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Argo.50
00lunedì 31 dicembre 2018 20:03
dal 01/01/2019 al 31/12/2019
"Non essere ansioso perchè io sono il tuo Dio




"Non essere ansioso perchè io sono il tuo Dio"  -Isaia 41:10
Argo.50
00martedì 1 gennaio 2019 00:04
Martedì 1° gennaio
Gli uomini dediti al male non possono capire il giudizio (Prov. 28:5)
Mentre gli ultimi giorni si avvicinano alla loro conclusione, i malvagi “germogliano come la vegetazione” (Sal. 92:7). Non ci sorprende quindi che le norme morali vengano sempre più spesso ignorate. In un contesto del genere, come possiamo essere “bambini in quanto a malizia” e al tempo stesso “uomini fatti nelle facoltà d’intendimento”? (1 Cor. 14:20). La risposta si trova nella scrittura di oggi, che in parte dice: “Quelli che cercano Geova possono capire ogni cosa”, ovvero tutto quello che è necessario per avere la sua approvazione. Un concetto simile è espresso in Proverbi 2:7, 9, dove si legge: “Ai retti [Geova] riserverà la saggezza”. Di conseguenza, questo tipo di persone sono in grado di ‘comprendere la giustizia e il giudizio e la rettitudine, l’intero corso di ciò che è buono’. Noè, Daniele e Giobbe ebbero questa saggezza di origine divina (Ezec. 14:14). Lo stesso vale per i servitori di Dio oggi. Ma che dire di noi personalmente? ‘Capiamo ogni cosa’ necessaria per avere l’approvazione di Geova? Il segreto sta nel conoscerlo davvero bene. w18.02 8 parr. 1-3
Argo.50
00mercoledì 2 gennaio 2019 07:23
Mercoledì 2 gennaio
Furono battezzati nel nome del Signore Gesù (Atti 19:5)
Nessuno dovrebbe sentirsi costretto a battezzarsi a causa delle pressioni di un genitore, del fratello con cui studia la Bibbia o di altri componenti della congregazione. Questo non è il modo di fare di Geova (1 Giov. 4:8). Al contrario, mentre insegniamo la Bibbia ad altri dovremmo sottolineare quanto sia importante che stringano una loro amicizia con Dio. Poi saranno la gratitudine per le verità che hanno imparato e il desiderio di sottomettersi al giogo di Cristo a spingerli a battezzarsi (2 Cor. 5:14, 15). Non c’è un’età prestabilita per battezzarsi. Le persone non fanno progressi spirituali con la stessa velocità. Il giorno del battesimo è un giorno molto felice. Ma è anche un momento per fare serie riflessioni. Vivere in armonia con la propria dedicazione, infatti, richiede molto impegno. Ecco perché Gesù disse che essere suoi discepoli è come portare un giogo. I cristiani devono “[vivere] non più per se stessi, ma per colui che morì per loro e fu destato” (2 Cor. 5:15; Matt. 16:24). w18.03 6-7 parr. 14-17
Argo.50
00giovedì 3 gennaio 2019 00:02
Giovedì 3 gennaio
Non dimenticate l’ospitalità, poiché per mezzo d’essa alcuni, senza saperlo, ospitarono angeli (Ebr. 13:2)
Ci capita mai di esitare a mostrare ospitalità? Se sì, potremmo perdere l’opportunità di stare in piacevole compagnia e di stringere amicizie durature. L’ospitalità è uno dei migliori antidoti alla solitudine. Ma forse ci chiediamo come mai una persona dovrebbe esitare a mostrare ospitalità. Potrebbero esserci varie ragioni. Una è che i servitori di Geova sono molto impegnati e spesso hanno tante responsabilità. Alcuni potrebbero pensare di non avere il tempo e le energie per essere ospitali. Se questo è il nostro caso, forse dobbiamo rivedere il nostro programma. Potremmo modificarlo in modo da avere tempo ed energie per fare inviti o accettarli? Le Scritture ricordano ai cristiani l’importanza dell’ospitalità. Non è sbagliato trovare il tempo per essere ospitali; anzi, è la cosa giusta da fare. Ovviamente, però, dovremmo essere disposti a ridurre alcune attività non indispensabili. w18.03 16 parr. 13-14
Argo.50
00venerdì 4 gennaio 2019 07:43
Venerdì 4 gennaio
Anche ad altre città devo dichiarare la buona notizia del regno di Dio, perché per questo sono stato mandato (Luca 4:43)
