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Matteo 27:53,54

Ultimo Aggiornamento: 16/01/2024 18:25
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05/02/2023 17:31
 
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Caro avventista

Hai scritto tanto per dimostrare che Matteo 27:52-53 non sono versi spuri

in parte su questo argomento scrivi:



Si tratta di un passo spurio?

Altri autori nel XVIII secolo ipotizzarono che questo versetto del Vangelo di Matteo fosse
stato tratto dal Vangelo dei Nazareni. Ma che cos'è il Vangelo dei Nazareni? È un
Vangelo di cui conserviamo alcuni passi perché sono stati riportati dagli eresiologi; creato
in ambiente giudeo cristiano, è un rimaneggiamento del Vangelo di Matteo. Quindi è
questo vangelo che deriva da Matteo, e non il contrario. Certo un autore del XVIII secolo
poteva anche fare questi errori, perché lo studio degli apocrifi doveva ancora cominciare...
Ma oggi non si possono più riproporre queste teorie.


«Dal punto di vista lessicale, emerge che: a) hagioi (i santi che risorgono e appaiono in
Gerusalemme) non è un vocabolo matteano, Mt userebbe dikaioi; b) il
termine egersis (dopo la sua risurrezione: v. 53) per indicare la risurrezione di Cristo è
unapaxlegomenon nel NT mentre Mt conosce anastasis, c) hagia polis del v. 53 si
riferisce alla Gerusalemme storica e terrestre (cf. Mt 4, 5); d) il
verbo emphanisthêsan (apparvero) del v. 53 non è presente altrove nei sinottici; e) le
espressioni hê gê eseisthé (= terremoto) e hai petrai eschistêsan (le rocce si
spaccarono) descrivono nella bibbia avvenimenti escatologico-apocalittici.


Si aggiunga che la precisazione del v. 53: "dopo la sua risurrezione" introduce una chiara
distonia nella pericope: subito dopo la morte di Gesù i morti risuscitano e solo dopo la sua
risurrezione escono dai sepolcri, entrano in Gerusalemme e appaiono a molti. Dal punto di
vista letterario poi la pericope si caratterizza per la successione di proposizioni coordinate
da un ripetuto kai, e questo non è il modo usuale di scrivere di Mt.

Da tutte queste osservazioni Aguirre Monasterio deduce che siamo di fronte a un testo
preesistente a Mt, formatosi in due tempi: dapprima il testo con i motivi del terremoto,
dello spaccarsi delle rocce, dell'apertura dei sepolcri, della risurrezione dei santi, della loro
uscita dalle tombe e del loro ingresso in Gerusalemme e dell'apparizione a molti; quindi fu
aggiunta, in modo maldestro dal punto di vista letterario, la formula «dopo la sua
risurrezione», glossa di ambienti giudeo-cristiani che hanno così caratterizzato la tradizione
liturgica con il motivo di Cristo risorto primizia dei risorti» (commento del prof. G.
Barbaglio al libro di R. Aguirre Monasterio, Exégesis de Mateo 27,51b-53. Para una
teologia de la muerte de Jésus en el Evangelio de Mateo, Biblica Victoriensia, 4,
Editorial Eset, Vitoria 1980, 257 pagine)

Che cosa si comprende da queste osservazioni? 1) Matteo si serve di un
testo precedente a lui, che si differenzia dal suo stile, e lo utilizza nella stesura del suo
vangelo.
2) Il racconto originario era quello del terremoto, dello spaccarsi delle rocce,
dell'apertura dei sepolcri, della risurrezione dei santi, della loro uscita dalle tombe e del
loro ingresso in Gerusalemme e dell'apparizione a molti; quindi fu aggiunta la formula
«dopo la sua risurrezione». Non si tratta quindi di un passo aggiunto al testo di Matteo, e
quindi spurio o di inferiore valore. Invece Matteo si serve volontariamente di un testo più
antico e lo inserisce nel suo Vangelo.


(la parte evidenziata è mia)

Non trovi strano che l'apostolo Matteo che era contemporaneo agli avvenimenti e che mise per iscritto il suo vangelo negli anni 60 "si serve di un testo precedente a lui"?

a parte questo sull'autenticità sfondi una porta aperta, già una nostra vecchia rivista Svegliatevi del 22 aprile 1949 diceva:

Ad oggi Matteo 27:52:53 non è stato dimostrato spurio, trovandosi nei due più antichi manoscritti greci esistenti. Quindi, se i due versi sono autentici, la difficoltà di comprenderli deve risiedere nella traduzione inglese dall'originale greco, la quale traduzione cerca di far apparire i versi a sostegno della "resurrezione del corpo".



