Questo tema è molto interessante.
Serveto asserisce che gli animali non fanno scelte e che se deve gustarsi Bach non va allo zoo.
Probabilmente si riferisce alla capacità umana di astrarre. Ma supponiamo che esistano esseri molto superiori a noi in capacità, e che ci rinchiudessero in gabbie in uno zoo: questo ci renderebbe meno umani?
No. Persino uomini schiavizzarono altri uomini in virtù di una superiorità assolutamente fittizia.
Possiamo riassumere il dilemma nella coscienza: quando e dove si forma una coscienza? Gli animali ne hanno una? Se definiamo la coscienza come un'autoreferenza, un'autopercezione e la capacità di elaborare dati complessi non possiamo escludere che certe razze di animali si comportano come se ne avessero una, sebbene non paragonabile a quella umana.
Diciamo che la differenza più abissale tra il mondo animale e quello umano è sicuramente il linguaggio. Nessun animale conosciuto è dotato della capacità semiotica e simbolica che caratterizza il linguaggio umano. Ma significa questo che gli animali non possiedano coscienza di sé?
[Modificato da Dante.V 12/01/2017 13:29]