VVRL, 04/04/2019 10.15:
Secondo te in 1 Corinti 10:32, a proposito delle carni sacrificate agli idoli, perché Paolo dice di non essere di scaldalo per i Giudei?
Domande dai lettori
Ciò che il decreto di Atti 15:28, 29 proibiva al cristiano era di partecipare a una cerimonia religiosa e formale o di commettere un atto di idolatria. Coloro che sacrificavano un animale a un idolo ricevevano un po’ di carne da mangiare. È chiaro che questo era un atto religioso; era come partecipare a un pasto con il dio pagano. (Eso. 34:15; Deut. 32:17; 1 Cor. 10:18-21) I cristiani non potevano assolutamente compiere un tale atto. Il decreto del corpo direttivo cristiano l’aveva proibito e Paolo era pienamente d’accordo. Egli scrisse: “Perciò, diletti miei, fuggite l’idolatria”. — 1 Cor. 10:14; 1 Tess. 1:9.
Quindi scrivendo le parole di I Corinti 8 e 10 e Romani 14, Paolo non concedeva il permesso di partecipare a un atto idolatrico o di far festa in onore di un idolo, come avevano fatto gli israeliti incorrendo nell’ira di Dio. (Num. 25:1-4; Riv. 2:14) Egli parlava solo del mangiare, in un pasto normale, carne proveniente da un tempio idolatrico che era stata venduta al pubblico in generale. Tale carne non era impura o contaminata semplicemente per il luogo di provenienza.
fonte e trattazione
bit.ly/2uNmIkG