[Modificato da Angelo Serafino53 05/02/2023 18:00]
06/02/2023 10:23
 
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Re:
Angelo Serafino53, 05/02/2023 17:31:


Caro avventista

Hai scritto tanto per dimostrare che Matteo 27:52-53 non sono versi spuri

in parte su questo argomento scrivi:



Si tratta di un passo spurio?

Altri autori nel XVIII secolo ipotizzarono che questo versetto del Vangelo di Matteo fosse
stato tratto dal Vangelo dei Nazareni. Ma che cos'è il Vangelo dei Nazareni? È un
Vangelo di cui conserviamo alcuni passi perché sono stati riportati dagli eresiologi; creato
in ambiente giudeo cristiano, è un rimaneggiamento del Vangelo di Matteo. Quindi è
questo vangelo che deriva da Matteo, e non il contrario. Certo un autore del XVIII secolo
poteva anche fare questi errori, perché lo studio degli apocrifi doveva ancora cominciare...
Ma oggi non si possono più riproporre queste teorie.


«Dal punto di vista lessicale, emerge che: a) hagioi (i santi che risorgono e appaiono in
Gerusalemme) non è un vocabolo matteano, Mt userebbe dikaioi; b) il
termine egersis (dopo la sua risurrezione: v. 53) per indicare la risurrezione di Cristo è
unapaxlegomenon nel NT mentre Mt conosce anastasis, c) hagia polis del v. 53 si
riferisce alla Gerusalemme storica e terrestre (cf. Mt 4, 5); d) il
verbo emphanisthêsan (apparvero) del v. 53 non è presente altrove nei sinottici; e) le
espressioni hê gê eseisthé (= terremoto) e hai petrai eschistêsan (le rocce si
spaccarono) descrivono nella bibbia avvenimenti escatologico-apocalittici.


Si aggiunga che la precisazione del v. 53: "dopo la sua risurrezione" introduce una chiara
distonia nella pericope: subito dopo la morte di Gesù i morti risuscitano e solo dopo la sua
risurrezione escono dai sepolcri, entrano in Gerusalemme e appaiono a molti. Dal punto di
vista letterario poi la pericope si caratterizza per la successione di proposizioni coordinate
da un ripetuto kai, e questo non è il modo usuale di scrivere di Mt.

Da tutte queste osservazioni Aguirre Monasterio deduce che siamo di fronte a un testo
preesistente a Mt, formatosi in due tempi: dapprima il testo con i motivi del terremoto,
dello spaccarsi delle rocce, dell'apertura dei sepolcri, della risurrezione dei santi, della loro
uscita dalle tombe e del loro ingresso in Gerusalemme e dell'apparizione a molti; quindi fu
aggiunta, in modo maldestro dal punto di vista letterario, la formula «dopo la sua
risurrezione», glossa di ambienti giudeo-cristiani che hanno così caratterizzato la tradizione
liturgica con il motivo di Cristo risorto primizia dei risorti» (commento del prof. G.
Barbaglio al libro di R. Aguirre Monasterio, Exégesis de Mateo 27,51b-53. Para una
teologia de la muerte de Jésus en el Evangelio de Mateo, Biblica Victoriensia, 4,
Editorial Eset, Vitoria 1980, 257 pagine)

Che cosa si comprende da queste osservazioni? 1) Matteo si serve di un
testo precedente a lui, che si differenzia dal suo stile, e lo utilizza nella stesura del suo
vangelo.
2) Il racconto originario era quello del terremoto, dello spaccarsi delle rocce,
dell'apertura dei sepolcri, della risurrezione dei santi, della loro uscita dalle tombe e del
loro ingresso in Gerusalemme e dell'apparizione a molti; quindi fu aggiunta la formula
«dopo la sua risurrezione». Non si tratta quindi di un passo aggiunto al testo di Matteo, e
quindi spurio o di inferiore valore. Invece Matteo si serve volontariamente di un testo più
antico e lo inserisce nel suo Vangelo.


