31/03/2014 10:40 |
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Esistono scienziati (ed altri eruditi) testimoni di Geova?
Sovente i fuoriusciti sostengono che i testimoni di Geova sarebbero caratterizzati da un tasso di istruzione molto modesto; la maggioranza si situerebbe fra la licenza media e il diploma di scuola superiore, con rare incursioni nell'università; di scienziati, ovviamente, neanche a parlarne. Secondo gli 'apostati' si può trovare al massimo tra i tdG, e non senza fatica, qualche professionista laureato (avvocato, ingegnere etc.), che avrebbe aderito al gruppo molti anni dopo i gradi accademici, oppure che li avrebbe conseguiti durante la propria militanza come testimone di Geova, superando il 'divieto' (così lo definiscono) di proseguire gli studi oltre il diploma.
Riporteremo in questa discussione, con calma, da oggi e nelle prossime settimane, i numerosi casi di testimoni di Geova che sono eruditi nelle più disparate discipline, anche di livello e di notorietà internazionale. Quasi tutte le informazioni sono facilmente reperibili nella letteratura della Watch Tower Society. È da rilevare che il numero di eruditi riscontrabili in questa maniera è certamente una sottostima della realtà, ovvero molto inferiore al numero reale di eruditi testimoni di Geova, a causa della tendenza del Corpo Direttivo a rendere pubbliche solo le esperienze di persone convertitesi dopo la laurea (per il noto scoraggiamento degli studi universitari) invece che prima. È dunque irrealistico al momento aspettarsi di trovare fra le pagine della Torre di Guardia biografie di eruditi che avrebbero dato inizio alla propria carriera accademica in un momento della loro vita in cui erano già Testimoni devoti, e indubbiamente ve ne sono moltissimi.
Un'ultima considerazione: secondo i fuoriusciti, anche i cristiani di cui si parla in questo thread sarebbero (come sono soliti riferire) 'mentalmente condizionati, plagiati, persone con tare psicologiche e che solo per questo aderiscono ai testimoni di Geova' e via enumerando.
Deliri che si commentano da soli.
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Indice degli eruditi testimoni di Geova inseriti fino ad oggi (clicca sul nome per andare alla scheda)
(i nuovi nomi inseriti sono sottolineati)
1) Brett R. Schenck (scienziato ambientale)
2) Merlyn Mehl (docente universitario, fisica nucleare, scienze dell'educazione)
3) Massimo Tistarelli (docente universitario, robotica)
4) Wayne Qu (scienziato ambientale)
5) Sue Qu (ricercatrice universitaria, biologia molecolare)
6) Feng-Ling Yang (ricercatrice universitaria, microbiologa)
7) George Zinsmeister (docente universitario, ingegneria meccanica e industriale)
8) Davey Loos (ricercatore universitario, biochimico)
9) Sebastião Alves Junqueira (magistrato)
10) Paola Chiozzi (ricercatrice universitaria, biologa)
11) Alfred Vogel (scienziato, naturopata)
12) Irène Hof Laurenceau (chirurgo, chirurgia ortopedica)
13) Isidoros Ismailidis (fisico, esperto missilistico)
14) Hans Kristian Kotlar (ricercatore scientifico, biotecnologo)
15) Fridtjov Nikolai Sæverud [Fred Severud] (ingegnere, grandi opere civili)
16) Céline Granolleras (nefrologa, ricercatrice universitaria)
17) Mario Lelio Sarteschi (chirurgo, andrologia, terapia non emotrasfusionale)
18) Kenneth Lloyd Tanaka (scienziato, geologo)
19) Edgar Foster (ricercatore universitario, teologia, lingue classiche)
20) Wolf-Ekkehard Lönnig (scienziato, genetista delle piante)
21) Hayden Cooper Covington (celebre avvocato)
22) Frédéric Dumoulin (ricercatore universitario, scienze farmaceutiche)
23) R.Stuart Marshall (consulente di stato, economia)
24) Alton Williams (scienziato, docente universitario, fisico nucleare)
25) Paula Kincheloe (scienziato, biologia molecolare)
26) Byron Leon Meadows (ricercatore, fisica del laser, ingegneria aerospaziale)
27) Guillermo Perez (chirurgo, primario ospedaliero)
28) Max Wörnhard (docente universitario, lingue classiche)
29) Wenlong He (scienziato, fisica sperimentale)
30) Murat Ibatullin (chirurgo, docente universitario, neuroradiologia)
31) Enrique Hernández-Lemus (docente universitario, fisica biologica)
32) František Vyskočil (scienziato, docente universitario, neurobiologia)
33) Ferdinando Catalano (docente universitario, ottica fisica)
34) Stephen Taylor (docente universitario, contabilità finanziaria)
35) W. Glen How (celebre avvocato)
36) Nelson A. Crites (ricercatore scientifico e inventore)
37) Philippe Barbey (pedagogo, ricercatore universitario, sociologia)
38) Gerard D. Hertel (docente universitario, entomologia e dendrologia)
39) Alain Garay (docente universitario, celebre avvocato)
40) Jiunn Tzon Gene Hwang (scienziato, docente universitario, matematica e statistica)
41) B. Dwight Goains (giudice federale della Corte Distrettuale del Texas)
42) Yan-Der Hsuuw (scienziato, docente universitario, biologia molecolare)
43) Alinio de Santa Rita Lobo (ricercatore universitario, teologia, filosofia del diritto)
44) Yaroslav Dovhanych (ricercatore scientifico, zoologo)
45) Rajesh Kalaria (docente universitario, scienziato, patologia cerebrovascolare)
46) Petr Muzny (docente universitario, celebre avvocato)
47) Fan Yu (ricercatore universitario, matematica, informatica)
48) Huabi Yin (fisica, elettrotecnica, elettronica, struttura della materia)
49) Wendell Marley (ingegnere capo del Kennedy Space Center, astronautica)
50) Michael Lemoine (celebre avvocato, diritto commerciale, penale, assicurativo)
INTERMEZZO (schede non realizzabili per mancanza della foto del profilo)
(Egon Jux, Sebastiano Pennisi, Salvador González, Rafael Coello Serrano, Sergio Palara, Patricia McGinn Marshall)
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Questo 3D è aperto in scrittura ai soli moderatori. Chiunque avesse notizie certe e documentate di eruditi testimoni di Geova, può mandare un messaggio privato (mail) al sottoscritto, accompagnando la segnalazione con un riferimento (es.: indirizzo Internet di un sito affidabile).
REQUISITI PER L'INSERIMENTO DEI NOMI IN QUESTO 3D
Per poter essere classificati come eruditi, i testimoni di Geova presenti in questo elenco devono soddisfare il requisito 1) e uno dei requisiti 2) indicati di seguito.
1) titolo di studio minimo: laurea universitaria conseguita presso ente pubblico. Si può porre un'eccezione a questa regola qualora il soggetto, pur non laureato, abbia fornito un contributo rilevante nel proprio settore scientifico, tanto da essere riconosciuto nell'ambiente come figura di primo piano e magari da essere insignito di titoli honoris causa (in fin dei conti nemmeno Giacomo Leopardi era laureato!). Ad oggi l'unico erudito testimone di Geova che rientra in tale categoria è Alfred Vogel, naturopata di fama internazionale che era autodidatta.
2) settore accademico o professionale:
a - personale accademico: ricercatore universitario o superiore (docente universitario o dirigente di ateneo in vario grado gerarchico) di discipline umanistiche, economiche o scientifiche. Sede della docenza (o dell'attività di ricerca) può essere una università pubblica o una rilevante università privata. Non sono da segnalare docenti della scuola primaria o secondaria.
b - ricerca scientifica: sono prese in considerazione segnalazioni di ricercatori (l'attività di ricerca può essere espletata, oltre che nelle università o in altri enti pubblici, anche presso rilevanti strutture private) e di scienziati operanti in qualunque ramo (scienze matematiche, fisiche, chimiche, astronomiche, biologiche e così via), purché il titolo di 'scienziato' sia giustificato da una rilevante notorietà nell'ambiente, acquisita attraverso la pubblicazione di articoli e testi specialistici, la formulazione di teorie originali, l'effettuazione di scoperte di riconosciuto valore.
c - medicina e discipline afferenti: medico chirurgo con responsabilità minima di responsabile di struttura pubblica (es.: primario ospedaliero) o di rilevante struttura privata, o di reparto/settore di struttura pubblica o di rilevante struttura privata.
d - giurisprudenza: magistrato o equivalente ruolo istituzionale.
e - professionisti vari: giuristi, ingegneri, architetti, economisti e altri professionisti sono da segnalare solo in presenza di meriti speciali maturati nell'esercizio delle proprie funzioni, documentabili e riconosciuti dalla società.
Situazioni che non risultano classificabili secondo lo schema precedente saranno valutate caso per caso.
[Modificato da EverLastingLife 18/02/2021 18:24] |
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31/03/2014 23:06 |
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1) Brett R. Schenck
jw.org
Paese: USA
Categoria: scienziato
Ambito di attività scientifica: scienze ambientali
Dopo la laurea in Scienze Ambientali ed Ecologia alla Purdue University (1976) consegue varie specializzazioni, soprattutto in microscopia (ottica, chimica, termica) in istituti quali il Mccrone, la Rutgers e l'Università della Georgia. Molto ampio lo spettro delle sue attività professionali: lavora come ricercatore specializzato in geologia, ecosistemi acquatici e terrestri e telerilevamento, e successivamente opera come consulente privato in settori quali la chimica farmaceutica, la statistica e la certificazione di qualità. Dopo la conversione ai testimoni di Geova e la pensione, per mantenersi nel servizio a tempo pieno si dedica anche alla traduzione e all'insegnamento della lingua spagnola.
E' stato intervistato nella Svegliatevi! di aprile 2013, pagg. 6,7 ( link diretto).
“Non ho dubbi: la vita è un progetto di Dio”
Brett Schenck vive negli Stati Uniti ed è un consulente ambientale in pensione. Ha studiato l’interdipendenza tra piante, animali e ambiente. Perché crede nell’esistenza di un Creatore? Svegliatevi! glielo ha chiesto in questa intervista che affronta il tema del rapporto tra scienza e fede.
Da che tipo di ambiente proviene?
Mio padre era ingegnere meccanico. Spesso mi parlava con entusiasmo di scienza e matematica. Da ragazzo ero affascinato dalle piante e dagli animali che vivevano nei torrenti e negli stagni intorno a casa mia, a New Paris, nell’Ohio. Per cui quando andai alla Purdue University, scelsi di studiare ecologia.
La religione le interessava?
Sì, eravamo luterani e mio padre mi aveva incoraggiato ad approfondire gli insegnamenti della nostra religione. Mi dedicai allo studio del greco koinè, una delle lingue in cui fu scritta la Bibbia. Questo mi portò a sviluppare un profondo rispetto per quel libro.
Cosa pensava della teoria dell’evoluzione?
La mia chiesa l’accettava e i miei colleghi la sostenevano. Per cui non la mettevo in discussione. Però credevo anche in Dio. Pensavo che in qualche modo le due cose potessero essere compatibili. Anche se avevo rispetto per la Bibbia, non credevo che fosse opera di Dio.
Cosa le ha fatto cambiare opinione sulla Bibbia?
Steve e Sandy, una coppia di testimoni di Geova, fecero visita a me e a mia moglie Debbie. Ci mostrarono che, pur non essendo un testo di scienza, la Bibbia è accurata dal punto di vista scientifico. Per esempio dice che Dio “dimora sul circolo della terra” (Isaia 40:22). Inoltre afferma: “Egli [...] sospende la terra sul nulla” (Giobbe 26:7). In quel periodo per i miei studi di ecologia mi servivo di foto satellitari, per cui questi brani mi colpirono. Erano stati scritti molto tempo prima che l’uomo potesse fotografare il circolo della terra sospeso sul nulla. Man mano che io e mia moglie studiavamo la Bibbia con Steve e Sandy, mi resi conto che conteneva profezie adempiute, consigli utili e spiegazioni che mi soddisfacevano. Gradualmente mi convinsi che la Bibbia era la Parola di Dio.
Quando ha cambiato idea sull’origine della vita?
A un certo punto Steve mi mostrò un’affermazione molto chiara contenuta nella Bibbia: “Geova Dio formava l’uomo dalla polvere del suolo” (Genesi 2:7). C’era una testimonianza scritta relativa alla storia del primo uomo. Questo mi spinse a chiedermi se la Bibbia fosse in armonia con i fatti scientifici. Steve mi suggerì di fare ricerche sull’argomento, e così feci.
Cos’ha scoperto sull’evoluzione?
Molte cose. Per dirne una, la teoria dell’evoluzione si propone di spiegare l’origine delle specie. Gli esseri viventi hanno organi ben congegnati, come cuore, polmoni e occhi. Anche a livello microscopico, all’interno delle cellule troviamo “macchine” meravigliosamente progettate. Da dove viene il progetto? Gli evoluzionisti sostengono che i meccanismi migliori superano automaticamente la selezione naturale perché gli esseri viventi dotati di tali meccanismi sono più adatti alla sopravvivenza. Ma questa tesi non spiega da dove vengono questi meccanismi. Ho scoperto che molti scienziati non credono che la teoria dell’evoluzione risponda a questa domanda. Un professore di zoologia mi ha confidato che non crede in nessuna delle teorie dell’evoluzione, ma tiene la cosa per sé per timore di perdere il suo lavoro.
La conoscenza dell’ecologia rafforza la sua fede?
Sì. La mia professione mi ha portato a studiare il modo in cui gli esseri viventi dipendono gli uni dagli altri. Sulla terra ogni essere vivente ha bisogno di qualcos’altro. Prendiamo i fiori e le api per esempio. Il colore, l’odore, il nettare e la struttura dei fiori sono progettati per attrarre le api e ricoprirle di polline. Le api a loro volta sono progettate per estrarre il nettare dei fiori e portare il polline su altre piante per permettere la fecondazione. È evidente che fiori e api sono progettati in modo che l’uno soddisfi i bisogni dell’altro.
Gli ecosistemi sono esempi di interdipendenza su vasta scala. Un ecosistema è un ambiente con una comunità di migliaia di tipi di animali, piante, batteri e funghi. Tutti gli animali dipendono dalle piante per ricevere nutrimento e ossigeno, così come la maggioranza delle piante da fiore dipende dagli animali. Pur essendo estremamente complessi e popolati da organismi delicati, gli ecosistemi sono in grado di continuare a vivere per migliaia di anni. Anche nel caso di danni prodotti dall’inquinamento, una volta eliminato l’agente inquinante si sviluppa ben presto un nuovo ecosistema. Quando penso alla resilienza del sistema della vita sulla terra nel suo insieme non ho dubbi: la vita è un progetto di Dio.
Come mai è diventato testimone di Geova?
Ero molto preoccupato per come la società in cui viviamo rovina l’ambiente. Sapevo che, seppur resistenti, gli ecosistemi non sono indistruttibili. Grazie ai testimoni di Geova ho imparato che, come mostrano le Scritture, Dio attuerà il suo proposito di “ridurre in rovina quelli che rovinano la terra” (Rivelazione [Apocalisse] 11:18). Queste parole hanno avuto un profondo effetto su di me. Continuando a studiare ho capito che la Bibbia offre una speranza sicura.
Mi piace parlare delle cose in cui credo, e ho avuto modo di studiare la Bibbia con alcuni scienziati. All’età di 55 anni sono andato in pensione anticipatamente per dedicarmi di più a far conoscere il Creatore della vita nonché il suo proposito per il nostro magnifico pianeta.
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Torna all'indice degli eruditi testimoni di Geova: LINK
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[Modificato da EverLastingLife 12/10/2019 21:14] |
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31/03/2014 23:15 |
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2) Merlyn Mehl
skills-universe.com
Paese: Sudafrica
Categoria: docente universitario
Ambito di attività scientifica: fisica nucleare, scienze dell'educazione
E' stato un grande accademico sudafricano ed uno dei principali eruditi testimoni di Geova del XX secolo. Fisico di professione, ma anche stimato umanista ed esperto di discipline del pensiero quali lo sviluppo della conoscenza finalizzato all'inserimento sociale, è noto per essere stato il primo fisico di colore del polo di accademici anti-apartheid dell'università di Western Cape.
Ha promosso, nel suo paese, numerose iniziative per lo sviluppo umano: fondatore, nel 1998, della Triple L Academy ( life-long learning, apprendimento di lunga durata); fra i pionieri del QCTO, il Quality Council for Trades and Occupations; conferenziere per il Seta ( Sector Education and Training Authority) e collaboratore di lunga data dell'ASDSA, Association for Skills Development in South Africa, il cui presidente, Gill Connellan, ha dichiarato che Mehl era 'l'unico in grado di uscire dalla torre d'avorio del mondo accademico ed entrare nel mondo reale'. Raymond Patel, AD di MerSeta, l'ha definito 'una persona meravigliosamente stimolante, molto, molto intelligente ma anche in possesso del dono di sapersi relazionare con le persone intorno a lui". E' scomparso nel 2013.
Nel 1967 divenne testimone di Geova, religione alla quale aderì con fede e grande entusiasmo. La sua esperienza è stata pubblicata nella Torre di Guardia del 01 luglio 1989 pagine 10-14, che si riporta di seguito.
Esperienza di Merlyn Mehl (Torre di Guardia del 01 luglio 1989 pagine 10-14) - CLICCA QUI PER VISUALIZZARE
Ho trovato l’armonia fra le razze nel travagliato Sudafrica
Narrato da Merlyn Mehl
SONO un sudafricano, o come si usa specificare da queste parti, un sudafricano “di colore”. Sono anche professore all’università di Western Cape, la più grande università a maggioranza nera nel paese. Ho conseguito un dottorato nell’insegnamento della fisica. Da vent’anni a questa parte sono anche testimone di Geova. Quale di queste due realtà mi ha aiutato a trovare l’armonia fra le razze in questo paese di attriti e di conflitti?
