100) Gordon Grant (vivente)
rock60-70.ru
indice di notorietà: **
paese:
USA
musicista pop
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo?
SI
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP?
SI (Torre di Guardia 1/7/83 28-30)
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Da rocker psichedelico colto (si era laureato in matematica) e libertino, hippy
sui generis con gli occhiali da intellettuale a incorniciare la fluente chioma, col vizio della cannabis e seduzioni mantiche assortite, a pioniere dei testimoni di Geova, Gordon Grant ha pubblicato con la propria band, i
Mephistopheles, un solo album, dal non proprio confortante titolo
In Frustration I Hear Singing (prodotto a Hollywood nel 1969), LP oggi ricercatissimo e i cui rari originali sono in possesso di pochi fortunati collezionisti.
Le immagini distorte sulle copertine (interna ed
esterna) de
In Frustration I Hear Singing,
unico LP dei
Mephistopheles.
hippy-djkit.blogspot.com
farpost.ru
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Si è convertito al principio degli anni '70, insieme ad altri due ex-compagni di band. Il fratello Grant ha narrato la propria esperienza nella
Torre di Guardia del 1 luglio 1983, pagg. 28-30, riportata di seguito.
Esperienza di Gordon Grant - Torre di Guardia del 1 luglio 1983, pagg. 28-30 - CLICCA PER VISUALIZZARE
La musica era la mia vita
Narrato da Gordon Grant
NEL soggiorno di casa nostra c’era un pianoforte verticale. Appena fui abbastanza grande da arrampicarmi sullo sgabello cominciai a provare a suonarlo. Quando avevo quattro o cinque anni, mia nonna mi portava ai concerti, che mi piacevano moltissimo. Allorché ebbi sei anni, i miei genitori cominciarono a farmi prendere lezioni di pianoforte.
Mi innamorai subito del pianoforte e feci rapidamente progresso. Presto fui in grado di suonare nei ricevimenti a casa e nei concerti della scuola. I primi anni studiai musica classica, ma come entrai nell’adolescenza cominciai a interessarmi di jazz. All’inizio mi piaceva il dixieland jazz, ma in seguito passai ai generi più moderni. A quel tempo, verso la metà degli anni cinquanta, fra i miei coetanei cominciò ad acquistare grande popolarità il rock and roll. Ma io lo trovavo ripetitivo e troppo semplice. Le parole mi sembravano banali e gli esecutori dilettanti. Così continuai a interessarmi di jazz. Avevo degli amici i quali erano pure appassionati di jazz, e ben presto ci mettemmo a suonare nelle feste della scuola. Passavamo pomeriggi interi a suonare in casa dei miei genitori.
Durante gli anni della scuola la musica era stata per me un piacevole diversivo, ma non avevo mai preso seriamente in considerazione la possibilità di farne una carriera. Infatti nel 1958 mi iscrissi alla facoltà di matematica del Central Oklahoma State College. Subito mi misi in contatto con i musicisti dell’istituto universitario. Suonavano nei balli studenteschi e fuori, nella zona di Oklahoma City. Mi chiesero di unirmi a loro, e dopo un po’ cominciai a suonare regolarmente nei fine settimana. Col passar del tempo iniziammo a suonare nei locali notturni.
La mia educazione metodista non servì a proteggermi. Difatti, poco dopo essere andato all’università i miei princìpi morali si sgretolarono e cominciai a far vita notturna con gli altri suonatori.
Pressioni degli amici e droghe
Cominciava a piacermi l’alcool, e spesso, mentre frequentavo l’università, mi ubriacavo. Per un po’ resistetti alla tentazione di prendere droghe, ma non passò molto tempo che, cedendo alle pressioni dei miei amici jazzisti, provai la marijuana. Mi piacque molto e continuai a prenderla per una decina d’anni. Ogni tanto mi tiravo su con le anfetamine, anche se in realtà non sono mai stato un vero consumatore di stimolanti o di droghe pesanti. Ma facevo regolare uso di marijuana ogni giorno. Salvo poche eccezioni, la usavano tutti i musicisti che conobbi nei locali notturni di Oklahoma City. Molti di noi addirittura la coltivavamo in proprio.
Nel 1963, terminata l’università, feci una tournée con un complesso di Dallas, tutti accaniti consumatori di marijuana. In seguito lavorai in uno spettacolo con artisti di Toronto che si esibivano in locali notturni. Lavorammo in varie città degli Stati Uniti occidentali. Mi accorsi che, per quanto riguardava la droga, la situazione esistente a Oklahoma City si ripeteva ovunque. Il consumo di droga fra i suonatori dei locali notturni è quasi universale.
Nel 1968 ero di nuovo a Oklahoma City. Nel frattempo alcuni miei amici si erano stabiliti a Los Angeles e mi esortavano a raggiungerli. Quella città offriva molte più opportunità di lavoro per un musicista, per cui decisi di trasferirmi. In origine la mia intenzione era quella di lavorare da solo, ma i miei amici avevano messo su un complesso rock e cercavano di lanciarlo nel campo della musica pop.
Alla fine degli anni sessanta il rock si era fatto più sofisticato e mi piaceva molto più del vecchio rock and roll. Mi attirava anche la prospettiva di lavorare negli studi di registrazione e di fare un sacco di soldi.
Musica e spiritismo
L’epoca degli hippy volgeva al termine e tutti si interessavano di religioni orientali, di astrologia e di altre pratiche occulte. Come al solito la droga circolava ovunque. Chiaramente la musica era in gran parte l’espressione di questa filosofia e di questo stile di vita.
