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Versione aggiornata della TNM

Ultimo Aggiornamento: 12/02/2018 20:10
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24/12/2017 17:10
 
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Il capo chiama, il soldatino risponde (ibid.):


Il tasso di cambiamento e di continue revisioni è impressionante



Puoi dimostrarlo con carta penna e calcolatrice? No, naturalmente. I cambiamenti invece sono rari, lenti, qualitativamente poco rilevanti, e quantitativamente del tutto minoritari, se rapportati al corpus delle credenze dei tdG. Forse non ti sono chiare le proporzioni del fenomeno, perché assuefatto al modo assolutamente irrazionale di disquisire che è proprio dei fuoriusciti dissidenti: invece di ammirare il mosaico da 10 mt di distanza, microscopizzano le singole tessere. Spero che tu non ti illuda che leggere in una pagina che l'identità delle 'autorità superiori' sia variata 3/4 volte in 60 anni costituisca un esempio di credo ondivago e instabile. La WTS ha prodotto in un secolo e mezzo di attività un oceano di inchiostro, rispetto al quale tutti i cambiamenti dottrinali dei tdG, fossero anche messi uno di fila all'altro e quantificabili in qualche dozzina, costituiscono una inezia sul piano dei numeri. Ovviamente i fuoriusciti & relativi lacché, in conformità alla propria ideologia incapace di inquadrare e descrivere gli eventi in modo statisticamente corretto, evidenziano solo i pochi punti che appaiono deboli e non la coerenza dell'insieme. Il senso dell'operazione è il medesimo di citare 40 passi della vecchia TNM per tentare di provare che la forma italiana fosse poco comprensibile, ben sapendo che ciò non potesse dirsi dell'opera nel suo complesso. Apri a caso una pagina della TNM del 1987 e nel 999 per mille dei casi leggerai una frase perfettamente chiara.

Inoltre anche i cambiamenti dottrinali dei tdG riguardano aspetti secondari del loro credo: si può questionare sulla durata della generazione, o sull'identità del Re del Nord di Daniele 11, ma nessun tdG certo si aspetterebbe di leggere cambiamenti sulla speranza di una vita eterna sulla terra, sulla natura non trinitaria di Dio, sulla non esistenza di un tormento eterno ecc. ecc.

Infine tutte le religioni cambiano il proprio credo, così come cambiano tutti i sistemi di gestione delle comunità: statuti dei partiti, regolamenti delle federazioni sportive, contratti aziendali, codici di procedura legale, e via all'infinito, e l'uomo per sua natura sa di vivere in contesti soggetti ad evolvere; e quindi si aspetta dei mutamenti, non di rado li accoglie come eventi positivi e in ogni caso finisce poi per metabolizzarli.



Non è forse una contraddizione pratica esigere obbedienza su dottrine di cui non si vuole garantire l’infallibilità?



No, perché ciò può dirsi di tutte le religioni, incluso il tuo cattolicesimo, 'le cui asserzioni possono mutare'. Il cattolico medio poi non sa neppure nella sua ignoranza che esisterebbero dogmi e non dogmi, si aspetta solo, logicamente, che il suo credo prima o poi cambi, visto che sente al telegiornale di dibattiti interminabili su preservativi ed eutanasia, del limbo che va in pensione o di timidissime aperture ai gay.




il quale sostanzialmente ha in mano delle dottrine che probabilmente saranno considerate m***a nel 2080 esattamente come lui considera m***a le dottrine del 1960.



Digressione pastorale: forse dovresti chiederti se questo elegante linguaggio starebbe bene in bocca a Cristo, che chissà come ti permetti di tirare in ballo tre righe dopo.



come a lui non importa nulla delle riviste del 1960, a un tdG del 2080 non importerà nulla delle riviste del 2017.



Al TdG non frega nulla delle pochissime cose che, lette in una rivista del 1960, risulterebbero diverse da quanto si evince dalla letteratura odierna. La realtà è questa: rassegnati. Comunque essi non le considerano né 'piene di falsità' né 'un mucchio di fesserie', solo punti di vista superati o migliorati da un intendimento ritenuto più aggiornato, ma che meritano pur sempre rispetto. Non sono né 'un mucchio', perché le differenze relativamente importanti sono una quota parte miserrima dell'insieme delle loro credenze, né 'fesserie'. Alcune credenze di oggi potrebbero cambiare di qui al 2080? Certo, e di nuovo: al tdG non importa nulla visto che è banalmente interessato a quello che legge e in cui crede oggi, e dunque nemmeno si pone il problema di eventuali cambiamenti futuri. L'uomo, che sia il cittadino, il fedele, il tesserato di un partito, o qualunque altro animale sociale, vive nel presente, non si chiede perché cento anni fa la medicina ufficiale usasse le sanguisughe per praticare i salassi, se non come mera curiosità, né si preoccupa che fra cento anni le auto a benzina potrebbero essere messe fuori legge e vi sarà per tutti l'obbligo di andare in bicicletta, se non, di nuovo, come mera curiosità.



Non è affatto vero che i discorsi sulla vecchia TNM debbano andare in pensione. Essi sono invece importanti e si deve continuare a farli



Frustrato?