Crescere in Sudafrica
Qualcuno ha detto che Città del Capo, sulla punta meridionale dell’Africa, è ‘il più bel promontorio del mondo’. Contemplare un cielo stellato a Città del Capo in una notte limpida è un’esperienza toccante. Una volta, mentre guardavo le stelle, ricordo di aver detto a un amico: “Che senso ha tutto questo? Ci dev’essere per forza una spiegazione; eppure quaggiù tutto sembra così assurdo. Com’è possibile che ci siano tante discriminazioni? Perché c’è tanta ingiustizia?”
Nascere in Sudafrica significa conoscere la discriminazione fin da piccoli. I problemi razziali sembrano onnipresenti. Fin dall’infanzia ciascuno è separato e classificato in base alla razza. La nostra famiglia, in base alle leggi sudafricane, è “coloured” (di sangue misto). Da bambini ci hanno insegnato che i bianchi erano gli oppressori e noi gli oppressi. E dato che, man mano che crescevamo, a scuola e nella vita di ogni giorno il contatto interrazziale era praticamente inesistente, è comprensibile che considerassimo con sospetto persone di un’altra razza. Ci sembrava che i bianchi avessero il meglio in ogni campo, tra cui case, servizi e scuole. “Apartheid”, la politica della segregazione razziale, divenne la parola più odiata del nostro vocabolario.
Prima che finissi le elementari la mia famiglia fu costretta a lasciare la casa nel quartiere multirazziale dove eravamo nati io e mia sorella. Perché? A motivo di una legge secondo cui ogni zona poteva essere destinata a un solo gruppo razziale. Ci trasferimmo in un’altra zona, dove abitammo per vari anni finché anch’essa fu dichiarata “zona bianca”. A quel punto ce ne andammo di nuovo.
Date le ovvie ingiustizie i miei genitori, come anche gli insegnanti, mi incoraggiavano a studiare molto a scuola. Il messaggio era: “Devi mostrare ai bianchi che sei meglio di loro”. Questo influì sul mio atteggiamento verso la scuola. Pur essendo estremamente timido, mi piaceva molto imparare. Passavo la maggior parte del tempo a leggere qualsiasi cosa mi passasse sotto gli occhi. Così, quando finii la scuola ero fra gli studenti migliori del paese, ed era quindi naturale che andassi all’università. Dato che mi piacevano le scienze e la matematica, fu facile decidere di iscrivermi a un corso di laurea in scienze, in cui le materie principali erano la fisica e la matematica.
Nel 1960, l’anno stesso in cui iniziai l’università, entrò in vigore una legge che imponeva la segregazione razziale nelle università, così fui costretto a frequentare un’università per il mio gruppo razziale. Si faceva un gran parlare degli studenti di queste università separate. Ogni anno mi distinsi nei voti e alla fine mi laureai in fisica nucleare, cosa che fece molto scalpore, specialmente perché poi mi fu affidata una cattedra all’università di Western Cape, ed ero il primo studente di colore a ricoprire tale carica.
Tuttavia, a quel punto mi sentivo molto frustrato. Non avevo una risposta alla domanda fondamentale della vita: Che scopo ha tutto ciò? Fu pressappoco in quel periodo che feci al mio amico l’osservazione a cui accennavo prima.
Trovo risposta alle mie domande
Fino ad allora la religione aveva avuto un ruolo molto limitato nella mia vita. Da bambino avevo frequentato la Chiesa Anglicana e avevo ricevuto la confermazione a sedici anni. Ma le mie domande non avevano mai risposta. Perciò man mano che crescevo cominciai ad andare in chiesa sempre più di rado, finché smisi di andarci del tutto.
Un giorno andai a trovare un collega universitario, e sua moglie, Julia, usò la Bibbia per dimostrare che c’era una risposta ai problemi politici e razziali non solo del Sudafrica ma del mondo intero. Ero sorpreso e scettico, tuttavia accettai l’opuscolo Fondamento per credere in un nuovo mondo, e una volta a casa cominciai a leggerlo per curiosità.
Alle due del mattino dopo stavo ancora leggendo! Ecco spiegato in maniera ragionata perché la Bibbia è vera, perché le sue profezie sono degne di fiducia, perché l’umanità ha tanti problemi, perché il 1914 è una data così significativa e perché possiamo sperare in un giusto nuovo sistema qui sulla terra! Non poteva che essere la verità!
Il giorno successivo tornai a casa del mio collega e chiesi a sua moglie se aveva altre pubblicazioni dello stesso genere. Me ne andai con una pila di libri che trattavano dottrine bibliche fondamentali, spiegazioni delle profezie di Daniele e di Rivelazione, la natura dei sei giorni creativi, e un sacco di altre cose. Particolare molto importante, essi mostravano che nella Bibbia non c’è nulla che giustifichi in alcun modo la discriminazione razziale, poiché “Dio non è parziale”. (Atti 10:34) Divorai tutti quei libri. Finalmente avevo le risposte alle domande che mi avevano sempre tormentato! Dopo circa un anno di intenso e regolare studio della Bibbia, fui battezzato come testimone di Geova. Era il 21 novembre 1967.
Come organizzazione, i testimoni di Geova sono veramente apolitici e non razzisti. Sostengono un solo governo, il Regno di Dio, e per loro la condizione sociale non fa differenza. Ma in Sudafrica ci sono sempre problemi a sfondo razziale. In conseguenza della legge che separa le zone in cui abitano i diversi gruppi razziali, le congregazioni riflettono la composizione razziale della loro zona. Perciò nella congregazione che frequentavo, Claremont, la maggioranza delle persone erano di colore. I pochi bianchi erano missionari o uomini in incarichi di sorveglianza.
Ricordo ancora, dopo tutti questi anni, due particolari che mostrano quant’è difficile liberarsi delle tendenze razziste. Alle assemblee, di solito i bianchi passavano davanti a chi faceva la fila al self-service, prendevano il loro cibo e se ne andavano a mangiare separatamente, mentre il resto di noi faceva ancora la fila. Questo mi urtava. I Testimoni bianchi avevano anche la tendenza a presentare la moglie in questo modo: “Cara, ti presento Merlyn. Studia la Bibbia”. “Merlyn, ti presento mia moglie, la sorella Tal-dei-tali”. Quando si rivolgevano a me mi chiamavano per nome, mentre io dovevo chiamarli “sorella” o “fratello”. Mi sentivo offeso!
Ma poi cominciai a riflettere. Il problema è che si pensa sempre che sia l’altro a essere razzista. Tuttavia, quando in una società le disuguaglianze razziali sono sentite come in Sudafrica, è ovvio che ne risentono tutti quelli che ci vivono. È vero che alcuni Testimoni bianchi dovevano migliorare nel modo in cui trattavano persone di razza diversa. Ma la stessa cosa valeva per me. A questo riguardo la Bibbia dà questo buon consiglio: “Non far presto a mostrarti risentito; poiché il risentimento lo covano gli stolti”. (Ecclesiaste 7:9, The New English Bible) Sì, dovevo impegnarmi per essere meno sensibile, e non interpretare ogni sgarbo in chiave razziale.
Devo anche dire che da allora la situazione generale nel paese è un po’ cambiata. Anni fa i bianchi potevano partecipare a riunioni religiose di altre razze solo in numero limitato, e dovevano mangiare separatamente. Ora non è più così.
Ma ciò che più contava era che avevo trovato un’organizzazione di persone che si frequentavano liberamente, che erano i benvenuti in casa l’uno dell’altro, che si chiamavano fra di loro fratello e sorella considerandosi veramente tali! Queste convinzioni erano difese con fermezza e basate su princìpi biblici. Perciò quando sorgono incidenti razziali, e in Sudafrica sono quasi inevitabili, riflettere su queste cose mi aiuta sempre a controllarmi. Col passare degli anni imparo ad applicare meglio i princìpi biblici e questo mi dà maggior pace interiore in quanto a questioni razziali. Ma ci vuole sforzo!
Il ministero a tempo pieno
Poco dopo essere stato battezzato sentii il bisogno di accrescere il mio ministero. Non ero sposato e avevo poche responsabilità, perciò il 1° ottobre 1968 iniziai a fare il pioniere regolare. Questo sollevò un polverone, perché significava lasciare l’università e abbandonare quella che molti consideravano una carriera d’oro. Un giornale titolava un articolo sulle mie dimissioni: “Eminente scienziato va a propagandare la Bibbia”. Ben presto conducevo dieci e più studi biblici con persone o famiglie diverse. A un’assemblea due di questi si battezzarono, all’assemblea successiva quattro, poi sette, e così via.
Il 17 settembre 1969 sposai Julia, la Testimone che mi aveva fatto conoscere la verità (nel frattempo essa aveva ottenuto un divorzio valido legalmente e scritturalmente). Questo significò ereditare di colpo una famiglia, dato che Julia aveva due figli, John e Leon. Decidemmo di continuare a fare i pionieri il più a lungo possibile; questo si dimostrò positivo per i ragazzi e mi aiutò ad avere successo nella mia nuova famiglia.
Essere nel servizio a tempo pieno nei primi anni ’70 era molto entusiasmante, come dimostrano queste esperienze. Un giorno, mentre predicavamo di casa in casa, incontrammo una donna di nome Annabel, che accettò immediatamente il libro La Verità che conduce alla Vita Eterna e una Bibbia. (In seguito apprendemmo che aveva pagato le pubblicazioni con gli ultimi soldi che aveva: il lattaio dovette tornare la settimana successiva per avere i suoi soldi!) Fin dall’inizio Annabel si preparò bene per lo studio biblico settimanale, pur avendo un bambino molto irrequieto. Cominciò anche a parlare con i familiari di ciò che stava imparando. Ben presto suo marito, Billy, l’accompagnava alle adunanze. I genitori di Annabel avevano dato ai loro cinque figli nomi in ordine alfabetico. Sua sorella Beattie cominciò a studiare. Charlie e sua moglie non furono da meno. Anche Dafne dimostrò interesse, ed Edna e suo marito si aggiunsero al gruppo. Oggi l’intera famiglia presta fedelmente servizio da molti anni. Gli uomini sono anziani o servitori di ministero, e molte delle donne hanno prestato servizio come pioniere.
Poi c’è Stanley. Lo incontrammo nell’opera di casa in casa, all’ultima porta a cui bussavamo in un freddo lunedì pomeriggio. Ma che accoglienza ricevemmo! Sua moglie ci invitò ad entrare, e fu subito chiaro che avevamo a che fare con un uomo religioso. In effetti, aveva appena pregato di essere aiutato a capire la Bibbia. La nostra prima conversazione si sviluppò sulla dottrina della Trinità. Dopo una conversazione di un’ora, Stanley sembrò convinto. La settimana successiva ci accolse con queste parole: “Avete ragione. Ho letto tutto il ‘Nuovo Testamento’ e non esiste nessuna Trinità. Sono andato dal ministro per chiedergli perché mi aveva ingannato: si è rifiutato di ricevermi, per cui gli ho restituito le buste per la colletta con le quali raccoglievo denaro da altri membri della chiesa”. Tutto questo senza che gli avessimo dato una sola pubblicazione! Desiderava frequentare le adunanze, e promettemmo che saremmo passati a prenderlo. Ma la domenica arrivammo con cinque minuti di ritardo, e lo trovammo che stava già venendo all’adunanza in bicicletta! “Pensavo vi foste dimenticati di me”, disse. Studiavamo tre volte la settimana, e tre mesi dopo il nostro primo incontro fu battezzato. Stanley serve da molti anni con lo stesso zelo che aveva all’inizio.
Julia ed io abbiamo calcolato che nel corso degli anni abbiamo avuto il privilegio di aiutare una cinquantina di persone a divenire testimoni di Geova.
Riprendo il lavoro secolare
Dopo quattro anni di servizio di pioniere, il nostro denaro era agli sgoccioli. Il costo della vita era salito, e i ragazzi crescevano. Perciò, anche se a malincuore, decidemmo di lasciare il ministero a tempo pieno. Era il settembre 1972. Cosa sarebbe successo? Poco più di un anno dopo, il 1° gennaio 1974, tornai a insegnare all’università quando si rese vacante una cattedra in fisica. Questo significava che dovevo fare molti cambiamenti e anche stare attento a non scoraggiarmi. Ma grazie al valido sostegno di Julia, riuscii ad adattarmi. Una cosa che mi aiutò molto fu rimanere estremamente attivo nel ministero e in congregazione, continuando in realtà a ‘cercare prima il Regno’. — Matteo 6:33.
Dato che tutti i docenti universitari devono fare della ricerca, dovevo decidere se era il caso di tornare alla fisica nucleare. Non riuscivo a immaginarmi impegnato in questo tipo di ricerca esoterica mentre usavo il resto del tempo, fuori dell’università, cercando di insegnare agli altri la verità della Bibbia. Sembrava così futile essere impegnato in una ricerca fine a se stessa! E, naturalmente, non si poteva escludere che la ricerca in campo nucleare potesse avere applicazioni militari, il che avrebbe comportato dei problemi in vista della neutralità cristiana. — Isaia 2:2-4.
In Sudafrica un’università come quella di Western Cape ha molti studenti definiti “svantaggiati”. Arrivano all’università con una preparazione insufficiente a causa di un inadeguato livello d’istruzione scolastica o di altri fattori socioeconomici. In molti casi ciò che manca loro non è la capacità: è solo che non hanno avuto le opportunità. Negli ultimi 13 anni, come parte del mio lavoro all’università ho fatto ricerche sulle difficoltà di apprendimento di tali studenti e ho sviluppato metodi di insegnamento alternativi. Per queste ricerche ho ricevuto un dottorato nell’insegnamento della fisica e la qualifica di professore. Programmi di ricerca congiunta sono ora in corso con la collaborazione di università negli Stati Uniti e in Israele. È interessante confrontare i risultati di questa ricerca con i metodi di insegnamento dei testimoni di Geova.
Una teoria elaborata in Israele dal prof. Reuven Feuerstein e dai suoi collaboratori è quella dell’“apprendimento mediato”. Il nocciolo della teoria è che i bambini sviluppano le capacità intellettuali non solo grazie agli stimoli che ricevono dal mondo esterno attraverso i sensi, ma anche grazie a un mediatore umano che interpreta loro tali stimoli. Se ciò non avviene, i bambini non sviluppano appieno le loro capacità intellettuali.
I testimoni di Geova danno grande importanza al ruolo dei genitori come primi insegnanti del bambino. I Testimoni che hanno figli dedicano molte ore a esaminare con loro pubblicazioni bibliche illustrate, facendo loro domande su ciò che vedono e aiutandoli a capire il significato dei racconti biblici. Essi raccomandano non solo di studiare la Bibbia ogni settimana, ma anche di provvedere un’istruzione costante, specialmente nel campo dei princìpi biblici. (Deuteronomio 6:6-8) La summenzionata ricerca sembra indicare che così facendo i genitori in effetti sviluppano l’intelligenza dei propri figli.
Un’altra teoria è quella del “costruttivismo”, secondo cui l’insegnamento non consiste solo nel trasferire informazioni dalla mente di chi insegna a quella di chi impara. Piuttosto, ciascuno forma le proprie costruzioni mentali sulla base di ciò che vede, sente o sperimenta. Ecco perché due persone possono udire le stesse informazioni e giungere a conclusioni diverse. Per imparare in maniera efficace, bisogna elaborare le informazioni a livello personale.
Questo è esattamente quanto incoraggiano a fare le adunanze dei testimoni di Geova. Ci si aspetta che ciascuno si prepari in anticipo sulle informazioni da trattare, sulla base delle pubblicazioni disponibili. Nel corso dell’adunanza vera e propria, poi, l’uditorio partecipa commentando sul materiale preparato. In questo modo si viene esortati non solo a esprimere ciò che si è imparato ma anche a beneficiare della preparazione altrui.
L’avvento del computer nel campo dell’istruzione è stato salutato come un mezzo per personalizzare l’apprendimento. Tuttavia, l’opera degli studi biblici che i testimoni di Geova compiono da anni in casa delle persone si è dimostrata estremamente valida sotto questo aspetto! Un istruttore aiuta una, due o tre persone (raramente di più) ad analizzare del materiale stampato che tratta un soggetto biblico e su cui lo studente si è preparato in anticipo. Lo studente viene incoraggiato a spiegare cosa capisce, paragrafo per paragrafo, e poi si ragiona su questo. Non c’è dubbio che si tratta di uno studio biblico veramente personalizzato. Visto che applicano tali validi princìpi di istruzione, non c’è da meravigliarsi che i testimoni di Geova abbiano il successo che hanno. Naturalmente, essi non hanno bisogno di imparare questi princìpi da un’università. Li acquisiscono da una fonte superiore: la Bibbia. — Matteo 28:19, 20; Giovanni 6:45.
L’armonia razziale sostituisce le tensioni razziali
Da che sono divenuto testimone di Geova sono volati più di vent’anni. John e Leon, i miei figli adottivi, ora cresciuti, sono entrambi battezzati e fedeli nel servizio. Nel 1976 è nato nostro figlio Graeme. È un privilegio allevare anche lui nella via della verità. La nostra famiglia è stata benedetta in quanto Julia è di nuovo in grado di fare la pioniera, mentre io faccio il pioniere ausiliario almeno tre volte l’anno. Intorno a noi in Sudafrica c’è stata una drammatica escalation di tensioni razziali. Lo si vede dalle scritte sui muri e lo si respira nell’aria. Tuttavia, fra tutte queste tensioni razziali, sta avvenendo un moderno miracolo. Le leggi nazionali sulle riunioni sono più tolleranti, e i testimoni di Geova ora possono riunirsi con molta libertà, specialmente nelle grandi assemblee. Ho avuto il privilegio di avere una parte nell’organizzare alcune di queste assemblee per tutti i gruppi razziali. Lì si nota il non-razzismo all’opera, tra persone che hanno imparato dalle elevate norme della Bibbia a non fare discriminazioni razziali! Sono persone che badano a ciò che si è dentro, senza fermarsi al colore della pelle.
