Coronavirus, il 75% di chi ha lavorato a distanza vorrebbe continuare a farlo nel post emergenza
I ricercatori di Whitelibra: «Ma per la trasformazione digitale serve un contratto di lavoro, si apra la discussione con i sindacati»
maurizio tropeano
Pubblicato il
16 Maggio 2020
«Il contratto è il vero abilitatore dello smart working e della trasformazione digitale delle organizzazioni e del mercato del lavoro». Per Nicolò Boggian, il fondatore di Whitelibra una startup innovativa nata nell’aprile dell’anno scorso per promuovere il lavoro digitale in Italia, è questo il salto di qualità che potrebbe permettere all’Italia il superamento del tele-lavoro sperimentato durante il lockdown da Coronavirus per avvicinarsi alle economie più evolute: «Lo smart working è strategico per generare valore economico essendo spesso focalizzato su servizi ad alto contenuto cognitivo, tecnologico e professionale».
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