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67) Fred Heron (1944-2010)
kterrl.wordpress.com
pseudonimo di Frederick Roger Heron
indice di notorietà: **
paese: USA
giocatore di football
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? NO
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? SI (Svegliatevi! 8/5/77 14-17 e Svegliatevi! 22/8/91 6)
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Selezionato personalmente dal mitico coach Vince Lombardi, ha giocato per 7 anni nella NFL, squadra dei St. Louis Cardinals. Un serio infortunio alla schiena e l’incontro con i testimoni di Geova, datato 1970, lo indussero a riconsiderare la violenza di questo sport, e nel 1972, lo stesso anno del suo battesimo insieme alla moglie, lasciò il football americano.
findagrave.com
Articolo di recordnet.com redatto in occasione della morte di Heron (2010), definito ‘gigante buono’. Si parla della sua conversione come testimone di Geova.
www.recordnet.com/apps/pbcs.dll/article?AID=/20110114/A_SPORTS/1...
Fred Heron ha raccontato la sua esperienza (in forma anonima, come d’uso a quei tempi) nella Svegliatevi! dell’8/5/1977, pagine 14-17. Il racconto è, a tratti, sconcertante (quanto illuminante) nelle descrizioni.
Esperienza di Fred Heron (Svegliatevi! dell’8/5/1977, pagine 14-17) - CLICCA PER VISUALIZZARE
Qualcosa di meglio del football professionistico
Realizzata un’ambizione
Alla scuola superiore fui molto apprezzato come avanti nella squadra di football della Edison High. Poi, dopo il diploma, ricevetti una quarantina di offerte da varie università del paese. Decisi di stare vicino a casa e di andare al San Jose State College.
Dopo aver giocato per quattro anni nelle squadre di football universitarie, ero considerato una delle migliori promesse della nazione per il football professionistico. Fui contattato praticamente da tutte le squadre della National Football League. Ero alto un metro e novantatré e pesavo 111 chili, ma potevo fare le 40 iarde piane in 4,9 secondi.
Nel 1966 fui scelto dai Green Bay Packers. Dopo che ebbi firmato il contratto mi offrirono in dono una Oldsmobile Toronado nuova e 10.000 dollari in contanti. Per cominciare avrei guadagnato 18.000 dollari l’anno.
Avevo ventun anni e andavo in giro con oltre 5.000 dollari in tasca, in biglietti da cento dollari. Pensavo fra me: ‘Questa sì che è vita. Ho denaro, un’auto nuova, prestigio, gli abiti migliori, e nei ristoranti di lusso mi riconoscono e mi fanno una buona accoglienza’.
Allenamento
Nel luglio del 1966 mi presentai al ritiro dei Packers per l’allenamento, ed ero già nelle migliori condizioni fisiche. Gli esercizi preparatori erano estenuanti, ed è qui che mi risultò utile l’addestramento ricevuto in precedenza. Nessuno dei vecchi sembrava in condizioni così buone come le mie; alcuni non riuscivano ad arrivare in fondo agli allenamenti e ci rinunciavano.
Ma prima dell’inizio della stagione, l’allenatore Lombardi mi prese da parte. Aveva appena ricevuto una telefonata dai Cardinals di St. Louis. Avevano perso uno dei loro migliori avanti a causa di un soffio al cuore che lo aveva costretto ad abbandonare il football e avevano bisogno di un buon sostituto. Così i Packers mi cedettero al St. Louis a ottime condizioni, e ricevetti una forte somma di denaro in contanti.
Il gioco
A St. Louis continuai a migliorare, divenendo infine uno degli uomini chiave della difesa e il miglior attaccante della squadra. Gli allenatori mettevano in risalto la necessità d’essere rudi, e avendo una forza eccezionale divenni molto abile nel picchiare il mio avversario. Non senza ragione il gioco nella linea interna è chiamato “guerra”!
Dovevo eseguire il placcaggio, e gli avanti della difesa possono colpire con la mano aperta. È legale. Imparai a colpire l’avversario alla testa, alla tempia. Se lo si colpisce abbastanza forte, gli verrà mal di testa. Quindi, più in fretta riuscivo a colpire il mio avversario, e poi a intensificare il suo dolore — in qualsiasi punto fosse — maggiore era il vantaggio che ne traevo.