Il nostro gruppo non faceva eccezione. Ci interessavamo vivamente di astrologia. Una volta andammo da uno spiritista per farci predire sia il futuro individuale che quello del complesso. Consultavamo l’I Ching (un manuale orientale di divinazione). La nostra cerchia di amicizie includeva guru e streghe. Stranamente pensavo che, in paragone con altri con i quali eravamo a contatto, noi non fossimo particolarmente implicati nello spiritismo. Quasi per scherzo chiamammo il nostro gruppo “Mephistopheles” (“I Mefistofele”, dal nome di un demonio della leggenda di Faust). Sulla copertina del nostro album eravamo rappresentati da figure strane e distorte.
Ripensando a quel tempo, è senz’altro facile vedere quanta influenza avessero la droga e lo spiritismo sulla musica. Non sorprende che oggi, a distanza di dieci anni, demonismo, satanismo e immoralità dilaghino nel campo della musica pop. Comprendo anche la piega che aveva preso la mia vita, e posso solo immaginare dove sarei potuto finire se, nella primavera del 1969, non fosse successo qualcosa.
Una nuova prospettiva nella vita
Molti astrologi andavano predicendo che nell’aprile del 1969 ci sarebbe stato un grande terremoto sulla costa occidentale degli Stati Uniti. Prudentemente, la maggior parte dei componenti del nostro complesso fece in modo di non trovarsi in città in quel periodo. Decidemmo che era una buona occasione per rimettere piede nell’Oklahoma. Quel terremoto non si verificò, ma, da ciò che vedevamo intorno a noi, credevamo ugualmente che fosse imminente qualche grande sconvolgimento. La nostra intenzione era quella di fare un sacco di soldi e trasferirsi sulle montagne prima che tutto finisse in fumo.
Poco dopo il mio ritorno dall’Oklahoma, bussarono alla porta due testimoni di Geova. Cominciarono a mostrarmi dalla Bibbia che stiamo effettivamente vivendo negli ultimi giorni e che la fine di questo sistema è vicina. (Matteo 24:3-42) Penso che rimanessero stupiti per la rapidità con cui accettai il fatto che quest’ordine mondiale era condannato. Sentire che Dio avrebbe trasformato l’intera terra in un Paradiso in cui l’uomo sarebbe potuto vivere per sempre era molto allettante. Tuttavia a causa della mia precedente esperienza con la cristianità avevo perso la fede nella Bibbia e sospettavo di tutto ciò che pretendeva d’essere cristiano. Ma ero curioso, ed era evidente che i Testimoni conoscevano la Bibbia. Accettai quindi di fare un regolare studio biblico.
All’inizio feci alcune considerazioni egoistiche. Mi rendevo conto che la Bibbia richiedeva da coloro che desiderano essere veri cristiani il rispetto di certe norme. (Matteo 16:24; Giovanni 4:23; Giacomo 4:4) Poi c’era la musica, che fino a quel momento era stata la mia vita. Anche se la Bibbia non vieta affatto di guadagnarsi da vivere suonando, mi rendevo conto che la mia situazione avrebbe reso molto difficile farne una carriera. Sapevo cosa significava la dedicazione, dato che per tanti anni mi ero dedicato alla musica. Comprendevo anche la veridicità di queste parole di Gesù: “Nessuno può essere schiavo di due signori”. — Matteo 6:24.
Un cambiamento
Col tempo mi convinsi che la Bibbia è realmente la Parola di Dio. Inoltre il mio amore per Geova e il desiderio di servirlo cominciavano a crescere. Desideravo vivere nel nuovo ordine da lui promesso. (Tito 1:2) Fino a quel momento tutta la mia vita era stata imperniata sulla musica, ma ora questa avrebbe dovuto assumere un ruolo secondario.
Nel febbraio del 1971 fui battezzato e nel settembre di quello stesso anno cominciai a prestare servizio a tempo pieno come ministro pioniere a Hollywood, in California. Altri due ex componenti dei “Mephistopheles” e due nostri amici divennero pure testimoni di Geova. Continuai a lavorare come musicista, ma stando molto attento a che il lavoro che accettavo non mi coinvolgesse in attività che, come avevo compreso, Dio condanna. Cominciai anche a lavorare come pulitore e autista per mantenermi nel ministero.
Nel 1973 fui invitato a prestare servizio alla sede mondiale dei testimoni di Geova a Brooklyn, New York, dove da allora mi trovo. Nonostante siano passati alcuni anni da quando lavoravo nel campo della musica, continuo a suonare, da solo o per altri, la musica che mi piace, sia alle adunanze cristiane che in trattenimenti con altri Testimoni. Conosco altri Testimoni che hanno continuato a svolgere la professione di musicisti e hanno avuto successo sia come tali che come ministri cristiani. Ma ci sono riusciti solo tenendo la musica al giusto posto. Ciò che sta loro più a cuore sono la dedicazione a Geova e il suo servizio. Inoltre sono stati molto attenti a non adottare i modi di pensare e di agire dei loro colleghi non cristiani. — I Corinti 15:33.
Ora attendo vivamente il tempo in cui si suonerà e si ascolterà musica esente dall’influenza di un sistema corrotto e immorale. Allora in tutta la terra si osserveranno i giusti princìpi di Dio e tutta la musica sarà edificante, fonte di lode a Geova. — Isaia 11:9; 54:13; Salmo 135:3.
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Video. La title track di
In frustration I hear singing.
L'album alterna brani di un rock per i tempi duro (
Take a jet)
a pezzi lenti e sfumati (il ballabile
Elizabeth).
youtube.com
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Torna al 3D con l'elenco dei testimoni di Geova VIP: LINK
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[Modificato da EverLastingLife 17/05/2020 21:54]