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Noè e la storia

Ultimo Aggiornamento: 02/04/2017 09:09
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25/03/2017 20:42
 
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Caro ABC,


Continuo a non capire. Adesso i lattanti muoiono nel diluvio perché da grandi sarebbero diventati empi: assurdo!!!



Dubito che tu possa capire a questo punto... quei lattanti sono morti perché Dio era in grado di giudicare il loro cuore, ma visto che vuoi una spiegazione razionale se in 50 anni nessun lattante si era mai volto dall'empietà oggettivamente quanti ce n'erano secondo cosa sarebbe successo se Dio avesse atteso 10 anni che crescessero? Avrebbe solo aumentato la sofferenza.

Detto questo Dio punì i loro genitori, i lattanti erano sotto la tutela e protezione dei genitori, avrebbero potuto salvare i loro figli piccoli semplicemente seguendo quello che Dio aveva detto. Anche Noè perse dei famigliari, forse anche lattanti, ma non pare che giudicasse il diluvio un'ingiustizia da parte di Dio...


La soluzione giusta era quella di uccidere silo gli empi. Che ci voleva a mandare un migliaio di angeli sterminatori?? Un Dio onnipotente ha forse difficoltà a trovare una soluzione mirata solo ad eliminare gli empi???



Non cambia il problema se non credi nella giustizia divina, anzi, è peggio... ad esempio un empio avrebbe potuto pentirsi il giorno dopo il passaggio dell'angelo, che ingiustizia ucciderlo senza dargli la possibilità, diciamo tutta la vita, per cambiare. Vedi che il problema non cambia... se sospetti della giustizia divina non c'è molto da fare.

Invece costruendo l'arca Dio ha permesso agli uomini di dimostrare se veramente avevano fede, e ha lasciato molto tempo per farlo, allora nessuno può dire che il giudizio è ingiusto perché Dio aveva dato la via della salvezza, semplicemente gli uomini l'hanno rifiutata. La morte deriva dalla loro scelta dettata dalla mancanza di fede. Nella stessa maniera verrà il figlio dell'uomo... forse è questo che non ti piace pensare?

Shalom
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FORUM TESTIMONI DI GEOVA
25/03/2017 20:55
 
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Grazie mille Barnabino per la tua pazienza nel rispondere alle mie obiezioni, ma più passa il tempo e più la giustizia di Geova non la capisco. Ho maturato l'idea di non continuare lo studio biblico....
25/03/2017 21:19
 
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Caro ABC,


Grazie mille Barnabino per la tua pazienza nel rispondere alle mie obiezioni, ma più passa il tempo e più la giustizia di Geova non la capisco



Forse perché prima devi conoscere bene Geova e poi capire la Sua giustizia. D'altronde Gesù non aveva dubbi, infatti ci dice di continuare "a cercare prima il regno e la Sua giustizia" cioè la giustizia di Dio. Si, la giustizia di Dio dobbiamo "cercarla", forse non è sotto gli occhi né è quella che umanamente ci aspettiamo di vedere...

Shalom
[Modificato da barnabino 25/03/2017 21:26]
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FORUM TESTIMONI DI GEOVA
25/03/2017 21:39
 
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Re:
sabra, 25/03/2017 20.23:

"Non farà il Giudice di tutta la terra ciò che è giusto?" Genesi 18:25

La concisione del racconto del diluvio, non ci permette

di rispondere a tutte le domande che potrebbero sorgere
.

Comprensibilmente potremmo avere dei dubbi sull'operato di Dio in cose come la morte dei bambini. Riflettere sul dialogo avvenuto fra Dio ed Abramo narrato in Genesi 18:20-33 può aiutarci a capire come opera Dio e quanto è grande il suo rispetto della vita.

Chi meglio di Dio che è in grado di leggere il cuore delle persone di tutte le età e che può anche prevederne il comportamento futuro può giudicare con vera giustizia?

Non dimentichiamo che la Bibbia è scritta in modo da far venire a galla i nostri pensieri più reconditi, il nostro vero io, come dice chiaramente Ebrei 4:12. Come mostra questo 3D ancora una volta la Bibbia è riuscita a fare ciò.



bravissima (o bravissimo).
Sottoscrivo pienamente.

Non conosciamo tutti i fatti e il breve racconto della Genesi non ci consente di giungere a conclusioni affrettate...



[SM=g28002]


ABC, 25/03/2017 20.55:

Ho maturato l'idea di non continuare lo studio biblico....



forse il post di Sabra potrebbe farti riflettere....



