Non ho dubbi che sul piano formale dell'interpretazione del diritto canonico, nonché della sua stessa stesura, la legalizzazione di aborto e divorzio in un paese democratico (passato anche al referendum) possa attraverso qualche strano artificio lessicale deresponsabilizzare tutti coloro che quella legge l'hanno approvata e confermata. Non dubito nemmeno del fatto che sempre attraverso i medesimi artifici lo stesso Stato (cioè il Popolo nella sua collettività) che con i suoi organi attuativi rende operativa e quindi concreta la pratica dell'aborto riesca prodigiosamente a non incorrere in alcuna scomunica. Sto parlando di individui che nel pieno delle proprie facoltà esprimono una preferenza che si tradurrà in concreto con la pratica dell'aborto.
Evidentemente quando la responsabilità per un evento è diffusa diversi potranno essere i gradi della stessa per ciascuno implicato.
Possiamo magari assolvere l'usciere che porta la documentazione da un ufficio all'altro.
Rimanendo all'interno della tua analisi relativamente al caso specifico mi stavo chiedendo quale è la responsabilità di chi si astiene dal voto.