dietro nulla osta dell'Organizzazione, di informare i genitori dell'esistenza di un possibile predatore sessuale all'interno della congregazione. Naturalmente l'argomento reca con sé anche una banale riflessione di natura pratica: in un gruppo di 80 persone che si frequentano continuamente, la presenza di un abusatore di minori (disassociato o meno) è un segreto di Pulcinella. Le congregazioni sono come famiglie. Una Sala del Regno non è un supermercato frequentato da perfetti estranei.
Quanto al segreto confessionale, esso implica che gli anziani
non hanno il dovere di riferire alle autorità (o ad altri) degli abusi, ma non che essi abbiano il dovere di
non riferirli. Sono due concetti diversi: rimane la facoltà di parlare degli abusi ad altri, come il sorvegliante viaggiante, la propria sede centrale e, appunto, i genitori di potenziali vittime, ma essi non sono costretti (dove vige il segreto confessionale) a denunciarli alla polizia.
[Modificato da EverLastingLife 26/06/2018 13:07]