[Modificato da Aquila-58 25/03/2017 21:43]
26/03/2017 12:12
 
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Re:

Caro ABC forse queste pubblicazioni bibliche possono aiutare a ragionare su questo argomento.

*** w10 15/10 pp. 3 “Chi ha conosciuto la mente di Geova?” ***


4 Quando meditiamo sulle azioni compiute da Geova dobbiamo evitare la tendenza a giudicarlo secondo criteri umani. Questa tendenza traspare dalle parole di Geova riportate in Salmo 50:21: “Immaginavi che io sarei positivamente divenuto come te”. A questo riguardo oltre 175 anni fa un biblista scrisse: “Gli uomini sono proni a giudicare Dio secondo i loro criteri e presumono che egli soggiaccia a quelle stesse leggi che essi ritengono di dover seguire”.

5 Dobbiamo stare attenti a non permettere che le nostre norme e i nostri desideri diventino il metro in base al quale formiamo il nostro concetto di Geova. Perché ciò è così importante? Quando studiamo le Scritture potremmo pensare che alcune azioni di Geova non siano del tutto giuste dal nostro punto di vista limitato e imperfetto. Gli antichi israeliti caddero in questa trappola e trassero conclusioni errate riguardo al modo in cui Geova agiva nei loro confronti. Notiamo ciò che Geova disse loro: “Certamente direte: ‘La via di Geova non è propriamente giusta’. Odi, suvvia, o casa d’Israele. La mia via non è propriamente giusta? Non sono le vostre vie a non essere propriamente giuste?” — Ezec. 18:25.

6 Per evitare di cadere nella trappola di giudicare Geova secondo il nostro metro è fondamentale riconoscere che il nostro punto di vista è limitato e a volte gravemente lacunoso. Giobbe dovette imparare questa verità. Durante il periodo delle sue traversie, lottò per non farsi sopraffare dalla disperazione e finì per concentrarsi un po’ troppo su se stesso. Perse di vista le questioni più importanti. Geova però lo aiutò amorevolmente ad ampliare le sue vedute. Rivolgendo a Giobbe più di 70 domande a cui questi non fu in grado di rispondere, Geova sottolineò che la capacità di comprensione del suo servitore era limitata. Giobbe reagì con umiltà e corresse il suo punto di vista. — Leggi Giobbe 42:1-6.

19 ….Dobbiamo lasciare che sia la Parola di Dio a farci giungere alla corretta comprensione della mente di Geova. Non dovremmo mai pensare che Geova abbia gli stessi limiti che abbiamo noi e giudicarlo in base al nostro metro e al nostro modo di pensare. Giobbe dichiarò: “[Dio] non è un uomo come me che io gli risponda, che veniamo insieme in giudizio”. (Giob. 9:32) Al pari di Giobbe, quando iniziamo a capire la mente di Geova non possiamo fare a meno di esclamare: “Ecco, questi sono i margini delle sue vie, e qual sussurro di una questione si è udito riguardo a lui! Ma del suo potente tuono chi può mostrare intendimento?” — Giob. 26:14.

20 Quando studiamo le Scritture, cosa dobbiamo fare se ci imbattiamo in passi di difficile comprensione, soprattutto per quanto riguarda il modo di pensare di Geova? Se dopo aver fatto ricerche non abbiamo ancora una risposta chiara, possiamo considerare questa situazione un modo per saggiare la nostra fiducia in Geova. Ricordate che talvolta certe dichiarazioni ci permettono di esprimere la nostra fede nelle qualità di Geova. Riconosciamo dunque umilmente che non siamo in grado di comprendere tutto ciò che egli fa. (Eccl. 11:5) Ci sentiremo quindi spinti a far nostre queste parole dell’apostolo Paolo: “O profondità della ricchezza e della sapienza e della conoscenza di Dio! Come sono imperscrutabili i suoi giudizi e impenetrabili le sue vie! Poiché ‘chi ha conosciuto la mente di Geova, o chi è divenuto suo consigliere?’ O: ‘Chi gli ha dato per primo, così che gli debba essere reso?’ Poiché da lui e mediante lui e per lui sono tutte le cose. A lui sia la gloria per sempre. Amen”. — Rom. 11:33-36.

*** cl cap. 18 pp. 185-186 La sapienza della “parola di Dio” ***

Cosa non contiene la Bibbia

16 Quando scrivete una lettera a una persona cara, non potete includere tutto. Perciò usate discernimento nel decidere cosa scrivere. Similmente Geova decise di menzionare nella sua Parola certi individui e certi avvenimenti. In queste descrizioni, però, non sempre la Bibbia dice per filo e per segno tutti i particolari. (Giovanni 21:25) Per esempio, quando parla del giudizio di Dio, forse le informazioni fornite non rispondono a tutte le nostre domande. La sapienza di Geova è evidente anche da quello che decise di omettere nella sua Parola. In che senso?