Quando si parla di persone spirituali, Gesù è certamente il più grande esempio. Durante tutta la sua vita e il suo ministero dimostrò di voler imitare suo Padre, Geova. I suoi pensieri, i suoi sentimenti e le sue azioni riflettevano quelli di Geova, e la sua vita era in armonia con la Sua volontà e le Sue norme (Giov. 8:29; 14:9; 15:10). Confrontiamo, per esempio, il modo in cui il profeta Isaia descrive la compassione di Geova con il modo in cui l’evangelista Marco descrive quella di Gesù (Isa. 63:9; Mar. 6:34). Ora chiediamoci: “Sto imitando Gesù, essendo sempre pronto a mostrare compassione a chi ha bisogno di aiuto? Sto imitando il suo impegno nell’opera di predicare e insegnare la buona notizia?” Sono sentimenti e azioni di questo tipo a contraddistinguere le persone spirituali. w18.02 21 par. 12
Argo.50
00sabato 5 gennaio 2019 07:39
Sabato 5 gennaio
Allevate i vostri figli nella disciplina e nella norma mentale di Geova (Efes. 6:4)
Educare i figli è un’impresa non da poco, specialmente nel mondo di oggi (2 Tim. 3:1-5). Ovviamente i figli non nascono con la capacità di distinguere il bene dal male. Sono comunque dotati della coscienza, che però va educata, o disciplinata (Rom. 2:14, 15). È da notare che, secondo un’opera di consultazione, il termine greco tradotto “disciplina” potrebbe essere reso “sviluppo del bambino”. In genere i figli che vengono disciplinati con amore provano un senso di sicurezza. Imparano che la libertà ha dei limiti e che qualunque cosa decidano di fare ha delle conseguenze, positive o negative. È quindi importante che i genitori cristiani si lascino guidare da Geova. Metodi e idee sull’educazione dei figli variano da una cultura all’altra e da una generazione all’altra. Comunque, i genitori che vogliono crescere bene i propri figli ascoltano Dio; non vanno per tentativi né si affidano all’esperienza o al sapere di questo mondo. w18.03 30 parr. 8-9
Argo.50
00domenica 6 gennaio 2019 00:02
Domenica 6 gennaio
Continuate a operare la vostra salvezza con timore e tremore (Filip. 2:12)
Se sei un ragazzo e ti sei battezzato, pur vivendo ancora con i tuoi genitori ora la tua salvezza dipende da te. Perché è bene ricordarlo? Perché entrando nell’adolescenza proverai nuovi sentimenti e incontrerai nuovi problemi. Un’adolescente si è espressa in questo modo: “Un bambino di solito non soffre per il fatto di essere testimone di Geova solo perché a scuola non può mangiare un pezzo di torta di compleanno. Ma da ragazzo, quando il desiderio di fare sesso si fa più forte, dovrà essere assolutamente convinto che ubbidire alle leggi di Geova sia sempre la cosa migliore”. Anche chi si è battezzato in età adulta può trovarsi in molte situazioni inaspettate che mettono alla prova la sua fede. Può trattarsi di problemi che hanno a che fare con il matrimonio, la salute o il lavoro. Tutti, indipendentemente dall’età, incontreranno situazioni che metteranno alla prova la loro lealtà a Geova (Giac. 1:12-14). w17.12 24 parr. 4-5
Argo.50
00lunedì 7 gennaio 2019 07:25
Lunedì 7 gennaio
Siate adirati, eppure non peccate (Efes. 4:26)
Poche persone sono state trattate male quanto Davide. Tuttavia, quell’amico di Dio non covò risentimento; anzi, scrisse: “Lascia stare l’ira e abbandona il furore; non mostrarti acceso solo per fare il male” (Sal. 37:8). La ragione più importante per cui dovremmo ‘lasciar stare l’ira’ è che vogliamo imitare Geova, che “non ci ha fatto nemmeno secondo i nostri peccati” (Sal. 103:10). Ma otteniamo anche altri benefìci concreti. La rabbia può causare problemi di salute come ipertensione e difficoltà respiratorie. Può anche causare disturbi al fegato e al pancreas, e problemi di digestione. Inoltre, quando siamo arrabbiati, non sempre ragioniamo con lucidità. E a volte uno scatto d’ira può essere seguito da un lungo periodo di depressione. Invece, secondo la Bibbia “il cuore calmo è la vita dell’organismo carnale” (Prov. 14:30). Ma come possiamo gestire le nostre emozioni quando un fratello ci ferisce, e come possiamo fare pace con lui? È necessario mettere in pratica i saggi consigli della Bibbia. w18.01 10 parr. 14-15
Argo.50
00martedì 8 gennaio 2019 00:04
Martedì 8 gennaio
Non lascerai la mia anima nello Sceol. Non permetterai che il tuo leale veda la fossa (Sal. 16:10)
