Sogni o visioni non cambia: L’insegnamento biblico è chiaro: quando moriamo cessiamo di esistere.
Seabiscuit, 21/05/2023 10:44:
(…)
Che i sogni non si possano condividere non ne sono sicuro.
In che senso? I sogni sono manifestazioni del cervello quando ti trovi in uno stato inconscio, tipo sonno o trauma. Altre persone non possono vedere quello che sogni
Sia in fase R.E.M (sogni) sia in fase estatica (condizione per recepire visioni) l’individuo si trova in uno stato di coscienza extra-ordinario, non convenzionale.
Nei “sogni lucidi”, poi, l’individuo è perfettamente cosciente e può agire con coscienza: è “lucido”.
Se fossimo inconsci, potremmo forse ricordare qualcosa?
Ripeto, sono dettagli.
Sogni e visioni, poi, possono essere indotte da demoni, e in quei sogni questi esseri possono apparire in forma di defunti per ingannare e influenzare le persone…. Come ha fatto Satana all’origine della ribellione, prendendo sembianze di serpe.
Quindi non conta se uno, in questo stato alterato di coscienza, sia sveglio o dormiente, in piedi o coricato… visione e sogni sono rappresentazioni. Rappresentazioni di verità se indotte da Dio, rappresentazioni di menzogna se indotti da demoni, rappresentazioni della nostra coscienza, se elaborato dal nostro cervello.
Parlare e discutere con defunti in sogni o visioni non può essere ritenuto prova del dogma dell’immortalità dell’anima, perché questo dogma è contrario agli insegnamenti della Parola di Dio, che ci avverte anche di questi inganni e pericoli indotti con pratiche spiritiche di ogni sorta.
I morti sono inconsci:
L’insegnamento biblico è chiaro: quando moriamo cessiamo di esistere.
La morte è il contrario della vita. I morti non vedono, non sentono e non pensano. Non c’è una parte di noi che sopravvive alla morte del corpo. Non possediamo un’anima o spirito immortale.a
Una candela spenta
Dove è andata la fiamma?
6 Dopo aver constatato che i viventi sanno che moriranno, Salomone scrisse: “In quanto ai morti, non sono consci di nulla”. Quindi spiegò ulteriormente questa verità fondamentale dicendo che i morti non possono amare né odiare e che “non c’è lavoro né disegno né conoscenza né sapienza [nella tomba]”. (Ecclesiaste 9:5, 6, 10) Similmente Salmo 146:4 dice che quando un essere umano muore “periscono in effetti i suoi pensieri”. Siamo mortali e non sopravviviamo alla morte del corpo. La nostra vita è come la fiamma di una candela. Quando la candela si spegne, la fiamma non va da nessuna parte. Semplicemente non c’è più.
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