A Cattolica l'80% degli alberghi non vuole aprire
Allarme per estate,'incertezza e problemi legali per dipendenti'
CATTOLICA (RIMINI) - "Se un turista mi chiama e dice, 'vorrei venire il 2 giugno', cosa gli rispondo?".
Gli albergatori della Romagna sono preoccupati, e anche arrabbiati. A porsi la domanda è il titolare di un hotel di Cattolica, il comune costiero più a sud della provincia di Rimini. Massimo Cavalieri è anche il presidente della locale Associazione Italiana Albergatori che nei giorni scorsi ha lanciato un sondaggio tra i propri 170 associati. Ne è risultato che solo il 20% dei 144 che hanno risposto intende riaprire quest'estate la propria attività stando alle condizioni attuali.
Ciò vuol dire che otto strutture su dieci rimarrebbero chiuse. Lo sconforto è arrivato dopo l'ultima conferenza stampa del premier Giuseppe Conte, quella in cui veniva enunciata la fase due, dove però il turismo era stato solo appena menzionato.
"Lì ci è caduto il mondo addosso", spiega Cavalieri. Dal giorno dopo, gli operatori turistici della Riviera romagnola, a partire dai balneari, hanno cominciato a chiedere a gran voce quando poter riaprire e in quali modalità.
"Ad oggi - spiega l'albergatore - non abbiamo ancora i protocolli di sicurezza. Quindi è impensabile pianificare un'apertura o capire se sia economicamente sostenibile aprire".
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