17 Il modo in cui è scritta la Bibbia serve a mettere alla prova quello che abbiamo nel cuore. Ebrei 4:12 dice: “La parola [o il messaggio] di Dio è vivente ed esercita potenza ed è più tagliente di qualsiasi spada a due tagli e penetra fino alla divisione dell’anima e dello spirito . . . e può discernere i pensieri e le intenzioni del cuore”. Il messaggio della Bibbia penetra in profondità, rivelando i nostri veri pensieri e motivi. Coloro che la leggono con cuore critico spesso inciampano perché certi brani non contengono abbastanza informazioni da soddisfarli. Forse mettono persino in dubbio che Geova sia davvero amorevole, sapiente e giusto.

18 Viceversa, quando facciamo un attento studio della Bibbia con cuore sincero, riusciamo a vedere Geova nel contesto in cui lo presenta l’intera Bibbia. Perciò non siamo turbati se un particolare brano suscita delle domande a cui non possiamo trovare immediatamente risposta. Facciamo un esempio. Nel mettere insieme un grande puzzle forse in un primo momento non riusciamo a trovare un particolare pezzo o non riusciamo a capire dove un altro vada inserito. Eppure possiamo aver sistemato abbastanza pezzi da avere un’idea di come deve essere il quadro completo. Similmente, quando studiamo la Bibbia, un po’ alla volta impariamo che tipo di Dio è Geova ed emerge un quadro preciso. Anche se in un primo momento non riusciamo a capire un certo brano o a vedere come si accordi con la personalità di Geova, studiando la Bibbia abbiamo già imparato più che abbastanza da vedere che sicuramente è un Dio amorevole, leale e giusto.

19 Per comprendere la Parola di Dio dobbiamo dunque leggerla e studiarla con cuore sincero e mente aperta. Non è questa una prova della grande sapienza di Geova? Uomini intelligenti possono scrivere libri comprensibili solo “ai saggi e agli intellettuali”, ma per scrivere un libro che può essere capito solo da chi ha la giusta disposizione di cuore era necessaria la sapienza di Dio. — Matteo 11:25.
*** w98 15/8 Rafforziamo la nostra fiducia nella giustizia di Dio ***


18 Se abbiamo completa fiducia nella giustizia di Geova, non dobbiamo preoccuparci di trovare la risposta a domande di questo tipo: ‘Come verranno giudicati i neonati e i bambini piccoli? È possibile che quando arriverà Armaghedon un gran numero di persone non abbiano ancora udito la buona notizia? Che dire dei malati di mente? E che dire di . . . ?’ È vero, forse al momento non sappiamo come Geova risolverà queste questioni. Comunque sia, lo farà con giustizia e misericordia. Non dovremmo mai dubitarne. Anzi, potremo rimanere stupiti ed entusiasti quando vedremo che le risolverà in un modo che noi non avevamo nemmeno considerato. — Confronta Giobbe 42:3; Salmo 78:11-16; 136:4-9; Matteo 15:31; Luca 2:47.

19 Contrariamente a ciò che asseriscono alcuni oppositori, l’organizzazione di Geova non scoraggia le domande sincere e opportune. (1 Pietro 1:10-12) Tuttavia la Bibbia raccomanda di evitare le domande futili e speculative. (Tito 3:9) Facendo domande ragionevoli e cercando risposte scritturali nella Parola di Dio e nelle pubblicazioni cristiane si può accrescere la propria accurata conoscenza e rafforzare così la propria fiducia in Geova. L’organizzazione segue l’esempio di Gesù, il quale evitò di esprimersi su domande alle quali non era ancora tempo di dare risposta. Egli disse: “Ho ancora molte cose da dirvi, ma non siete in grado di sostenerle al presente”. (Giovanni 16:12) Ammise anche che a quel tempo certe cose non le sapeva nemmeno lui. — Matteo 24:36.

20 Geova ha ancora molte cose da rivelare. Com’è saggio aspettare il tempo da lui stabilito, fiduciosi che egli renderà manifesti i suoi propositi esattamente al momento giusto. Possiamo avere fiducia che una volta arrivato il tempo stabilito da Geova avremo la gioia di ricevere ulteriore intendimento delle sue vie. Saremo certamente ricompensati se avremo riposto assoluta fiducia in Geova e nell’organizzazione di cui si serve. Proverbi 14:26 ci assicura: “Nel timore di Geova c’è forte fiducia, e per i suoi figli ci sarà un rifugio”.

