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Una perla dalla Bibbia CEI

Ultimo Aggiornamento: 25/11/2008 13:48
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22/11/2008 19:36
 
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Per Felix


“Nella discussione dell'interlineare ho voluto ironizzare”



Ho ragione di dubitarne


“La conclusione è quindi che la Bibbia CEI è una revisione della Bibbia UTET”



Sì, e non capisco dove stia il problema. Quello che ha scandalizzato nel caso della TNM è che essa sia la traduzione di una Bibbia inglese, cioè una traduzione da un’altra lingua, fatta senza consultare i testi originali, tant’è che in sei lingue diverse la gente s’è copiata gli errori, cosa impossibile se se i fantomatici comitati di traduzione composti di ebraisti avessero esaminato il testo originale mentre traducevano dall’inglese. Ci sono problemi infiniti, specie in fatto di sintassi del verbo, che rendono ridicolo il tradurre una Bibbia dall’inglese, visto l’abisso nel modo di costruire la sintassi tra italiano e l’american english. Nessuno di questi problemi invece si pone nel revisionare una Bibbia che è già in italiano, un’opera tradotta da biblisti con tre lauree l’uno. Nel caso della CEI del 1971 la revisione ha riguardato la veste liturgica, si sono cioè rese le parti della Bibbia che servivano cantabili dall’assemblea, s’è curato il ritmo e quant’altro, contando sul fatto che la traduzione dai testi originali fosse già più che buona, cosa che in effetti era. S’è proceduto in due tempi, giacché come è noto la versione del 71 è solo una versione provvisoria richiesta dall’impellenza liturgica, dalla necessità di avere una traduzione, e ci si è basati di quella fatta per conto della UTET da tre celebri biblisti. Questa versione del 71 fu data alle stampe solo ad experimentum,: una volta passata l’emergenza di fornire un testo per la liturgia, è stata fatta negli anni immediatamente seguenti una nuova revisione, facendo uscire la versione definitiva tre anni dopo nel 1974. Come s’è proceduto? C’è stato un triangolo. Il testo è passato nelle mani dei liturgisti che dovevano renderlo leggibile durante le celebrazioni, in seguito le bozze sono tornate ai biblisti per assicurarsi che i cambiamenti fatti non deviassero dal senso dei testi ebraici e greci. Finita quest’operazione, che in realtà è stato un continuo rimandarsi le bozze indietro da un comitato all’altro, perché ce n’era anche uno di italianisti per curare la resa, c’è stato un ulteriore avanti e indietro tra Commissione Biblica (leggasi il Vaticano) e il comitato dei traduttori insieme a quello dei liturgisti perché alcune modifiche erano state bocciate. Veniamo al punto.
Quell’errore segnalato, cioè l’omissione di Isacco, dipende dal fatto che, quanto ai testi di non interesse liturgico (cioè quelli che non entrano nel ciclo delle letture a messa o il Salterio), s’è semplicemente lasciato il testo UTET. Quindi non c’è alcun parallelo con la TNM, tradotta dall’inglese con una millantata consultazione dei testi originali. La Bibbia CEI infatti è tutta basata sul testi originali, in quanto per i testi lasciati nella versione UTET la traduzione dall’ebraico-greco era già stata fatta da Rossano&Co., e quanto ai testi rivisti perché di interesse liturgico, essi sono in seguito passati di nuovo al vaglio dei biblisti. Ricapitolando: tutta la CEI, sia le parti riviste sia le parti non riviste, sono tradotte dai testi originali, e quanto a quelle non riviste quest’errore è dunque solo un errore di distrazione tra quelli che possono capitare in una traduzione generalmente buona fattura.
Non siamo cioè dinnanzi, come invece nel caso nella NWT, ad una traduzione da un’altra lingua senza consultare i testi originali, ma al semplice fatto che in una versione italiana sono stati tenuti dei passi già tradotti dall’ebraico da tre biblisti che hanno curato la Bibbia UTET, nomi di primissimo rilievo nel panorama scientifico, contro i quali ogni contestazione si scioglie al sole.
Alcuni negano, non si sa come vista la lingua italiana indecente combinata con l’errore miracolosamente trasferitosi in sei lingue di Levitico, che la TNM sia tradotta dall’inglese; molto più serenamente Felix mi disse qualche mese fa che questa era semplicemente la prova che non tutte le parti della TNM erano state tradotte consultando i testi originali ma solo le più importanti: ma questa scusa getta un discredito incredibile sulla TNM. Come si può scegliere infatti di fare una traduzione dall’inglese per certi parti della Bibbia, e in base a cosa decidere quali sono le più importanti? Un’operazione più ascientifica di così non si può immaginare, e non ha alcun parallelo come ripeto con l’errore della CEI, dove s’è lasciato semplicemente un testo tradotto in italiano ma sempre dall’ebraico, senza alcun problema di passaggio da una lingua all’altra.
Aggiungo poi che ho guardato sulla Bibbia TOB, anch’essa riporta il testo CEI, e l’errore era già stato corretto. Presumo che la correzione risalga dunque alla parziale revisione che venne fatta nel, se non erro, 1997.