(la parte evidenziata è mia)

Non trovi strano che l'apostolo Matteo che era contemporaneo agli avvenimenti e che mise per iscritto il suo vangelo negli anni 60 "si serve di un testo precedente a lui"?

a parte questo sull'autenticità sfondi una porta aperta, già una nostra vecchia rivista Svegliatevi del 22 aprile 1949 diceva:

Ad oggi Matteo 27:52:53 non è stato dimostrato spurio, trovandosi nei due più antichi manoscritti greci esistenti. Quindi, se i due versi sono autentici, la difficoltà di comprenderli deve risiedere nella traduzione inglese dall'originale greco, la quale traduzione cerca di far apparire i versi a sostegno della "resurrezione del corpo".







infatti, stona, e non di poco , citare come fosse la resurrezione del corpo; quando in realtà ciò non rispecchia affatto lo stile biblico di riferirsi a una resurrezione; infatti , non leggiamo mai tipo che resuscitava il corpo di Lazzaro, volendo farne due distinzioni, platonicamente . La resurrezione dei corpi con cui si titola in diverse bibbie. 1 corinzi 15, è una falsità.

il cadavere prenderebbe vita , se si può chiamare vita; quando in realtà sarebbe come mummia zombi posseduto da uno spirito che lo fa muovere , e che è l'idea che hanno i cattolici di essere spiriti immortali dentro corpi semiumani; lasciato il corpo questo non si muove più. Insomma come la storia della terra piatta.. il cattolico può farne a meno del cervello che sarebbe solo per abbellimento artistico Gli basta la bocca, e da morto neppure quella, visto che può farsi sentire comunque dai viventi
12/02/2023 14:11
 
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Anche il Dizionario base del Nuovo Testamento Greco - Italiano a cura di Carlo Buzzetti
(1991) da la stessa definizione di egeiro: "Far risuscitare, far risorgere (i morti), dar
sollievo, ristabilire, sollevare, far esistere, svegliare, provocare, aggravare, tirar su, tirar
fuori, far risorgere".


Si può dire che un terremoto fa alzare dei cadaveri? Potrà anche smuoverli, farli uscire se
sepolti nella terra non troppo profondamente, farli rotolare sulla terra, ma non li solleva,
non li tira su.



Caro avventista
volendo stare alla tua citazione di Carlo Buzzetti , come vedi non significa solo ed esclusivamente risurrezione , perchè il termine esclusivo per risurrezione come sai è "anàstasis".

La dinamica dell’evento secondo il nostro punto di vista come sai è questo:
Le tombe si trovavano dentro le rocce , e in presenza di un forte terremoto che le squarcia , vi è stata la fuoriuscita dei cadaveri.

Mentre tu dici:

“sepolti nella terra non troppo profondamente”



Se fosse così, in quella posizione aprendosi le tombe sottoterra I corpi allora uscirebbero vivi …questo ha fatto ridere in molti.

Dovresti sapere che gli ebrei adottavano altri metodi di sepoltura come dice l’archeologo
Duncan che scrive:
“Di regola gli ebrei, anche se a volte seppellivano i morti entro le mura della città, scavavano le loro tombe nella roccia sul pendio di una collina vicino alla città"(Digging Up Biblical History, 1931, vol. II, p. 186 vedi la pagina fotocopiata sottostante)

Quindi che dentro le mura della città non è venuto fuori nessun corpo di santi spiegherebbe tutto,

questo perché secondo l’archeologo “seppellivano i morti (anche) entro le mura della città” .





Visto che hai citato Carlo Buzzetti
saprai che lui ha diretto, essendo direttore della Bibbia TILC, Il lavoro di traduzione (vedi bibbia TILC pagina 1457 revisione 2014),quindi c’è da chiedersi, come ha tradotto Matteo 27:52-53?


Bibbia TILC Matteo 27:50-56

50 Ma Gesù di nuovo gridò forte, e poi morì.
51 Allora il grande velo appeso nel tempio si squarciò in due, da cima a fondo. La terra tremò, le rocce si
spaccarono,
52 le tombe si aprirono e molti credenti tornarono in vita.
53 Usciti dalle tombe dopo la risurrezione di Gesù, entrarono a Gerusalemme e apparirono a molti.
54 L'ufficiale romano e gli altri soldati che con lui facevano la guardia a Gesù si accorsero del terremoto e di tutto
quel che accadeva. Pieni di spavento, essi dissero: «Quest'uomo era davvero Figlio di Dio!».
55 Molte donne erano là e guardavano da lontano. Esse avevano seguito e aiutato Gesù fin da quando era in
Galilea.
56 Tra le altre, c'erano Maria Maddalena, Maria, madre di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedèo.




