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la messa.

Ultimo Aggiornamento: 25/07/2011 17:06
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08/07/2011 15:47
 
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Re:
Caro Antonello,
io non sono Testimone di Geova, bensì Cristiano Evangelico Pentecostale.

Ho letto con molto interesse la tua completa disamina dell'argomento, anche se in essa non ho trovato una vera e propria argomentazione obiettiva sull'argomento.
Hai parlato della sacralità e della superiorità del sangue di Cristo rispetto ai sacrifici veterotestamentari, e su questo nulla da eccepire. Hai parlato del fatto che i primi cristiani fossero soliti "spezzare il pane" (anche la versione in uso alle nostre chiese traduce spezzare il pane), ed anche su questo sono pienamente in sintonia con te.
Il punto focale della messa però non è questo, bensì la dottrina della transustanziazione: il cambiamento totale di sostanza.
Da dove dovremmo trarre, biblicamente, questa dottrina?
Tu riporti diversi passaggi nei quali Gesù parla del "suo" corpo, ma il punto non è nemmeno questo: sappiamo entrambi molto bene che Gesù parla del suo corpo e del suo sangue; ciò che dobbiamo stabilire è se questi fossero intesi da Gesù in modo simbolico o letterale.
L'unico passaggio che, ad una lettura superficiale, potrebbe sostenere questa teoria sono le parole di Gesù nell'atto dell'ultima cena, il quale afferma: "Prendete, mangiate, questo è il mio corpo". Dovendo stabilire quindi se questa espressione abbia un valore letterale o simbolico entra in campo l'elemento logica: se Gesù era presente in quel momento con il suo corpo, non è possibile che il suo corpo si trovasse, nel contempo, nel pane. E' semplicemente ovvio che Gesù stesse dicendo che "Questo rappresenta il mio corpo".
Mangiare il corpo e bere il sangue di Cristo non significa affatto mangiare letteralmente il corpo di Gesù, ma essere unito al suo sacrificio (il corpo spezzato). L'apostolo Paolo non dice che il pane sia il corpo di CRisto, bensì che si tratti della COMUNIONE con il corpo di Cristo(1 Cor. 10:16): questa differenza non è affatto sottile.

Inoltre tu sostieni:

antonellooo, 07/07/2011 23.19:




I sacrifici dell’Antico Testamento dovevano essere ripetuti continuamente, dal momento che nessuno di questi sacrifici era un sacrificio perfetto, ma se leggiamo l’Epistola agli Ebrei, qui riportata, ci rendiamo conto di come il sacrificio di Cristo sia stato offerto UNA VOLTA PER TUTTE



Infatti il sacrificio è uno solo ed è stato compiuto da gesù, ma noi durante la Messa ne celebriamo la sua memoria e non un nuovo sacrificio ed una nuova alleanza...daltrronde è stato Lui a comandarci di spezzare il pane in sua memoria.



Questa tua affermazione, a parere mio, contiene una notevole contraddizione.
Se anche nella teoria tu possa sostenere che il sacrificio di Cristo non si rinnovi, nella pratica la messa sostiene esattamente questo. L'ostia diviene letteralmente il corpo di Cristo, il quale fisicamente viene spezzato. Qui c'è ben poco di "memoriale", ma è un sacrificio che si rinnova a tutti gli effetti. Lo stesso catechismo cattolico, sebbene sostenga anche la funzione di "ricordo" dell'eucarestia, afferma: Il nostro Salvatore nell'ultima Cena, la notte in cui veniva tradito, istituì il sacrificio eucaristico del suo Corpo e del suo Sangue, col quale perpetuare nei secoli, fino al suo ritorno, il sacrificio della croce. Quindi, oltre ad una funzione memoriale, secondo il catechismo, Cristo istituì l'eucarestia per perpetuare il suo sacrificio fino al suo ritorno. Tuttavia questa è una dottrina in aperto contrasto con la Scrittura (Ebr. 7:27; 9:12, 28; 10:10; I Pt. 3:18).

Concludendo, nessuno è contrario al fatto che il sangue di Cristo abbia una valore estremamente superiore a quello degli animali dell'antico Testamento e nemmeno che i primi discepoli praticassero la Santa cena. Ciò che la Bibbia condanna è la transustaziazione. Alla luce delle Scritture la santa cena, o comunione, è quindi un ordinamento istituito da Gesù nel quale la sua Chiesa RICORDA ed HA COMUNIONE con il suo sacrificio attraverso gli elementi, puramente simobolici, del pane e del vino.
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