Oggi i testimoni di Geova formano l’unica fratellanza veramente mondiale dell’umanità. Ben presto, nel suo nuovo sistema di cose, Geova “asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e la morte non ci sarà più, né ci sarà più cordoglio né grido né dolore”. Insieme a milioni di miei fratelli e sorelle in tutto il mondo, non vedo l’ora di essere in quel nuovo mondo piacevole e giusto in cui non ci saranno più discriminazioni razziali. — Rivelazione 21:3-5.
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Video. Interessante intervista nella quale Mehl espone le sue teorie sull'apprendimento, con particolare riferimento all'età scolare.
youtube.com
Due immagini di Merlyn Mehl, scomparso nel 2013, mentre partecipa a varie conferenze:
skills-universe.com
iacsouthafrica.co.za
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01/04/2014 22:35 |
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3) Massimo Tistarelli
jw.org
Paese: Italia
Categoria: docente universitario
Ambito di attività scientifica: robotica, biometrica, Information Technology
Fonte dell'esperienza: Svegliatevi! di febbraio 2013 pagg. 10, 11
( link diretto)
Un esperto di robotica parla della sua fede
Massimo Tistarelli è professore ordinario presso l’Università degli Studi di Sassari. È anche Associate Editor di tre riviste scientifiche internazionali e coautore di un centinaio di articoli scientifici. Studia il modo in cui gli esseri umani riconoscono i volti e fanno cose apparentemente semplici come afferrare una palla. Progetta sistemi applicabili alla robotica che cercano di replicare alcune funzionalità del sistema visivo umano. Svegliatevi! gli ha posto delle domande a proposito della sua fede e del suo lavoro di ricercatore.
Qual è stata la sua educazione religiosa?
I miei genitori erano cattolici non praticanti. Da ragazzo propendevo per l’ateismo. Mi era stato insegnato che la vita aveva avuto origine per evoluzione e lo avevo accettato come un fatto. Pur non credendo in un Creatore personale, ho sempre pensato che ci fosse “qualcuno” più in alto. Per cercarlo mi interessai di buddismo, induismo e taoismo, ma queste filosofie mi lasciarono insoddisfatto.
Da cosa è nato il suo interesse per la scienza?
Fin da piccolo sono sempre stato attratto dalle macchine. Mi mettevo a smontare e a rimontare i miei giocattoli azionati elettricamente. Facevo molte domande a mio padre, tecnico delle telecomunicazioni, per sapere come funzionavano radio e telefoni.
Cosa l’ha portata al ruolo di docente e ricercatore?
Ho studiato ingegneria elettronica all’Università di Genova e poi ho conseguito il dottorato di ricerca in informatica e robotica. Mi sono specializzato nello studio del sistema visivo umano per varie applicazioni nel campo della robotica.
Perché tanto interesse per il sistema visivo?
Perché è incredibilmente sofisticato e non include solo gli occhi, ma un sistema complesso per comprendere ciò che vediamo. Per esempio, consideri cosa succede quando si afferra una palla. Mentre le si corre incontro, il cristallino focalizza sulla retina un’immagine della palla che è condizionata sia dal movimento della palla che da quello dell’occhio. Ovviamente, di solito si tiene l’occhio fisso sulla palla. In questo modo l’immagine della palla diventa stabile sulla retina, mentre la proiezione dello sfondo e di tutto ciò che è intorno “si muove”.
Nello stesso tempo il sistema visivo dell’uomo calcola la velocità e la traiettoria della palla. Il calcolo inizia sorprendentemente proprio nella retina, quando l’occhio valuta il movimento della palla nello spazio. Il nervo ottico trasmette poi gli impulsi dalla retina al cervello, che analizza ulteriormente i dati e coordina i movimenti per la presa della palla. L’intero processo è impressionante nella sua complessità.
Cosa l’ha persuasa a credere in un Creatore?
Nel 1990 trascorsi qualche mese a Dublino, in Irlanda, per svolgere ricerche al Trinity College. Rientrando a casa, io e mia moglie Barbara cominciammo a pensare al futuro dei nostri figli. Decidemmo così di andare a trovare mia sorella, che era diventata testimone di Geova. Lei ci diede una copia del libro Come ha avuto origine la vita? Per evoluzione o per creazione?, pubblicato dai Testimoni. Le accurate ricerche e la dovizia di riferimenti mi impressionarono. Mi resi conto che avevo accettato l’evoluzione senza metterla in discussione. Per esempio, pensavo che la documentazione fossile sostenesse in modo evidente l’evoluzione, ma non è così. In realtà, man mano che esaminavo l’evoluzione, mi convincevo che era più uno strumento di propaganda che un fatto scientificamente accertato.
Mi misi a pensare al mio lavoro nel campo della robotica. Di chi erano i progetti che cercavo di riprodurre?
Poi mi misi a pensare al mio lavoro nel campo della robotica. Di chi erano i progetti che cercavo di riprodurre? Non avrei mai potuto progettare un robot in grado di afferrare una palla come facciamo noi. Un robot può essere programmato per afferrare una palla, ma solo in condizioni accuratamente controllate; non può riuscirci in circostanze per le quali non è stato programmato. La nostra capacità di apprendimento è enormemente superiore a quella di una macchina, e le semplici macchine hanno comunque un progettista. Questo è solo uno dei fatti che mi hanno portato a concludere che dev’esserci un Creatore.
Perché è diventato testimone di Geova?
In parte perché a me e Barbara è piaciuto l’approccio metodico allo studio che hanno i Testimoni. Sono rimasto particolarmente colpito dalla dovizia di riferimenti contenuti nelle loro pubblicazioni. Le ricerche rigorose hanno un forte effetto sulle persone che, come me, non si accontentano di spiegazioni superficiali. Ad esempio, ho voluto approfondire lo studio delle molte profezie contenute nella Bibbia. Questo studio mi ha convinto che la Bibbia è davvero di origine divina. Nel 1992 io e Barbara ci siamo battezzati come testimoni di Geova.
Lo studio della scienza ha indebolito la sua fede?
Al contrario, l’ha rafforzata. Pensiamo, per esempio, a come noi riconosciamo i volti. Un neonato può farlo già dopo poche ore. Io e lei possiamo distinguere all’istante qualcuno che conosciamo, anche in mezzo alla folla. Magari riusciamo anche a capire il suo stato emotivo. Eppure probabilmente non ci rendiamo conto che riconoscere qualcuno richiede l’elaborazione di una quantità enorme di informazioni a una velocità incredibile.
Sono convinto che il sistema visivo umano è un dono prezioso di Geova Dio. I suoi doni, compresa la Bibbia, mi spingono a ringraziarlo e a parlare di lui con le persone con cui vengo in contatto. In ultima analisi, il mio senso di giustizia mi dice che il merito di quello che vediamo in natura è da attribuire a lui.
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Link diretto al CV del prof. Tistarelli sul sito dell'Università di Sassari:
www.architettura.uniss.it/ita/Persone/Docenti-esterni/Anni-precedenti/Massimo_Ti...
Immagini:
ewh.ieee.org
Il prof. Tistarelli al lavoro.
jw.org
Conferenza al Biometric Institute di Londra (2014).
biometricsinstitute.org
Il prof. Tistarelli premia una studentessa
alla International Joint Conference on Biometrics
(Washington D.C., 10/2011).
iapr.org
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Video. Intervista filmata al prof. Tistarelli (da JW Broadcasting, canale TV ufficiale del testimoni di Geova) (in inglese):
youtube.com
Link diretto alla medesima intervista su JW Broadcasting:
tv.jw.org/#it/video/VODIntExp/pub-pcr_2_VIDEO
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[Modificato da EverLastingLife 19/04/2020 22:40] |
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02/04/2014 17:38 |
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4) Wayne Qu
5) Sue Qu
jw.org
Paese: Cina
Wayne Qu:
Categoria: scienziato
Ambito di attività scientifica: scienze ambientali
Sue Qu:
Categoria: ricercatrice universitaria
Ambito di attività scientifica: biologia molecolare
Fonte dell'esperienza: Svegliatevi! di febbraio 2011 pag. 21
QUALCOSA DI MEGLIO DELL’ORO
Wayne Qu lavorava come scienziato ambientale per l’Accademia cinese delle Scienze. Per fare carriera, negli anni ’90 si trasferì con la moglie Sue in Europa, dove si specializzò ulteriormente. Lì Wayne e Sue conobbero i testimoni di Geova, con cui fecero delle conversazioni basate sulla Bibbia. Nel 2000 si trasferirono in Australia, dove entrambi continuarono i loro studi (Sue in biologia molecolare). Inoltre ripresero lo studio della Bibbia.
Wayne spiega: “Avevamo dedicato molti anni della nostra vita a conseguire prestigiosi titoli accademici. Eppure ragionavo fra me: ‘Alla fine tutti invecchiamo, ci ammaliamo e moriamo. È questo lo scopo della vita?’ Sembrava che tutto fosse senza senso. Grazie alla Bibbia, invece, io e Sue ricevemmo risposte logiche e soddisfacenti ai più importanti interrogativi dell’esistenza.
“Lo studio della Bibbia ci fece anche riflettere su qualcosa che non avevamo mai preso in considerazione: l’esistenza di un Creatore. Lessi Come ha avuto origine la vita? Per evoluzione o per creazione?, pubblicato dai Testimoni, e un’opera di Charles Darwin sull’evoluzione. Queste letture, insieme alle mie ricerche scientifiche, mi convinsero dell’esistenza di un Creatore. Sue giunse alla stessa conclusione.
“Un’altra cosa che ci convinse che Dio esiste è il potere della Bibbia di cambiare in meglio la vita delle persone. Grazie a questo libro straordinario io e Sue ora abbiamo non solo una speranza per il futuro ma anche veri amici e siamo più uniti. Ci siamo battezzati nel 2005, felici di aver trovato qualcosa di molto più prezioso dell’istruzione di alto livello e ‘dell’oro che perisce’”. — 1 Pietro 1:7.
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03/04/2014 19:29 |
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6) Feng-Ling Yang
jw.org
Paese: Taiwan
Categoria: ricercatrice universitaria
Ambito di attività scientifica: microbiologia
Fonte dell'esperienza: Svegliatevi! di gennaio 2014 pagg. 8,9
( link diretto)
Una microbiologa parla della sua fede
Feng-Ling Yang è assistente di ricerca senior presso l’“Academia Sinica” di Taipei, a Taiwan. Le sue ricerche sono state pubblicate in riviste specializzate. Un tempo credeva alla teoria dell’evoluzione, ma poi ha cambiato idea. In questa intervista parla a Svegliatevi! del suo rapporto con la scienza e la fede.
Ci parli della sua infanzia.
La mia famiglia era molto povera, e mia madre non ha mai imparato a leggere. Eravamo contadini e allevavamo maiali in una zona soggetta a inondazioni vicino a Taipei. I miei genitori mi hanno insegnato l’importanza di lavorare sodo e aiutare il prossimo.
La sua famiglia era religiosa?
A casa si praticava il taoismo. Offrivamo sacrifici al “dio-Cielo”, ma non sapevamo nulla di lui. Mi chiedevo il perché delle sofferenze e dell’egoismo delle persone. Lessi libri su taoismo e buddismo nonché manuali di storia orientale e occidentale. Andai anche in un paio di chiese. Ma le mie domande non trovarono risposta.
Perché ha scelto studi scientifici?
Mi piaceva la matematica ed ero affascinata dal modo in cui le leggi fisiche e chimiche determinano la struttura di tutto ciò che ci circonda. Tutto, dall’immenso universo ai minuscoli microbi, ha una struttura che risponde a regole ben precise. E io le volevo capire.
Perché pensava che l’evoluzione fosse un fatto assodato?
Non mi era mai stato insegnato altro. Durante tutto il periodo degli studi ogni cosa veniva spiegata in chiave evoluzionistica. E poi si dava per scontato che come ricercatrice nel campo delle scienze naturali accettassi l’evoluzione.
Cosa l’ha spinta a leggere la Bibbia?
Dopo essermi laureata, nel 1996 mi trasferii in Germania per frequentare un corso di specializzazione. L’anno seguente conobbi una signora di nome Simone. Era testimone di Geova e si offrì di rispondere alle mie domande con la Bibbia. Quando mi disse che la Bibbia spiegava lo scopo della vita, mi incuriosii. Cominciai ad alzarmi alle quattro e mezza ogni mattina: leggevo la Bibbia per un’ora e poi andavo a fare una camminata per meditare. Nel corso dell’anno successivo lessi la Bibbia per intero. Rimasi colpita dall’accuratezza delle sue profezie. Finii per convincermi che l’autore della Bibbia è Dio.
Che idea aveva circa l’origine della vita?
Alla fine degli anni ’90, quando cominciai a pensare seriamente all’argomento, i biologi molecolari si stavano rendendo conto che la chimica degli esseri viventi era molto più complessa di quanto si pensasse. Ovviamente da molto tempo gli scienziati sapevano che dal punto di vista chimico le proteine presenti nelle cellule sono le molecole più sofisticate in assoluto. Ma adesso scoprivano che interi assemblaggi di proteine erano organizzati per formare macchine ingegnose dotate di parti in movimento. Una macchina molecolare può essere composta da più di 50 proteine. E persino la più semplice delle cellule ha bisogno di vari tipi di macchine, ad esempio per generare energia, duplicare informazioni e regolare il passaggio di sostanze attraverso le membrane.
A che conclusione giunse?
Mi chiedevo: “Come hanno fatto le macchine proteiche ad arrivare ad avere un progetto così sofisticato?” A quel tempo la sorprendente complessità della chimica cellulare indusse diversi scienziati a farsi la stessa domanda. Negli Stati Uniti un professore di biochimica pubblicò un libro in cui sosteneva che le macchine molecolari delle cellule sono talmente complesse da escludere la possibilità di un’origine casuale. Ero d’accordo. Conclusi che la vita doveva essere stata creata.
Perché è diventata testimone di Geova?
Il fatto che Simone, nonostante i suoi problemi di salute, ogni settimana facesse 56 chilometri per venire a insegnarmi la Bibbia mi faceva pensare. Venni a sapere che nella Germania nazista alcuni Testimoni erano stati internati nei campi di concentramento a motivo della loro posizione neutrale. Il loro coraggio mi toccò profondamente. L’amore dei Testimoni nei confronti di Dio mi ha spinto a diventare una di loro.
Credere in Dio ha avuto un effetto positivo su di lei?
I colleghi dicono che adesso sono più felice. Essendo cresciuta in una famiglia povera, in passato mi sentivo inferiore, per cui non dicevo a nessuno dove avevo trascorso l’infanzia e non parlavo mai dei miei genitori. Ma grazie alla Bibbia ho capito che per Dio il ceto sociale non ha importanza. Basti pensare che Gesù crebbe in una famiglia che probabilmente era povera quanto la mia. Adesso mi prendo cura dei miei genitori e mi fa piacere presentarli agli amici.
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Feng-Ling Yang al lavoro.
jw.org
Alla data attuale, la dottoressa Yang è accreditata come autrice / coautrice di 47 articoli scientifici sul noto social network ResearchGate.
www.researchgate.net/profile/Feng-Ling_Yang/
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04/04/2014 20:20 |
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7) George Zinsmeister
mie.umass.edu
Paese: USA
Categoria: docente universitario
Ambito di attività scientifica: ingegneria meccanica e industriale
E' stato a lungo professore associato, e poi emerito, di ingegneria della sede di Amherst dell'Università del Massachussets (UMass), fino al 1999, anno in cui si è ritirato; già nel periodo della docenza era anziano di congregazione e dopo la fine dell'attività universitaria ha reso servizio come pioniere regolare.
L'Organizzazione ha citato questo accademico una sola volta, e in modo fuggevole, nell'opuscolo Come si può avere una vita felice? a pag. 6 ( link diretto):
Come facciamo a sapere che esiste un Creatore?
George Zinsmeister, professore emerito dell’Università del Massachusetts (USA), crede in Dio e risponde a questa domanda con una sola parola: entropia. Il concetto di entropia è legato a quello che gli scienziati definiscono “secondo principio della termodinamica”. Una delle conseguenze di questo principio è qualcosa che tutti possiamo osservare: i sistemi ordinati, ad esempio una casa, non vengono all’esistenza da sé. Eppure l’universo contiene innumerevoli esempi di sistemi fisici e biologici altamente organizzati. Tutto ciò attesta l’esistenza di un Creatore infinitamente intelligente e potente.
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Malgrado la relativa scarsità di informazioni biografiche, nel web è possibile trovare molti articoli scientifici scritti da Zinsmeister, di solito insieme da altri autori. Ad esempio:
Computer Simulation of Varlable Retort Control and Container Geometry as a Possible Means of Improving Thiamine Retention in Thermally Processed Foods:
onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1111/j.1365-2621.1975.t...
An extension of linear moving heat source solutions to a transient case in a composite system:
www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/0017931065...
Capturing and using designer intent in a design-with-features system:
www.scopus.com/record/display.uri?eid=2-s2.0-0026382389&origin=inward&txGid=070d5f3ce2347e9ab11d8c36...
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04/04/2014 20:23 |
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8) Davey Loos
jw.org
Paese: Belgio
Categoria: ricercatore universitario
Ambito di attività scientifica: biochimica
Fonte dell'esperienza: Svegliatevi! di ottobre 2013, pagg. 6, 7
( link diretto)
Un biochimico parla della sua fede
Davey Loos è un biochimico che vive in Belgio. Nel passato metteva in dubbio l’esistenza di un Creatore e credeva nell’evoluzione. Con il tempo però ha cambiato idea. Cosa ha portato questo ricercatore a mettere in discussione le proprie convinzioni sull’origine della vita? Svegliatevi! ha intervistato il dottor Loos in merito ai suoi studi e alla sua fede.
Come ha cominciato a interessarsi alla ricerca scientifica?
All’università decisi di studiare chimica. Ero particolarmente affascinato dalle proteine e dagli acidi nucleici, che sono di gran lunga le molecole più complesse del nostro pianeta. Con il tempo cominciai ad appassionarmi al modo in cui alcune molecole reagiscono alla luce solare.
Credeva in Dio?
