Caro amico Barnaba
No, non credo sia questa la lettura giusta.
Innanzitutto, il verbo “egèiro” qui usato (levare, svegliare, sorgere, sollevare, risuscitare, alzarsi, sollevarsi) permette entrambe le traduzioni.
Notevole è anche l' uso di “egersis”, sostantivo derivante dal verbo “egèiro”,che appare solo in Matteo 27:53, mentre nella maggioranza delle scritture appare il sostantivo
anàstasis (“il far alzare; l’alzarsi”).
Anche l' accenno ai "
kekoimemenon hagion" (i "santi addormentati") è:
a) abbastanza ininfluente, in quanto nel
corpus neotestamentario, tutti i credenti venivano definiti "santi", ed erano persone in carne ed ossa, non persone rese sante "
post mortem" (Paolo scriveva le sue lettere ai santi delle varie città...)
b) anomalo, in quanto il
corpus matteano contempla, tranne che nel versetto in questione, l' uso dell' aggettivo
dikaios ("giusto") anzichè
hagios ("santo") per ciò che concerne l'aspetto escatologico o quando si fa riferimento ai morti nei sepolcri(
Matteo 13:43, 49 ; 23:29 ; 25:46), e anche il
corpus lucano, quando accenna alla risurrezione, fa riferimento alla risurrezione dei "giusti" e non dei "santi" (
Luca 14:14 , Atti 24:15).
Alla luce di queste considerazioni, credo che l' interpretazione dei cristiani testimoni di Geova, e la relativa traduzione della TNM di questo strano episodio raccontato solo da Matteo, sia maggiormente in armonia col resto delle Scritture.
Grazie.