Davide non stava dicendo che lui non sarebbe mai morto o che non sarebbe andato nella comune tomba del genere umano. Infatti, la Parola di Dio dice chiaramente che Davide diventò vecchio e che dopo la sua morte “giacque [...] con i suoi antenati e fu sepolto nella Città di Davide” (1 Re 2:1, 10). A chi si riferiscono allora le parole di Salmo 16:10? Alcune settimane dopo la morte e la risurrezione di Gesù, Pietro citò il versetto 10 parlando a migliaia di ebrei e proseliti (Atti 2:29-32). Disse che Davide in effetti era morto ed era stato sepolto, cosa che quelli che lo stavano ascoltando sapevano bene. La Bibbia non dice che qualcuno di loro mise in discussione l’affermazione di Pietro secondo cui Davide “vide in anticipo e parlò della risurrezione” del Messia. A sostegno del suo ragionamento, Pietro citò le parole di Davide riportate in Salmo 110:1 (Atti 2:33-36). Il suo discorso aiutò una grande folla a convincersi che Gesù è “Signore e Cristo”. I presenti capirono che Salmo 16:10 si era adempiuto quando Gesù era stato risuscitato. w17.12 10 parr. 10-12
Argo.50
00mercoledì 9 gennaio 2019 07:25
Mercoledì 9 gennaio
Ogni cosa [fu contata e pesata], dopo di che tutto il peso fu scritto (Esd. 8:34)

Il Corpo Direttivo si sforza di essere fedele e discreto nel modo in cui usa i fondi dell’organizzazione (Matt. 24:45). Prega per prendere decisioni sagge e pianifica attentamente come usare il denaro (Luca 14:28). L’apostolo Paolo raccolse del denaro per mandare soccorsi ai fratelli in Giudea. Si assicurò che coloro che dovevano consegnare i fondi facessero tutto onestamente non solo agli occhi di Geova, ma anche degli uomini (2 Cor. 8:18-21). Imitando l’esempio di Esdra e di Paolo, oggi la nostra organizzazione segue rigide procedure quando si tratta di gestire e spendere il denaro donato (Esd. 8:24-33). Negli ultimi anni sono state attuate molte belle iniziative. L’organizzazione cerca di ridurre le spese e semplificare le attività in modo da usare al meglio le generose contribuzioni ricevute. w18.01 19-20 parr. 12-13
Argo.50
00giovedì 10 gennaio 2019 00:06
Giovedì 10 gennaio
La pace del Cristo domini nei vostri cuori (Col. 3:15)
Mostrare amore e benignità può aiutarci a perdonare gli altri. Ad esempio, se ci sentiamo feriti per qualcosa che un nostro fratello ha detto o ha fatto, possiamo cercare di ricordare situazioni in cui siamo stati noi a parlare o ad agire in maniera poco gentile. Sicuramente apprezziamo il fatto che in quelle occasioni i nostri fratelli e le nostre sorelle ci abbiano mostrato amore e benignità passando sopra ai nostri errori (Eccl. 7:21, 22). Siamo particolarmente grati della benignità che Cristo ha mostrato radunando i veri adoratori in unità. Tutti amiamo lo stesso Dio, predichiamo lo stesso messaggio e spesso affrontiamo le stesse difficoltà. Perdonandoci l’un l’altro con benignità e amore faremo la nostra parte per mantenere unita la congregazione e rimarremo concentrati sul premio della vita. Alcuni episodi narrati nella Bibbia ci ricordano che la gelosia può privarci del premio. Ad esempio, Caino era geloso di suo fratello Abele e lo uccise. Cora, Datan e Abiram erano gelosi di Mosè e si ribellarono alla sua autorità. Il re Saul era geloso di Davide e cercò di ucciderlo. w17.11 27 parr. 9-10
Argo.50
00venerdì 11 gennaio 2019 07:30
Venerdì 11 gennaio
Devi anche indagare e investigare e domandare con cura (Deut. 13:14)
Quando prestano servizio in un comitato giudiziario, gli anziani devono valutare il caso con attenzione per stabilire se un cristiano che ha commesso un peccato grave sia pentito o meno. E questo non è sempre facile da capire. Bisogna esaminare l’atteggiamento del peccatore, la sua condizione di cuore e il modo in cui considera il peccato che ha commesso (Riv. 3:3). Per ricevere misericordia, il peccatore deve essere pentito. Diversamente da Geova e da Gesù, gli anziani non possono leggere il cuore. Se siete anziani, come potete capire se il pentimento è sincero? Primo, pregate per avere sapienza e discernimento (1 Re 3:9). Secondo, consultate la Parola di Dio e le pubblicazioni dello schiavo fedele affinché vi aiutino a distinguere “la tristezza del mondo” dalla “tristezza secondo Dio”, cioè il pentimento sincero (2 Cor. 7:10, 11). Notate in che modo la Bibbia descrive persone che si pentirono e altre che non si pentirono, e analizzate i loro sentimenti, atteggiamenti e comportamenti. w17.11 17 parr. 16-17
Argo.50
00sabato 12 gennaio 2019 00:01
Sabato 12 gennaio
[I figli] saranno disubbidienti ai genitori (2 Tim. 3:2)