Capisco la lunghezza del post ma non sapendo se ABC abbia o meno le suddette pubblicazioni ho ritenuto opportuno postarle. Scusate.
26/03/2017 12:46
 
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Re:
ABC, 25.03.2017 20:55:

Grazie mille Barnabino per la tua pazienza nel rispondere alle mie obiezioni, ma più passa il tempo e più la giustizia di Geova non la capisco. Ho maturato l'idea di non continuare lo studio biblico....




Ciao ABC,

questo tuo proposito mi suona strano, un po' come quando ci si impegna a studiare una materia completamente nuova, e se non si capisce subito lasciare lo studio...

[SM=g1944981]

I-gua
26/03/2017 13:16
 
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Re:
ABC, 25.03.2017 15:21:


Beh visto che in giorno ci sarà la risurrezione allora perché è un peccato così grave uccidere qualcuno? Tanto sarà un giorno risorto cosa importa!!



se tu avessi fede nella resurrezione, ammazzeresti le persone?

perché?

conosci le Leggi, i Comandamenti e i Principi divini?




[SM=g1944981]
26/03/2017 14:16
 
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Mi preme innanzitutto ringraziarvi per i consigli e la vicinanza umana, ma io non posso accettare un Dio giustizialista che nell'ira di eliminare gli empi finisce con l'uccidere anche gli innocenti. Geova al tempo di Noè poteva benissimo materializzare tutti gli angeli che voleva sia per eliminare gli empi sia per prendersi cura dei bambini superstiti, i quali tralaltro non solo avrebbero visto la fine dei peccatori, ma si sarebbero anche accorti della magnanimità di Dio nel prendersi cura di loro e questo gli avrebbe sicuramente avvicinita a Dio.
Caro I-gua la vita è sacra e si tratta di questa vita. Non è un Dio giusto quello che per uccidere la zanzara colpisce anche la farfalla. Questa vita ha un senso ed un valore e da qui nasce il peccato per chi non la rispetta. Se quindi noi poveri uomini dobbiamo rispettare la nostra e l'altrui vita, perché non deve fare altrettanto Geova (per gli innocenti) ??? È vero Dio da la vita e la toglie, ma questo deve avvenire secondo un criterio giusto; non posso credere quindi che Geova nell' eliminare gli empi possa uccidere anche gli innocenti. Barnabino dice che hanno avuto 50 anni per redimersi, non lo dubito, ma il problema sono sempre i bambini innocenti e non gli empi. Anche l' esempio di Sodoma, seppur denota la magnanimità di Geova mi fa sempre sorgere il grosso dilemma che alla fine saranno morti moltissimi infanti: io questo non lo accetto, non ci posso far nulla.
26/03/2017 15:32
 
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Al tempo di Enoc, quasi sette secoli prima, Geova aveva cominciato ad avvertire gli uomini che avrebbe distrutto i malvagi (Genesi 5:24; Giuda 14, 15). Da allora le cose erano solo peggiorate: le persone avevano rovinato la terra ed erano diventate estremamente violente. Ora erano arrivate al capolinea. Noè e la sua famiglia erano forse contenti di veder morire quella gente?
No, né lo era il loro misericordioso Dio (Ezechiele 33:11).
Geova aveva fatto di tutto per salvare il maggior numero possibile di persone.

Aveva incaricato Enoc di dare l’avvertimento e comandato a Noè di costruire l’arca. Per tanti anni Noè e la sua famiglia avevano lavorato duramente alla realizzazione di quell’opera colossale sotto gli occhi di tutti. Per di più, Geova aveva affidato a Noè il compito di “predicatore di giustizia” (2 Pietro 2:5). Come aveva fatto Enoc prima di lui, Noè aveva avvertito le persone del giudizio cui stavano andando incontro. Qual era stata la loro reazione? In seguito Gesù, che dal cielo aveva assistito agli eventi, ne avrebbe parlato in questi termini: “Non si avvidero di nulla finché venne il diluvio e li spazzò via tutti” (Matteo 24:39).


Senza dubbio molti di quelli che persero la vita nel Diluvio pensavano di essere “brave persone”, dal momento che non partecipavano alla violenza che caratterizzava la società di quei giorni. Ma il semplice fatto di essere “brave persone” non li salvò. Con la loro apatia essi condonavano il male allora esistente. Il punto fondamentale era che non ‘corsero’ a Geova; non ascoltarono il servitore di Dio quando parlò. Non fecero di conseguenza i passi necessari per sopravvivere. Quelli che ascoltarono invece sopravvissero.

