erevnitis, 19/06/2018 09.15:
La mia domanda nasce proprio dalla lettura di quest'articolo che ho postato il link nel mio primo messaggio.
Sia la parola "interamente" di Salmo 37:25 che la parola "continuate" di Matteo 6:33 sottointendono possibili momenti di "patimento" e "sofferenza" che chiamano necessariamente in causa la perseveranza e la fiducia del cristiano che si mette nelle mani di Geova . Infatti l'articolo diceva che in certe situazioni Davide soffri' la fame , proprio come la soffri' Paolo eppure nessuno dei due fu lasciato "interamente" anche se , prima di vedere che Geova avrebbe "aggiunto" loro il necessario per non soffrire avrebbero dovuto "perseverare" , "continuare a cercare prima il regno" , "non essere ansiosi" e "mostrare fiducia"
Per cui le parole di Gesù "tutte queste altre cose vi saranno aggiunte" sono prima di tutto un' esortazione alla fiducia " che prima o dopo Geova sarebbe intervenuto anche materialmente per permettere al suo servitore di perseverare.
Oltretutto , che bisogna fidarci che Geova provvederà il necessario in senso materiale , lo si nota anche dal fatto che l'esortazione di Matteo 6:33 è inserita nel contesto della preghiera modello del Padre nostro nella quale , alla fine è inserita la richiesta di "darci il pane per la giornata" a conferma del fatto che l'avercelo ( il pane ) è molto legato ( almeno per quelli che mettono il regno al primo posto ) alla preghiera ( voi dovete dunque pregare così ) e alla perseveranza ( continuate dunque a cercare prima ..)
D'altra parte l'articolo faceva notare che preghiera o non preghiera in certe situazioni estreme di persecuzione violenta i cristiani potrebbero essere privati degli alimenti. Questa situazione però non rientra nelle situazioni previste da Gesù in Matteo 6:33.
In Matteo 6:33 Gesù fece riferimento alle normali "ansieta' della vita" dicendo che per combatterle sono necessarie la perseveranza unità alla fiducia di ricevere in "aggiunta" il "necessario" che però non vuol dire abbondanza in tutte le circostanze e in ogni tempo come dimostrano tanti esempi moderni , Davide e Paolo.
Come detto Matteo 6:33 non fa riferimento ai casi di persecuzione violenta che Geova in alcuni casi permette, a motivo della contesa della sovranità universale . In queste situazioni più che fiducia che Geova provvederà il necessario a livello materiale sono necessarie la lealta' , la fedeltà e l'integrità e se necessario fino alla morte.
Quindi in sintesi mi pare si possa dire che Matteo 6:33 sia un esortazione alla fiducia e la sua assicurazione "tutte queste altre cose vi saranno aggiunte" non sia in antitesi col fatto che in certe circostanza si possa patire la fame.( Pur non facendo riferimento in questo caso a persecuzione violenta ) Anzi questo va addirittura ad armonizzarsi con la sua assicurazione perché è proprio in quelle difficili situazioni quotidiane che uno deve avere fiducia e perseverare cioè deve "continuare a" .
È dunque Matteo 6:33 non si riferisce alla privazione degli alimenti sotto persecuzione violenta ma si riferisce alla normale quotidianità di vita di una persona