Con “credenti” dal verbo greco “pistèuo” al posto di αγιων , e usa il termine vita greco “zóe”
al posto del verbo “egèiro” due parole che non ci sono nel testo e che sono state sostituite,
queste parole sono adattate per rendere il pensiero che il traduttore vuole trasmettere.
Per questo Nulla da obiettare.
Carlo Buzzetti, ha voluto presentarci in modo chiaro quello che era accaduto,secondo la sua veduta, ma noi ne abbiamo un'altra che è diversa dalla sua e che non incontra ne problemi storici e che riteniamo non contraddice tanti versetti delle sacre scritture.


ti ricordo il nostro punto di vista


*** nwtsty Matteo — Approfondimenti al capitolo 27 ***
27:52
furono sbalzati fuori Il verbo greco qui presente (egèiro) può riferirsi a una risurrezione, ma è spesso usato anche in altri contesti. Ad esempio, è tradotto “tirare fuori” (Mt 12:11), “alzarsi” (Mt 17:7) o “suscitare” (Lu 1:69). In Mt 27:52 il soggetto del verbo egèiro non sono i “santi”, ma i loro “corpi”. Evidentemente il terremoto fu così forte che le tombe si aprirono e i cadaveri furono sbalzati fuori.

27:53

persone venute dai luoghi di sepoltura O “coloro che venivano dai luoghi di sepoltura”. Il verbo greco qui presente presuppone un soggetto plurale maschile riferito a delle persone, e non ai corpi (sostantivo neutro in greco) che vengono menzionati nel v. 52. Il verbo si riferisce evidentemente a dei passanti che avevano visto i cadaveri sbalzati fuori dal terremoto (v. 51) e che, entrati in città, riferirono ciò che avevano visto.
dopo che lui era stato risuscitato cioè dopo la risurrezione di Gesù. L’informazione all’interno delle parentesi si riferisce ad avvenimenti che ebbero luogo in un momento successivo.
città santa cioè Gerusalemme. (Vedi approfondimento a Mt 4:5.)
diventarono visibili evidentemente in riferimento ai corpi menzionati nel v. 52. (Vedi approfondimento a Mt 27:52.)



[Modificato da Angelo Serafino53 12/02/2023 14:41]
30/12/2023 13:53
 
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COMMENTO DI AQUILA
Converrà ragionare sulla dinamica dei fatti per comprendere il senso di Matteo 27:52-53:
“dal testo greco" ”kai ta mnemeia aneoichthesan " "“ E I SEPOLCRI SI APRIRONO”:
Quando? Basta leggere tutto il contesto per vedere che ciò accadde lo stesso giorno della morte di Gesù. Ci fu questo terremoto, diretta conseguenza della morte stessa di Gesù.
"kai polla somata ton kekoimemenon hagion egerthesan " "E MOLTI CORPI DEI MORTI SANTI RISUSCITARONO”
Qui è usato il verbo “egèiro”: levare, svegliare, sorgere, sollevare, risuscitare, alzarsi, sollevarsi.
Domanda: se traduciamo “risuscitarono”, quando avvenne questa risurrezione? Lo stesso giorno in cui morì Gesù, come si intende chiaramente dai versetti così tradotti? Ciò è impossibile, in quanto, come sappiamo, Gesù è il “primogenito dai morti”. Si tratta quindi non di una risurrezione, ma di altro.
"kai exelthontes ek ton mnemeion meta ten egersin "“ED ESSENDO USCITI DA I SEPOLCRI DOPO LA RISURREZIONE”
Qui è usato “egersis”, sostantivo derivante dal verbo “egèiro”, ; appare, nei Vangeli, solo in Matteo 27:53, mentre nella maggioranza delle scritture appare il sostantivo anàstasis , che significa letteralmente “il far alzare; l’alzarsi”.
"autou "“DI LUI”
quindi, considerando che non avrebbero potuto uscire prima dai sepolcri (altrimenti che cosa significherebbe che Gesù è il “primogenito dai morti”?), aspettarono tre giorni in tombe già aperte per uscire dalle stesse? E' possibile? No, se si traduce “risuscitarono”! Si potrebbe mai risuscitare e rimanere nella tomba ? Che diavolo di risurrezione sarebbe ? E' ovvio che non può essere questa la chiave di lettura, bensì un altra.
"eiselthon eis ten hagian polin kai enefanisthesan pollois " “ENTRARONO IN LA SANTA CITTA' E APPARVERO A MOLTI “.
Per ricapitolare, tutto ciò significa una cosa sola: non che i corpi “risuscitarono”, ma che gli stessi furono sollevati, sobbalzati dalle tombe e gettati fuori a motivo del terremoto.
Grazie.
30/12/2023 19:05
 