Per Barnabino


“Fa ridere tanto quanto chi continua a ricalcare il latino "grazia" quando il termine in italiano ha person gran parte del senso di "benignità non meritata" che aveva al tempo in cui è stato scritto

.”

Io non credo. Gli italiani sentono parlare sin da quando sono piccoli di espressioni come “la grazia di Dio” a messa e al catechismo, o in contesto penale (es. “graziare un ergastolano”). Non c’è nulla di incomprensibile. Quello che vuol fare la TNM è destrutturare tutto il retroterra dei cristiani cambiando i termini che si sono cristallizzati, la grazia che diventa l’immeritata benignità, i vescovi che divengono i sorveglianti, ecc. E, tra parentesi, la charis è qualcosa che va ben al di là dell’ immeritata benignità, ed è proprio il termine grazia per la sua valenza sacrale che concentra questo significato.


“Se riterrò che aver seguito un corso di laurea in lettere moderne non basta a valutare il tuo elenco (ma allora dobbiamo aspettarci errori in eruditi dettagli fillogici”



Ancora non capisco perché insisti a credere che saresti in grado di valutare gli errori di un principiante. Anche quello che è alla base del greco, come saper indovinare il modo di rendere un aoristo, cioè un’abilità che dovrebbe essere acquisita nei primi due anni di un curriculum di studi, è comunque qualcosa che non si può minimamente spiegare e che si acquisisce con la pratica contestale, con lo sviluppo di un exis.

Per admintdg 2


“Noi ci accontentiamo di poco, e quel poco ci basta per non considerare la TNM una traduzione peggiore di tante altre, visto che anche la tanto osannata CEI "corregge" la sua traduzione usando frasi che la TNM già ha da anni
Per una volta quello che è scritto nella TNM è più corretto di quello che la CEI diceva da anni.”



Il più delle volte si tratta semplicemente di un cambio di logica traduttivo. La CEI ha scelto a volte di restare letterale dove prima parafrasava, ed è per questo che sembra avvicinarsi ad alcune rese della TNM. Ciò non toglie che sia tutto l’insieme della traduzione ad essere stilisticamente pessimo, un’autentica bruttura che nessuno con cognizioni traduttologiche avrebbe partorito. Come ripeto la letteralità non è mai una scusa, perché qualsiasi ginnasiale sa che quando gli vengono richieste traduzioni letterali il limite è sempre e comunque l’esistenza di quello che traduce nella lingua d’arrivo. In questo caso pare proprio che i traduttori della TNM abbiano mancato di frequentare il ginnasio, e dunque non siano preparati a cosa voglia dire fare una traduzione letterale, e quali sono i contorni di questa pratica.


“Altro esempio:

Per finire sempre con San Matteo, nell'incarico finale che Gesù risorto dà ai suoi discepoli, sentivamo "Andate e ammaestrate tutte le nazioni"; ora invece "Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli", che non solo è più esatto, ma è anche più bello.”



Se non ti fosse chiaro questo passo era stato criticato alla TNM non per quel “fate discepoli” ma per quel “di persone”. Vale a dire che si riconosceva in quel “fate discepoli di persone di tutte le nazioni”, che ovviamente in italiano non brilla, non la vocazione alla salvezza per tutti i popoli, ma per l’appunto l’idea settaria di salvare alcuni eletti. Ad esempio nell’articolo di Claudio Forte sul sito di Achille si scriveva, sottolineando quel “di persone”: “Il compito dei primi discepoli era quello di diffondere la buona notizia, prima tra il popolo Ebreo e poi tra le altre nazioni, che Gesù è il nostro Salvatore ed avendo fede in Lui possiamo avere la vita eterna. Gesù non aveva mai dato loro il compito di creare una organizzazione isolata, una setta. Infatti la predicazione degli apostoli era ben diversa da quella dottrinale svolta dai "proclamatori" TdG e finalizzata a distribuire pubblicazioni (pagate ben 2 volte: dal proclamatore e da chi le accetta) e a reclutare altre persone disposte a lavoratore gratis per la Casa Editrice americana WTS!”
Ergo come ripeto l’esempio che fai non c’entra nulla, perché la CEI non ha corretto adeguandosi alla TNM quello che in questo caso le veniva criticato.

Ad maiora
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
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