La disubbidienza a volte è accettata e addirittura promossa in libri, film e programmi televisivi, ma in realtà indebolisce il nucleo fondamentale della società, la famiglia. Questo è un concetto che gli uomini hanno capito da molto tempo. Infatti nell’antica Grecia, se un uomo picchiava un genitore perdeva tutti i suoi diritti civili; e secondo la legge romana picchiare il padre era un reato grave quanto l’omicidio. Sia le Scritture Ebraiche che le Scritture Greche Cristiane comandano ai figli di onorare i genitori (Eso. 20:12; Efes. 6:1-3). In che modo i figli possono evitare di essere contagiati dallo spirito di disubbidienza che li circonda? Se riflettono su ciò che i genitori hanno fatto per loro, saranno loro grati e si sentiranno spinti a ubbidire. Inoltre, devono ricordare che è Dio, il Padre di tutti noi, a volere che siano ubbidienti. Parlando bene dei propri genitori, i ragazzi possono aiutare altri della stessa età a vedere i loro genitori in una luce positiva. w18.01 29 parr. 8-9
Argo.50
00domenica 13 gennaio 2019 00:03
Domenica 13 gennaio
Ciascuno deve mostrar d’essere come un luogo per riparare dal vento e un nascondiglio dal temporale, come ruscelli d’acqua in un paese arido, come l’ombra di una gran rupe in una terra esausta (Isa. 32:2)
Un cristiano che ha commesso un peccato grave deve chiedere aiuto agli anziani per ristabilire la sua relazione con Dio. Perché è così importante che lo faccia? Primo, perché è stato Geova stesso a decidere che i casi di peccati gravi siano trattati dagli anziani, come è indicato nella sua Parola (Giac. 5:14-16). Secondo, gli anziani possono aiutare un peccatore che si è pentito a ottenere di nuovo l’approvazione di Geova e a smettere di praticare il peccato (Gal. 6:1; Ebr. 12:11). Terzo, questi uomini vengono addestrati per assolvere la responsabilità loro affidata di confortare i peccatori che si pentono e aiutarli ad alleviare il dolore e il senso di colpa. Geova infatti definisce gli anziani “un nascondiglio dal temporale” (Isa. 32:2). Chiaramente questa disposizione è un modo in cui Geova manifesta la sua misericordia. Molti servitori di Dio hanno sperimentato il sollievo che si prova quando si chiede l’aiuto degli anziani e lo si riceve. w17.11 9-10 parr. 8-CENTER]https://wol.jw.org/it/wol/h/r6/lp-i
Argo.50
00lunedì 14 gennaio 2019 00:02
Lunedì 14 gennaio
La disciplina è dolorosa (Ebr. 12:11)

Dobbiamo evitare contatti non necessari con un familiare disassociato attraverso telefonate, messaggi, lettere, e-mail o social network, anche se questo potrebbe farci soffrire. Comunque continuiamo a sperare. L’amore “spera ogni cosa”, e quindi spera anche che chi ha lasciato Geova torni a lui (1 Cor. 13:7). Se abbiamo motivi fondati per credere che stia avvenendo un cambiamento nel cuore di un membro della nostra immediata cerchia familiare, potremmo pregare che lui o lei tragga forza dalle Scritture e accetti questo invito di Geova: “Torna a me” (Isa. 44:22). Gesù disse che se avessimo messo qualsiasi essere umano al di sopra di lui, non saremmo stati degni di lui. Comunque, aveva fiducia nel fatto che i suoi discepoli avrebbero avuto il coraggio di rimanergli leali nonostante l’opposizione dei familiari. Se seguire Gesù ha portato una “spada” nella nostra famiglia, dobbiamo confidare che Geova ci aiuterà ad affrontare le difficoltà nel modo migliore (Isa. 41:10, 13). Proveremo gioia sapendo che stiamo rendendo felici Geova e Gesù e che loro ci ricompenseranno per la nostra fedeltà. w17.10 16 parr. 19-21
Argo.50
00martedì 15 gennaio 2019 07:30
Martedì 15 gennaio
Rivestitevi dei teneri affetti di compassione (Col. 3:12)