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Caro Mirco,

Hai mai pensato ad un esegesi più in linea con la tradizione?
Secondo me, mia opinione, quello è un passo Che si accoda con la traditio cristiana che vede nel suddetto la discesa di Gesù agli inferi(no inferno, n.b.) per ridestare i morti e aprirgli le porte del paradiso.
Da qui le parole del Dio-Uomo al ladrone:

"in verità ti dico che oggi sarai con me in paradiso"

Meditiamo, perché a mio avviso non sono passi spuri, e in più sono presenti nei codici più antichi.

Buonaserata
[Modificato da Dario 30/12/2023 19:06]
30/12/2023 19:16
 
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Questo il commento della Bibbia di Gerusalemme: “La risurrezione dei giusti dell’Antico Testamento è un segno dell’era escatologica (Is 26,19; Ez 37; Dn 12,2).
Liberati dall’Ade con la morte di Cristo, attendono la sua risurrezione per entrare nella città santa, Gerusalemme.
Si ha qui una delle prime espressioni della fede nella liberazione dei morti mediante la discesa agli inferi (1 Pt 3,19)”.

In sostanza, la traditio ne dà un un interpretazione in chiave escatologica, in relazione alla Salvezza dei Santi defunti dell' antico
Patto.

Un saluto
30/12/2023 19:35
 
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Re:
Dario (Nvch231214), 30/12/2023 19:05:

Caro Mirco,

"in verità ti dico che oggi sarai con me in paradiso"

Buonaserata



Da dove hai preso quel CHE?
Nel testo greco non c'è affatto.

La traduzione è ben diversa.

Se ti può interessare

felicebuonspirito.freeforumzone.com/d/11837841/TU-SARAI-CON-ME-IN-PARADISO-QUANDO-Analisi-di-Luca-23-43/discussi...

31/12/2023 03:16
 
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Re: Re:
jwfelix, 30/12/2023 19:35:



Da dove hai preso quel CHE?
Nel testo greco non c'è affatto.

La traduzione è ben diversa.

Se ti può interessare

felicebuonspirito.freeforumzone.com/d/11837841/TU-SARAI-CON-ME-IN-PARADISO-QUANDO-Analisi-di-Luca-23-43/discussi...


Caro felice,

Non credo che cambi molto con o senza il "che", e' semplicemente una parafrasi, che non cambia il senso ermeneutico del testo.

Appena ho 1 minuto, "oggi" (😉) leggero' con estremo piacere il tuo link.

Grazie felice

Buongiorno a tutti gli utenti del forum
31/12/2023 08:27
 
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Re:
Dario (Nvch231214), 30.12.2023 19:16:

Questo il commento della Bibbia di Gerusalemme: “La risurrezione dei giusti dell’Antico Testamento è un segno dell’era escatologica (Is 26,19; Ez 37; Dn 12,2).
Liberati dall’Ade con la morte di Cristo, attendono la sua risurrezione per entrare nella città santa, Gerusalemme.
Si ha qui una delle prime espressioni della fede nella liberazione dei morti mediante la discesa agli inferi (1 Pt 3,19)”.

In sostanza, la traditio ne dà un un interpretazione in chiave escatologica, in relazione alla Salvezza dei Santi defunti dell' antico
Patto.

Un saluto



Caro Dario,
non leggo niente di specifico su quell'"oggi" che suona tutt'altro che escatologico.


Simon
31/12/2023 10:56
 
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Re: Re: Re:
Dario (Nvch231214), 31/12/2023 03:16:

Caro felice,

Non credo che cambi molto con o senza il "che", e' semplicemente una parafrasi, che non cambia il senso ermeneutico del testo.

Appena ho 1 minuto, "oggi" (😉) leggero' con estremo piacere il tuo link.

