Gesù, esattori e peccatori, scribi e farisei.
silvio.51, 21/09/2022 16:04:
Ma tu continua a credere a quello che ti fa più comodo, anzi a quello che il racconto non dice.
Caro Silvio,
quando leggi in
Luca 15:1,2:
Ora tutti gli esattori di tasse e i peccatori si radunarono intorno a Gesù per ascoltarlo. E sia i farisei che gli scribi si misero a mormorare: “Quest’uomo accoglie i peccatori e mangia con loro”.
Ti risulta che
tutti gli esattori del mondo e
tutti i peccatori dell'universo si radunarono intorno a Gesù per asoltarlo?
No, ovviamente solo "tutti" quelli che si presentarono, e tra loro certamente quelli che avevano un minimo interesse ad essere perdonati, come si evince dal loro incontro col battista (Lu 3:12, 7:29).
Chi erano gli altri? Farisei e scribi che, prima ancora che Gesù parlasse alla folla, palesarono la loro malafede.
Quindi: esattori, peccatori, scribi, farisei costituivano la platea a cui Gesù dichiarò le 3 parabole.
vv. 3-7: parabola n. 1, pecora smarrita.
vv. 8-10: parabola n. 2, dramma smarrita.
vv. 11-32: parabola n. 3, figliuol prodigo.
Il senso di queste parabole si applica a chi si allontana dalla fede e diviene inattivo (1-2) e a chi si dissocia o viene disassociato (3).
C'è una netta differenza tra "esattori di tasse e peccatori" e "scribi e farisei".
Nel gruppo dei primi, diversi mostrarono disponibilità ad accogliere il messaggio di Cristo e a cambiare vita, seguendolo. Potevano essere riattivati nella fede.
Marco 2:15 ricorda infatti che
"Gesù era a tavola in casa di Levi, e tanti esattori di tasse e peccatori mangiavano con lui e con i suoi discepoli; erano infatti molti quelli che lo seguivano". Levi, ex-esattore, divenne uno dei suoi discepoli.
Ma non si legge mai che della classe di "scribi e farisei"
molti cambiarono vita, seguendolo.
Anzi, come gruppo furono condannati più volte da Gesù (Lu 11:39-44) e additati come modello da evitare perchè non volevano pentirsi dei loro peccati:
Matteo 3:7,8 : "
Avendo visto molti farisei e sadducei venire al luogo del battesimo, disse loro: “Razza di vipere, chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira futura? Producete quindi frutti che dimostrino pentimento."
Luca 7:30 : "
Ma i farisei e gli esperti della Legge respingevano la volontà di Dio per loro, dato che non erano stati battezzati da lui.)"
Quindi confermo che
Gesù non si associava con persone che non mostravano segni di pentimento. Esattamente come fanno i veri cristiani oggi con coloro che si ostinano a restar fuori dalla congregazione, senza accogliere l'invito a pentirsi.
Tornando nel merito della lezione di Luca 7:36-39 che ti fa gridare allo scandalo per come l'ho applicata, vorrei fare un'ultima considerazione prima di chiudere l'argomento.
Furono
pochi i singoli farisei che scelsero di accostarsi a Gesù, e mai "scribi e farisei" associati insieme.
Possiamo ricordare Nicodemo (Gv 3:1, 2; 7:47-52; 19:39), Gamaliele (At 5:34-39) e Saulo di Tarso (At 26:5; Flp 3:5), tutti farisei che
fecero il primo passo per avvicinarsi a Gesù e per meritare la sua approvazione, cioè manifestarono opere degne di pentimento. Ma non ne troverai altri.
La classe di "scribi e farisei" è l'emblema di chi si oppone alla verità del Cristo e alla quale preferisce la tradizione e la giustizia umana. Chiunque manifesti atteggiamenti simili non può ereditare il Regno:
Mt 5:20 : "
Vi dico infatti che se la vostra giustizia non supera quella degli scribi e dei farisei non entrerete affatto nel Regno dei cieli."
L'episodio di Simone il fariseo che invitò Gesù a pranzo con insistenza, non depone a favore della tesi che vede Gesù mentre frequenta persone indegne (o, come ho scritto nel post
#103, che Gesù trascorresse il suo tempo libero con scribi e farisei).
Gesù accettò l'invito di Simone solo per impartire un'importante lezione sul perdono.
I farisei come classe, e chiaramente anche l'uomo che lo invitò, pensavano che ci si contaminasse stando con persone che non osservavano la Legge secondo la loro visione farisaica.
Simone non ebbe il coraggio di palesare i suoi pensieri di fronte alla scena della peccatrice (7:39), ma Gesù li comprese e cercò di correggerlo con la parabola dei due debitori (7:41,42); a domanda diretta, il fariseo risponde:
7:43 "Credo che sia quello al quale condonò il debito più grande”. E Gesù disse: “Hai giudicato correttamente”.
Quindi
Gesù approvò la riflessione di Simone e questo spiega perché il fariseo può essere annoverato tra coloro che avevano una certa predisposizione ad accogliere il suo messaggio piuttosto che tra gli impenitenti "scribi e farisei".
E' del tutto inutile che te ne esci con le solite frasi ad effetto:
"addirittura riesci ad esser certo che avevo compreso quello che effettivamente non hai scritto"
"ti inventi che il fariseo ha invitato Gesù per conoscere "le verità del Regno", senza che in effetti ci sia un versetto che lo affermi"
"Devo darti atto che sei molto bravo nel rigirare la frittata!"
"continua a credere a quello che ti fa più comodo, anzi a quello che il racconto non dice"
"Quello che lui (io) ha scritto è visibile a tutti. Poi ognuno tragga le sue conclusioni."
Anche quello che scrivi tu resta visibile a tutti, fidati.
Fossi in te mi chiederei come ne esci da questi confronti...
Buona giornata!