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Ultimo Aggiornamento: 05/08/2020 10:47
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31/03/2017 08:18
 
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*** wp16 n. 4 p. 7 Sopravvissuta ai tentativi di alterarne il messaggio ***
Quando vennero scoperti i Rotoli del Mar Morto nel 1947, gli studiosi poterono finalmente confrontare il testo masoretico in ebraico con il contenuto di rotoli biblici che erano stati scritti più di mille anni prima. Un componente dell’équipe editoriale dei Rotoli del Mar Morto affermò che questi “confermarono la grande affidabilità con la quale il testo ebraico era stato conservato nel corso dei mille anni compresi tra l’epoca di Qumran e quella in cui furono copiati i manoscritti medievali più antichi”.*
* F. García Martínez e J. Trebolle Barrera, Gli uomini di Qumran, trad. di A. Catastini, Paideia, Brescia, 1996, p. 168.

*** w01 15/2 p. 6 I Rotoli del Mar Morto: Perché dovrebbero interessarvi? ***
Prima della scoperta dei Rotoli del Mar Morto, i più antichi manoscritti delle Scritture Ebraiche disponibili erano del IX e X secolo E.V. circa. Dato che la stesura delle Scritture Ebraiche era stata completata oltre mille anni prima, si poteva davvero essere sicuri che questi manoscritti avessero trasmesso fedelmente la Parola di Dio? Il prof. Julio Trebolle Barrera, membro del comitato internazionale che cura i Manoscritti del Mar Morto, afferma: “I due grandi manoscritti [di Qumran] di Isaia . . . confermarono la grande affidabilità con la quale il testo ebraico era stato conservato nel corso dei mille anni compresi tra l’epoca di Qumran e quella in cui furono copiati i manoscritti medievali più antichi”.*
* F. García Martínez e J. Trebolle Barrera, Gli uomini di Qumran, trad. di A. Catastini, Paideia, Brescia, 1996, p. 168.
IL PRIMO dei rotoli a cui si riferisce Barrera contiene il libro completo di Isaia. Finora, tra gli oltre 200 manoscritti biblici rinvenuti a Qumran sono state identificate parti di ogni libro delle Scritture Ebraiche a eccezione del libro di Ester. A differenza del primo Rotolo di Isaia, della maggioranza dei libri ci sono soltanto frammenti contenenti meno di un decimo di qualsiasi determinato libro. I libri biblici che erano più popolari a Qumran erano i Salmi (36 copie), Deuteronomio (29 copie) e Isaia (21 copie). Questi sono anche i libri citati più di frequente nelle Scritture Greche Cristiane.
Benché dimostrino che la Bibbia non ha subìto cambiamenti sostanziali, i rotoli rivelano pure che fino a un certo punto c’erano diverse versioni dei testi ebraici della Bibbia usate dagli ebrei del periodo del Secondo Tempio, ognuna con le proprie varianti. Non tutti i rotoli sono identici al testo masoretico in quanto a ortografia o forma. Alcuni sono più vicini alla Settanta greca. In precedenza gli studiosi pensavano che le differenze della Settanta potessero essere il risultato di errori o anche di falsi concetti introdotti deliberatamente dal traduttore. I rotoli rivelano che molte di queste differenze erano dovute in effetti a varianti del testo ebraico. Questo può spiegare perché in alcuni casi i primi cristiani citarono testi delle scritture ebraiche che usavano parole diverse da quelle del testo masoretico. — Esodo 1:5; Atti 7:14.
Questo prezioso tesoro di rotoli e frammenti biblici costituisce un’ottima base per studiare il modo in cui è stato trasmesso il testo ebraico della Bibbia. I Rotoli del Mar Morto hanno confermato che sia la Settanta che il Pentateuco samaritano sono utili nella comparazione dei testi. Forniscono ai traduttori della Bibbia un’ulteriore fonte per considerare possibili miglioramenti del testo masoretico. In un certo numero di casi confermano le decisioni del Comitato di Traduzione della Bibbia del Nuovo Mondo di ripristinare il nome di Geova nei punti del testo masoretico in cui era stato tolto.

*** pe cap. 5 p. 52 par. 17 La Bibbia è davvero opera di Dio? ***
Fra il 1947 e il 1955 furono scoperti i cosiddetti Rotoli del Mar Morto. Questi antichi rotoli includono copie di libri delle Scritture Ebraiche. Risalgono a 100-200 anni prima della nascita di Gesù. Uno è una copia del libro di Isaia. Prima di questa scoperta, la più antica copia disponibile del libro di Isaia in ebraico era stata fatta quasi 1.000 anni dopo la nascita di Gesù. Il confronto fra queste due copie di Isaia rivelò solo piccolissime differenze, per la maggior parte piccole variazioni di ortografia! Ciò significa che in più di 1.000 anni di copiatura non c’era stato nessun effettivo cambiamento!

