Africa - Cinque robot umanoidi arrivano in Ruanda contro il coronavirus 21 maggio
Africa - Cinque robot umanoidi arrivano in Ruanda contro il coronavirus
21 maggio
Lavoratori instancabili, infallibili e immuni al virus: una manna, in tempi di pandemia. Sono cinque e si chiamano Akazuba, Ikizere, Mwiza, Ngabo e Urumuri, nomi ruandesi che appartengono però a inediti cittadini, visto che si tratta di robot umanoidi prodotti da un'azienda belga. I cinque sono stati consegnati al Ruanda per un supporto nello screening del coronavirus e nella consegna di cibo e farmaci ai malati, ma funzionano anche per il collegamento in videoconferenza tra pazienti e medici.
Il loro scopo principale, insomma, è ridurre l'esposizione al contagio degli operatori sanitari, come ha dichiarato alla Bbc Daniel Ngamije, ministro della Salute del Ruanda. "Abbiamo bisogno di altri robot per compiti ulteriori, come la disinfezione nello spazio pubblico, e stiamo lavorando per ottenerli", ha aggiunto.
I robot possono fare screening a un numero che va da 50 a 150 persone al minuto, registrano e memorizzano i dati dei pazienti, avvisano gli operatori sanitari di anomalie, avvertono le persone senza mascherine o che le indossano in modo improprio.
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