Grazie felice

Buongiorno a tutti gli utenti del forum




E invece cambia

Ti hai scritto: "in verità ti dico che oggi sarai con me in paradiso"

Ora vediamo come suona senza il "che"

"in verità ti dico oggi sarai con me in paradiso"

Vediamo invece con il "che" in posizione diversa

"in verità ti dico oggi che sarai con me in paradiso"

Come vedi cambia
31/12/2023 11:17
 
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Ho messo in evidenza la discussione perchè l'interessato a cui mi sono rivolto mi chiedeva come trovarlo


vorrei aggiungere

che questi corpi che divennero visibili dopo il terremoto riguardava solo il cimitero di Gerusalemme non lontano dove avvenne l'esecuzione di Gesù che a quanto pare doveva essere l'epicentro del terremoto

non furono visti le "ossa dei santi" che si compongono, ma i "corpi" dei santi, quindi quelli morti di recente.

e non riguardava diversi cimiteri di un'altra citta di Israele ma solo uno , quello fuori le mura di Gerusalemme

come se non vi fossero santi seppelliti in tutte le altre città di Israele

e non si parla assolutamente di un giudizio che ci si aspetta secondo
Giovanni 5:28, 29...Non meravigliatevi di questo, perché verrà il tempo in cui tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce 29 e ne usciranno: quelli che hanno fatto cose buone per una risurrezione di vita, mentre quelli che hanno praticato cose ignobili per una risurrezione di giudizio.

Chi pensa che questi versi di Matteo 27:51-53 sono tutti comprensibili, che devo dire beato lui.



[Modificato da Angelo Serafino53 31/12/2023 11:27]
31/12/2023 15:10
 
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Re: Re: Re: Re:
jwfelix, 31/12/2023 10:56:




E invece cambia

Ti hai scritto: "in verità ti dico che oggi sarai con me in paradiso"

Ora vediamo come suona senza il "che"

"in verità ti dico oggi sarai con me in paradiso"

Vediamo invece con il "che" in posizione diversa

"in verità ti dico oggi che sarai con me in paradiso"

Come vedi cambia

Non cambia felice, io capisco sempre che "oggi" sarà con lui in paradiso. È una parafrasi del versetto, che o senza che non cambia il significato, a mio avviso.

Ma ovviamente, e lo comprendo benissimo, tu che hai dedicato un intero libercolo sul l'ermeneutica del versetto, la penserai chiaramente e diametralmente in maniera opposta alla mia e a ciò che sostiene la traditio.

Ps

Ti ho postato il commento esegetico della Cattolicissima
bibbia di Gerusalemme.




Un saluto

[Modificato da Dario 31/12/2023 15:11]
31/12/2023 15:39
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
Dario (Nvch231214), 31/12/2023 15:10:

Non cambia felice, io capisco sempre che "oggi" sarà con lui in paradiso. È una parafrasi del versetto, che o senza che non cambia il significato, a mio avviso.

Ma ovviamente, e lo comprendo benissimo, tu che hai dedicato un intero libercolo sul l'ermeneutica del versetto, la penserai chiaramente e diametralmente in maniera opposta alla mia e a ciò che sostiene la traditio.

Ps

Ti ho postato il commento esegetico della Cattolicissima
bibbia di Gerusalemme.

Un saluto




Carissimo, come fai a definire "libercolo" un libro che ANCORA DEVE USCIRE e di cui non sai nemmeno il contenuto? Da questo si capisce il valore dei tuoi post.

Poi che tu dica che che non cambia nulla altro non mi fa capire che tu di lingua italiana non ne capisci nulla.

TI ho portato degli esempi ma tu o non li hai letti o non riesci a capirli. Dimmi tu quale delle 2.

E cosa dice di bello la Cattolicissima Bibbia di Gerusalemme che altro non è che un tarocco della Bibbia CEI col nome Bibbia di Gerusalemme che di Gerusalemme ha solo le note?
31/12/2023 15:47
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
Dario (Nvch231214), 31/12/2023 15:10:

Non cambia felice, io capisco sempre che "oggi" sarà con lui in paradiso. È una parafrasi del versetto, che o senza che non cambia il significato, a mio avviso.

Ma ovviamente, e lo comprendo benissimo, tu che hai dedicato un intero libercolo sul l'ermeneutica del versetto, la penserai chiaramente e diametralmente in maniera opposta alla mia e a ciò che sostiene la traditio.

Ps

Ti ho postato il commento esegetico della Cattolicissima
bibbia di Gerusalemme.