La relazione familiare acquista merito agli occhi di Dio a motivo della santità anche di un solo componente della famiglia. Infatti se un cristiano, santo a Dio, è sposato, il coniuge e i figli, se non sono essi stessi dedicati servitori di Dio, beneficiano del merito di colui che è santo.

Ai giorni di Noè tutti hanno avuto l'opportunità di essere salvati,ma solo Noè e la sua famiglia furono disposti a ubbidire a Dio.Quindi,non si puo' incolpare Dio se anche i figli di persone che schernivano Noè e il suo messaggio,perirono nelle acque del diluvio.


26/03/2017 15:35
 
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ABC, Dio è Amore...quindi con l'ingiustizia non ha nulla a che fare.

Tanto è vero che non insiste che tutti gli esseri umani seguano le sue leggi, lo adorino e parlino di Lui.
Ci lascia liberi...

Libero tu, ABC, come liberi tutti di scegliere se interessarci di Lui e cosa credere. Vuole che siamo felici nel servire il Creatore dell'universo.

Come è scritto: Ciascuno faccia come ha deciso nel suo cuore, non di malavoglia o per forza, poiché Dio ama il donatore allegro
(2 Corinti 9:7)
26/03/2017 15:58
 
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Re:
ABC, 26/03/2017 14.16:

Se quindi noi poveri uomini dobbiamo rispettare la nostra e l'altrui vita, perché non deve fare altrettanto Geova (per gli innocenti) ??? È vero Dio da la vita e la toglie, ma questo deve avvenire secondo un criterio giusto; non posso credere quindi che Geova nell' eliminare gli empi possa uccidere anche gli innocenti.




Da cosa deduci che Dio, che legge i nostri più reconditi pensieri e sentimenti, si, i nostri cuori; che può, se volesse, vedere tutto ciò che faremo prima che nasciamo, non abbia la capacità di fare una selezione di chi è degno di essere salvato e di chi no in maniera giusta?



Scusa ma hai almeno letto ciò che ti ho postato?
26/03/2017 16:00
 
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Re:
barnabino, 25/03/2017 18.03:




Se tu cintinui ad affermare che avevano i genitori che li dovevano tutelare stai implicitamente dicendo che la colpa dei genitori ricade sui figli: ti sembra giusto???



Tu confondi le cose, nessuna colpa dei genitori ricade sui figli, ma essi avevano la tutela dei figli, nel bene e nel male e dunque le conseguenze delle loro scelte furono pagate da quei lattanti che avevano buone probabilità di essere empi a loro volta, come dimostra l'esperienza.



La Bibbia non dice proprio cosi: in Esodo 20:5 si legge "perché io, Geova tuo Dio, sono un Dio che esige esclusiva devozione,*+ recando la punizione per l’errore dei padri sui figli, sulla terza generazione e sulla quarta generazione,* nel caso di quelli che mi odiano"
Si presume che il tempo occorso per la costruzione dell'arca non abbia riguardato la quinta generazione che era quella che non avrebbe subito le conseguenze del peccato della prima generazione.

26/03/2017 17:16
 
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Esodo 20:5, fa parte dei Dieci Comandamenti.

consideriamo il contesto. Geova aveva appena stipulato il patto della Legge con la nazione di Israele. Dopo avere appreso i termini del patto, gli israeliti dichiararono pubblicamente: “Siamo disposti a fare tutto ciò che Geova ha proferito”. (Eso. 19:5-8)

La nazione nel suo insieme strinse così una speciale relazione con Geova. Pertanto, le parole riportate in Esodo 20:5 furono fondamentalmente rivolte all’intera nazione.

Quando gli israeliti erano fedeli a Geova, la nazione ne traeva beneficio e riceveva molte benedizioni. (Lev. 26:3-8) Era vero anche il contrario. Quando la nazione gli voltò le spalle e seguì falsi dèi, Geova smise di benedirla e di proteggerla, e su di essa si abbatté la calamità. (Giud. 2:11-18) Certo, alcuni rimasero leali a Dio e osservarono i suoi comandamenti nonostante la nazione nel suo insieme praticasse l’idolatria. (1 Re 19:14, 18)

Con tutta probabilità gli israeliti fedeli affrontarono delle difficoltà a causa dei peccati della nazione, ma Geova mostrò loro amorevole benignità.
Quando Israele violò i princìpi divini in modo talmente palese che il nome di Geova divenne oggetto di derisione tra le nazioni, Egli decise di punire il suo popolo permettendo che fosse portato in esilio a Babilonia. Ovviamente, in questo modo furono puniti sia i singoli che il popolo in generale. (Ger. 52:3-11, 27) La Bibbia mostra infatti che la colpa della nazione di Israele era così grave che tre o quattro generazioni, se non di più, subirono le conseguenze della cattiva condotta dei loro antenati, in armonia con l’affermazione di Esodo 20:5.