Nel momento in cui veniva lanciata la palla, colpivo l’avanti più forte che potevo. Questo gli faceva perdere l’equilibrio e così potevo oltrepassarlo e arrivare al trequarti. Usavamo anche i gomiti e gli avambracci. Una volta, con un braccio spaccai il casco a un giocatore.
Molti di quelli contro i quali giocai nel football professionistico erano gli stessi uomini che avevo conosciuto all’università. Ma il giorno della partita eravamo acerrimi nemici e cercavamo lo scontro fisico. Un mio buon amico e compagno di stanza all’università giocò in seguito con i Browns di Cleveland. Un giorno, mentre giocavamo contro il Cleveland, lo colpii così forte che in seguito dovette andare all’ospedale e farsi operare. Mia moglie e io rimanemmo molto male.
Tattica di gioco
Ricordo una volta che giocavamo contro il Cleveland. Gli allenatori ci avevano detto che il loro trequarti aveva male al collo. Mi suggerirono di cercar di metterlo fuori combattimento, se se ne presentava l’occasione. Così durante la partita superai la linea, battei il giocatore al centro e quello alla difesa, e mi ci trovai davanti. Cercai di staccargli la testa con un braccio, ed egli lasciò cadere la palla.
Ricevetti gli elogi dei compagni di squadra. Ma io guardavo il trequarti a terra, ed era evidente che soffriva. All’improvviso pensai: “Sono diventato una bestia? Questo è un gioco, ma io cerco di storpiare qualcuno”. Pensai pure che aveva moglie e figli come me. La folla mi applaudiva, ma io non mi sentivo a posto per quello che avevo fatto.
Dopo d’allora mi fu più difficile cercar di fare del male deliberatamente a un avversario. Naturalmente, alle nostre sedute settimanali dove studiavamo la tattica da seguire consideravamo le debolezze della squadra avversaria e le lesioni di ciascun giocatore. La tattica era di colpirlo nel suo punto più vulnerabile, dov’era già stato ferito.
Quando in seguito giocammo contro i New York Jets, ci dissero che il loro migliore trequarti era stato ferito più volte ai ginocchi. Perciò quello era il punto dove colpirlo. In un’occasione ebbi la possibilità di colpirlo forte ai ginocchi. In seguito gli allenatori mi chiesero perché non l’avessi fatto. Dissi loro che non mi era sembrato necessario. I miei compagni di squadra la giudicarono una cosa strana.
Nel 1971 giocammo contro i Buffalo Bills. Il loro migliore trequarti aveva riportato una lesione alla caviglia e noi dovevamo metterlo fuori combattimento. Durante un’azione di gioco gli afferrai la caviglia e, allorché cadde, cominciai a torcergliela, cosa perfettamente legale. Ma mi fermai. Con questo nuovo spirito, ogni settimana i giocatori della squadra avversaria mi ringraziavano per non averli feriti deliberatamente sul campo da gioco.
Fattori che influirono sul mio mutato atteggiamento
Uno dei fattori che mi fece cambiare atteggiamento fu la lesione alla schiena riportata durante una partita nel 1969. Per la maggior parte di quella stagione giocai con continui dolori alla schiena e alle gambe, sebbene prendessi dei sedativi. Quando il loro effetto finiva, il dolore era così forte che per casa mi muovevo a stento. Nell’aprile del 1970 fui operato alla schiena e questo mi diede un certo sollievo. Da allora in poi non volli causare a qualcun altro simili sofferenze. Ma c’erano altri motivi se esitavo sempre più a far del male ad altri deliberatamente.
Verso il tempo della mia operazione mia moglie cominciò a studiare la Bibbia con un testimone di Geova. La cosa non mi piacque. Pensai si trattasse solo di un altro stratagemma religioso per fare soldi. Così le dissi: “Se vuoi studiare, fa pure. Ma io non c’entro”. E così feci.
Tuttavia, col tempo mia moglie cominciò a farmi domande, come: Qual è il nome di Dio? Perché Cristo morì? Cos’è il regno di Dio? Non erano domande difficili, ma io non conoscevo le risposte. Questo mi disturbò. Credevo in Dio, e avevo letto un po’ la Bibbia. Tuttavia, ora mi rendevo conto di sapere ben poco su quello che insegna.