*** gm cap. 2 pp. 20-21 parr. 14-15 La lotta della Bibbia per sopravvivere ***
Ma nel 1947 furono rinvenuti in alcune caverne nei pressi del Mar Morto diversi frammenti di manoscritti antichissimi, fra cui parti dei libri della Bibbia ebraica. Un certo numero di frammenti erano anteriori al tempo di Cristo. Gli studiosi li raffrontarono con i manoscritti ebraici esistenti per verificare l’accuratezza della trasmissione del testo. Cosa risultò da questo raffronto?
15 Fra le opere più antiche rinvenute c’era il libro completo di Isaia, ed è sorprendente l’uniformità fra questo testo e quello della Bibbia masoretica oggi in nostro possesso. Il prof. Millar Burrows scrive: “Molte delle differenze tra il testo contenuto nel rotolo [di Isaia] del monastero di S. Marco e quello masoretico possono essere interpretate quali errori di trascrizione; a parte questo, si osserva nel complesso una notevole concordanza tra il primo e i manoscritti medioevali; che un testo di tanto più antico concordi con altri più recenti, costituisce una prova di più dell’accuratezza della versione tradizionale”. Burrows aggiunge: “È perciò motivo di meraviglia il constatare quanto poche siano state le alterazioni apportate al testo in un periodo di circa mille anni”.*
* Non tutti i manoscritti rinvenuti presso il Mar Morto concordavano così esattamente con il testo biblico pervenutoci. Alcuni presentavano diverse varianti testuali. Tuttavia queste varianti non indicano che il significato essenziale del testo sia stato distorto. Secondo Patrick W. Skehan dell’Università Cattolica d’America, per la maggior parte rappresentano una “rielaborazione [del testo biblico] sulla base della sua stessa logica integrale, di modo che la forma diventa più estesa ma la sostanza rimane invariata . . . L’atteggiamento fondamentale è quello di esplicita riverenza per un testo considerato sacro, quello di spiegare (come diremmo noi) la Bibbia con la Bibbia per quanto riguarda appunto la trasmissione del testo stesso”.
Un altro commentatore aggiunge: “Nonostante tutte le incertezze, rimane il grandioso fatto che il testo, come noi lo possediamo ora, nel complesso rappresenta onestamente le effettive parole degli autori che vissero, alcuni di loro, quasi tremila anni fa; e non dobbiamo avere nessun serio dubbio a motivo della corruzione testuale per quanto riguarda la validità del messaggio che il Vecchio Testamento ha da darci”.

*** w77 1/9 p. 542 Come furono tramandate le Scritture Ebraiche ***
ACCURATEZZA CONFERMATA DAI ROTOLI DEL MAR MORTO
Le ricerche effettuate nella zona del mar Morto hanno portato alla scoperta di numerosi rotoli ebraici scritti prima dell’inizio dell’Èra Volgare. Molti di essi contengono parti delle Scritture Ebraiche. Come sono in paragone con i manoscritti masoretici prodotti mille o più anni dopo?
In uno studio, il cinquantatreesimo capitolo di Isaia fu esaminato sia in un rotolo d’Isaia del mar Morto, copiato verso il 100 a.E.V., che nel testo masoretico. Norman L. Geisler e William E. Nix riportano i risultati di questo studio in A General Introduction to the Bible:
“Delle 166 parole di Isaia 53, sono in questione solo diciassette lettere. Dieci di queste lettere sono solo un fatto di ortografia, che non cambia il senso. Quattro altre lettere sono minori cambiamenti stilistici, come congiunzioni. Le rimanenti tre lettere formano la parola ‘luce’, aggiunta al versetto 11, che non cambia di molto il significato. . . . Pertanto, in un capitolo di 166 parole, c’è una sola parola (tre lettere) dubbia dopo mille anni di trasmissione, e questa parola non cambia in modo significativo il senso del passo”.
Un’altra pubblicazione fa notare che questo rotolo e un’ulteriore copia di parti di Isaia trovati vicino al mar Morto “si sono dimostrati identici parola per parola alla nostra comune Bibbia ebraica in più del 95 per cento del testo. Il 5 per cento in cui ci sono differenze consiste soprattutto di ovvi errori di scrittura e variazioni di ortografia”.
Leggendo le Scritture Ebraiche, perciò, potete aver fiducia che la vostra Bibbia si basa su un testo ebraico che trasmette accuratamente i pensieri degli scrittori che Dio impiegò. (2 Tim. 3:16) Migliaia d’anni di diligente copiatura da parte di professionisti hanno assicurato ciò che Dio predisse molto tempo fa: “L’erba verde è appassita, il fiore si è inaridito; ma in quanto alla parola del nostro Dio, sussisterà a tempo indefinito”. — Isa. 40:8.

[Modificato da TNM 31/03/2017 08:19]
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