Vedi domande dei lettori W2010 15/3 dove viene trattato il punto.

quindi qui si prende atto di una realtà: l’errore di una persona può avere delle conseguenze che si ripercuotono sui suoi discendenti.
26/03/2017 17:45
 
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Re:
Caro ABC,

ABC, 26/03/2017 14.16:

Mi preme innanzitutto ringraziarvi per i consigli e la vicinanza umana, ma io non posso accettare un Dio giustizialista che nell'ira di eliminare gli empi finisce con l'uccidere anche gli innocenti.




ripeto: dov' erano gli innocenti ai giorni del Diluvio, sulla base del racconto della Genesi?
Sappiamo che erano tali sicuramente Noè e la sua famiglia, ma gli altri evidentemente non lo erano.
Sulla base di quanto accadde per Sodoma e Gomorra, probabilmente Dio non avrebbe portato neppure un Diluvio se vi fossero stati altri giusti (Genesi 18:22-32).
Gli innocenti erano i neonati, i lattanti?
Certamente lo erano i neonati e i lattanti che perirono il giorno stesso del Diluvio ma - ripeto - sarebbero stati felici di vivere nel nuovo mondo senza i loro genitori empi morti???


ABC, 26/03/2017 14.16:


Geova al tempo di Noè poteva benissimo materializzare tutti gli angeli che voleva sia per eliminare gli empi sia per prendersi cura dei bambini superstiti, i quali tralaltro non solo avrebbero visto la fine dei peccatori, ma si sarebbero anche accorti della magnanimità di Dio nel prendersi cura di loro e questo gli avrebbe sicuramente avvicinita a Dio.




si sarebbero avvicinati a un Dio che aveva decretato la morte dei loro genitori empi?

[SM=g2037509]

ABC, 26/03/2017 14.16:


Caro I-gua la vita è sacra e si tratta di questa vita. Non è un Dio giusto quello che per uccidere la zanzara colpisce anche la farfalla. Questa vita ha un senso ed un valore e da qui nasce il peccato per chi non la rispetta. Se quindi noi poveri uomini dobbiamo rispettare la nostra e l'altrui vita, perché non deve fare altrettanto Geova (per gli innocenti) ???




ripeto: chi erano gli "innocenti" al momento del Diluvio, secondo il racconto (scarno) della Genesi?

ABC, 26/03/2017 14.16:


È vero Dio da la vita e la toglie, ma questo deve avvenire secondo un criterio giusto; non posso credere quindi che Geova nell' eliminare gli empi possa uccidere anche gli innocenti. Barnabino dice che hanno avuto 50 anni per redimersi, non lo dubito, ma il problema sono sempre i bambini innocenti e non gli empi. Anche l' esempio di Sodoma, seppur denota la magnanimità di Geova mi fa sempre sorgere il grosso dilemma che alla fine saranno morti moltissimi infanti: io questo non lo accetto, non ci posso far nulla.



pensa alla vita di quei poveri bambini, catapultati nel nuovo mondo senza più i loro genitori, empi, morti per mano dell' intervento divino.

Saranno felici?

Rifletti, dammi retta...


studente, 26/03/2017 16.00:


La Bibbia non dice proprio cosi: in Esodo 20:5 si legge "perché io, Geova tuo Dio, sono un Dio che esige esclusiva devozione,*+ recando la punizione per l’errore dei padri sui figli, sulla terza generazione e sulla quarta generazione,* nel caso di quelli che mi odiano"
Si presume che il tempo occorso per la costruzione dell'arca non abbia riguardato la quinta generazione che era quella che non avrebbe subito le conseguenze del peccato della prima generazione.





che c' entra il primo comandamento del Decalogo della Legge Mosaica con il Diluvio noetico?

[SM=g2037509]
[Modificato da Aquila-58 26/03/2017 17:49]
26/03/2017 18:12
 
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Re: Re:
Caro ABC

Forse non si tiene conto del contesto culturale ormai adottato in quel tempo, fatto di violenza e malvagità. I figli come pensi che crescono in un simile contesto se conoscono e vedono giorno dopo giorno, anni dopo anni sempre e solo atti malvagi?