Da bambino sì. Ma durante i miei studi all’Università Cattolica di Lovanio mi venne insegnato che la sofisticata struttura degli esseri viventi è il risultato di processi naturali che venivano presentati come piuttosto complicati. Dal momento che a parlarne erano scienziati autorevoli, io ci credevo. Alla fine mi divenne difficile accettare l’esistenza di Dio.
Che cosa l’ha spinta a riconsiderare le sue idee sull’origine della vita?
Nel 1999 incontrai un vecchio compagno di scuola che era diventato testimone di Geova, e andai a una delle loro riunioni. Nello stesso periodo un testimone di Geova venne a casa mia e lasciò una copia del libro Esiste un Creatore che si interessa di noi? *
Che impressione le fece il libro?
Fui molto colpito dalla qualità delle ricerche che presentava. Cominciai a chiedermi se l’evoluzione fosse una risposta plausibile alla complessità evidente in natura.
Che cosa la colpiva maggiormente della natura?
Il mio lavoro di biochimico implicava lo studio di certe molecole presenti nei cianobatteri marini, microrganismi che per alimentarsi non dipendono da nessun’altra forma di vita. Alcuni ricercatori pensano che questi organismi siano stati i primi esseri viventi della terra. Tramite un complicatissimo processo chimico ancora non del tutto compreso, questi microbi usano la luce solare per trasformare acqua e anidride carbonica in nutrimento. Mi sorprendeva anche la loro capacità di assorbire la luce con incredibile efficienza.
Anche le piante sfruttano la luce solare per produrre sostanze nutritive. Cosa hanno di speciale questi batteri?
Nel mare più si va verso il fondo più la luce scarseggia. Quindi i cianobatteri che vivono a grandi profondità devono cercare di catturare tutta l’energia luminosa che li raggiunge, e ci riescono grazie a recettori altamente sofisticati. L’energia raccolta viene sfruttata per la produzione di sostanze nutritive praticamente per intero. Questo efficiente meccanismo di assorbimento della luce ha persino destato l’interesse dei produttori di pannelli solari. Comunque non sono riusciti neanche lontanamente a riprodurre l’efficienza di questi batteri.
A quale conclusione è giunto?
Pensando agli esperti che cercano di imitare i meravigliosi meccanismi presenti negli esseri viventi, giunsi alla conclusione che la vita doveva essere stata progettata da Dio. E la mia fede non si basava unicamente su conoscenze scientifiche, ma anche su un attento studio della Bibbia.
Che cosa l’ha convinta dell’origine divina della Bibbia?
Uno dei tanti fattori è stato il puntuale adempimento delle profezie bibliche. Per esempio Isaia aveva descritto in maniera molto dettagliata la morte e la sepoltura di Gesù con secoli di anticipo. Sappiamo che questa profezia fu scritta prima della morte di Gesù perché il Rotolo di Isaia, ritrovato a Qumran, risale a un centinaio di anni prima della nascita di Cristo.
La profezia dice: “Farà il suo luogo di sepoltura perfino con i malvagi, e con la classe del ricco alla sua morte” (Isaia 53:9, 12). È interessante notare che Gesù fu messo a morte con dei criminali, ma fu sepolto nella tomba di una famiglia benestante. Questo è solo un esempio delle tante profezie il cui adempimento mi ha convinto dell’ispirazione divina della Bibbia (2 Timoteo 3:16). Con il passare del tempo sono diventato testimone di Geova.
Perché è contento di essere testimone di Geova?
Perché la nostra non è una fede cieca, che ignora i fatti scientifici. Inoltre i princìpi che ci guidano si basano saldamente sulla Bibbia. E poi come testimone di Geova provo piacere nel confortare altri con il messaggio della Bibbia e nell’aiutarli a trovare risposta alle loro domande.
Il dott. Loos in laboratorio.
jw.org
Lista di alcune pubblicazioni delle quali Davey Loos è coautore.
www.pubfacts.com/author/Davey+Loos
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Link diretto ad un'intervista al dott. Loos su JW Broadcasting:
tv.jw.org/#it/video/VODIntExp/pub-jwbiv_201606_3_VIDEO
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06/04/2014 14:54 |
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9) Sebastião Alves Junqueira
tjsp.jus.br
Paese: Brasile
Categoria: giudice di corte d'appello
Ambito di attività: giurisprudenza
Fonte dell'esperienza: Torre di Guardia 1 agosto 2012, pagg. 11-13
"Ho compreso meglio cosa è giusto e cosa è sbagliato". - SEBASTIÃO ALVES JUNQUEIRA
NATO NEL 1946
PAESE DI ORIGINE: BRASILE
TRASCORSI: CATTOLICO PRATICANTE
IL MIO PASSATO: La mia famiglia viveva in campagna, a circa sei chilometri dalla cittadina di Piquete. I miei avevano una piccola azienda agricola. Andavo a scuola a Piquete e per muovermi più facilmente mi comprai una vecchia bicicletta. La gente della zona era povera, ma la cittadina era pulita e tutto sommato c'era poca criminalità. La maggior parte degli uomini lavorava in un'azienda che fabbricava armi per l'esercito.
Mi piaceva studiare e riuscii a entrare nell'Accademia Aeronautica di una città vicina dove, nel 1966, ottenni i gradi di sergente. Poi mi iscrissi alla facoltà di giurisprudenza e mi laureai. In seguito presentai domanda per un posto di capo della polizia. Nel 1976 vinsi un concorso pubblico e ottenni il posto. A volte il mio ruolo mi portava a svolgere mansioni amministrative in un penitenziario. In quel periodo i testimoni di Geova venivano spesso a chiedere l'autorizzazione per predicare ai detenuti e parlavano sempre della Bibbia anche a me. Avevo molto rispetto per Dio. Rimasi colpito quando mi dissero che Dio ha un nome, Geova, e che possiamo stringere un'amicizia con lui.
Col tempo feci carriera nella magistratura. Nel 1981 vinsi un altro concorso pubblico e divenni giudice di Stato. Poi, nel 2005, fui nominato giudice di corte d'appello nel tribunale di São Paulo.
LA BIBBIA HA CAMBIATO LA MIA VITA: Subito dopo la laurea avevo iniziato a leggere la Bibbia, abitudine che aveva influito non poco sul mio modo di pensare. Ero cattolico praticante. Tra i componenti della mia famiglia c'erano dei preti e un vescovo. Durante la messa assistevo il parroco: prima che lui pronunciasse l'omelia io leggevo determinate parti del messale. Mia madre rimase sconvolta quando seppe che leggevo la Bibbia, visto che nelle famiglie cattoliche non era una cosa comune. Cercò di dissuadermi dicendo che rischiavo di perdere la ragione. Nonostante questo non smisi; non ci vedevo alcun pericolo.
Penso fosse la curiosità a spingermi a continuare a leggere la Bibbia. Volevo saperne di più sui preti e sul loro ruolo nella Chiesa. Iniziai anche a documentarmi sulla teologia della liberazione, ma i ragionamenti proposti dai sostenitori di quel movimento mi sembravano lacunosi e illogici.
Nel frattempo il mio odontoiatra, che era buddista, mi regalò un libro che gli aveva dato qualcuno: L'uomo è venuto per mezzo dell'evoluzione o per mezzo della creazione? Pensai che sarebbe stato interessante leggerlo insieme a L'origine delle specie di Charles Darwin. Le argomentazioni del libro dei Testimoni erano logiche e convincenti. Non ebbi alcun dubbio: la teoria dell'evoluzione era infondata.
Leggere quel libro sulla creazione accrebbe la mia curiosità. Volevo procurarmi anche altri libri dei testimoni di Geova. Venni a sapere che nell'istituto aeronautico c'era un meccanico testimone di Geova, così gli parlai. Lui mi diede alcuni libri e mi chiese se volevo studiare la Bibbia con i Testimoni, ma declinai l'offerta pensando che potevo studiare anche da solo.
Ora che ero sposato ritenni fosse opportuno iniziare a leggere la Bibbia con la mia famiglia. La studiavamo insieme ogni settimana. Dal momento che eravamo cattolici, preti e vescovi avevano un ruolo importante nella nostra vita familiare. Per questo motivo le parole che Gesù rivolse al discepolo Tommaso, riportate in Giovanni 14:6, catturarono la mia attenzione: "Io sono la via e la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me". Dopo approfondite ricerche sull'argomento, mi convinsi che la salvezza viene da Geova per mezzo di Gesù e non dai preti, come ci avevano fatto credere.
Il mio atteggiamento verso la Chiesa cattolica e le sue dottrine cambiò anche a motivo di altri due passi biblici. Il primo è quello di Proverbi 1:7, che dice: "Il timore di Geova è il principio della conoscenza. I semplici stolti hanno disprezzato la sapienza e la disciplina". Il secondo è quello di Giacomo 1:5: "Se qualcuno di voi manca di sapienza, continui a chiederla a Dio, poiché egli dà generosamente a tutti e senza biasimare; ed essa gli sarà data". Avevo una sete inestinguibile di conoscenza e di sapienza, che la mia religione non riusciva a soddisfare. Smisi perciò di andare in chiesa.
Nel 1980 mia moglie cominciò a studiare la Bibbia con i Testimoni. Quando ero a casa, assistevo alle loro conversazioni. In seguito anch'io accettai di studiare. Comunque passò molto tempo prima che decidessimo di battezzarci e diventare testimoni di Geova. Mia moglie lo fece nel 1994 e io nel 1998.
I BENEFÌCI: Per i miei quattro figli si è rivelato un bene essere allevati secondo le norme di Geova. (Efesini 6:4) I due maschi si danno molto da fare per prendersi cura dei bisogni spirituali dei Testimoni della loro congregazione. Le due femmine sono molto zelanti nell'opera di predicazione. Mia moglie dedica molte ore ogni mese ad aiutare gli altri a conoscere meglio la Bibbia, e io servo come anziano nella mia congregazione.
Da quando sono diventato testimone di Geova ho compreso meglio cosa è giusto e cosa è sbagliato. Nel trattare le varie cause in tribunale cerco di imitare Geova prendendo in considerazione tutte le circostanze, essendo ragionevole e mostrandomi clemente se ci sono delle attenuanti.
Mi sono occupato di molti casi di violenza, anche su minori, e di altri reati gravi. Questo però non mi ha reso meno sensibile. Quando guardo il telegiornale sono disgustato dal crescente degrado morale e dalla depravazione di questo mondo. Ringrazio Geova di avermi fatto capire perché i reati sono in aumento e di avermi dato una speranza per il futuro.
Il giudice Junqueira in una vecchia immagine
e oggi (fonte: jw.org)
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06/04/2014 20:36 |
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10) Paola Chiozzi
jw.org
Paese: Italia
Categoria: ricercatrice universitaria
Ambito di attività scientifica: biologia molecolare
Fonte dell'esperienza: Svegliatevi! di gennaio 2013 pagg. 6,7
( link diretto)
Una biochimica parla della sua fede
Da più di 20 anni la dottoressa Paola Chiozzi lavora come biologa molecolare presso l’Università di Ferrara, in Italia. Svegliatevi! le ha posto delle domande a proposito dei suoi studi scientifici e della sua fede.
Ci parli un po’ di lei.
Mio padre faceva il calzolaio e mia madre lavorava in campagna. Io però volevo dedicarmi allo studio delle materie scientifiche. Ero affascinata dai fiori, dagli uccelli e dagli insetti che potevo osservare intorno a casa mia. Per me era naturale credere che dietro a quelle cose ci fosse una sapienza al di fuori della portata umana.
Quindi ha sempre creduto nell’esistenza di un Creatore?
No. Iniziai a dubitare dell’esistenza di Dio quando da adolescente mio padre morì all’improvviso d’infarto. Cominciai a chiedermi perché il Creatore di tante cose belle permettesse la sofferenza e la morte.
I suoi studi scientifici l’hanno aiutata a trovare una risposta?
All’inizio no. Quando diventai biologa molecolare cominciai a studiare la morte cellulare: non quella improvvisa che causa infiammazioni e cancrena, ma la normale morte programmata delle cellule che formano il nostro organismo. Fino a pochi anni fa i ricercatori prestavano scarsa attenzione a questo processo, che però è di vitale importanza per la nostra salute.
Perché la morte cellulare programmata è così importante?
Il nostro organismo è composto da trilioni di cellule microscopiche. In pratica ognuna di loro deve morire ed essere sostituita. Ogni tipo di cellula ha una durata di vita diversa; alcune cellule vengono sostituite a intervalli di poche settimane, mentre altre a distanza di qualche anno. Il processo di morte cellulare programmata dev’essere altamente controllato geneticamente affinché si preservi il delicato equilibrio fra morte cellulare e formazione cellulare.
Cosa potrebbe andare storto?
Alcuni studi indicano che, se le cellule vivono più a lungo del dovuto, può insorgere l’artrite reumatoide o il cancro. D’altra parte, se le cellule muoiono prima del dovuto, potrebbe manifestarsi il morbo di Parkinson o la malattia di Alzheimer. Le mie ricerche permettono di dedurre strategie terapeutiche per la cura di tali malattie.
Che effetto ha avuto su di lei lo studio della morte cellulare?
A essere sincera mi ha lasciata perplessa. Questo straordinario processo è stato evidentemente progettato da qualcuno che ha a cuore la nostra salute. Per cui continuavo a chiedermi perché si soffre e si muore. Non riuscivo a trovare una risposta.
Però era convinta che il processo di morte cellulare programmata fosse frutto di un progetto.
Sì. La complessità dell’intero processo ha dell’incredibile, eppure la sua eleganza rivela una sapienza eccezionale. Io credo che si tratti della sapienza di Dio. Faccio uso di potenti microscopi per studiare i molti meccanismi complessi che regolano questo processo. Alcuni meccanismi possono innescare il processo di distruzione nel giro di qualche secondo, se necessario. Le cellule prendono parte attiva alla loro stessa distruzione. È impressionante osservare quanto questo processo sia ben progettato.
Come ha fatto a trovare le risposte alle sue domande su Dio e sulla sofferenza?
Nel 1991 due testimoni di Geova bussarono alla mia porta, e io chiesi loro perché si muore. Mi fecero leggere la risposta della Bibbia: “Per mezzo di un solo uomo il peccato entrò nel mondo e la morte per mezzo del peccato” (Romani 5:12). Se il primo uomo non avesse disubbidito a Dio sarebbe vissuto per sempre. Mi resi conto immediatamente che questo si conciliava con quanto avevo appreso dalle mie ricerche. In effetti per me è chiaro che la morte non era nelle intenzioni di Dio. Dato che quasi tutte le nostre cellule vengono sostituite regolarmente, è senz’altro possibile vivere per sempre.
Cosa l’ha convinta che la Bibbia è la Parola di Dio?
Mi colpì ciò che la Bibbia dice di Dio in Salmo 139:16: “I tuoi occhi videro perfino il mio embrione, e nel tuo libro ne erano scritte tutte le parti”. Essendo una biochimica, studio le informazioni genetiche che sono scritte nelle nostre cellule. Come faceva il salmista a sapere dell’esistenza di tali informazioni? Più cose imparavo dalla Bibbia, più mi convincevo che è ispirata da Dio.
Com’è stata aiutata a capire quello che insegna la Bibbia?
Un testimone di Geova si offrì di studiare la Bibbia con me. Finalmente capii perché Dio permette la sofferenza. Dalla Bibbia appresi inoltre che Dio “inghiottirà la morte per sempre” (Isaia 25:8). Per il Creatore non sarà difficile far funzionare alla perfezione i meravigliosi meccanismi del nostro organismo in modo da farci vivere per sempre.
Come ha usato la sua conoscenza della Bibbia per aiutare altri?
Sono diventata testimone di Geova nel 1995 e da allora ho colto ogni occasione per parlare ad altri delle cose che ho imparato dalla Bibbia. Ad esempio una mia collega rimase sconvolta quando suo fratello si suicidò. La sua religione insegna che Dio non perdona mai il suicidio, ma io le mostrai che la Bibbia offre la speranza della risurrezione (Giovanni 5:28, 29). Trasse grande conforto dal sapere che il Creatore si interessa di noi. In momenti come questi parlare ad altri delle verità bibliche mi dà più soddisfazione della ricerca scientifica!
la dott.ssa Chiozzi al lavoro.
jw.org
link ad uno dei tanti studi specialistici della quale Paola Chiozzi è coautrice ( Nucleotide receptors: an emerging family of regulatory molecules in blood cells, maggio 2000).
bloodjournal.hematologylibrary.org/content/97/3/587.short
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13/04/2014 18:12 |
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11) Alfred Vogel
natureswonderland.com.au
Paese: Svizzera
Categoria: scienziato
Ambito di attività scientifica: scienze della nutrizione, fitoterapia, naturopatia
Alfred Vogel è stato un pioniere, universalmente riconosciuto, della medicina naturale. Ha svolto per tutta la vita un lavoro instancabile di ricerca di rimedi e alimenti naturali, a stretto contatto con le tribù indigene di varie zone dell'intero continente americano (come i Sioux), dell'Australia, della Nuova Zelanda e dell'Africa.
Con il capo indiano Sioux Lakota Ben Black Elk
in occasione di un viaggio di ricerca nel 1973
skepsis.nl
Nel 1952 aveva conseguito il dottorato a Los Angeles (Università della California). Oltre agli innumerevoli articoli specialistici, ha scritto 6 libri; il terzo in ordine di tempo, The Nature Doctor, è stato tradotto in 12 lingue ed è un bestseller di settore (2 milioni di copie vendute).
Ha istituito un giornale, Gesundheitsnachrichten ( Health News in inglese), che viene pubblicato tuttora. Ha fondato due cliniche (una a Teufen/Appenzell, e una in Olanda, col dott. Jan deVries) e nel 1963 l'azienda Bioforce ( sito ufficiale) a Roggwil, tuttora in fiorente attività, uno dei più importanti stabilimenti planetari di rimedi naturali e prodotti medicinali e cosmetici.
Nel 1982 ha ricevuto la medaglia Priessnitz dall'associazione dei Naturopati tedeschi. Dal 1988 è membro onorario della SAGEM (Società Svizzera per la Medicina Empirica).