E ciò è intollerabile, che si permettano di dare della bugiarda ad una persona che s’è presa le responsabilità di quello che ha scritto firmando con nome e cognome e non è mai stata smentita.



Franz è un former member e dunque la sua testimonianza non è attendibile. E' un soggetto trascurabile, e lo stesso giudizio possiamo dare del suo centone. Nessuno, salvo ovviamente i fuoriusciti dissidenti, s'è mai sognato di prenderlo in considerazione. Ciò che scrive non è dimostrato, visto che manca conferma della controparte.


I TdG non riescono a documentare di possedere dei laureati in lettere classiche che lavorino per il CD, figurarsi dei biblisti.



Non lo fanno non perché 'non riescano', ma perché non se ne pongono il problema: è noto come, per prassi, tutta la letteratura della WTS sia anonima, dagli articoli Torre di Guardia ai testi dei cantici, passando per le traduzioni bibliche. In mancanza di un elenco di nomi non si può né affermare che vi siano traduttori accademicamente preparati, né affermare il contrario. Sappiamo per certo che vi siano sempre stati dei tdG in grado di leggere e tradurre le lingue bibliche, e quali siano i loro eventuali rapporti con il comitato di traduzione sopravvive solo nel novero delle congetture.




Per prima cosa voglio spiegare perché affermo che il CD disprezzi gli studi universitari, e non solo li scoraggia. Li disprezza perché li descrive come un peso, qualcosa da evitare



Direi proprio di no, così come il matrimonio sarebbe considerato 'un peso' e 'da evitare' per un seminarista intenzionato a diventare prete, ma ciò non vuol dire che lui o la Chiesa disprezzino il matrimonio. E' solo considerato un intralcio alla vocazione. L'università è considerata di difficile conciliazione con obiettivi legati al ministero, come quello di darsi ad una carriera da predicatore a tempo pieno. Ma, contrariamente all'esempio del matrimonio per un seminarista, l'università è comunque un'opzione possibile per i tdG. Quanto al parallelo coi rifiuti, lo ritroviamo in S.Paolo (omnia arbitror ut stercora, Flp 3:8) e non riguarda solo gli studi secolari. Tutto è spazzatura se raffrontato a Cristo.


Non si può vantare la competenza di un traduttore e poi scoraggiare un altro che volesse raggiungere lo stesso livello



Ciò non ha alcun nesso causale con la questione se i traduttori del comitato siano competenti o no. Anche gli studi in Legge, come tutti gli studi superiori, sono scoraggiati, eppure è noto come nell'Organizzazione vi siano fior di avvocati.



Inoltre, non che sia una prova, ma forse è un indizio: se un’organizzazione disprezza la formazione accademica perché la ritiene superflua (perché, ingenuamente, si baloccano nell’idea che la parola di Dio sia chiara, e non serva per capirla essere dei cervelloni), ebbene, da un’organizzazione siffatta, che sottostima l’importanza dell’istruzione accademica, non sarebbe sensato aspettarsi che affidino delle traduzioni a persone non qualificate, proprio perché pensano che le qualifiche siano tempo perso o non così importanti?



Speculazioni cretine.




Del resto i TdG, specie quelli internettiani, hanno questo vizio: pur non sapendo neppure l’alfabeto greco, si permettono di dire che il modo in cui traduce Gv 1,1 tutta la cristianità sarebbe ugualmente probabile, o equipollente, o altrettanto corretto, di quello scelto dalla TNM, perché in ambo i casi si tratterebbe di traduzioni sulla base di un gusto teologico.



"Il verbo era Dio" = teologia.
"Il verbo era un dio" = teologia.


Venendo poi alla questione delle frasi della Genesi. Ribadisco che la resa della nuova TNM è erronea nello stile dell’italiano. Non si può cambiare l’accordo di un pronome complemento debole da una frase all’altra, e la punteggiatura non rende ciò possibile. Non si può dire “voglio del tè. Passamela”. Oppure “Ho preso una scopa. Guardalo!”.



Sì, se si sta giocando a scopa e il dichiarante intende dire che ha conquistato un punto (maschile). Dipende dal contesto. Il cambio di genere è perfettamente possibile anche nel caso in cui il pronome sostituisce un complemento, come s'è visto in innumerevoli casi. "Oggi ho conosciuto la quintessenza della cultura. Lui insegna storia..."




Le eccezioni proposte, che sono del tipo “è la stella della Scala. Voglio conoscerlo”, parlando ad es, di Roberto Bolle, dipendono dal fatto che il testo o gli interlocutori sanno di chi si sta parlando, e dunque il pronome non è concordato con un elemento del discorso ma con una persona fisica extra testuale.



E' quanto avviene nel caso di Cristo. Dato che i tdG credono che sia lui 'la discendenza', il protagonista del passo è lui e dunque il lettore non trova nulla di strano nella resa. Il pronome maschile è giustificato in grammatica perché coerente con la teologia. Che quest'ultima sia condivisibile o meno, non me ne frega un tubo.

[Modificato da EverLastingLife 26/12/2017 12:47]
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