148) Don Rendell (1926-vivente)
ifmusic.co.uk
Pseudonimo di Donald Percy Rendell
indice di notorietà: ***
paese:
Inghilterra
musicista pop
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo?
SI
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP?
NO
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Figlio di due musicisti di Plymouth, il jazzista Don Rendell inizia a suonare a quindici anni: il suo primo strumento è il sassofono contralto. Dopo cinque anni passerà al sassofono tenore, inseparabile compagno per tutta la durata della sua lunghissima carriera; nella quale si dedicherà comunque anche ad altri strumenti a fiato (flauto, clarinetto, sax soprano).
La prima formazione di rilievo nella quale lavora è la
Oscar Rabin Band. Dal 1950 al 1953 è nella
Johnny Dankworth Seven; dopo il 1953 prende a suonare da solo, e successivamente a formare dei gruppi propri. Nelle sue iniziative d'aggregazione si avvale di professionisti quali Graham Bond, Michael Garrick, Barbara Thompson, John Burch e Ian Carr; collabora inoltre con vari 'big' dell'epoca, come Ronnie Ross (sax tenore), Tony Crombie, Ted Heath, il grande Stan Kenton - con il quale organizza un tour in Europa nel 1956 -, Woody Herman e Billie Holiday. Nel 1963 forma con Ian Carr il
Rendell–Carr Quintet, che rimane attivo fino al 1970.
Video. Esecuzione dal vivo con Ian Carr, Michael Garrick e altri musicisti
del brano
Pavane all'
Antibes Jazz Festival (1968).
youtube.com
Fra le più evidenti influenze dello stile di Rendell vanno ricordati i sassofonisti jazz Lester Young e John Coltrane. E' stato anche uno stimato insegnante di musica; si ricorda particolarmente la sua lunga esperienza nella londinese
Guildhall School of Music and Drama. Rendell è da decenni un devoto testimone di Geova. Non è stato mai citato nelle pubblicazioni della Watch Tower; non va confuso con l'omonimo (e contemporaneo) missionario inglese, la cui esperienza è riportata nella
Torre di Guardia del 1/3/2002.
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Pagina del sito
Jazz Services - A Voice of Jazz dedicata a Don Rendell (in inglese). Vi si parla della sua appartenenza ai Testimoni.
www.jazzservices.org.uk/index.php/britishjazzprofiles/item/279-mil...
Nel 1951 con alcuni grandi jazzisti dell'epoca: da sinistra Rendell, Eddie Harvey (trombone),
Eddie Blair (tromba) e John Dankworth (sax contralto). Seminascosto il batterista Tony Kinsey.
telegraph.co.uk
Con il trombettista scozzese Ian Carr sulle copertine di due LP
del
Rendell–Carr Quintet, la sua più longeva esperienza
di
ensemble. Rendell è quello senza barba.
allmusic.com
eil.com
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[Modificato da EverLastingLife 22/05/2020 23:28]