Il libro scritto dal farmacologo
Jan de Vries in memoria di Alfred
Vogel, con il quale collaborò a lungo.
avogel.ie
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Articolo scritto a sei mani dai proff. Melzer, Kleemann e Saller dell'Università di Zurigo sulla vita e l'importanza dell'opera di Alfred Vogel, scomparso nel 1996. Si fa cenno alla sua convinta affiliazione ai testimoni di Geova.
www.zora.uzh.ch/13500/1/Melzer_et_al_A_Vogel_engl_GaMed_20(1)_2008_...
Sito (in italiano) dedicato ad Alfred Vogel:
www.avogel.it/Il_Mondo_di_A.Vogel/alfred_vogel.php
Alfred Vogel su wikipedia (inglese):
en.wikipedia.org/wiki/Alfred_Vogel
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13/04/2014 18:39 |
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12) Irène Hof Laurenceau
jw.org
Paese: Svizzera
Categoria: chirurgo, dirigente sanitario
Ambito di attività scientifica: chirurgia ortopedica
Fonte dell'esperienza: Svegliatevi! di agosto 2013 pagg. 10,11
( link diretto)
Un chirurgo ortopedico parla della sua fede
La dottoressa Irène Hof Laurenceau è chirurgo ortopedico in Svizzera. Un tempo metteva in dubbio l’esistenza di Dio, ma in seguito è giunta alla conclusione che Dio esiste e che è il Creatore della vita. In questa intervista parla a Svegliatevi! della sua professione e della sua fede.
Com’è nato il suo interesse per la scienza?
Da bambina ero affascinata dalla natura. Sono cresciuta a Richterswil, un luogo incantevole sulla riva del Lago di Zurigo. Quando andavamo a fare delle passeggiate, i miei genitori e i miei fratelli mi parlavano degli animali e delle piante che vedevamo.
Perché ha studiato chirurgia ortopedica?
Per un breve periodo mio padre ha lavorato in un ospedale della zona come assistente di sala operatoria. Era molto entusiasta di quello che vedeva al lavoro. Il suo entusiasmo mi contagiò al punto che poi scelsi di fare della chirurgia la mia professione. Mi sono specializzata in chirurgia ortopedica soprattutto perché mi piace l’aspetto meccanico di questa branca della medicina. Quando i chirurghi ortopedici intervengono su ossa, muscoli e tendini, che ci permettono di muoverci, devono avere la stessa forma mentis degli ingegneri.
Provo soddisfazione soprattutto quando vedo che i pazienti si rimettono in forma. Mi piace davvero tanto lavorare a stretto contatto con le persone.
Perché dubitava dell’esistenza di Dio?
Cominciai a dubitarne quando ero ragazza, specialmente per due motivi. Innanzitutto mi resi conto che alcune persone che in chiesa insegnavano dottrina conducevano una vita immorale, e la cosa mi turbava parecchio. In secondo luogo a scuola alcuni degli insegnanti di biologia credevano che la vita fosse frutto dell’evoluzione. E così anch’io finii per sposare quell’idea, soprattutto quando poi andai all’università.
Perché accettò la teoria dell’evoluzione?
Mi fidavo dei miei professori. E poi pensavo che le somiglianze anatomiche fra alcune specie animali fossero indice di un’origine comune, avallando così l’idea che le mutazioni genetiche producono nuove specie.
Eppure col tempo ha cambiato idea. Come mai?
Un amico mi invitò ad assistere a una riunione dei testimoni di Geova. Rimasi colpita dall’atmosfera amichevole e dagli interessanti discorsi che ascoltai. In seguito una signora molto gentile che avevo conosciuto in quell’occasione venne a trovarmi. Le chiesi: “Come faccio a sapere se la Bibbia dice il vero?”
Mi mostrò che la Bibbia conteneva profezie riguardanti molti fenomeni che avrebbero contraddistinto la nostra epoca. Un esempio è la profezia di Gesù secondo cui gli ultimi giorni del mondo attuale sarebbero stati caratterizzati da guerre su scala internazionale, “grandi terremoti” e un’escalation di “pestilenze e penuria di viveri”. * Mi fece vedere anche alcune profezie indicanti il degrado sociale nonché il dilagare dell’avidità e di altri mali che pervadono la società in cui viviamo. * Ben presto cominciai a studiare la Bibbia con molto interesse e mi resi conto che le sue predizioni si avverano sempre. Cominciai anche a riconsiderare le mie idee sull’origine della vita.
Le sue ricerche in campo medico l’hanno spinta a riflettere sull’origine della vita?
Sì. Quando iniziai a studiare la Bibbia stavo svolgendo alcune ricerche sulla chirurgia del ginocchio. A partire dalla fine degli anni ’60 gli scienziati cominciarono a comprendere più chiaramente i complessi meccanismi di quest’articolazione. Capirono che il ginocchio non si limita a piegarsi su un singolo asse come il cardine di una porta; compie sia una rotazione che uno scivolamento. Questa ingegnosa combinazione gli conferisce una maggiore ampiezza di movimento, grazie alla quale possiamo camminare, ballare, pattinare e così via.
Da circa 40 anni gli scienziati cercano di progettare ginocchia artificiali, ma la complessità di quest’articolazione rende difficile replicarla. Per giunta, in confronto al ginocchio umano le protesi hanno una durata relativamente breve. Anche usando i materiali più avanzati, c’è da ritenersi soddisfatti se un ginocchio artificiale dura 20 anni. Le nostre ginocchia ovviamente sono fatte di cellule viventi, che si rinnovano di continuo. Per me sono una prova non della cieca evoluzione, ma dell’operato di un Dio sapiente.
E cosa pensa delle mutazioni e delle somiglianze anatomiche fra alcune specie animali?
Queste somiglianze rivelano la mano di un unico Progettista. Per di più le mutazioni non migliorano le caratteristiche degli organismi viventi, e perciò non li elevano a una specie superiore. Tendono piuttosto a danneggiare i geni. Certo, è possibile che un evento fortuito possa sortire un effetto positivo, un po’ come se un treno, deragliando, distruggesse un ponte e finisse per proteggere una città dall’invasione di un esercito nemico. Ma quell’incidente non migliorerebbe certo le condizioni della città. In maniera simile le mutazioni non migliorano gli organismi. E non avrebbero mai potuto produrre qualcosa di così ingegnoso come il ginocchio, per non parlare di altre parti del corpo.
Perché è diventata testimone di Geova?
Quando cominciai ad applicare i princìpi biblici notai un netto miglioramento nella mia vita. Inoltre nel 2003 andai a un’assemblea internazionale dei testimoni di Geova, dove vidi un’armonia eccezionale persino fra persone che non si erano mai conosciute prima. Era amore allo stato puro, e volevo far parte di quella famiglia.
La dott.ssa Hof Laurenceau al lavoro.
jw.org
Sito del centro medico, con sedi a Friburgo e Berna, specializzato in chirurgia podologica, del quale la sorella Hof Laurenceau è membro dello staff di direzione (si veda il secondo link).
www.myfeet.ch/
www.myfeet.ch/seite.aspx?ID=7&rub=por&lg=FR
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Ulteriore intervista filmata sul canale TV ufficiale JW Broadcasting:
tv.jw.org/#it/video/VODIntExp/pub-pcr_5_VIDEO
L'intervista in italiano è disponibile anche su YouTube:
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20/04/2014 19:33 |
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13) Isidoros Ismailidis
Torre di Guardia del 01/08/2000 pag.24
Paese: Grecia
Categoria: fisico
Ambito di attività scientifica (prima della conversione): scienze missilistiche
Fonte dell'esperienza: Torre di Guardia del 1 agosto 2000 pagg. 24-28
Esperienza di Isidoros Ismailidis (Torre di Guardia del 1 agosto 2000 pagine 24-28) - CLICCA QUI PER VISUALIZZARE
Prima fabbricavo armi, ora salvo vite umane
NARRATO DA ISIDOROS ISMAILIDIS
In ginocchio, mentre le lacrime mi rigavano le guance, pregai: “Oh Dio, la coscienza mi dice che non posso continuare a fabbricare armi. Ce l’ho messa tutta per trovare un altro lavoro, ma non ci sono riuscito. Domani mi licenzierò. Ti prego, Geova, non fare che i miei quattro figli soffrano la fame”. Come ero arrivato a questo punto?
LA VITA era serena e semplice a Drama, una cittadina della Grecia settentrionale, dove sono nato nel 1932. Mio padre mi parlava spesso di ciò che desiderava che facessi. Mi incoraggiava ad andare negli Stati Uniti per farmi un’istruzione. Dopo che la Grecia fu saccheggiata durante la seconda guerra mondiale, invalse fra la popolazione greca il detto: “Potete portare via i nostri beni, ma non potrete mai portare via ciò che abbiamo nella mente”. Ero deciso a farmi un’istruzione superiore e ad acquisire qualcosa che nessuno avrebbe mai potuto portarmi via.
Da ragazzo ero entrato a far parte di vari gruppi giovanili patrocinati dalla Chiesa Ortodossa Greca. Ci veniva detto di evitare le sètte pericolose. Ricordo che in particolare veniva menzionato un gruppo che si riteneva rappresentasse l’anticristo: i testimoni di Geova.
Nel 1953, dopo essermi diplomato a un istituto tecnico di Atene, andai in Germania per trovare lavoro e nello stesso tempo frequentare una scuola. Non riuscii nel mio intento e di conseguenza mi recai in altri paesi. Dopo poche settimane mi ritrovai senza un soldo in un porto belga. Ricordo di essere entrato in una chiesa, di essermi seduto e di aver pianto così tanto da bagnare il pavimento. Dissi a Dio in preghiera che se mi avesse aiutato ad andare negli Stati Uniti, non mi sarei dedicato alla ricerca di cose materiali, ma mi sarei fatto un’istruzione e mi sarei sforzato di essere un buon cristiano e un cittadino esemplare. Infine, nel 1957, arrivai negli Stati Uniti.
Una nuova vita negli Stati Uniti
La vita negli Stati Uniti era difficile per un immigrato squattrinato e che non conosceva la lingua. La sera facevo due lavori e di giorno mi sforzavo di andare a scuola. Frequentai diversi college e conseguii un diploma. Quindi andai all’Università della California a Los Angeles e mi laureai in fisica applicata. Le parole di mio padre sull’importanza dell’istruzione mi aiutarono ad andare avanti in quegli anni difficili.
Più o meno in quel periodo conobbi una simpatica ragazza greca, Ekaterini, e nel 1964 ci sposammo. Tre anni dopo nacque il nostro primo figlio, poi nel giro di neanche quattro anni avemmo altri due maschi e una femmina. Era una vera sfida mantenere la famiglia e allo stesso tempo studiare all’università.
Lavoravo per l’aeronautica americana in un’industria missilistica e spaziale a Sunnyvale, in California. Lavorai a diversi progetti aeronautici e spaziali, inclusi i progetti Agena e Apollo. Per il mio contributo alle missioni Apollo 8 e Apollo 11 mi vennero conferite persino delle medaglie. In seguito continuai gli studi e mi diedi molto da fare in vari progetti spaziali di tipo militare. A quel punto pensavo di avere tutto quello che si poteva desiderare: una moglie graziosa, quattro figli meravigliosi, un lavoro prestigioso e una bella casa.
Un tipo tenace
Ai primi del 1967 conobbi sul lavoro Jim, una persona squisita e molto umile. Era sempre sorridente e non rifiutava mai quando lo invitavo a fare una pausa per prendere un caffè. Sfruttava queste occasioni per parlarmi della Bibbia. Mi disse che studiava con i testimoni di Geova.
Sentendo che Jim frequentava questo gruppo religioso rimasi di stucco. Com’era possibile che una persona così brava fosse finita nella setta dell’anticristo? Nonostante ciò le premure che Jim usava nei miei riguardi e la sua gentilezza erano irresistibili. Sembrava che avesse ogni giorno qualcosa di diverso da farmi leggere. Per esempio un giorno venne nel mio ufficio e mi disse: “Isidoros, questo articolo della Torre di Guardia spiega come consolidare la vita familiare. Porta a casa questa rivista e leggila insieme a tua moglie”. Gli dissi che l’avrei letta, ma più tardi andai in bagno, ridussi la rivista in piccoli pezzetti e li gettai nel cestino.
Per tre anni mi sbarazzai di ogni libro e rivista che mi dava Jim. Poiché avevo pregiudizi nei confronti dei testimoni di Geova e tuttavia cercavo di mantenere l’amicizia con Jim, decisi di ascoltare ciò che aveva da dire e poi scacciarlo subito dalla mente.
Da quelle conversazioni, però, mi accorsi che la maggioranza delle cose in cui credevo e che praticavo non si basavano sulla Bibbia. Mi resi conto che gli insegnamenti della Trinità, dell’inferno di fuoco e dell’immortalità dell’anima non sono scritturali. (Ecclesiaste 9:10; Ezechiele 18:4; Giovanni 20:17) Come greco ortodosso orgoglioso non volevo ammettere apertamente che Jim aveva ragione. Ma poiché usava sempre la Bibbia e non esprimeva mai la sua opinione personale, infine riconobbi che quest’uomo aveva un messaggio biblico prezioso per me.
Mia moglie intuì che stava succedendo qualcosa e mi chiese se avevo parlato con quel mio amico che frequentava i Testimoni. Quando le risposi di sì, disse: “Mi va bene qualsiasi chiesa, ma non i testimoni di Geova”. Ben presto, però, io, mia moglie e i nostri figli assistevamo regolarmente alle adunanze dei Testimoni.
Una decisione difficile
Mentre studiavo la Bibbia mi capitarono sotto gli occhi le parole del profeta Isaia: “Dovranno fare delle loro spade vomeri e delle loro lance cesoie per potare. Nazione non alzerà la spada contro nazione, né impareranno più la guerra”. (Isaia 2:4) Mi chiesi: ‘Come può un servitore di un Dio che ama la pace lavorare alla progettazione e alla fabbricazione di armi micidiali?’ (Salmo 46:9) Non mi ci volle molto per concludere che dovevo cambiare lavoro.
Comprensibilmente questo era un grosso problema. Avevo una professione prestigiosa. Per arrivare a questo punto mi ci erano voluti anni di duro lavoro, studio e sacrifici. Avevo fatto carriera, e ora dovevo rinunciarvi. Comunque, alla fine il profondo amore che nutrivo per Geova e il vivo desiderio di fare la sua volontà ebbero la meglio. — Matteo 7:21.
Decisi di trovare lavoro presso un’azienda di Seattle, nello stato di Washington. Con disappunto, però, riscontrai presto che ero ancora più coinvolto in lavori che non erano in armonia con Isaia 2:4. I miei tentativi di lavorare solo su progetti di altro genere fallirono e di nuovo mi rimordeva la coscienza. Capii chiaramente che non potevo continuare il mio lavoro e allo stesso tempo avere la coscienza a posto. — 1 Pietro 3:21.
Era ovvio che dovevamo fare grandi cambiamenti. Nel giro di neanche sei mesi cambiammo modo di vivere e riducemmo le spese familiari della metà. Poi vendemmo la nostra casa di lusso e ne comprammo una piccola a Denver, nel Colorado. Ora ero pronto per il grande passo: lasciare il lavoro. Scrissi una lettera per licenziarmi, spiegando i miei problemi di coscienza. Quella notte, dopo che i bambini erano andati a dormire, io e mia moglie ci inginocchiammo e pregammo Geova, come ho spiegato all’inizio dell’articolo.
In meno di un mese ci trasferimmo a Denver e due settimane dopo, nel luglio del 1975, io e mia moglie ci battezzammo. Per sei mesi non riuscii a trovare lavoro e lentamente i nostri risparmi si assottigliavano. Il settimo mese il nostro conto in banca era inferiore alle spese mensili che avevamo per la casa. Cominciai a cercare qualsiasi tipo di lavoro, ma subito dopo lo trovai come ingegnere. Lo stipendio era soltanto la metà circa di quello che prendevo in passato; ciò nonostante era molto più di quello che avevo chiesto a Geova. Come ero felice di aver messo gli interessi spirituali al primo posto! — Matteo 6:33.
Insegnare ai figli ad amare Geova
Nel frattempo io ed Ekaterini eravamo alle prese con il difficile compito di allevare quattro figli secondo i princìpi divini. Grazie all’aiuto di Geova li abbiamo visti diventare tutti cristiani maturi e dedicare completamente la loro vita all’importante opera di predicare il Regno. I tre maschi, Christos, Lakes e Gregory, si sono diplomati alla Scuola di Addestramento per il Ministero e ora prestano servizio visitando e rafforzando le congregazioni. Nostra figlia, Toula, lavora come volontaria alla sede mondiale dei testimoni di Geova, a New York. Siamo stati profondamente toccati nel vedere tutti loro rinunciare a una carriera promettente e a lavori ben retribuiti per servire Geova.
Molti ci hanno chiesto come abbiamo fatto ad allevare così bene i nostri figli. Naturalmente non c’è una formula fissa, ma noi ci siamo sforzati con diligenza di instillare nel loro cuore l’amore per Geova e per il prossimo. (Deuteronomio 6:6, 7; Matteo 22:37-39) I nostri figli hanno imparato che non si può dire a Geova di amarlo se non lo si dimostra in pratica.
Un giorno la settimana, di solito il sabato, partecipavamo al ministero come famiglia. Il lunedì sera, dopo cena, facevamo lo studio familiare e oltre a questo studiavamo la Bibbia con ciascun figlio. Quando erano piccoli studiavamo con ognuno di loro per brevi periodi diverse volte la settimana. Una volta cresciuti facevamo uno studio più lungo una volta la settimana. Durante questi studi i nostri figli si aprivano e parlavano liberamente con noi dei loro problemi.