Quando vediamo le persone soffrire a causa delle conseguenze del peccato di Adamo, siamo spinti a mostrare loro compassione. Aspettiamo con ansia il momento in cui non ci saranno più né malattie né vecchiaia, e per questo preghiamo che venga il Regno di Dio. Nel frattempo, facciamo tutto quello che possiamo per aiutare chi è nel bisogno. A questo riguardo, consideriamo cosa disse uno scrittore a proposito di sua madre, che era avanti negli anni e malata di Alzheimer. Un giorno, dopo essersi sporcata i vestiti, stava cercando di ripulirsi quando qualcuno suonò alla porta: erano due sorelle che andavano a trovarla regolarmente. Vedendola in difficoltà, le chiesero se potevano fare qualcosa per aiutarla. La donna rispose: “È imbarazzante... ma in effetti sì”. Così le sorelle diedero assistenza alla donna. Poi le prepararono una tazza di tè e chiacchierarono un po’ con lei. Il figlio della donna fu davvero riconoscente. Infatti scrisse: “Complimenti a queste Testimoni! Fanno davvero quello che predicano”. La compassione nei confronti di chi è malato o avanti negli anni ci spinge a fare tutto quello che possiamo per alleviare le loro sofferenze (Filip. 2:3, 4). w17.09 9 par. 5; 12 par. 14
Argo.50
00mercoledì 16 gennaio 2019 07:19
Mercoledì 16 gennaio
Non amiamo a parole né con la lingua, ma con opera e verità (1 Giov. 3:18)
Quando è possibile, dovremmo essere disposti a fare del bene ai nostri fratelli “in segreto”, cioè lontano dai riflettori (Matt. 6:1-4). Dovremmo inoltre prendere l’iniziativa nel mostrare onore agli altri (Rom. 12:10). Gesù fu pronto a svolgere il più umile dei compiti, lasciandoci così un modello per quanto riguarda il mostrare onore agli altri (Giov. 13:3-5, 12-15). Potremmo aver bisogno di impegnarci molto per sviluppare l’umiltà necessaria per mostrare onore in questo modo. Nemmeno gli apostoli riuscirono a capire fino in fondo il gesto compiuto da Gesù finché non ricevettero lo spirito santo (Giov. 13:7). Possiamo mostrare onore agli altri se non diamo troppa importanza a noi stessi per la nostra istruzione, i nostri beni o i privilegi che abbiamo nell’organizzazione di Geova (Rom. 12:3). Inoltre, quando un fratello riceve delle lodi, invece di invidiarlo dovremmo essere contenti per lui, anche se pensiamo di aver diritto alle stesse lodi o a parte del merito per ciò che è stato fatto. w17.10 9 parr. 9-10
Argo.50
00giovedì 17 gennaio 2019 08:08
Giovedì 17 gennaio
Faccio tutto per amore della buona notizia, per divenirne partecipe con altri (1 Cor. 9:23)
Molti di noi hanno riscontrato che usare la Parola di Dio nel ministero può avere un profondo effetto sulle persone. Facciamo un esempio. Un fratello fece una visita ulteriore a un anziano signore che leggeva le nostre riviste da molti anni. Invece di limitarsi a presentare l’ultimo numero della Torre di Guardia, il fratello decise di leggere un passo biblico citato in quella rivista. Lesse 2 Corinti 1:3 e 4, che dice: “Il Padre delle tenere misericordie e l’Iddio di ogni conforto [...] ci conforta in tutta la nostra tribolazione”. L’uomo fu così colpito da quelle parole che chiese al fratello di rileggere i versetti. Poi disse che lui e sua moglie avevano molto bisogno di conforto e si mostrò interessato al messaggio della Bibbia. Sicuramente anche noi abbiamo sperimentato quanto la Parola di Dio sia potente nel ministero (Atti 19:20). w17.09 26 parr. 9-10
Argo.50
00venerdì 18 gennaio 2019 06:49
Venerdì 18 gennaio
Tocca fino al suo osso e alla sua carne e vedi se non ti maledirà nella tua medesima faccia (Giob. 2:5)
A causa delle accuse lanciate dal Diavolo, le creature celesti leali a Dio avranno provato indignazione, rabbia e disprezzo. Tuttavia, invece di agire d’impulso, Geova affrontò la rivolta di Satana nella maniera più equilibrata e appropriata. Si dimostrò giusto e lento all’ira (Eso. 34:6; Giob. 2:2-6). Infatti decise di lasciar passare del tempo perché “non desidera che alcuno sia distrutto ma desidera che tutti pervengano al pentimento” (2 Piet. 3:9). Il modo in cui Geova esercita padronanza di sé ci insegna a non essere precipitosi e a riflettere bene prima di parlare o di agire. Di fronte a una questione importante, dobbiamo prenderci il tempo necessario per decidere come agire in modo saggio. È fondamentale che chiediamo in preghiera la sapienza necessaria per dire o fare la cosa giusta (Sal. 141:3). Quando siamo turbati o arrabbiati, infatti, è facile reagire in maniera esagerata. Forse è capitato anche a noi di aver detto o fatto qualcosa senza pensare e di essercene poi pentiti (Prov. 14:29; 15:28; 19:2). w17.09 4 parr. 6-7
Argo.50
00sabato 19 gennaio 2019 07:40
Sabato 19 gennaio
Metti la corona sulla testa di Giosuè figlio di Iozadac, sommo sacerdote (Zacc. 6:11)