Un saluto


Buon pomeriggio Dario, ma se Gesù morì è risuscitó tre giorni dopo, come poté scendere negl'inferi a risuscitare i corpi dei santi? 🤔
31/12/2023 18:02
 
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Re: Re: Re:
Dario (Nvch231214), 31/12/2023 03:16:

Caro felice,

Non credo che cambi molto con o senza il "che", e' semplicemente una parafrasi, che non cambia il senso ermeneutico del testo.

Appena ho 1 minuto, "oggi" (😉) leggero' con estremo piacere il tuo link.

Grazie felice

Buongiorno a tutti gli utenti del forum



Dario
non è dello stesso avviso

The Companion Bible fa notare che l’assenza della parola greca corrispondente a “che” (hoti) nella promessa di Gesù è significativa. Se il versetto fosse stato espresso in questo modo: ‘Ti dico che oggi . . .’ o in questo: ‘Ti dico oggi che tu . . .’ il significato sarebbe stato chiaro. Ma non essendoci la parola che, “la relazione della parola ‘oggi’ si deve determinare dal contesto

ciao
31/12/2023 19:27
 
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Re: Re: Re: Re:
Angelo Serafino53, 31/12/2023 18:02:



Dario
non è dello stesso avviso

The Companion Bible fa notare che l’assenza della parola greca corrispondente a “che” (hoti) nella promessa di Gesù è significativa. Se il versetto fosse stato espresso in questo modo: ‘Ti dico che oggi . . .’ o in questo: ‘Ti dico oggi che tu . . .’ il significato sarebbe stato chiaro. Ma non essendoci la parola che, “la relazione della parola ‘oggi’ si deve determinare dal contesto

ciao

Puoi postare l'intero commento evitando i puntini di reticenza per cortesia.

Ti ringrazio anticipatamente

Per felice

Non sto commentando il tuo libercolo, ma non credo apporti a qualcosa di diverso o di nuovo dalla conclusione cui è già arrivata la wts già decenni fa.

Per cesare

Leggiti il contesto.
[Modificato da Dario 31/12/2023 19:31]
31/12/2023 19:35
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
jwfelix, 31/12/2023 15:39:



Carissimo, come fai a definire "libercolo" un libro che ANCORA DEVE USCIRE e di cui non sai nemmeno il contenuto? Da questo si capisce il valore dei tuoi post.

Poi che tu dica che che non cambia nulla altro non mi fa capire che tu di lingua italiana non ne capisci nulla.

TI ho portato degli esempi ma tu o non li hai letti o non riesci a capirli. Dimmi tu quale delle 2.

E cosa dice di bello la Cattolicissima Bibbia di Gerusalemme che altro non è che un tarocco della Bibbia CEI col nome Bibbia di Gerusalemme che di Gerusalemme ha solo le note?

Io non sto criticando ne il tuo pensiero, ne il tuo libro, probabilmente non mi sono spiegato bene, ma fa nulla sembrate prevenuti quando vi rivolgete al prossimo.

Io credo di essere stato sempre educato, ma tu giudichi me dal "Valore dei miei post", come se avessi offeso chissà chi.
31/12/2023 19:38
 
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@ Dario
Libercolo=Libriccino di poco o nessun valore, soprattutto se ha pretese di opera valida. Spreg.

considerato che non l'hai letto, anche perchè è ancora in stampa, il tuo è un commento dispregiativo
rivolto alla persona.
Immagino che vorrai scusarti così da mostrare il tuo lato cristiano del carattere.
31/12/2023 19:46
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
Dario (Nvch231214), 31/12/2023 19:27:

Puoi postare l'intero commento evitando i puntini di reticenza per cortesia.

Ti ringrazio anticipatamente

Per felice

Non sto commentando il tuo libercolo, ma non credo apporti a qualcosa di diverso o di nuovo dalla conclusione cui è già arrivata la wts già decenni fa.

Per cesare

Leggiti il contesto.



[Modificato da jwfelix 31/12/2023 19:49]
31/12/2023 21:00
 
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Certo che mi scuso,umilmente se ha offeso felice il mio definire il suo lavoro" libercolo ",non era mia intenzione screditarlo, anche se intendevo proprio il termine libercolo perché" non arriva a conclusioni differenti da ciò a cui è arrivata la wts decenni fa", di conseguenza, mia opinione, e', di poco valore ermeneutico,proprio per il motivo, ripeto, detto sopra

Un cordiale saluto.

Non interverro' più, capisco benissimo quando non si è ben accetti

Auguri di buon anno a tutti.

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