Insieme ai nostri figli ci dedicavamo anche ad attività piacevoli. Ci divertivamo a suonare diversi strumenti, e ciascun figlio suonava le sue canzoni preferite. A volte nel fine settimana invitavamo altre famiglie per godere della loro edificante compagnia. Facevamo anche viaggi insieme. Una volta, ad esempio, trascorremmo due settimane facendo escursioni sulle montagne del Colorado e partecipando al ministero di campo con le congregazioni locali. I nostri figli ricordano con piacere di aver lavorato in vari reparti in occasione delle assemblee di distretto e di aver dato una mano nella costruzione di Sale del Regno in diversi posti. Quando li portammo in Grecia per vedere i parenti, conobbero anche molti fedeli Testimoni che erano stati in prigione a motivo della loro fede. Questa esperienza li colpì profondamente e li aiutò a prendere la decisione di rimanere forti nella verità ed essere coraggiosi.
Naturalmente a volte qualcuno dei nostri figli non ha agito bene o ha scelto compagnie sbagliate. Altre volte noi genitori abbiamo creato loro problemi essendo forse troppo rigidi in alcuni campi. Ma ricorrere alla “norma mentale di Geova” che si trova nella Bibbia ha aiutato tutti noi a sistemare le cose. — Efesini 6:4; 2 Timoteo 3:16, 17.
Il periodo più felice della mia vita
Dopo che i nostri figli intrapresero il ministero a tempo pieno, io ed Ekaterini cominciammo a pensare seriamente a cosa potevamo fare per partecipare di più a quest’opera salvifica. Così nel 1994 chiesi il prepensionamento e cominciammo a fare i pionieri regolari. Nel nostro ministero visitiamo college e università locali, dove diamo testimonianza agli studenti e teniamo studi biblici con alcuni di loro. Dal momento che posso comprendere le difficoltà che incontrano, poiché sono stato nella loro stessa situazione non troppi anni fa, ho avuto buoni risultati nell’aiutarli a conoscere Geova. È stata una gioia aiutare studenti provenienti da Bolivia, Brasile, Cile, Cina, Egitto, Etiopia, Messico, Thailandia e Turchia. Mi piace anche dare testimonianza per telefono, in particolar modo a persone che parlano la mia lingua.
Anche se ho molti limiti a causa del mio forte accento greco e dell’età avanzata, cerco sempre di rendermi disponibile e di avere lo spirito di Isaia che esclamò: “Eccomi! Manda me”! (Isaia 6:8) Abbiamo avuto la gioia di aiutare più di sei persone a dedicarsi a Geova. Questo è stato senz’altro il periodo più felice per noi.
Un tempo tutta la mia vita era dedicata alla fabbricazione di armi mostruose per uccidere esseri umani. Grazie alla sua immeritata benignità, Geova ha dato a me e alla mia famiglia la possibilità di diventare suoi servitori dedicati e di usare la nostra vita per portare alle persone la buona notizia della vita eterna in un paradiso sulla terra. Ripensando alle decisioni difficili che dovetti prendere, mi vengono in mente le parole di Malachia 3:10: “‘Mettetemi alla prova, suvvia, riguardo a questo’, ha detto Geova degli eserciti, ‘se non vi aprirò le cateratte dei cieli e realmente non vuoterò su di voi una benedizione finché non ci sia più bisogno’”. Geova ha davvero fatto questo dandoci grande gioia!
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20/04/2014 19:48 |
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14) Hans Kristian Kotlar
jw.org
Paese: Norvegia
Categoria: ricercatore scientifico
Ambito di attività scientifica: biologia molecolare, biotecnologia
Fonte dell'esperienza: Svegliatevi! di febbraio 2014 pagg. 10,11
( link diretto)
Un biotecnologo parla della sua fede
Il dott. Hans Kristian Kotlar iniziò la sua carriera di ricercatore nel 1978 presso l’ospedale Radium, un centro di ricerca norvegese dove si dedicò allo studio del cancro e del sistema immunitario. In quel periodo cominciò anche a farsi domande sull’origine della vita. Svegliatevi! lo ha intervistato in merito alle sue ricerche e alla sua fede.
Cosa l’ha indotta a interrogarsi sull’origine e il significato della vita?
Mio padre era cattolico e mia madre era protestante, anche se nessuno dei due dava molta importanza alla religione. Io invece durante l’adolescenza iniziai a farmi domande sul significato della vita e lessi libri su buddismo, induismo e Islam. Arrivai a chiedere a Dio di rivelarmi la verità.
Negli anni ’70 la biologia molecolare aveva ormai fatto passi da gigante e mi chiedevo se fosse la chiave per svelare il segreto dell’origine della vita. I meccanismi presenti all’interno della cellula mi affascinavano, per cui scelsi di studiare le biotecnologie. Tra l’altro la maggior parte dei miei professori sosteneva che la vita si era evoluta attraverso processi naturali e io ci credevo.
Perché ha iniziato a interessarsi della Bibbia?
Vennero a casa mia due testimoni di Geova. Anche se furono gentili, io li trattai in malo modo e dissi che non ero interessato. Mia moglie aveva sentito la conversazione. “Non si fa così, Hans Kristian”, disse. “Ti è sempre interessato capire il significato della vita”. Aveva ragione, e mi vergognai un po’. Così uscii di corsa e raggiunsi i Testimoni. Durante la conversazione dissi loro che volevo sapere se la Bibbia era in armonia con la scienza.
E loro cosa risposero?
Mi fecero vedere cosa dice la Bibbia a proposito della Fonte dell’energia presente nell’universo. Mi lessero un versetto che dice: “Alzate gli occhi in alto e vedete. Chi ha creato queste cose? [...] A motivo dell’abbondanza di energia dinamica, essendo egli anche vigoroso in potenza, non ne manca nessuna”. * Quell’affermazione mi incuriosì. E poi mi sembrava logico che l’ordine evidente nell’universo potesse essere riconducibile solo a una Fonte intelligente di energia.
Cominciò a vedere l’evoluzione sotto una luce diversa?
A poco a poco compresi che le varie teorie evoluzionistiche non sono supportate da rigorose prove scientifiche. Sono fondamentalmente congetture con cui si cerca di spiegare come le meraviglie progettuali presenti negli esseri viventi, ad esempio il sistema immunitario, possano essere venute all’esistenza per caso. Più studiavo il sistema immunitario, più mi rendevo conto di quanto fosse complesso ed efficace. Alla fine, grazie alle mie ricerche giunsi alla conclusione che dietro alla vita c’era un Creatore intelligente.
Può darci qualche prova di un progetto?
Il sistema immunitario è costituito da un impressionante insieme di strutture e meccanismi concepiti per difenderci da una vasta gamma di agenti patogeni, fra cui batteri e virus. Questi meccanismi, a loro volta, possono essere suddivisi in due sistemi complementari. Il primo si mobilita per attaccare i microbi invasori nel giro di alcune ore. Il secondo si attiva solo dopo vari giorni, ma colpisce il nemico in maniera mirata. Inoltre questo secondo sistema ha una buona memoria e se un invasore si ripresenta anche dopo diversi anni dal primo attacco, viene contrastato immediatamente. Nel complesso il sistema funziona così bene che spesso non ci rendiamo neanche conto di essere stati infettati ed efficacemente difesi. È anche sorprendente come il sistema immunitario riesca a distinguere le sostanze estranee dalle centinaia di diversi tipi di cellule che fanno parte del corpo.
Può spiegarci cosa succede quando un microbo entra nel nostro corpo?
I microbi si infiltrano attraverso le vie respiratorie, il cibo, il tratto urogenitale o le lacerazioni cutanee. Quando il sistema immunitario rileva la presenza di un intruso dà il via a una serie di reazioni che chiamano in causa decine di proteine specializzate. Ogni componente della catena attiva il successivo, intensificando così il contrattacco. È un processo davvero sbalorditivo.
Si può dire che le conoscenze scientifiche abbiano rafforzato la sua fede in Dio?
Assolutamente sì. L’efficacia e la complessità del sistema immunitario rimandano a un Creatore sapiente e amorevole. E aggiungerei che la scienza mi ha anche aiutato ad avere più fiducia nella Bibbia. Ad esempio, in Proverbi 17:22 si legge che “il cuore che è gioioso fa bene come un rimedio”. I ricercatori hanno scoperto che il nostro stato d’animo può influire sul sistema immunitario. Lo stress per esempio può indebolirne la capacità di risposta.
Molte delle persone che conosce non credono in Dio. Come mai?
Per vari motivi. Alcuni, come facevo anche io, semplicemente prendono per buono ciò che è stato insegnato loro. Magari danno per scontato che l’evoluzione poggi su un valido fondamento scientifico. Altri non si pongono più di tanto il problema dell’origine della vita. Ed è un vero peccato. Credo che dovrebbero farsi più domande.
Perché si è unito ai Testimoni di Geova?
Mi sono sentito attratto dalla loro ospitalità e dalla loro fede nella promessa che il Creatore fa di un futuro migliore. * Si tratta di una fede basata su ricerche e argomentazioni logiche, non su favole o speculazioni.
Il dottor Kotlar al lavoro.
jw.org
Pagina (in inglese) della Norwegian Academy of Science and Letters con l'elenco dei progetti in corso (anno 2012) del dott. Kotlar:
www.vista.no/researcharea/vis.html?tid=49687
Di seguito l'elenco:
- Metagenomics and metaproteomics of deep artic hydrothermal systems
- Developing proteomics and metaproteomics as tools for increased oil recovery
- High throughput sequencing of deep sea metagenomes
- Subsurface metagenomics, functional microbial diversity analysis and gene discovery in deep and hot petroleum reservoirs
- Characterization and optimization of carbohydrate-binding modules (CBMs) for biomass conversion
- Synthesis and characterization of novel nonparticles for enhanced oil recovery applications; development of superabsorbent gels for absorbing oil spills
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23/04/2014 17:09 |
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15) Fridtjov Nikolai Sæverud [Fred Severud]
nae.edu
Paese: Norvegia
Categoria: ingegnere civile
Ambito di attività scientifica: grande edilizia urbana
Un genio dell’ingegneria strutturale…un norvegese acuto e brillante, immigrato negli USA con audaci idee al seguito (Richard Weingardt, Engineering Legends – Great American Civil Engineers – 32 Profiles of Inspiration and Activities, Asce Press, USA 2005, pag. 78) (traduzione e grassetto miei).
Uno dei primi ingegneri strutturali della sua epoca, ha lasciato il suo imprinting in molti famosi edifici… un innovatore, responsabile di molte insolite e creative soluzioni strutturali. Era un eccellente oratore che ispirava una fiducia completa. (Anton Tedesko, National Academy of Engineering, vol.5, 1992, pag. 253) (traduzione e grassetto miei).
Fridtjov Nikolai Sæverud (americanizzato in Fred Severud), laureato in ingegneria civile alla Norwegian Institute of Technology nel 1923, si trasferì negli USA. Dopo una brillante, quanto rapida carriera in una azienda edile, nel 1928 fondò una propria società, oggi florida multinazionale col nome di Severud Associates.
Ha progettato, in collaborazione con architetti di rinomanza mondiale, alcuni fra i più grandi e famosi edifici degli Stati Uniti e di altre parti del mondo: alcuni esempi nelle foto che seguono (il titolo di ogni fotografia prevede nell’ordine: il nome dell’edificio, la location, gli anni di inizio e fine lavori e il nome dell’architetto).
Haus der Kulturen der Welt, Berlino 1957 (con arch. Hugh Stubbins)
no.wikipedia.org
Place Ville Marie, Montreal 1958-1962 (con arch. I.M. Pei)
spacelist.ca
Gateway Arch, St.Louis 1963-1965 (con arch. Eero Saarinen) (è l’arco più alto del mondo)
theculturetrip.com
Madison Square Garden, New York 1964-1968 (con arch. Charles Luckman )
structuremag.org
Altri due settori professionali nei quali ha lasciato una fondamentale eredità sono la progettazione di appartamenti e la prevenzione dei danni da esplosione atomica sugli edifici civili e sulle persone.
La rete pullula di testimonianze di celebri ingegneri e architetti che devono gran parte della propria maturazione professionale al fratello Severud: fra gli altri, Frei Otto, Ted Happold e Horst Berger. Severud fu membro onorario della National Academy of Engineering dal 1968 e dell’ American Institute of Architects. Fra gli innumerevoli premi e riconoscimenti, la prestigiosa Franklin P. Brown Medal conferita dal Franklin Institute.
Si è ritirato dall’attività professionale a 74 anni. E’ morto - fedele a Geova - in Florida nel 1990, a 91 anni.
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Sito della Severud Associates, fiorente società di Ingegneria fondata da Severud, con sedi a New York, Londra e Parigi; ha realizzato 12.000 progetti in tutto il pianeta.
www.severud.com/index.php
Video. "Tribute to Fred Severud", un breve video (sole immagini e musica) in cui si rievocano la progettazione
e la costruzione del Gateway Arc di Saint Louis, una delle opere più spettacolari dell'ing. Severud.
youtube.com
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Il racconto autobiografico di questo vero e proprio genio dell'edilizia urbana, pubblicato nella Svegliatevi! del 15/04/83 alle pagg. 12-15, è passato quasi inosservato. Lo proponiamo di seguito.
Testimonanza di Fred Severud (Svegliatevi! del 15/04/83 pagg. 12-15) - CLICCA PER VISUALIZZARE
Dall’ateismo a una vita significativa
Narrato da Fred N. Severud
PUR essendo stato allevato in una famiglia molto religiosa, in Norvegia, divenni ateo. Perché? Un fatto accaduto durante la mia infanzia può contribuire a spiegarlo.
Nel 1909, quando avevo una decina d’anni, la mia sorellina appena nata morì. Mia nonna cercò freneticamente un ministro di culto perché battezzasse la bambina, onde evitare che finisse nelle fiamme eterne dell’inferno. Non avendolo trovato, prese dell’acqua sporca in cui aveva appena fatto il bagno alla bambina, gliela asperse sulla testa, disse una preghiera e “la mandò in cielo”.
“Perché non possiamo andare tutti in cielo con la stessa facilità?” mi chiesi. Furono così piantati i semi del dubbio che infine mi fece perdere qualsiasi fede in Dio. Non riuscivo proprio a capire come un Dio potesse torturare le persone in un inferno di fuoco.
Non potevo nemmeno accettare l’idea che la vita sulla terra fosse solo una preparazione per il cielo. A che serve vivere? Si tratta solo di campare settanta o ottant’anni e poi morire? Queste domande esigevano una risposta. Quando arrivò il tempo della cresima, rifiutai di farla in una chiesa che adorava un Dio apparentemente così irragionevole. Andavo in chiesa tanto per far contenti i miei genitori, ma dentro di me dicevo a denti stretti al ministro: “Sei un ipocrita!” Tutti quelli che facevano la cresima ricevevano un vestito nuovo. Ma per me non ci furono né cresima né vestito nuovo!
La mia vita riceve un nuovo indirizzo
All’università, per qualche ragione, ero il pupillo di un certo docente. Un giorno il professore mi chiese di tenere una conferenza agli studenti sul soggetto dell’evoluzione, e lo feci. Essendo ateo, credevo nell’evoluzione. Ma dopo la conferenza dissi al professore che c’era una cosa che non capivo.
“Come facevano prima che l’occhio si evolvesse?” chiesi. Il professore rispose che l’occhio aveva avuto inizio da certe parti molli del cranio; erano passati milioni di anni e infine si era sviluppato l’occhio. “Vuol dire che prima incespicavano a destra e a sinistra non sapendo dove andassero?” Volevo solo saperlo. Non intendevo polemizzare.
Ma il professore si adirò e provò tale imbarazzo che mi diede un brutto voto. Forse questo cambiò tutta la mia vita. Infatti quel brutto voto mi squalificò come primo cadetto della prestigiosa scuola militare che frequentavo. Se ciò non fosse successo, forse avrei scelto la carriera militare. Così invece passai alla facoltà di ingegneria.
Mi laureai in ingegneria civile e sposai una ragazza conosciuta all’università. Nel 1923 lasciammo la nativa Norvegia diretti negli Stati Uniti, dove speravo di realizzare la mia ambizione “di diventare il più grande ingegnere del mondo”.
Poi una svolta inaspettata negli avvenimenti diede alla mia vita un nuovo indirizzo. Prima di lasciare la Norvegia, eravamo stati avvertiti dai parenti di non parlare di religione con mio zio Chris, che viveva negli Stati Uniti. Perché questo? Perché, ci dissero, in quanto alla religione “era un po’ svitato”. Era uno “Studente Biblico”, come allora si chiamavano i testimoni di Geova.
Ebbene, chi c’era ad attenderci sul molo al nostro arrivo? Lo zio Chris! E ci parlò proprio della sua “strana religione”, ma le sue risposte ci meravigliarono. ‘Un Dio d’amore non tortura certo le anime nell’inferno’, disse. ‘Nel proposito di Dio la terra ha un futuro eterno. E all’uomo fu promessa una vita eterna in perfetta salute proprio qui su una terra paradisiaca’. — Ecclesiaste 9:5, 10; Salmo 146:3, 4; 104:5; Luca 23:43; Rivelazione 21:3, 4.
Devo ammettere che mi sentii attratto da questo Dio, pur essendo piuttosto scettico. Mia moglie invece accettò immediatamente tutto. Io volevo approfondire l’argomento per vedere se faceva qualche grinza. Ogni volta che la mia Bibbia, la versione del re Giacomo, sembrava in contrasto con ciò che aveva detto mio zio, facevo delle ricerche usando la concordanza biblica di Strong. Tutto risultava in armonia con ciò che dicevano gli Studenti Biblici.
In Norvegia avevamo studiato la Bibbia come parte del programma scolastico. Avevo quindi come i “pezzi” di un puzzle, ma non avevo il quadro completo. Però, più studiavo con mio zio, più mi era chiaro come sistemare i vari pezzi, senza che ne avanzasse nessuno. Infine, nel 1935, accettai anch’io le cose imparate e dopo un po’ mi battezzai.
Cominciai a vedere la vita in modo diverso. Dovevo dedicare più tempo per piacere a Dio, pur continuando a mantenere la mia famiglia che cresceva. Avevo sempre intenzione di essere un buon ingegnere, ma sapevo che la mia vita sarebbe stata più soddisfacente servendo Geova Dio. Tuttavia dovevo pensare anche a mandare avanti la mia attività secolare. Più studiavo la Bibbia, più mi accorgevo di aver messo il carro davanti ai buoi. Prima dovevo servire Geova, e poi tutto il resto (il necessario per vivere) mi sarebbe stato aggiunto. (Matteo 6:33) E così è stato.