Se gia lo possiamo immaginare noi, figurati Geova

Non c'erano giusti in quel periodo oltre a Noè che evidentemente per protezione verso la propria famiglia non viveva in mezzo a quelle persone malvagie.

È facile giudicare senza conoscere i particolari. Resta il fatto che Geova non avrebbe eliminato chi non fosse o non sarebbe diventato malvagio ai suoi occhi.

Anche Abramo ebbe lo stesso timore e si pose le tue stesse lecite domande quando seppe che Geova avrebbe distrutto gli abitanti di Sodoma e Gomorra.


Leggi come andarono le cose:

“Quindi Abraamo si accostò e diceva: “Realmente spazzerai via il giusto col malvagio?+ 24 Supponiamo che ci siano cinquanta giusti in mezzo alla città. Li spazzerai dunque via e non perdonerai al luogo per amore dei cinquanta giusti che vi sono dentro?+ 25 È impensabile da parte tua che tu agisca in questa maniera per mettere a morte il giusto col malvagio così che debba accadere al giusto come al malvagio!+ È impensabile da parte tua.+ Non farà il Giudice di tutta la terra ciò che è giusto?”+ 26 Quindi Geova disse: “Se troverò a Sodoma cinquanta giusti in mezzo alla città certamente perdonerò a tutto il luogo a motivo loro”.+ 27 Ma Abraamo continuò a rispondere, dicendo: “Ti prego, ecco, mi sono assunto l’impegno di parlare a Geova,* mentre sono polvere e cenere.+ 28 Supponiamo che ai cinquanta giusti ne manchino cinque. Ridurrai in rovina tutta la città per i cinque?” A ciò disse: “Non la ridurrò in rovina se ve ne troverò quarantacinque”.+
29 Ma di nuovo riprese a parlargli, dicendo: “Supponiamo che là se ne trovino quaranta”. A sua volta disse: “Non lo farò a motivo dei quaranta”. 30 Ma proseguì: “Ti prego, Geova* non si accenda d’ira,+ ma mi si lasci continuare a parlare:+ Supponiamo che là se ne trovino trenta”. A sua volta disse: “Non lo farò se ve ne troverò trenta”. 31 Ma continuò: “Ti prego, ecco, mi sono assunto l’impegno di parlare a Geova:*+ Supponiamo che là se ne trovino venti”. A sua volta disse: “Non la ridurrò in rovina a motivo dei venti”.+ 32 Infine disse: “Ti prego, Geova* non si accenda d’ira,+ ma mi si lasci parlare questa sola volta:+ Supponiamo che là se ne trovino dieci”. A sua volta disse: “Non la ridurrò in rovina a motivo dei dieci”.+ 33 Quindi Geova+ se ne andò quando ebbe finito di parlare ad Abraamo, e Abraamo tornò al suo luogo"

Quando rivolse l’attenzione a Sodoma e Gomorra, Geova fu disposto a prendere in considerazione le richieste di Abraamo. Perché? Perché il nostro Padre celeste “non desidera che alcuno sia distrutto ma desidera che tutti pervengano al pentimento”

wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/2003524?q=sodoma+e+gomorra&p=par

Quindi abbi piu fede nel tuo creatore che, se ha preso quella drastica decisione, era per un bene superiore e che non distrusse una sola persona che si sarebbe dimostrata giusta.
[Modificato da Seabiscuit 26/03/2017 18:47]

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"Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" - Edmund Burke
26/03/2017 18:46
 
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I-gua
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Re: Re:
I-gua, 26.03.2017 13:16:



se tu avessi fede nella resurrezione, ammazzeresti le persone?

perché?

conosci le Leggi, i Comandamenti e i Principi divini?




[SM=g1944981]




Ciao ABC, non hai risposto alla mia domanda.

[SM=g1871112]

I-gua
26/03/2017 18:49
 
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Caro I-gua

Giusto per informarti, puoi intervenire in questa cartella da utente loggato anziché da anonimo, anche se usi lo stesso nickname
[Modificato da Seabiscuit 26/03/2017 18:50]

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"Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" - Edmund Burke
27/03/2017 08:21
 