Così in seguito cambiai idea e partecipai con mia moglie agli studi biblici settimanali. Mi piacquero, perché ottenevo le risposte proprio dalla Parola di Dio. Quindi cominciai a frequentare una Sala del Regno dei Testimoni di Geova di Stockton, in California.
Qualcosa di meglio
Col tempo mi sentii spinto ad andare alle case delle persone per parlare con loro delle buone cose che avevo imparate in merito ai propositi di Dio. Questo mi recò vera soddisfazione, perché sapevo che queste informazioni della Parola di Dio potevano veramente aiutare altri, come io e la mia famiglia siamo stati aiutati mettendole in pratica nella nostra vita. In febbraio del 1972 mia moglie e io simboleggiammo la nostra dedicazione a servire Geova Dio essendo battezzati in acqua a un’assemblea cristiana.
Ma in base al contratto, avrei dovuto giocare per altri due anni. Così quando arrivò il mese di luglio mi sentii obbligato a presentarmi al ritiro per l’allenamento. La cosa mi turbò, perché era difficile mettere in armonia la brutalità del football professionistico con i princìpi cristiani. (Gal. 5:22, 23) Tuttavia è anche essenziale mantenere la parola data e onorare un contratto, come indica pure la Parola di Dio. (Matt. 5:37) Pregai Dio molte volte in merito a questo apparente dilemma.
Poi, a metà della stagione del 1972, la vecchia lesione alla schiena cominciò a farsi nuovamente sentire, e in ottobre fui ricoverato all’ospedale per un’altra operazione. Dubitando che in futuro potessi essere ancora utile alla squadra, i Cardinals accettarono di sciogliere il mio contratto. La libertà ottenuta mi colmò di gioia.
Non credo che uno sport come il football sia errato in se stesso. Mi piace. Ma è triste vedere come l’egoismo e lo spirito di vincere a ogni costo stiano portando lo sport professionistico sull’orlo della rovina. Tuttavia questo non deve meravigliare, poiché l’intero sistema di cose è permeato dallo stesso spirito egoistico e avido.
È veramente una gioia sapere che il nostro Creatore si propone per gli uomini che Lo servono qualcosa di valore molto maggiore. La sua Parola fa capire che tra breve spazzerà via completamente questo sistema con tutto il suo egoismo e la sua avidità, sostituendolo con un nuovo sistema di cose in cui dimorerà la giustizia. (Matt. 24:36-39; 2 Piet. 3:5, 13) C’è una promessa della Bibbia riguardo a quel nuovo sistema che mi rallegra il cuore. In Rivelazione 21:4 si legge che Dio ‘asciugherà ogni lagrima dagli occhi dell’uomo, e la morte non sarà più, né vi sarà più cordoglio né grido né pena. Le cose precedenti sono passate’.
Per me, dedicare tempo e sforzi per parlare ad altri di questi meravigliosi propositi di Dio di benedire l’umanità è un’occupazione molto migliore del football professionistico.
Una quindicina d’anni più tardi Svegliatevi! (numero del 22/8/91, a pag. 6) ha riportato un ulteriore, breve contributo di Heron tratto dalla precedente esperienza:
Fred Heron, un difensore della squadra di football di St. Louis, ha narrato: “Gli allenatori ci dissero che il quarterback dei Cleveland Browns aveva dei problemi al collo. Mi dissero che se ne avessi avuto l’occasione avrei dovuto fare in modo che non potesse continuare a giocare. Così durante la partita ruppi la linea, superai il centro e la guardia e me lo trovai davanti. Gli misi un braccio attorno al collo cercando di tirarlo per la testa e lui perse il controllo della palla, lasciandola cadere. I compagni di squadra si congratularono con me. Ma io guardavo il quarterback a terra: si vedeva che soffriva per il dolore. All’improvviso pensai fra me: ‘Sono forse diventato una bestia? Questo è un gioco, ma io sto cercando di menomare qualcuno’”. Nonostante ciò Heron riferisce: “Fui salutato dalla folla con un’ovazione”.
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[Modificato da EverLastingLife 16/05/2020 13:46] |