Prima l’opera di Geova
Prima della grande depressione del 1929 ero riuscito ad avviare una buona attività. Poi mi trovai nell’impossibilità di pagare lo stipendio al personale e così fui costretto a lasciare che se ne andassero tutti. In seguito, con la ripresa dell’economia, partecipai a una gara d’appalto che mi avrebbe dato tutto il lavoro di cui avevo bisogno per rimettermi in sesto. Per quel lavoro, però, concorrevano vari altri ingegneri.
Si trattava di costruire delle abitazioni e c’erano varie clausole governative da rispettare. Una prevedeva la costruzione di tetti in cemento muniti di parapetto. Sapevo che senza speciali precauzioni i parapetti si sarebbero spaccati agli angoli (cosa che, fra parentesi, si verificò in trentanove altri progetti di cui ero al corrente) a causa del contrasto fra il tetto isolato di cemento, che d’inverno veniva scaldato, e i parapetti esposti al freddo esterno. L’architetto capì il punto e propose di affidare il lavoro a me. Non mi rendevo conto che la mia decisione di mettere l’opera di Geova al primo posto stava per essere messa alla prova.
A quel tempo i testimoni di Geova incontravano accanita opposizione a motivo della loro neutralità politica e della loro predicazione pubblica della Parola di Dio. Moltissimi venivano arrestati, specialmente nel New Jersey, dove abitavo.
Un mercoledì avevo un appuntamento a Washington per stipulare il nuovo contratto. Ma il venerdì precedente, all’adunanza tenuta nella Sala del Regno, venne letta una lettera della Watchtower Society che invitava tutte le congregazioni dei dintorni a reagire agli arresti illegali dei nostri fratelli.
Fummo invitati a fare visite pacifiche quella domenica (solo tre giorni prima del mio appuntamento!) alle case degli abitanti di certe cittadine del New Jersey per spiegare le credenze dei testimoni di Geova. Se molti avessero sostenuto le campagne delle divisioni, come erano chiamate, si sarebbe potuta dare una buona testimonianza. Ma dovevamo aspettarci una condanna a 120 giorni di prigione. Se fossi finito in prigione, potevo essere certo di perdere il lavoro di cui avevo disperato bisogno. Dopo aver chiesto in preghiera la guida di Geova, decisi di parteciparvi. Misi al primo posto l’opera di Geova.
Mentre percorrevamo il territorio assegnato, fummo avvicinati da un agente di polizia, che ci chiese bruscamente: “Che state facendo?” Immediatamente provai una strana sensazione. “Addio lavoro!” pensai. “Ma Geova avrà cura di me”. Subito una sorella che era nell’auto chiese al poliziotto di indicarle la stazione di servizio più vicina, perché doveva andare al bagno.
“Ne ha appena passata una”, replicò l’agente.
“Prima non ne avevo bisogno”, rispose la sorella.
Ci recammo quindi alla stazione di servizio. Al ritorno eravamo convinti di essere arrestati. Ma stranamente il poliziotto era sparito, e quindi non ci arrestò. Così nonostante tutto ottenni quel lavoro!
Predicazione a tempo pieno
Provavo il vivo desiderio di dedicare più tempo all’opera di predicazione e insegnamento. Così quando dopo la grande depressione riassunsi i miei ex dipendenti, chiesi loro di diventare miei soci. Perché? Perché così avrei potuto dedicare solo tre giorni al lavoro d’ufficio e quattro all’opera biblica di predicazione e insegnamento.
“Starà tutto il tempo a predicare”, mi dissero. “Non la vedremo mai”. Assicurai loro che sarei andato in ufficio come promesso. Quindi acconsentirono, perché avevano bisogno di lavorare. In seguito trovai altri soci e ridussi a due i giorni da dedicare all’ufficio.
Tenni viva nei miei figli la meta del servizio di pioniere (predicatore a tempo pieno) e tutt’e quattro vi hanno partecipato; due figlie hanno anche prestato servizio per diversi anni alla sede mondiale dei testimoni di Geova. Quando il mio figlio più giovane aveva quindici anni, cominciai a fare il pioniere.
Servizio dove c’era più bisogno
Quando cominciai a fare il pioniere, chiesi alla Watchtower Society dove c’era più bisogno di predicatori del Regno. La mia famiglia e io fummo indirizzati a Stroudsburg, in Pennsylvania, abbastanza vicino al mio studio da poter trascorrere due giorni la settimana a New York e il resto della settimana a fare il pioniere. Quando arrivammo a East Stroudsburg c’erano solo otto Testimoni. Vent’anni dopo c’era una fiorente congregazione, di cui facevano parte molti che avevamo avuto il privilegio di aiutare a divenire cristiani.
Un gruppo così solido non aveva più bisogno del nostro aiuto, per cui pensammo che fosse tempo di cercare nuovi campi in cui c’era bisogno di aiuto. La Società ci suggerì una zona nei pressi di New York: Hackettstown, nel New Jersey. Dopo non molto vi fu formata una congregazione, poi una seconda.
Una volta un uomo, dopo che mi ero presentato, disse: “Ci sediamo dentro o fuori?” Potete immaginare la mia faccia perplessa. Era successo che, poco tempo prima, in California, aveva parlato per diverse ore con una Testimone, e quella era stata la prima volta che aveva sentito nominare i testimoni di Geova. La Testimone, colpita dal suo interesse, gli aveva detto: “Quando sarà tornato a casa, perché non ascolta un Testimone quando verrà a trovarla?”
“Pensavo che l’avesse mandata lei”, spiegò. Ma ero semplicemente capitato lì mentre svolgevo la normale opera di predicazione di casa in casa. Ora quell’uomo è un anziano e sua moglie e due figlie svolgono il servizio continuo come pioniere.
Ingegneria alla lode di Geova
Verso la fine degli anni trenta J. F. Rutherford, allora presidente della Watchtower Society, mi invitò a progettare un edificio in cui la famiglia Betel avrebbe potuto trovare rifugio qualora avesse dovuto trasferirsi a causa di un’intensa persecuzione. Non sapevamo che in seguito quell’edificio a Ithaca, nello stato di New York, sarebbe divenuto la sede della Scuola di Galaad, usata per addestrare i missionari per il ministero in paesi esteri.
Per far fronte alla crescente richiesta di letteratura biblica, c’era continuamente bisogno di ampliare le stamperie della Società. Nel 1950 fu inaugurato un nuovo ampliamento della casa Betel, come pure un nuovo stabilimento per stampare Bibbie e letteratura biblica. Ebbi il privilegio di progettare entrambi questi edifici. L’espansione non riguardò solo i locali della Società a Brooklyn. Si decise di usare anche altre proprietà della Società, vicino al suo podere nella parte settentrionale dello stato di New York. E ancora una volta ebbi il privilegio di lavorare al progetto.
Nel 1972, dopo aver fatto il pioniere per una ventina d’anni, la salute di mia moglie peggiorò, ed essa rimase impedita nel camminare e nel parlare. Fui quindi costretto a smettere di fare il pioniere. Ciò nondimeno il mio scopo nella vita è sempre quello di servire Geova per sempre. Cerco di partecipare ogni giorno all’opera di predicazione. All’età di ottantadue anni [al momento della stesura di questo articolo] godo ancora di una discreta salute.
Avere prestigio mondano o lodare Geova?
La mia carriera non ha sofferto per aver messo al primo posto gli interessi di Geova, come avevano temuto i miei soci in affari. In qualità di ingegnere ho avuto il privilegio di contribuire al progetto di molte opere famose, come l’arco “Gateway to the West” di Saint Louis, nel Missouri, il Municipio di Toronto, il Madison Square Garden, e diverse altre opere sia negli Stati Uniti che in altre parti del mondo. Ma anziché cercare il successo come ingegnere, ho capito che la vera gloria è quella spirituale. (Filippesi 3:7, 8) Qualsiasi capacità abbiamo, è dovuta al fatto che il nostro grande Creatore ci ha fatti a sua immagine. — Genesi 1:26, 27.
Come sarebbe stata vuota e insignificante la mia vita se fossi rimasto ateo! Come si legge in Salmo 14:1, “l’insensato ha detto nel suo cuore: ‘Non c’è Geova’”. Quanto sono felice di essere stato indirizzato verso una meta davvero degna che reca soddisfazione e vita eterna! E ho la prospettiva, quando avrò fedelmente terminato la mia vita terrena, di vedere a faccia a faccia il Creatore della cui esistenza un tempo dubitavo.
Il testo in evidenza a pag. 15 dell'edizione stampata della rivista dice: " La mia carriera non ha sofferto per aver messo al primo posto gli interessi di Geova, come avevano temuto i miei soci in affari".
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23/04/2014 17:33 |
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16) Céline Granolleras
Svegliatevi! 09-2013 pag.12
Paese: Francia
Categoria: medico, ricercatrice universitaria
Ambito di attività scientifica: nefrologia
Fonte dell'esperienza: Svegliatevi! di settembre 2013 pagg. 12, 13
( link diretto)
Una nefrologa parla della sua fede
La dottoressa Céline Granolleras vive in Francia ed è medico specialista in nefrologia, branca della medicina che studia il rene. Dopo vent’anni di professione è giunta alla conclusione che esiste un Creatore che si interessa di noi. Svegliatevi! le ha posto alcune domande sulla sua professione e la sua fede.
Ci parli della sua infanzia.
Quando avevo nove anni, la mia famiglia si trasferì dalla Spagna in Francia. I miei genitori erano cattolici, ma a 16 anni io smisi di credere in Dio. Per me la religione non aveva nessuna utilità pratica. Se qualcuno mi chiedeva come si potesse spiegare l’origine della vita escludendo l’esistenza di Dio, dicevo: “Per ora gli scienziati non sanno rispondere, ma un giorno ci riusciranno”.
Cosa l’ha spinta ad approfondire le malattie del rene?
Studiavo medicina a Montpellier, in Francia. Un professore mi propose di lavorare nel campo della nefrologia. Il lavoro richiedeva che mi dedicassi sia alla ricerca scientifica che alla cura dei pazienti. Era proprio quello che volevo. Nel 1990 iniziai a partecipare alla ricerca sulle applicazioni cliniche dell’eritropoietina (EPO) ricombinante per il controllo della produzione di globuli rossi nel midollo osseo. All’epoca questo era un campo ancora poco esplorato.
Perché ha cominciato a pensare a Dio?
Nel 1979 mio marito, Floréal, cominciò a studiare la Bibbia con i testimoni di Geova. Ma io non ero interessata alla religione: ne avevo avuto abbastanza da bambina. Mio marito e i miei figli, invece, diventarono testimoni di Geova e ben presto quasi tutti i nostri amici erano Testimoni. Una di loro, Patricia, mi disse di provare a pregare. “Se in cielo non c’è nessuno, non ci perdi niente”, mi disse. “Se invece c’è qualcuno, poi vedrai cosa accade”. Anni dopo cominciai a farmi domande sul significato della vita e mi ricordai delle parole di Patricia. Iniziai a pregare per trovare le risposte.
Cosa l’ha spinta a interrogarsi sul significato della vita?
Quando ci fu l’attacco terroristico al World Trade Center di New York cominciai a chiedermi perché il male fosse così diffuso nella società. Pensai: “L’estremismo religioso sta mettendo in pericolo il nostro futuro. Eppure i testimoni di Geova che mi circondano sono pacifici. Non sono estremisti, seguono la Bibbia. Forse dovrei approfondire l’argomento”. Così cominciai a leggere la Bibbia per conto mio.
Come medico, è stato difficile per lei credere in un Creatore?
No. Avevo profonda ammirazione per la complessità del corpo umano. Per esempio, il modo in cui i nostri reni controllano la quantità di globuli rossi che circolano nel sangue è semplicemente incredibile.
Cosa intende dire?
Come saprà, i globuli rossi trasportano ossigeno. Se si perde molto sangue o si è ad altitudini elevate, il corpo va in debito di ossigeno. I reni hanno sensori che, quando rilevano una carenza di ossigeno nel sangue, stimolano la produzione di EPO, il cui livello può aumentare anche mille volte. L’EPO a sua volta stimola il midollo osseo a produrre più globuli rossi, che così trasportano più ossigeno. È meraviglioso! Per quanto possa sembrare strano, dovetti studiare questo meccanismo per dieci anni prima di rendermi conto che solo Dio avrebbe potuto ideare un sistema così brillante.
Che impressione ha avuto della Bibbia?
Avevo letto molti libri di storia e romanzi famosi, ma capii subito che la Bibbia era diversa. I suoi consigli sono così efficaci che possono venire solo da una fonte superiore. Rimasi affascinata dalla figura di Gesù. Capii che era una persona reale: provava dei sentimenti e aveva amici. Dato che non volevo usare le pubblicazioni dei testimoni di Geova, quando mi sorgeva qualche domanda facevo ricerche nelle enciclopedie e in altre opere di consultazione.
Che ricerche ha fatto?
Tra le altre cose, mi affascinava la profezia relativa all’anno del battesimo di Gesù. La Bibbia indicava chiaramente quanto tempo sarebbe passato tra il ventesimo anno del regno del re persiano Artaserse e l’anno in cui Gesù sarebbe diventato il Messia. * Sono abituata a fare ricerche, fa parte del mio lavoro. Così cominciai a cercare nei libri di storia le date relative al regno di Artaserse e al ministero di Gesù. Giunsi alla conclusione che questa profezia si era puntualmente adempiuta e che doveva essere stata ispirata da Dio.
La dott.ssa Granolleras al lavoro.
jw.org
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L'esperienza della sorella Granolleras pubblicata da Svegliatevi! (vedi sopra) è disponibile in audio alla seguente URL, commentata da una sequenza di libere immagini (fonte: amatoriale).
vimeo.com/72408331
Pagina della dott.ssa Granolleras sul sito BiomedExperts, con un elenco delle sue pubblicazioni specialistiche e altre info.
www.biomedexperts.com/Profile.bme/488977/C%C3%A9line_Gra...
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24/04/2014 23:37 |
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17) Mario Lelio Sarteschi
Lucca Medica, 09-2010, pag.23.
Paese: Italia
Categoria: chirurgo, dirigente sanitario
Ambito di attività scientifica: ecografia, andrologia, medicina d'urgenza, terapie non trasfusionali
Quando, nella tarda estate del 2010, è caduta la notizia della morte prematura (56 anni) del dott. Sarteschi, grande è stata la commozione sia nell'ambiente medico che fra le congregazioni locali dei testimoni di Geova, ove era conosciutissimo. Il dottor De Santi, già responsabile dell’area funzionale di diagnostica per immagini dell’Asl 2, lo ha definito un 'punto di riferimento per tutti', 'campione di correttezza', un 'esempio di impegno, intelligenza e serietà, come uomo e medico' ( Lucca Medica n.4 - settembre 2010, pag. 24).
I suoi interessi immediati da neolaureato furono riposti nella radiologia e nell'ecografia. Nel corso del tempo ha rivestito incarichi di prestigio e responsabilità sempre crescenti:
- responsabile del servizio di Diagnostica con Ultrasuoni presso il Check Up Medical Center di Lucca;
- membro del consiglio direttivo dell'ARSE (Associazione per la Ricerca in Strategie Emoconservative);
- dal 1998 al 2006 è Professore nella Scuola di Specializzazione di Endocrinologia e Malattie del Ricambio, indirizzo Andrologia, dell’Università di Pisa.
E' stato autore di testi di Ecografia Andrologica e di diagnostica per immagini in Andrologia e Urologia. E’ stato relatore su invito a corsi e congressi di Ultrasuonologia, Andrologia, Urologia, Anestesia e Chirurgia.
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Il tema che più appassionava il compianto dott. Sarteschi era, probabilmente, quello delle alternative alle emotrasfusioni, per il quale fondò un proprio istituto di ricerca presso l'Università di Pisa (con un sito Internet pilota, oggi purtroppo non più reperibile) e scrisse una quantità di articoli. Di seguito proponiamo un paio di esempi dal web.
Emotrasfusioni e motivazioni religiose: soluzioni prospettate, una lunga e documentata relazione del fratello Sarteschi dal sito dannidasangue.it .
www.dannidasangue.it/5-consenso_dissenso_alle_trasfusion...
Articolo del Corriere della Sera (12-05-2002), Così si fa a meno delle trasfusioni, con un'intervista al fratello Sarteschi.
archiviostorico.corriere.it/2002/maggio/12/Cosi_meno_delle_TRASFUSIONI_cs_0_0205124...
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Nel 2012 è stato istituito un premio intitolato alla memoria del dott. Sarteschi per il migliore contributo scientifico presentato al congresso del SIEUN (Società Italiana di Ecografia Urologica, Andrologia e Nefrologica) (si veda questo link, pag. 26).
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25/04/2014 23:30 |
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18) Kenneth Lloyd Tanaka
Svegliatevi! 22/09/2009 pag.18
Paese: USA
Categoria: scienziato
Ambito di attività scientifica: geologia, planetologia
Fonte dell'esperienza: Svegliatevi! del 22 settembre 2009 pagg. 18-21.
Esperienza di Kenneth Tanaka (Svegliatevi! del 22 settembre 2009 pagg. 18-21) - CLICCA PER VISUALIZZARE
La scienza era la mia religione
NARRATO DA KENNETH TANAKA
“LA VERITÀ vi renderà liberi”. Queste parole che compaiono su uno dei sigilli ufficiali del Caltech (California Institute of Technology) mi stimolarono a eccellere nel campo della scienza. L’iscrizione a quell’istituto nel 1974 fu il primo passo per diventare un ricercatore. Dopo essermi laureato in geologia, proseguii gli studi presso l’Università della California a Santa Barbara.