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ABC
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Ringrazio tutti per gli amorevoli consigli, ma per come sono fatto io non riesco ad accettare ciò che non capisco. É vero, molti personaggi biblici si sono fidati di Geova senza capire, ma nel caso del diluvio il modo di agire di Dio è chiaro: la logica e giustizia umana mi fa comprendere che è giusto punire gli empi, perché nello stesso contesto non devo capire la fine che fanno gli innocenti???
Non credo che Geova punisce gli infanti perché riesce a leggere i cuori e vedere nel futuro. Perché non ha fatto altrettanto con Adamo ed Eva. Poteva sempre distriggere la prima coppia di uomini fin quando sarebbe arrivata quella che avrebbe ubbidito al divieto di mangiare il frutto dell' albero.
I bambini sarebbero vissuti tristi senza genitori? E quando risorgeranno come vivranno senza genitori sapendo che sono stati distrutti da Geova? Il problema di pone quindi in egual misura alla resurrezione.
Caro I-gua Geova non da dei comandi tanto per, non bisogna uccidere perché la vita è sacra a prescindere che ci sarà o meno la resurrezione. Quindi anche Dio deve tutelare la vita degli innoccenti.
27/03/2017 08:31
 
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Aldo
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Re:
Giandujotta.50, 26/03/2017 17.16:



Esodo 20:5, fa parte dei Dieci Comandamenti.

consideriamo il contesto. Geova aveva appena stipulato il patto della Legge con la nazione di Israele. Dopo avere appreso i termini del patto, gli israeliti dichiararono pubblicamente: “Siamo disposti a fare tutto ciò che Geova ha proferito”. (Eso. 19:5-8)

La nazione nel suo insieme strinse così una speciale relazione con Geova. Pertanto, le parole riportate in Esodo 20:5 furono fondamentalmente rivolte all’intera nazione.

Quando gli israeliti erano fedeli a Geova, la nazione ne traeva beneficio e riceveva molte benedizioni. (Lev. 26:3-8) Era vero anche il contrario. Quando la nazione gli voltò le spalle e seguì falsi dèi, Geova smise di benedirla e di proteggerla, e su di essa si abbatté la calamità. (Giud. 2:11-18) Certo, alcuni rimasero leali a Dio e osservarono i suoi comandamenti nonostante la nazione nel suo insieme praticasse l’idolatria. (1 Re 19:14, 18)

Con tutta probabilità gli israeliti fedeli affrontarono delle difficoltà a causa dei peccati della nazione, ma Geova mostrò loro amorevole benignità.
Quando Israele violò i princìpi divini in modo talmente palese che il nome di Geova divenne oggetto di derisione tra le nazioni, Egli decise di punire il suo popolo permettendo che fosse portato in esilio a Babilonia. Ovviamente, in questo modo furono puniti sia i singoli che il popolo in generale. (Ger. 52:3-11, 27) La Bibbia mostra infatti che la colpa della nazione di Israele era così grave che tre o quattro generazioni, se non di più, subirono le conseguenze della cattiva condotta dei loro antenati, in armonia con l’affermazione di Esodo 20:5.

Vedi domande dei lettori W2010 15/3 dove viene trattato il punto.

quindi qui si prende atto di una realtà: l’errore di una persona può avere delle conseguenze che si ripercuotono sui suoi discendenti.


Alla Marzullo la domanda nasce spontanea:
1) Se i dieci comandamenti valgono solo per la nazione di Israele da Mosè in poi, sulla base di cosa furono giudicate empie le persone coeve di Noè? [SM=g2037509]
2) Per Dio lo stesso peccato assume una gravità diversa a seconda che si tratti di Israele o no? Se si quali Scritture lo attestano?
3) Adesso noi in quale posizione stiamo nei cospetti di Dio? Siamo come Israele o come l'umanità al tempo di Noè???

27/03/2017 09:14
 
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Re: Re:
Aldo, 27/03/2017 08.31:


Alla Marzullo la domanda nasce spontanea:
1) Se i dieci comandamenti valgono solo per la nazione di Israele da Mosè in poi, sulla base di cosa furono giudicate empie le persone coeve di Noè? [SM=g2037509]




sulla base del loro comportamento violento (Genesi 6:11)!

Aldo, 27/03/2017 08.31:


2) Per Dio lo stesso peccato assume una gravità diversa a seconda che si tratti di Israele o no? Se si quali Scritture lo attestano?




per Dio il peccato è il peccato, sempre. Ma ad Israele fu data la Legge per renderli consapevoli di cosa fosse il peccato (Romani 7:7)

Aldo, 27/03/2017 08.31:


3) Adesso noi in quale posizione stiamo nei cospetti di Dio? Siamo come Israele o come l'umanità al tempo di Noè???





Ora c' è l' Israele di Dio (Galati 6:16) e l' uomo è sotto la Legge del Cristo, la legge regale, la legge dell' amore (Galati 6:2 ; Giacomo 2:8)...

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