Dato che non era della discendenza reale di Davide, il sommo sacerdote Giosuè non aveva i requisiti per diventare re. Quindi la sua incoronazione aveva un significato profetico: indicava che nel futuro qualcuno sarebbe stato re e sacerdote in eterno. Il sommo sacerdote che viene fatto re è chiamato Germoglio. Dalle Scritture comprendiamo chiaramente che Germoglio è Gesù Cristo (Isa. 11:1; Matt. 2:23, nt.). Agendo sia in qualità di Re che di Sommo Sacerdote, Gesù guida l’esercito celeste di Geova. Come comandante di questo esercito, si impegna affinché il popolo di Dio come gruppo possa sentirsi protetto in questo mondo ostile (Ger. 23:5, 6). Fra breve Cristo otterrà la vittoria sulle nazioni, sostenendo così la sovranità di Geova e difendendo il Suo popolo (Riv. 17:12-14; 19:11, 14, 15). Prima di eseguire il giudizio, però, Germoglio ha una grande opera da compiere. w17.10 28-29 parr. 12-14
Argo.50
00domenica 20 gennaio 2019 00:03
Domenica 20 gennaio
Spogliatevi della vecchia personalità con le sue pratiche (Col. 3:9)
Cosa faremmo se i nostri abiti fossero sporchi e iniziassero perfino a emanare un cattivo odore? Sicuramente ce li toglieremmo di dosso appena possibile. Allo stesso modo, se ci rendessimo conto che stiamo facendo qualcosa di sbagliato, dovremmo ubbidire prontamente al comando di toglierci quelle abitudini che sono in contrasto con la personalità di Dio. Vogliamo ubbidire alla chiara esortazione che Paolo diede ai cristiani: “Allontanatele tutte da voi”. Un comportamento sbagliato di cui parlò Paolo è la fornicazione, o immoralità sessuale (Col. 3:5-9). Il significato del termine originale biblico tradotto “fornicazione” include i rapporti sessuali tra persone che non sono legalmente sposate tra loro e l’omosessualità. Paolo disse ai cristiani di Colosse che dovevano ‘far morire le membra del loro corpo rispetto a fornicazione’, cioè eliminare qualsiasi desiderio immorale. Il linguaggio diretto usato da Paolo ci fa capire che per sradicare desideri di questo tipo sono necessarie misure drastiche. La lotta contro i desideri sbagliati, comunque, si può vincere. w17.08 18 parr. 5-6
Argo.50
00lunedì 21 gennaio 2019 00:04
Lunedì 21 gennaio
Sarò certamente in aspettazione dell’Iddio della mia salvezza (Mic. 7:7)
I tempi in cui viviamo sono molto simili a quelli di Michea. Questo profeta visse durante il regno del re Acaz, quando la malvagità era molto diffusa. A proposito degli abitanti del paese, la Bibbia dice che ‘le loro mani erano su ciò che è male, per farlo bene’, cioè erano diventati esperti nel fare il male (Mic. 7:1-3). Michea sapeva di non avere il potere di cambiare le cose. Se abbiamo una fede come quella di Michea, saremo disposti ad aspettare volentieri Geova. Pensiamo a un prigioniero che nella sua cella attende l’esecuzione della condanna a morte: è costretto ad aspettare, ma non desidera affatto che arrivi quel momento! La nostra situazione è molto diversa. Noi aspettiamo volentieri Geova perché sappiamo che adempirà la sua promessa di darci la vita eterna proprio al momento giusto. Di conseguenza, perseveriamo con pazienza e “con gioia” (Col. 1:11, 12). Se invece nell’attesa ci lamentassimo dicendo che Dio non sta agendo abbastanza in fretta, lo rattristeremmo (Col. 3:12). w17.08 4 parr. 6-7
Argo.50
00martedì 22 gennaio 2019 07:20
Martedì 22 gennaio
Geova dà sollievo ai mansueti (Sal. 147:6)
Come possiamo ricevere questo aiuto da parte di Geova? Prima di tutto, dobbiamo avere una buona relazione con lui, e per ottenerla dobbiamo sviluppare la mansuetudine (Sof. 2:3). Chi è mansueto aspetta che sia Dio a correggere qualsiasi offesa o torto possa aver subìto, e Geova approva questo tipo di persone. D’altro canto, Dio “abbassa a terra i malvagi” (Sal. 147:6b). Queste sono parole forti, quindi se vogliamo che Geova ci tratti con amore leale e non ci disapprovi, dobbiamo odiare ciò che lui odia (Sal. 97:10). Per esempio, dobbiamo odiare l’immoralità sessuale. Di conseguenza, è necessario che evitiamo qualsiasi cosa ci possa portare a commettere un peccato del genere, inclusa la pornografia (Sal. 119:37; Matt. 5:28). Potrebbe non essere affatto facile, ma vale la pena di fare qualunque sforzo perché in questo modo avremo la benedizione di Geova. Mentre combattiamo contro quello che Geova odia, è importante che confidiamo in lui, non in noi stessi. Dovremmo rivolgerci a lui, supplicandolo di aiutarci. w17.07 19-20 parr. 11-13