Man mano che mi affermavo come scienziato, le mie convinzioni e i miei valori spirituali subirono una profonda trasformazione. Studiando la teoria dell’evoluzione avevo smesso di credere in Dio, ma in seguito fui costretto a rivedere le mie convinzioni. Come ho fatto io, un geologo, a diventare anche un devoto adoratore di Dio? Lasciate che vi spieghi.
Un bambino affascinato dal cosmo
Il mio amore per la scienza iniziò in tenera età. Sono cresciuto a Seattle, nello stato di Washington (USA); i miei genitori mi hanno sempre incoraggiato a primeggiare negli studi. Mi piaceva leggere tutto quello che riguardava l’universo: i costituenti fondamentali della materia e della vita, le forze fondamentali, lo spazio, il tempo, la relatività. Quando avevo circa otto anni, notando il mio amore per la scienza, la scuola che frequentavo stabilì che seguissi un corso settimanale di scienze con un insegnante tutto per me.
Frequentavo la scuola domenicale di una chiesa battista, ma soprattutto per partecipare a escursioni e campeggi. Il resto della famiglia non si interessava affatto di religione né di Dio. Con lo studio della storia e delle atrocità commesse dalla religione, la coscienza mi spinse a non partecipare più alle attività della chiesa. Cominciai anche a dubitare dell’esistenza di Dio, perché la scienza sembrava in grado di spiegare praticamente tutto.
Un primo cambiamento di indirizzo di studi
Feci domanda di ammissione all’università con l’intenzione di studiare fisica, ma nell’ultimo anno delle superiori seguii un corso di geologia. Questo includeva escursioni per studiare famosi affioramenti rocciosi nello stato di Washington. Pensavo: ‘Sarebbe splendido unire l’amore per la vita all’aperto con l’amore per la scienza!’
Perciò, appena arrivato all’università, cambiai subito indirizzo di studi e scelsi geologia. Alcuni dei corsi che seguii includevano lo studio delle ere geologiche e della storia della terra desunta dalla testimonianza dei fossili. A proposito dei fossili, mi fu insegnato che le specie si sono evolute. A mio giudizio la teoria dell’evoluzione non era ancora stata dimostrata, ma mi sembrava una spiegazione ragionevole dei fatti appurati dalla geologia, specie in contrasto con il creazionismo pienamente accettato. Quando sentii che all’università ci sarebbe stato un dibattito fra creazionisti ed evoluzionisti, decisi di non andarci. Era ovvio che la terra non era stata fatta in meno di una settimana, come sostengono alcuni creazionisti.
Nonostante le mie forti convinzioni antireligiose, i viaggi per studiare la struttura geologica degli Stati Uniti sud-occidentali mi costrinsero a rivedere le mie idee sull’esistenza di Dio. Nel deserto, osservando la luna e le stelle che splendevano nel limpido cielo notturno, non potei fare a meno di concludere che l’universo era stato creato da Dio. Gli astronomi avevano confermato che l’universo aveva avuto un inizio, ma capii che non avrebbe mai potuto esserci una spiegazione puramente scientifica del perché quell’evento si era verificato. Sembrava ragionevole concludere che l’universo fosse stato progettato e realizzato da un Creatore potente e intelligente.
Mappe di Marte e domande senza risposta
Nel 1983, a 27 anni, quando conseguii il dottorato in scienze geologiche, stavo mappando la struttura geologica di Marte per conto della U.S. Geological Survey. Da allora ho pubblicato decine di articoli e mappe sulla struttura dei pianeti, sia per il pubblico in generale che per la comunità scientifica. Poiché facevo parte di comitati consultivi della NASA, ho collaborato alle missioni spaziali su Marte. Attraverso le mie ricerche e i miei incarichi professionali ho conosciuto stimati planetologi di molti paesi, università e istituti di ricerca.
I miei studi e questa esperienza di ricerca un po’ alla volta modificarono il concetto idealistico e infantile che avevo della scienza. Mi resi conto che la scienza non ha e non darà mai tutte le risposte. In particolare compresi che la scienza non attribuisce alla vita un senso o uno scopo duraturi. Secondo le attuali opinioni scientifiche o l’universo collasserà su se stesso o si dissolverà in una massa informe. Se il destino finale fosse l’inesistenza, che senso avrebbe l’esistenza?
Nuovi progetti
Nel settembre 1981, quando vivevo a Flagstaff, in Arizona, venni in contatto con i testimoni di Geova. Accettai uno studio biblico con l’intenzione di dimostrare che sia loro che la Bibbia erano in errore. Inoltre questo mi avrebbe aiutato finalmente a capire cosa dice in effetti la Bibbia.
Cominciai a dedicare diverse ore ogni settimana a un attento esame degli insegnamenti scritturali. Con mia sorpresa, nelle pagine della Bibbia trovai valida conoscenza e profondo intendimento. Ero affascinato dall’accuratezza scientifica della Bibbia e dall’adempimento di centinaia di profezie dettagliate relative ad avvenimenti accaduti nel corso di migliaia di anni di storia. Rimasi particolarmente colpito dal modo in cui molteplici profezie, nel libro di Daniele e in quello di Rivelazione o Apocalisse, si integrano fornendo una solida base per affermare che viviamo negli “ultimi giorni”. — 2 Timoteo 3:1.
Studiando la Bibbia, mi trovai senza saperlo in ottima compagnia. In seguito appresi che Isaac Newton, considerato uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi, ammirava e investigava a fondo la Bibbia. Come Newton, mi concentrai sulle profezie di Daniele e di Rivelazione che predicevano importanti avvenimenti e sviluppi storici che in effetti si sono verificati (nota). Tuttavia avevo il netto vantaggio di vivere durante e dopo la realizzazione delle numerose profezie che si sono adempiute dai giorni di Newton. Scoprii che queste profezie sono straordinariamente varie ed esaurienti e anche accurate e incontestabili. Fu una rivelazione scoprire che l’intera Bibbia, scritta da più di 40 uomini in un periodo di 1.600 anni, contiene un messaggio coerente e vigoroso sui maggiori problemi che assillano l’umanità e sul futuro.
Ad ogni modo, smettere di credere nell’evoluzione non è stato facile. Rispettavo il considerevole peso dell’autorità scientifica a sostegno di questa teoria. Ciò nonostante scoprii che tutte le dichiarazioni bibliche riguardanti il mondo fisico sono assolutamente d’accordo con i fatti conosciuti e sono inconfutabili.
Mi resi conto che per arrivare a un intendimento completo, coeso, del vasto e interrelato contenuto della Bibbia non si può scartare neanche un particolare, inclusa la descrizione della creazione che si trova in Genesi. Perciò compresi che l’unica conclusione ragionevole era accettare l’intera Bibbia come verità.
Tenace ricerca della verità
Nel frattempo, nel corso delle mie ricerche scientifiche, mi accorsi che molte volte teorie che per un po’ avevano riscosso vasti consensi in seguito venivano confutate. Per noi scienziati, parte della difficoltà sta nel fatto che i soggetti che studiamo sono complessi, mentre i dati e gli strumenti di ricerca che abbiamo sono limitati. Perciò ho imparato ad andarci piano prima di accettare come fatti teorie non dimostrate, per quanto possano essere ben formulate.
Oggettivamente, ci sono molti aspetti fondamentali della natura che la scienza non può spiegare. Per esempio, perché i costituenti fondamentali della vita e le leggi fisiche che li governano sono perfettamente adatti a sostenere complessi processi vitali ed ecosistemi? Mentre la scienza non è in grado di rivelare Dio, la sua Parola ispirata fornisce prove tangibili della sua esistenza e delle sue opere creative. (2 Timoteo 3:16) Questa conoscenza spirituale ci permette di apprezzare Colui da cui proviene la potenza, la saggezza e la bellezza evidenti nel mondo fisico.
Un’altra cosa che mi ha convinto della validità scientifica della Bibbia è stato lo studio scrupoloso di varie pubblicazioni dei testimoni di Geova, fra cui i libri Come ha avuto origine la vita? Per evoluzione o per creazione? e Esiste un Creatore che si interessa di noi? Queste pubblicazioni prendono in esame argomenti scientifici profondi e danno una chiara idea delle ricerche attuali e delle conclusioni a cui sono giunti eminenti specialisti. Inoltre rilevano la coerenza tra noti fatti scientifici e corretto intendimento della Bibbia.
Per esempio fanno notare che la testimonianza dei fossili conferma la sequenza generale della comparsa delle forme di vita descritta nel libro di Genesi. Inoltre un giorno creativo come era inteso dagli antichi può essere un’epoca di lunga durata, più o meno come i termini “periodo” e “era” quando vengono usati in contesti scientifici per descrivere la storia della terra. Quindi la Bibbia non è in disaccordo con le scoperte scientifiche. Indica che i giorni creativi durarono un tempo incalcolabile. Non sostiene la conclusione dei creazionisti secondo cui quei giorni durarono 24 ore ciascuno.
Fede non credulità
Sono uno scienziato e la credulità non mi piace, ma ho profondo rispetto per una fede ben fondata. Questo tipo di fede viene definito in Ebrei 11:1: “La fede è la sicura aspettazione di cose sperate, l’evidente dimostrazione di realtà benché non vedute”. La fiducia nelle promesse di Dio si basa sulle prove concrete che la Bibbia è ispirata da Dio. Capii la necessità di scartare le dottrine religiose diffuse ma infondate che contraddicono le Scritture, fra cui quelle dell’immortalità dell’anima, dell’inferno di fuoco, della Trinità e altre. Molte di queste dottrine erronee derivano da antichi concetti filosofici o mitologici o da scarsa conoscenza biblica. L’adesione a falsi insegnamenti ha prodotto la credulità della maggior parte dei bigotti odierni, e questo ha indotto molti scienziati ad avere ben poco rispetto per la religione.
Una delle mie principali responsabilità come scienziato è stata spiegare, difendere e diffondere i risultati delle mie ricerche. Similmente, mi sentivo in obbligo di insegnare ad altri la verità biblica, poiché nessun’altra conoscenza poteva essere più importante. Circa 20 anni fa intrapresi questa attività che dà molte soddisfazioni e mi battezzai come testimone di Geova. Poi, nel settembre 2000, riuscii ad accrescere l’attività di predicazione dedicandovi in media 70 ore al mese. Da allora ho avuto il privilegio di tenere ogni mese studi biblici con una decina di interessati e di vedere diversi studenti diventare a loro volta zelanti insegnanti della Bibbia.
Mi piace ancora esplorare Marte e altre parti dell’universo attraverso gli “occhi” di sofisticate sonde spaziali. Molte cose sono ancora un mistero per gli scienziati. Guardo al futuro con ottimismo, convinto che un giorno la ricerca umana di conoscenza spirituale e scientifica soddisferà la nostra curiosità e fornirà le risposte anche alle domande più profonde. Ho scoperto che l’accurata conoscenza di Dio e del suo proposito per l’umanità dà un vero senso alla vita, ed è questo il vero significato delle parole di Gesù che spiccano su uno dei sigilli ufficiali del Caltech: “La verità vi renderà liberi”. — Giovanni 8:32.
(nota). Nelle sue Observations Upon the Prophecies of Daniel, and the Apocalypse of St. John, pubblicate nel 1733, Isaac Newton esaminò le profezie contenute nel libro biblico di Daniele e in quello di Rivelazione.
Altra testimonianza del dott. Tanaka, più breve, nella Svegliatevi! del settembre 2006 a pag. 22:
“Nulla può venire dal nulla”
KENNETH LLOYD TANAKA
PROFILO: Sono geologo e attualmente lavoro per la U.S. Geological Survey a Flagstaff, in Arizona. Da quasi tre decenni svolgo ricerche scientifiche in vari campi della geologia, inclusa la geologia planetaria. Autorevoli riviste scientifiche hanno pubblicato decine di miei articoli e mappe sulla struttura geologica di Marte. Come testimone di Geova dedico circa 70 ore al mese per incoraggiare la lettura della Bibbia.
Mi era stato insegnato a credere nell’evoluzione, ma non potevo accettare che l’immensa energia necessaria per formare l’universo potesse aver avuto origine senza un potente Creatore. Nulla può venire dal nulla. Inoltre nella Bibbia stessa trovo importanti argomenti a favore di un Creatore. Questo libro contiene numerosi esempi di fatti scientifici nel campo di mia competenza, come quando dice che la terra ha forma sferica ed è sospesa “sul nulla”. (Giobbe 26:7; Isaia 40:22) Queste cose furono scritte nella Bibbia molto tempo prima di essere provate dall’investigazione umana.
Pensate poi al modo in cui siamo fatti. Siamo dotati di percezione sensoriale, consapevolezza, intelligenza, capacità di comunicare e sentimenti. In particolare, possiamo provare ed esprimere amore. L’evoluzione non può spiegare come siano venute all’esistenza queste mirabili caratteristiche umane.
Chiedetevi: ‘Fino a che punto le fonti delle informazioni a sostegno dell’evoluzione sono credibili e degne di fiducia?’ La documentazione geologica è incompleta, complessa e disorientante. Gli evoluzionisti non sono riusciti a dimostrare in laboratorio, usando metodi scientifici, i processi evolutivi da loro ipotizzati. Anche se generalmente per acquisire dati gli scienziati ricorrono a buone tecniche di ricerca, quando si tratta di interpretarli sono spesso influenzati da motivi egoisti. Si sa di scienziati che hanno sostenuto le proprie tesi anche quando i dati erano incompleti o contraddittori. Il desiderio di far carriera e l’alta opinione di sé hanno un ruolo importante.
Sia in campo scientifico che nello studio della Bibbia ricerco l’intera verità, che concilia tutte le osservazioni e gli aspetti noti per giungere all’intendimento più accurato. Per me la cosa più logica è credere nel Creatore.
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Il dott. Tanaka, scienziato della NASA, illustra
succintamente le caratteristiche della mappa geologica di Marte.
serc.carleton.edu
Il video (in inglese):
serc.carleton.edu/details/files/37482.html
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26/04/2014 00:10 |
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19) Edgar Foster
cccti.edu
Paese: USA
Categoria: ricercatore universitario
Ambito di attività scientifica: teologia, lingue classiche, filosofia
Laureato in filosofia e in lingue classiche (greco e latino) a New York, si è specializzato in storia ecclesiastica e patristica all'Università di Glasgow con una tesi sulle Divinae institutiones di Lattanzio.
Ha conseguito il dottorato di ricerca in storia del cristianesimo presso la medesima università e vi ha tenuto corsi di filosofia antica e medievale e di etica.
Ha tenuto conferenze, fra l'altro, all'Università di Edimburgo e al Lenoir-Rhyne College. E' autore di diversi articoli e libri di teologia biblica e patristica, fra i quali citiamo:
- Christology & the Trinity: an exploration (EMF Publishing, 2001)
- Introduction to Ethics (dai programmi accademici dell'Università di Glasgow, 2003)
- Angelomorphic Christology and the Exegesis of Psalm 8:5 in Tertullian's Adversus Praxean: An Examination of Tertullian's Reluctance to Attribute Angelic Properties to the San of God. (Rowman and Littlefield, 2006)
- Metaphor and Divine Paternity: The Concept of God's Fatherhood in the Divinae institutiones of Lactantius (250-325 CE). (Edwin Mellen Press, 2008)
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Link al profilo e al CV di Foster alla Lenoir-Rhyne University:
phil.lr.edu/foster
phil.lr.edu/foster/CV
Il ricchissimo blog personale di Edgar Foster:
fosterheologicalreflections.blogspot.it/
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26/04/2014 00:52 |
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20) Wolf-Ekkehard Lönnig
weloennig.de
Paese: Germania
Categoria: scienziato
Ambito di attività scientifica: fitogenetica
Scienziato del Max-Planck Institute e noto avversario del darwinismo, è uno dei massimi esperti mondiali di biologia e genetica delle piante. Ecco il link al suo imponente Curriculum Vitae (inglese):
www.weloennig.de/CurriculumVitae.pdf
Ancor più impressionante, se possibile, è l'elenco delle sue pubblicazioni (tedesco):
www.weloennig.de/literatur1a.html
Internet è piena di articoli specialistici redatti da questo erudito. Ecco uno dei pochi casi dei quali è disponibile almeno un abstract in italiano:
evoluzionescientifica.altervista.org/genomi-dinamici-stasi-morfologica-e-lorigine-della-complessita-irriducibile-di-wolf-ekkehard...
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Il dott. Lönnig, da sempre un fedele testimone di Geova, si è fatto brevemente intervistare da Svegliatevi!. La sua esperienza compare nel numero del mese di settembre 2006, pagina 21. La riportiamo di seguito.
“Insondabile complessità della vita”
WOLF-EKKEHARD LÖNNIG
PROFILO: Negli ultimi 28 anni, nel mio lavoro ho studiato la mutazione genetica delle piante. Per 21 di questi ho lavorato a Colonia presso l’Istituto Max Planck per la Ricerca sul Miglioramento Genetico delle Piante Coltivate. Da quasi trent’anni servo inoltre come anziano in una congregazione dei testimoni di Geova.
Le mie ricerche nell’ambito della genetica e i miei studi nel campo della fisiologia e della morfologia mi fanno toccare con mano l’enorme e spesso insondabile complessità della vita. Questi studi hanno rafforzato la mia convinzione che la vita, anche nelle sue forme più semplici, richiede un’origine intelligente.
La comunità scientifica è ben consapevole della complessità della vita. Ma ogni scoperta affascinante di solito viene inserita in un contesto fortemente evoluzionistico. A mio avviso, però, le obiezioni mosse alla descrizione biblica della creazione crollano se esaminate scientificamente. Per decenni ho approfondito questi argomenti. Dopo un attento studio delle forme di vita e delle leggi che governano l’universo, le quali sembrano fatte apposta perché possa esistere la vita sulla terra, non posso che credere in un Creatore.
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La homepage del dott. Lönnig, in tedesco con alcune pagine in inglese:
www.weloennig.de/internetlibrary.html
Una intervista (in inglese) al dott. Lönnig nel quale espone le sue idee su evoluzione e creazione: è un vero capolavoro di logica e di chiarezza.
dippost.com/2014/03/22/interview-with-wolf-ekkehard-lonnig/
dippost.com
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