Argo.50
00mercoledì 23 gennaio 2019 07:57
Mercoledì 23 gennaio
Chi mostra favore al misero presta a Geova (Prov. 19:17)
Quando usiamo i nostri beni materiali a favore degli interessi del Regno abbiamo l’opportunità di sfruttare le nostre circostanze per aiutare altri. Chi non può impegnarsi nel servizio a tempo pieno o trasferirsi all’estero ha la soddisfazione di sapere che le sue donazioni sostengono altri nel ministero. Grazie alle contribuzioni volontarie è possibile provvedere pubblicazioni e promuovere l’opera di predicazione in zone molto povere, dove però c’è notevole crescita spirituale. Per anni, in paesi come la Repubblica Democratica del Congo, il Madagascar e il Ruanda, i fratelli spesso hanno dovuto scegliere se provvedere alla loro famiglia cibo o copie della Bibbia, dato che una sola copia può costare quanto la paga di una settimana o di un mese. Ora, grazie alle contribuzioni e all’“uguaglianza” nell’utilizzo delle risorse economiche, l’organizzazione di Geova finanzia la traduzione della Bibbia e fa in modo che ne venga data una copia ai singoli componenti delle famiglie e alle persone spiritualmente affamate che studiano con i Testimoni (2 Cor. 8:13-15). w17.07 9 par. 11
Argo.50
00giovedì 24 gennaio 2019 07:24
Giovedì 24 gennaio
Sii saggio, figlio mio, e rallegra il mio cuore, affinché io possa rispondere a chi mi biasima (Prov. 27:11)
Riflettere su quanto accaduto a Giobbe ci conforta. Affrontare delle difficoltà non significa aver perso il favore di Geova; piuttosto, le prove ci danno l’opportunità di dimostrare che sosteniamo la sua sovranità. La nostra perseveranza produce “una condizione approvata” e rafforza la nostra speranza (Rom. 5:3-5). L’esperienza di Giobbe conferma che “Geova è molto tenero in affetto e misericordioso” (Giac. 5:11). Quindi ricompenserà di certo tutti coloro che sostengono la sua sovranità. Questa consapevolezza ci aiuta a “perseverare pienamente” e a “essere longanimi con gioia” (Col. 1:11). Rimanere concentrati sulla rivendicazione della sovranità di Geova può non essere facile, quindi facciamo bene a ricordare regolarmente a noi stessi l’importanza di sostenere la sovranità di Dio quando affrontiamo circostanze difficili. w17.06 25-26 parr. 15-16
Argo.50
00venerdì 25 gennaio 2019 00:05
Venerdì 25 gennaio
Guardatevi da ogni sorta di concupiscenza (Luca 12:15)
Oggi molti sono ossessionati dall’idea di avere sempre le ultime novità nel campo della moda, dell’elettronica e così via. Perciò ogni cristiano dovrebbe regolarmente esaminare i propri desideri, chiedendosi: “Le cose materiali sono diventate troppo importanti per me? Passo più tempo a informarmi e a fantasticare sull’ultimo modello di automobile o sulle ultime mode che a prepararmi per le adunanze? Mi faccio assorbire così tanto dalle attività quotidiane che dedico meno tempo alla preghiera o alla lettura della Bibbia?” Se ci rendiamo conto che il nostro amore per le cose materiali sta diventando più forte del nostro amore per Cristo, dovremmo riflettere sulle parole della scrittura di oggi pronunciate da Gesù. Gesù affermò che “nessuno può essere schiavo di due signori”. E aggiunse: “Non potete essere schiavi di Dio e della Ricchezza”. Il motivo è che entrambi questi “signori” richiedono esclusiva devozione (Matt. 6:24). Essendo imperfetti, tutti noi dobbiamo continuare a combattere “i desideri della nostra carne”, incluso il materialismo (Efes. 2:3). w17.05 25-26 parr. 15-16
Argo.50
00sabato 26 gennaio 2019 08:06
Sabato 26 gennaio
Faccio tutto per amore della buona notizia, per divenirne partecipe con altri (1 Cor. 9:23)
Anche se siamo solo degli imperfetti “vasi di terra”, il messaggio che portiamo può significare vita eterna per noi e per chi ci ascolta. L’amore che l’apostolo Paolo provava per il ministero lo spinse a impegnarsi al massimo nel fare discepoli (Rom. 1:14, 15; 2 Tim. 4:2). Questo amore lo aiutò anche a perseverare nonostante l’accanita opposizione (1 Tess. 2:2). Come possiamo dimostrare che proviamo gli stessi sentimenti per il ministero? Paolo dimostrò di apprezzare il ministero essendo pronto a cogliere le opportunità di parlare ad altri. Anche noi, come gli apostoli e i primi cristiani, predichiamo in modo informale, in luoghi pubblici e di casa in casa (Atti 5:42; 20:20). Nella misura in cui le nostre circostanze ce lo permettono, dovremmo cercare di espandere il nostro ministero, magari servendo come pionieri ausiliari o regolari. Forse potremmo anche imparare un’altra lingua, spostarci all’interno del nostro paese o addirittura andare a servire all’estero (Atti 16:9, 10). w17.06 10-11 parr. 8-9
Argo.50
00domenica 27 gennaio 2019 07:55
Domenica 27 gennaio
Ogni monte e ogni isola furono rimossi dai loro luoghi (Riv. 6:14)
Molti dei mali di questo mondo non sono causati da singoli individui ma da organizzazioni. Possiamo citare le organizzazioni religiose che ingannano milioni di persone mentendo sulla natura di Dio, sull’attendibilità della Bibbia, sul futuro della terra e dell’umanità, e su moltissimi altri argomenti. Pensiamo inoltre ai governi e alle agenzie governative che promuovono guerre e conflitti etnici, opprimono i poveri e gli indifesi, e prosperano grazie a corruzione e favoritismi. Non dimentichiamo poi le grandi società che per avidità inquinano l’ambiente, saccheggiano le risorse del pianeta e si approfittano dell’ingenuità dei consumatori; in questo modo, pochi accumulano immense fortune mentre milioni di persone lottano contro la povertà. La Parola di Dio rivela che i governi e tutte le agenzie governative di questo vecchio mondo saranno scossi alle fondamenta, distrutti, insieme a tutti coloro che si schierano dalla loro parte contro il Regno di Dio (Ger. 25:31-33). w17.04 11 parr. 7-8
Argo.50
00lunedì 28 gennaio 2019 07:55
Lunedì 28 gennaio
Non recherò la calamità nei suoi propri giorni (1 Re 21:29)
Geova, “l’esaminatore dei cuori”, mostrò ad Acab un certo grado di misericordia (Prov. 17:3). Che effetto ebbe questa decisione su chi era a conoscenza del crimine atroce compiuto da Acab? Questa apparente inversione di rotta potrebbe aver messo alla prova la fede dei familiari e degli amici di Nabot. In questo caso, l’umiltà li avrebbe protetti: li avrebbe aiutati a non smettere di servire fedelmente Geova, consapevoli del fatto che per Dio non è possibile agire ingiustamente (Deut. 32:3, 4). Quando i giusti verranno risuscitati, Nabot, i suoi figli e le loro famiglie sperimenteranno in prima persona la perfetta giustizia di Geova (Giob. 14:14, 15; Giov. 5:28, 29). Inoltre, una persona umile ricorda che “il vero Dio stesso porterà in giudizio ogni sorta di opera in relazione a ogni cosa nascosta, in quanto a se è buona o cattiva” (Eccl. 12:14). Questo significa che, quando emette un giudizio, Geova tiene in considerazione fattori a noi sconosciuti. Quindi, l’umiltà ci proteggerà dal fare naufragio in senso spirituale. w17.04 24 parr. 8-9
Argo.50
00martedì 29 gennaio 2019 08:06
Martedì 29 gennaio
Il vero compagno ama in ogni tempo (Prov. 17:17)
A causa delle condizioni del mondo, molti nostri fratelli sono diventati profughi. Una simile esperienza può essere molto difficile da affrontare. Immaginiamo di dover imparare una lingua, seguire nuove leggi e adattarci ad abitudini diverse in fatto di buone maniere, puntualità, pagamento di tasse e bollette, frequenza scolastica ed educazione dei figli, e tutto allo stesso tempo! Possiamo aiutare con pazienza e rispetto i nostri compagni di fede che si trovano in circostanze del genere? (Filip. 2:3, 4). Come se non bastasse, a volte le autorità rendono difficile a questi fratelli contattare la congregazione. Quando uno di loro rifiuta un lavoro che interferisce con le adunanze, alcune agenzie governative minacciano di negargli l’assistenza o respingere la sua richiesta d’asilo. Impauriti e indifesi, alcuni fratelli hanno ceduto a tali pressioni. È quindi molto importante contattare i nostri compagni di fede il più presto possibile dopo il loro arrivo nel nostro paese. Questi fratelli hanno bisogno di vedere che ci interessiamo di loro. Se mostriamo compassione e li aiutiamo in modo pratico, potremo contribuire a rafforzare la loro fede (Prov. 12:25). w17.05 5 parr. 9-10
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